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Autore: IrenePlutone    17/02/2018    0 recensioni
Louise ha gli occhi blu, non nel solito senso.
Quando incontra per la prima volta quel paio d'occhi, Harriet pensa che siano troppo tristi, per una bambina così bella. Da quel giorno, Harriet (6 anni) cercherà in tutti i modi di scoprire quale segreto si celi dietro i lividi di Louise e quei suoi occhi blu.
Fanfiction ispirata alla canzone "Luka" di Suzanne Vega.
Genderbent!Larry Fetus!Larry
Attenzione: tematiche di abusi su minori e non.
Genere: Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate
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If you hear something late at night Some kind of trouble, some kind of fight Just don't ask me what it was Harriet è euforica, quella sera. Finalmente una bimba nel condominio con cui condividere i giochi! Non importa se ha gli occhi tristi, Harriet è convinta che riuscirà a farla sorridere presto. Corre dalla mamma che lava i piatti in cucina, per informarla della novità. In quel momento, però, un colpo forte proveniente proprio da sopra la sua testa la fa fermare. Harriet non riesce a immaginare cosa possa essere stato. Forse un mobile caduto sul pavimento? Alza le spalle. Che importanza ha? Il mattino dopo è sabato, così Harriet si alza tardi e fa colazione con calma con il latte e la sua marca preferita di riso soffiato al cacao, dopodiché si lava i denti e cerca di appiattire i riccioli color cioccolato, senza successo, perché vuole darsi una sistemata prima di invitare la nuova bambina a giocare con lei sul pianerottolo. Sale di corsa gli scalini che conducono al secondo piano, poi bussa alla porta. Le apre la donna.  Ha gli stessi occhi della figlia ma i capelli leggermente più scuri, che le coprono quasi metà del volto. "Ciao, bella signora. Io mi chiamo Harriet e mi piacerebbe giocare alle bambole con la sua bimba." Dice, educatamente come le ha insegnato la mamma. La donna sorride intenerita, ma il sorriso non raggiunge gli occhi, tristi come quelli della bella bambina. "Tesoro," chiama, rimanendo appoggiata all'uscio, "questa piccina vuole giocare con te". Pochi istanti dopo, dietro le sue gambe spunta il viso della piccola, che quel giorno indossa un semplice ma grazioso vestitino bianco con fiori lilla. Guarda Harriet con occhi grandi e blu, prima di allungare una mano timidamente. "Io sono Louise, tu chi sei?" La bimba riccioluta gliela stringe come ha visto fare dai grandi. "Harriet, abito sotto di te. Sei una bambina grande?" "No, ho solo otto anni." Harriet esibisce un sorriso enorme. "Perfetto, questo significa che puoi giocare alle bambole con me!" Mezz'ora più tardi, nel bel mezzo del gioco, a Harriet viene in mente una cosa. "È caduto un mobile, ieri sera?" Louise si ferma di botto. "Cosa?" "Ho sentito un rumore forte, ho pensato fosse caduto qualcosa" Gli occhi di Louise sono improvvisamente lucidi. "Mamma è inciampata." "Wow, credevo che i grandi non cadessero mai. Tocca a te muovere la bambola." Ma Louise non ha più voglia di giocare, e corre al piano di sopra, lasciando Harriet di stucco.
   
 
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