Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: minsugasbitch    28/02/2018    0 recensioni
Dal testo:
"Tante volte ti ho visto piegarti, ma fortunatamente sei sempre stato capace di rimetterti in piedi. Dicevi che era grazie a me, che io ti davo la forza.
Non hai mai capito, Jiminie, che eri più tu a fare del bene a me, che il contrario."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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thoughts.

 

Mi dispiace.
Mi dispiace essere stato un codardo. Scusami se sono stato un vero idiota.
Se ripenso a tutte le volte in cui avrei potuto farmi avanti, tutte le volte in cui ti beccavo a fissarmi e semplicemente mi voltavo dal lato opposto.. 
Sapevo di piacerti.
Sapevo che tu e Taehyung parlavate spesso di me. Mi hai sempre adorato, fin dall'inizio. Non capivo perché; non c'era niente di bello in me, specialmente quando ci siamo conosciuti, quando ero ancora soltanto un ragazzo con più problemi che sogni. Tu mi hai accettato così, mi hai sempre preferito agli altri, nonostante io fossi soltanto fonte di problemi. Quante volte avevo minacciato di andarmene, di mollarvi, e quante volte erano state le tue suppliche e i tuoi pianti a convincermi a restare.
Sono rimasto per te. 
Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi spinto a non mollare tutto.
Non ti ho ringraziato affatto, a dire il vero. Con gli anni ho visto il tuo atteggiamento nei miei confronti mutare, ma non ricordo esattamente quando ho capito che quella che prima era soltanto ammirazione nei miei confronti si fosse ormai trasformata in ben altro.
Perdonami.
Non avrei mai dovuto ignorarlo, non avrei mai dovuto lasciarti piangere da solo. Spesso Taehyung era con te, è vero, ma tante altre volte ti sentivo, quando lui non c'era, e preferivo ignorarti e andarmene.
Io non volevo amarti. 
Non avrei mai voluto innamorarmi di te. Sapevo che, se mai avessi ceduto, avrei portato soltanto dolore nella tua vita. Non sono una persona facile da amare, io, e di sicuro non so amare nel modo più "consono". 
Ti avrei distrutto. 
Forse, se ora ti dicessi queste cose, mi diresti che ti ho comunque distrutto, anche così.
La verità è che avevo paura. Paura che se mai fosse finita, con la nostra ipotetica relazione sarebbe potuto finire anche tutto il resto. Sei una persona troppo fragile, questo lo so bene. Tante volte ti ho visto piegarti, ma fortunatamente sei sempre stato capace di rimetterti in piedi. Dicevi che era grazie a me, che io ti davo la forza.
Non hai mai capito, Jiminie, che eri più tu a fare del bene a me, che il contrario. Eri tu la mia forza, il mio pilastro, il mio raggio di sole.
Non so dove sarei oggi senza di te. Non so cosa sarei oggi senza di te. Quante canzoni ti ho dedicato in silenzio, quante volte ti ho sentito cantare parole che avevo scritto pensando a te e ad un "noi" che non sarebbe mai esistito.
Avrei voluto essere più coraggioso. Tuttavia, non si tratta soltanto di coraggio, perché so che in qualche modo quello avrei anche potuto trovarlo.
Il vero problema è che, nonostante io mi impegni per mostrarmi sempre impassibile e menefreghista -e forse in fondo un po' lo sono-, non potrei mai essere egoista con te.
Non potrei mai forzarti a starmi accanto, cazzo, sarebbe una missione suicida. Non c'è niente di buono in me, Jimin, l'unica cosa bella che avevo eri tu. Mi bastava la tua amicizia, sul serio. Ma so che se avessi cercato di approfondire il nostro rapporto, di sicuro avrei compromesso la tua bellezza. Non sono abbastanza per te. Non ti merito.
Lui sì però.
Jungkook ti è sempre stato accanto, tanto quanto Taehyung. Non credere che non mi sia mai accorto del modo in cui ti guardava. Tu l'hai sempre rifiutato con gentilezza. Era per me, forse? Speravi che mi facessi avanti? Ti ho deluso.
Non credo che lui sappia cosa provo per te, nessuno lo sa. Non sono neanche sicuro che tu l'abbia capito. Prima non avevo dubbi, ero certo di averlo tenuto ben nascosto; è stato quando ci avete detto di esservi messi insieme che ho iniziato a sospettare che tu potessi aver capito.
Ricordo ancora il sorrisone di Jungkook mentre comunicava ai suoi hyung di aver finalmente trovato il coraggio di chiedertelo, e ricordo perfettamente i tuoi occhi: nonostante il tuo bellissimo sorriso fosse ben in mostra, mancava nei tuoi occhi quella luce che avevo visto tante volte mentre c'eravamo solo tu ed io. 
Mi guardavi. Mi guardavi e mi stavi supplicando di fare qualcosa, un qualsiasi segno che potesse tradirmi. Non l'ho fatto. Ho sorriso e vi ho ricordato di fare sempre sesso protetto, da bravo cazzone quale sono.
Ti ho lasciato andare, Jiminie.
Ti ho lasciato andare perché ti amo troppo per costringerti al mio fianco, perché ho paura che il mio nero comprometta irreparabilmente il tuo bianco. 
Non me lo perdonerei mai.
Ti amerò per sempre in silenzio, lasciandoti a chi so per certo ti meriti.
Nonostante tutto, però, lui non potrà mai amarti come ti amo io; ma, sai, forse è un bene che sia così.

