Non Questa Notte
 

Dopo un giorno particolarmente intenso nell’aula del giudice Mark Brannigan, Mike voleva credere assolutamente e profondamente che quella fosse LA NOTTE.
La notte in cui la domanda che aveva in mente di farle, la domanda più importante di tutte, avrebbe avuto finalmente una risposta.
Ma se quella era la fatidica notte, perchè diavolo era ancora seduto nel suo ufficio a fissare la lavagna bianca fissata alla porta di servizio??

Mike spostò lo sguardo sull’enorme libreria posta al muro tra le due porte ma quello stesso sguardo fu attratto da lei, che in quel momento era intenta a mettersi il cappotto alla scrivania assegnata a lei.
Scosse leggermente la testa e si mise a fissare di nuovo la lavagna bianca con aria sconsolata.
Sapeva come sarebbe andata dopo: Connie avrebbe bussato alla porta o se era aperta, allo stipite ed appoggiandovisi con un sorriso dolce, gli avrebbe augurato la buonanotte.
Come da copione, comparve e bussò al suo stipite.
Mike si girò sorridendo lievemente.
«Notte Mike, riposa bene.» disse con un tono leggero e dolce.
In quel momento avrebbe voluto dirle quelle parole che non aveva mai avuto il coraggio di dire, avrebbe voluto sapere la risposta a quella domanda non posta, ma, ancora una volta, tutto ciò che gli mancò fu proprio quel maledetto coraggio.
“Ma andiamo Cutter, tu minacci i criminali più incalliti ed efferati assassini tutti i dannati giorni ma non riesci a dire una semplice frase alla tua assistente?! Sei patetico.” pensò lui rabbiosamente mentre la sua espressione dimostrava un’assoluta tranquillità.
«Notte Connie, riposa bene anche tu.» disse infine son un leggero sorriso.
Lei, abbassando lo sguardo, si allontanò per andare verso l’ascensore.
Mike sospirò deluso da sè stesso.. Ancora una volta..
“Non questa notte.. Non. Questa. Ennesima. Fottutissima. Notte.” pensò ancora più rabbioso, stringendo nella sua mano un foglio di carta appallottolato.

«C-Connie.. Aspetta! Devo chiederi una cosa! » gridò alzandosi di scatto dalla sua poltrona e andando verso la porta ma prima di uscire dal suo ufficio, si girò e lanciò nel cestino la pallina di carta che aveva torturato fino a quel momento.
Forse era proprio QUELLA la notte..