Ringrazio
anche solo chi legge.
Seguito
di ‘Tu mi farai impazzire’.
Scritta
sentendo ‘Penitence’ dei Roya.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Originale; Fantasy.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al ‘Rainy
time’ a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 514.
★
Prompt: 3.
Ombrelli
colorati.
Sotto
lo sguardo delle fate
Le
luci dei lampioni erano rese sfocate dalla pioggia.
I passi dei due giovani risuonavano lungo la strada.
“Cerca
di non ammalarti, fragilina” disse Hoshiwa. Il
vento gli sferzava il viso, arrossandogli le guance, scompigliandogli i
lunghi capelli
biondi e arrossandogli gli occhi.
Ashley
si mise una ciocca dei lunghi capelli azzurri
dietro l’orecchio, mentre con l’altra mano teneva
il manico dell’ombrello, era
rosso fuoco.
Sfiorò
l’ombrello blu scuro di Hoshiwa.
“Sei
tu che sei mezzo nudo. Non riesci proprio a
rimanere vestito?” domandò lei.
Hoshiwa
si grattò il fianco, lasciato scoperto dalla
magliettina che indossava.
Ashley
si strinse la sciarpa intorno al collo, infilò
l’altra mano nella tasca dell’impermeabile e
cercò dei guanti, sentiva il suo
maglione pungerle la pelle.
I
loro ombrelli colorati spiccavano, dall’alto,
sull’asfalto
della strada che stavano percorrendo, coperto da diverse pozzanghere,
mentre
dal basso sul cielo plumbeo.
Hoshiwa
camminò, affondando con i piedi in una
pozzanghera e sbadigliò, grattandosi il collo.
“Sei
sicura che con questo tempo riusciremo a trovare
qualche traccia di fate?” chiese.
“Quando
piove cercano sempre rifugio in città e
riempiono i funghi di polvere di fata” rispose Ashley. Si
piegò in avanti e
starnutì rumorosamente, sentiva il naso pizzicare e la gola
le bruciava. “Inoltre
sono sempre attratte dai colori e i nostri ombrelli sono la cosa
più colorata
nell’arco di chilometri” spiegò.
Il
petto muscoloso di Hoshiwa si alzava e si abbassava
al proprio respiro.
“Sai,
pensavo che anche tu alla fine avresti creduto
che la morte incombeva a causa dell’influenza…
invece sei resistita. Sarai
anche più fragile fisicamente, ma non
spiritualmente” la lodò il giovane.
Ashley
sentì le orecchie accaldate e arrossì.
“Perché
sei così gentile?” domandò.
<
In questo periodo piove sempre, di solito questo
tende a deprimermi, ma con lui… posso esasperarmi,
arrabbiarmi, ma mai
intristirmi > pensò.
Hoshiwa
piegò di lato l’ombrello, lasciando che le
gocce di pioggia gli scendessero lungo il viso, bagnandogli i capelli,
infracidendogli i vestiti. Prese il mento di Ashley con la mano e le
sollevò il
viso.
“Sai,
credo di essermi innamorato. Di qualcuno che ha
dedicato la sua vita solo al suo lavoro, sempre devoto al
sacrificio… che non
si rende conto di quanto sia importante per me”
sussurrò.
Ashley
inarcò un sopracciglio azzurro.
“Un
lui?” domandò.
“Una
lei… molto più bella di quelle fastidiose fatine.
Che non si accorge che girerei anche nudo solo per avere le sue
attenzioni, che
sono felice di ammalarmi se è lei a occuparsi di
me” rispose Hoshiwa.
Ashley
gli sfiorò la guancia, infilando la punta delle
dita tra i capelli umidi di lui.
“La
conosco questa lei?” chiese e la voce le tremò.
“Al
momento tiene in mano un ombrello colorato”
rispose Hoshiwa.
Ashley
chiuse gli occhi e, mettendosi sulle punte, lo
baciò. Hoshiwa ricambiò il bacio con foga, le
loro labbra si premevano le une
contro le altre, i loro fiati bollenti diventavano nuvolette di vapore.
Ad
entrambi caddero gli ombrelli colorati, che rotolarono
sull’asfalto.
Una
fatina atterrò su uno di essi e li guardò,
sorridendo, stringendo al petto, con le manine, un funghetto porcino.