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Autore: AllisonHermioneEverdeen    16/02/2018    0 recensioni
Un serial killer si aggira per New York.
Un nuovo acquisto nell'Unità.
La migliore squadra di profiler dell'FBI dovrà dimostrare ancora una volta che anche i crimini più terribili possono essere fermati, ma sarà davvero così?
Quando il passato torna a bussare alla tua porta, dopo che hai fatto di tutto per dimenticare, piombando nella tua nuova vita, saprai impedirgli di distruggerti?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia che suona è il momento peggiore della giornata. Sopratutto quando sei immersa tra le coperte, nel tuo caldo e comodissimo letto. Sopratutto quando sei rimasta sul computer fino a tardi per fare una ricerca importantissima su dove vendano le migliori ciambelle in città. Sopratutto quando hai passato ore e ore a rigirarti tra le coperte, stentando a credere di essere stata ammessa all'Unità Analisi Comportamentale dell'FBI.
Senza aprire gli occhi, sfilo il braccio dalle calde coperte e spengo la sveglia a tentoni. Sbadiglio e mi rigiro dall'altra parte. "Solo cinque minuti", mi dico. "Cinque minuti e mi alzo..."

La colonna sonora di Star Wars mi strappa dal sonno rassicurante in cui ero ripiombata. Sbuffo e allungo la mano sul comodino, afferrando il telefono e portandomelo all'orecchio, ancora con gli occhi chiusi.
- Pronto? -
- Buongiorno Charlene! - . La voce è vagamente familiare...
Mi metto a sedere sul letto, aprendo a fatica gli occhi e stiracchiandomi.
- Erin? - chiedo. - Sei tu? -
-Si, sono io, ti ho chiamata per farti i complimenti: sono davvero fiera di te, l'agente Hotchner è rimasto favorevolmente colpito-. . L'agente Hotchner... Si suppone che sia qualcuno che conosca...
- Oggi è il tuo primo giorno nell'Unità, sarai emozionatissima! -.
In un attimo, nella mia testa balena il collegamento Hotchner-FBI-Unità Analisi Comportamentale-oggi. Guardo la sveglia sul mio comodino: otto meno dieci. NO!
- Charlene?- mi chiama la Strauss. -Sei ancora lì?- .
- Sì! - esclamo. - Sono... sono giusto sull'autubus, sono quasi arrivata a Quantico... -
Dall'altra parte della cornetta si sente un sospiro, seguito da un: "Non ci posso credere...".
E poi...
- Sei almeno vestita? -. Guardo i vestiti scelti accuratamente ripiegati sulla sedia: pantaloni marroni, maglietta grigio scuro, giacchetta di jeans. Mi getto fuori dal letto e mi sfilo i pantaloni del pigiama con una sola mano.
- Praticamente! - affermo convinta.
- Ti prego, sbrigati! - dice la Strauss.
- Arrivo! -.

Dieci minuti dopo sto correndo giù per le scale, sperando vivamente di non aver messo la maglietta al contrario, e che la coda che mi sono fatta al volo nella speranza di tenere a bada i miei capelli castano-scuro ricci che sparano in tutte le direzioni regga. La mia fedele borsa nera di cuio a tracolla sbatte il mio fianco mentre mi precipito alla fermata dell'autobus e salgo appena prima che le porte si chiudano. Guardo l'orologio: le otto. Non farò mia in tempo...

