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Autore: _Glaucopis_    21/02/2018    2 recensioni
Marinette poteva dirsi soddisfatta della sua vita: faceva il lavoro dei suoi sogni, aveva un marito che la amava e due figli dolcissimi.
Ma c'erano momenti in cui il passato cercava prepotentemente di tornare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathanaël, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Marinette non importava del bozzetto e dei colori finiti sotto all'armadio, del gelo che provava a causa del pavimento freddo come una lastra di ghiaccio o degli stupidi mattoncini Lego chiamati così perché "strumento di tortura che si trova sempre dove non dovrebbe" sarebbe stato troppo lungo. Voleva solo andare dai suoi figli, assicurarsi che stessero bene e abbracciarli .
Quando giunse sulla soglia della loro stanza non trovò mostri pronti a farli a pezzi o strane farfalle.
Bridgette, la più piccola , teneva il fratello Felix per i capelli neri come la notte, mentre lui cercava di spingere giù dal letto la sorella. Al timore seguì il sollievo.
Divise i bambini, prese in braccio la rossa e la portò sul suo letto.
-Potreste spiegarmi cosa è successo?- chiese in tono pacato.
Bridgette ricorse immediatamente alla classica tecnica del labbruccio accompagnato da occhi dolci.
-M...mamma ... Felix è cattivo!-
Il moro non esitò a intervenire in propria difesa:- Tu, piccola bugiarda! Mamma, ha cominciato lei!-
-Avevo paura!-
Marinette sospirò. -Non è colpa di nessuno di voi due. Solo di qualche brutto sogno. Ho ragione, Bridgette?-
La diretta interessata annuì, abbracciando la madre.
Nathanael comparve sulla soglia sbadigliando e stropicciandosi gli occhi.
-Di nuovo?-
-Di nuovo- confermò la moglie.
-Torna pure a lavoro- disse l'uomo, avvicinandosi per prendere in braccio la figlia, che tese le braccia paffute verso di lui - qui ci penso io. Allora, chi vuole vedere in anteprima assoluta il mio ultimo storyboard ?-
Marinette sorrise ed uscì dalla camera, tornando nella propria.
Si distese in posizione prona sul pavimento ed allungò un braccio sotto al mobile, con lo scopo di recuperare il materiale perduto.
Fu in quell'istante che il suo cellulare vibrò. Non sapendo di cosa si trattasse, decise che sarebbe stato meglio controllare subito.
Si trattava solo di una notifica dal profilo Instagram di un altro stilista, con il quale aveva collaborato qualche mese prima per una nuova collezione.
Fu il soggetto dello scatto a farle balzare il cuore in petto.
Era lui .
Pelle perfetta, capelli biondi come spighe di grano maturo, occhi simili a smeraldi. Quegli stessi occhi che, per cinque anni, l' avevano fatta diventare rossa come un peperone ogni volta che li incontrava.
Adrien Agreste.
La fiamma che aveva fatto ardere il suo cuore, riducendolo poi in cenere.
Quando aveva sentito quelle due parole, "Ti amo", proferite dalle sue labbra, portate dal vento fino a lei, si era voltata e l'aveva visto senza maschera, era andata in tilt.
Era arrossita come non mai, e per qualche secondo era rimasta a fissarlo a bocca aperta. Poi era scoppiata a ridere e piangere allo stesso tempo ,balbettare cose prive di senso e darsi della stupida.
Adrien , questa volta inginocchiato accanto alla compagna ferita , rosso in volto almeno quanto lei, aveva ripetuto, stringendosi il braccio sanguinante:- Ti amo, Marinette-
Il dolore alla gamba pareva essere totalmente scomparso.
Gli aveva gettato le braccia al collo .
Non si era mai sentita in quel modo ,prima di allora.
Erano rimasti così, singhiozzando per la gioia, fino a che Marinette non aveva realizzato di amare Adrien Agreste, e che quest'ultimo amava LadyBug . Era innamorato del coraggio dell'eroina, quel coraggio che Marinette non aveva mai dimostrato di possedere.
E lei era incantata dal dolce, gentile, calmo ragazzo che le aveva porto il proprio ombrello in una giornata piovosa.
Quante volte si era ripetuta che non avrebbe mai considerato un gatto nero, troppo sicuro di sé e abile nel fare battute squallide nei momenti meno opportuni,il suo tipo, ma solo un amico?
E così, quel giorno, i loro sguardi si erano incontrati per l'ultima volta intenzionalmente.
Aveva passato il resto dell'anno scolastico senza rivolgergli una parola, nonostante i tentativi del ragazzo di parlarle.
Poi, il suo ex compagno di avventure si era trasferito in Inghilterra per frequentare l'Università di Cambridge, e vi era rimasto anche dopo la fine degli studi. Per quanto ne sapeva, gli unici rimasti in contatto con lui erano il padre, Nino e Chloè .
Ormai da tempo si era ripromessa di non pensare ad Adrien (non nel modo in cui pensava a lui fra i tredici e i diciassette anni, almeno), e aveva rinnovato la promessa quando aveva giurato amore eterno a Nathanael . Lui non aveva tenuta nascosta una parte di sé per anni.
Ma, allora , perché i battiti del suo cuore acceleravano al solo pensiero del gatto biondo?
Perché il passato non poteva restare passato?

*Rilegge il testo* *Corre a vomitare*
Dei dell'Olimpo, perché l'ho scritto?
Ora sarà meglio fuggire, prima che qualcuno mi uccida.

 

   
 
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