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Autore: Haedeas    21/02/2018    0 recensioni
Quando Todoroki bussò alla porta e questa venne da lui aperta, la stessa fanciulla osservava fuori. Gli anni erano stati clementi con lei, ed anche se non lo fossero mai stati, Shouto avrebbe comunque sempre amato la sua mamma.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Shouto Todoroki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una lunga e vana attesa, si decise a prepararsi per la prima volta per il bene di qualcun altro come
il suo, giacché il timore nel petto gli martellasse di dubbi strenuamente.
La sua malaugurata e deprecabile situazione con la madre era finita per colpa del padre, Endeavor - o
meglio, del vecchio come Todoroki usava chiamarlo. Era di sua grande tristezza pensare che il posto
dell'amore di un tempo possa esser stato venuto preso dall'odio, dall'amarezza e dalle incomprensioni.
Lui stesso, pensava Todoroki, sentiva nel suo intimo che fosse stato meglio non andare a trovare sua
madre mentre giaceva lì nella solitudine dell'ospedale; e questo, anche se il mondo non verrà mai a
conoscere i sentimenti di dolore e di rimorso, che credeva opportuno non sollevare mai tal discorso né
in presenza dei fratelli, né del vecchio.
Tutto quello che venne vissuto fino ad allora credeva fosse giusto.
Si era lasciato da un pezzo alle spalle l'aurora dell'infanzia con le sue tinte colorate, la sua luce pura e
limpida, la sua gioia d'innocenza e di attesa. Doveva affrontare questa situazione fino in fondo, anche
se ogni momento sarebbe potuto diventare per lui come il fuoco, o il bisturi del chirurgo, che brucia la
carne delicata e la fa sanguinare. 

Il suo peccato più grande, nei confronti della madre, era stato l'indifferenza - la superbia, seminatrice di
discordia nei cuori e nelle menti degli uomini, così come Todoroki aveva dato per scontato che quella
donna - la sua generatrice avesse avuto come unica fonte di ogni male la sua stessa esistenza, che la
vita aveva dannato o benedetto con i colori del bianco puro e del rosso passionale come le fiamme del
diavolo, la cui presenza aveva ombreggiato sulla sua figura lattea tala che la donna avesse forse trovato
pace solo nella chiesa qual era l'ospedale.

Così come i ciliegi avevano danzato, svegliandosi sotto le calde prime spire dell'inizio della primavera,
Todoroki aveva finalmente avuto modo di danzare a sua volta in una cascata di pensieri e situazioni
dalle quali era uscito con un cuore più libero dal macigno del senso di colpa. 
Anche lui, come suo padre, era stato vile con la donna che l'aveva messo al mondo; però, a differenza
del vecchio, lui aveva l'umiltà per chiederle scusa, di fronte a quella porta bianca che lo divideva dalla madre. 
In cuor suo l'aveva perdonata già tempo addietro, nello stesso esatto momento in cui la donna gli aveva
lanciato addosso quella bollente acqua da tè che lasciò su Todoroki il segno per tutta la vita. Già da allora,
la madre, era stata perdona perché non era stata colpa sua l'atteggiamento vile del vecchio, le batoste,
le offese, il matrimonio in rovina. Che ne poteva sapere, una fanciulla vergine, delle lusinghe del Diavolo?

Quando Todoroki bussò alla porta e questa venne da lui aperta, la stessa fanciulla osservava fuori. Gli anni
erano stati clementi con lei, ed anche se non lo fossero mai stati, Shouto avrebbe comunque sempre amato
la sua mamma.





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Bene, bene, bene... eccomi con una nuova storia. Dovrei aggiornare l'altra, verissimo... ma ormai si sa della mia
inadeguatezza nello scrivere storie a più capitoli Spero che la mia opera da 503 parole esatte vi sia piaciuta. Mi è venuta dopo aver letto il De Profundis di Oscar Wilde. <3
   
 
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