Quando mi precipito dentro Quantico nella sezione del BAU, alcuni agenti mi guardano straniti. Spero vivamente di non avere ancora il segno del cuscino in faccia: non ho neanche fatto in tempo a lavarmi il viso!
Cerco di ricompormi, controllando che i miei capelli non siano più disordinati del solito, poi sistemo meglio la borsa di cuio nera a tracolla che mi porto ovunque e decido di guardarmi intorno per vedere se l'agente Hotchner mi sta aspettando furioso.
L'open space pullula di agenti, alcuni lavorano al computer, altri sfogliano pigramente dei fascicoli... Poco lontano vedo un agente incredibilmente giovane, dai capelli castano chiaro lunghi, che è seduto sulla scrivania di un suo collega dalla pelle scura e l'espressione desolata di chi si chiede cosa ha mai fatto di male nella vita...
- Così si pensa che l'antimateria creata dopo il Big Bang fosse di ugual misura alla materia, almeno fino a dieci alla meno trentaquattro secondi dopo, quando per ogni miliardo di particelle dell'antimateria, se ne crearono un miliardo ed una di materia, che reagendo con le particelle di antimateria ha fatto espandere l'Universo e scendere la temperatura, così che non si sono potute produrre altre particelle dopo dieci alla meno cinque secondi, e le particelle di materia hanno continuato a reagire con quelle di antimateria, finendo con il distruggerle, rendendo possibile la creazione dell'Universo che conosciamo oggi, ma un'altra teoria... -
-... dello scienziato italiano Villata, che ha osservato il Vuoto Locale dell'Universo, affermerebbe che l'antimateria è ancora presente nell'Universo, e dice ciò basandosi sul fatto che non produce radiazioni, perciò non possiamo osservarla con i nostri strumenti, - non riesco a trattenermi. Quando si tratta di argomenti che mi interessano parto in quarta! Neanche mi ero resa conto di essermi avvicinata!
I due agenti si voltano a guardarmi, sorpresi.
- Scusate l'interruzione, - sorrido imbarazzata. Spero non si siano offesi...
- Figurati, mi hai salvato da altre due ore di parlantina! - afferma l'agente di pelle scura, il primo a riprendersi. - Comunque io sono l'agente Morgan, - si presenta poi.
- Davvero?! - esclamo. - Allora tu devi essere il Dottor Spencer Reid! - continuo spotsando lo sguardo sul più giovane. Se possibile, i due mi guardano ancora più sorpresi.
- Sono Charlene Reckless, ho passato il colloquio per entrare nell'Unità Analisi Comportamentale giusto due giorni fa... - spiego.
- Sei la nuova recluta di Hotch! - sorride Morgan. - Benvenuta nella squadra! -. Il Dr Reid mi guarda un po' imbarazzato.
- Grazie, - dico intanto. - Comunque scusate ancora per avervi interrotto, ma quando si parla di qualcosa che mi interessa non mi controllo... -
- Ti intendi di antimateria? - si decide a chiedermi Reid. Sorrido come se mi avesse appena offerto un'enorme torta al cioccolato...
- E' un argomento che adoro! L'ipotesi di Villata mi sembra assolutamente geniale! Spiegherebbe anche l'espensione dell'Universo accantonando l'idea astratta di energia oscura... -
- E cosa pensi della critica di Dragan Hajdukovic? - chiede il dottore.
- La trovo esagerata, e poi se vai a vedere i risultati avuti dallo spettrometro AMS dal 19 maggio 2011 al 10 dicembre 2012 troviamo delle prove che l'antimateria potrebbe davvero trovarsi nell'Universo, - affermo, accalorandomi.
- Infatti pensano che i positrioni trovati insieme agli elettroni possano provenire proprio dall'antimateria, - annuisce Reid.
- Se riuscissero a dimostrarlo, sarebbe una grande scoperta per la scienza, potrebbe cambiare il nostro modo di vedere l'Universo! - affermo.
Mentre io e Reid discutiamo, una ragazza dai capelli neri e lisci si avvicina a Morgan, che ci sta guardando con espressione ebete.
- E' forse il suo clone? - gli chiede la ragazza in un sussurro. Arrossisco, ma cerco di fingermi disinvolta.
- Charlene! - una voce mi fa sobbalzare. Alzo gli occhi verso il corridoio sopraelevato, dove si trovano gli uffici dei "capi", e vedo Erin Strauss che mi guarda severamente.
- Ahia... - sussurra Morgan. - Allarme Strauss... -
- Stamattina ho fatto tardi, - spiego con un sospiro. - Probabilmente vorrà farmi a fettine... E non ho neanche fatto in tempo a prendermi un'enorme tazza di caffè! -.
- Posso pensarci io, - dice il dottor Reid a sorpresa.
- Grazie! - esclamo. - Cercherò di non farmi uccidere nel frattempo... - e mi dirigo verso le scale sotto lo sguardo severo di Erin.

- Spiegati -. Non faccio neanche in tempo ad entrare nel suo ufficio, che inizia la lavata di testa.
- Mi dispiace, - comincio. - Ma mi sono riaddormentata! Lo so che è da irresponasibili, non avrei dovuto fare tardi ieri sera, sono riuscita ad arrivare in tempo per miracolo! -
- Non sei arrivata in tempo, Charlene, - ribatte Erin. - Sei arrivata tardi -
- Lo so, - annuisco. - Mi dispiace... L'agente Hotchner non se n'è accorto, per fortuna... -
- Non è una scusa! - esclama Erin. Chiudo la bocca e abbasso lo sguardo.
- Ascoltami, - sospira intanto lei. - Voglio che tu abbia successo in quest'unità, te lo meriti, hai faticato per arrivare fin qui, e hai voluto farcela da sola, senza il mio aiuto... -
- Non volevo arrivare come una raccomandata! - affermo, trovando il coraggio di rialzare lo sguardo. Erin mi sta guardando non più con rabbia, ma con un pizzico di preoccupazione.
- Lo so bene, e ho rispettato la tua decisione, ma adesso che sei riuscita a realizzare il tuo sogno, tienitelo stretto, - continua.
- Lo farò, - affermo convinta. Erin sospira un'ultima volta, poi mi fa cenno di andarmene. Non me lo faccio ripetere due volte!

- Ancora viva? -. La ragazza dai capelli neri mi raggiunge alla fine delle scale.
- Mi ha fatto una bella lavata di testa, ma per il resto devo solo stare attenta a non mandare tutto all'aria... - rispondo. - Comunque io sono Charlene, ma gli amici mi chiamano Charlie, - mi presento.
- Io sono Emily, piacere di conoscerti, - mi sorride lei. - E congratulazioni per aver superato il colloquio con Hotch! -.
- Grazie, - le restituisco il sorriso. - All'inizio credevo che non sarei mai riuscita a superarlo sotto i suoi occhi penetranti! -
- Tranquilla, - mi rassicura Emily. - Non è sempre così serio... -
- Di chi parlate? -. A intervenire è una ragazza dai lunghi capelli biondi e due bellissimi occhi blu.
- Di Hotch, - risponde Emily.
- E le stai dicendo che non è sempre serio? - fa la ragazza. - Come mai le dai queste illusioni? -. Sorrido divertita.
- Sono Jennifer Jeraou, comunque, - si presenta poi. - Ma tutti mi chiamano JJ -
- Ed io sono Charlene Reckless, ma tutti mi chiamano Charlie, - mi presento a mia volta. - Ed ora scusate, ma potreste indicarmi l'angolo del caffè? Rischio di addormentarmi da un momento all'altro... -.
- Non era andato Reid a prendertelo? - mi chiede Emily.
- Sì, ma non lo vedo da nessuna parte... se lo sarà bevuto, - scrollo le spalle.
- Oppure ha ripreso il suo discorso sull'antimateria con Morgan e se n'è dimenticato, - suggerisce JJ. Emily le fa segno di non nominare l'argomento, ma ormai è troppo tardi...
- L'antimateria? - trillo. - Ne ho parlato con lui giusto poco fa! E' un argomento incredibilmente interessante, sapete, anche se visto come pura teoria da gran parte degli scienziati, ma le analisi del 2012... -
- L'area caffè è lì, - mi interrompe Emily, indicando un angolo dell'open space oltre le scrivanie, rialzato di tre scalini.
- Vado! - esclamo, precipitandomi verso la mia salvezza.
Salgo gli scalini con un paio di saltelli e mi fermo davanti alla macchinetta del caffè. Sto per riempire la mia tazza, quando qualcuno mi picchietta la spalla. Mi volto di scatto: è Reid, e con il mio movimento improvviso ho appena rischiato di fargli versare a terra una meravigliosa tazza stracolma di caffè.
- Scusa, - gli sorrido imbarazzata.
- Tranquilla,- mi rassicura lui, poi mi porge la tazza. - Questa è per te, comunque -. La afferro senza pensarci due volte, biascicando un "grazie" e bevendola quasi d'un fiato.
- Sembra che il caffè ti piaccia, - constata divertito il dottore quando poso la tazza.
- Solo quanto l'ossigeno, - sorrido angelicamente. Lui scuote la testa divertito; sta per dire qualcosa, quando JJ ci raggiunge.
- Scusate se vi interrompo, ma abbiamo un caso, - afferma. Un brivido mi attraversa: è il mio primo caso!
Cercando di non far vedere agli altri quanto sono emozionata, seguo JJ e il dottor Reid nella Sala Riunioni.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Salve, o popolo di efp!
Ed ecco la mia ultima pazzia. Ho un mucchio di storie in lavorazione, ma comunque la mia ispirazione non mi ha dato pace finchè non ho messo giù questa... cosetta.
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto: questa idea mi ronzava in testa da troppo tempo, uscendo fuori nei momenti meno opportuni (come durante la verifica di greco...), alla fine ho dovuto metterla giù.
Voglio evitare qualcunque tipo di clichè, perciò se ne avvertite anche solo un pizzico, mandatemi subito un ALLARME ROSSO.
Come avrete capito, Charlie è un piccolo genietto, e per molti versi simile a Spencer: diplomata a dodici anni, ha tre lauree (Psicologia, Storia e Filosofia), nonchè un master in Matematica ed uno in Letteratura, per di più ha una memoria eidetica.
Volevo però avvertirvi/rassicurarvi che le somiglianze si fermano qui: le loro personalità sono diverse. Charlie, infatti, è molto più estroversa, seppur un po' timida con gente nuova, molto goffa e caffeina-dipendente. Ha anche uno strano rapporto con Erin Strauss, come avrete notato...
E basta, non voglio rivelarvi altro: le sfaccettature del suo carattere e la sua vita prima dell'FBI le scopriremo in seguito.

Continuerò questa storia solo se vi è piaciuto questo primo capitolo, perciò se vorreste vedere altri capitoli, fatemelo sapere, se invece devo ritirarmi a fare la commessa, non esitate a lanciarmi pomodori!
Addio, arrivederci e ciao da
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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