Lasciò cadere la penna sul foglio stropicciato. Era da giorni che non riusciva a fare altro che scrivere quelle stronzate. Avrebbe dovuto concentrarsi su nuovi pezzi, lo sapeva bene, ma ogni qualvolta impugnava la sua penna, tutte le parole finivano per essere indirizzate a Jimin. Non sarebbe stato giusto nei confronti di Jungkook continuare a scrivere canzoni su di lui, non poteva proprio; perciò si limitava a buttare giù i suoi pensieri, indirizzati al più piccolo, certo che non li avrebbe mai letti.
Forse non avrebbe dovuto esserne così certo.

Jimin si era presentato nella stanza di Yoongi e Jin nel tardo pomeriggio, gli occhi rossi e colmi di lacrime. Aveva pregato Jin di lasciarli soli, e nessuno dei due era riuscito a fargli cambiare idea. Non appena furono rimasti soli, Jimin gli lanciò addosso un foglio di carta appallottolato. Yoongi non ebbe nemmeno bisogno di chiedergli cosa fosse, aveva già capito che ormai il più piccolo sapeva tutto.
《Sei un bastardo.》gli aveva detto.《Come hai potuto decidere anche per me?》
Yoongi rimase in silenzio, incassando dolorosamente le parole sprezzanti del biondino mentre continuava a gridargli contro. Quando Jimin gli diede dell'egoista per l'ennesima volta, il maggiore riuscì finalmente a rispondere.
《Egoista?! Cristo Jimin, non capisci che l'ho fatto per te?》avevano entrambi gli occhi lucidi, respiravano a fatica nel tentativo di trattenere le lacrime.
《Stronzate! L'hai fatto perché sei un idiota e l'idea di amare qualcuno ti terrorizza.》era vero. Yoongi aveva sempre avuto paura di buttarsi, di amare, ma questo non sarebbe mai bastato per impedirgli di amare Jimin. Per lui, avrebbe anche potuto provarci.
E glielo disse.
Vomitò parole che non aveva mai pronunciato in vita sua, ma che fino a quel momento era riuscito soltanto a scrivere. Gli disse tutto quanto. 
Che l'amava perdutamente, glielo disse anche troppe volte. Sentiva il sapore salato delle poche lacrime che erano sfuggite ai suoi occhi e che erano ormai arrivate alle sue labbra tremanti. Jimin piangeva.
《Lo ami?》gli chiese dopo una pausa di silenzio. Il più piccolo scosse il capo con forza.
《Io amo te, e lui lo sa.》Jimin glielo disse guardandolo negli occhi. Gli raccontò, dovendosi ogni tanto fermare a causa dei singhiozzi, di come Jungkook avesse intuito nel giro di poco tempo che il suo cuore appartenesse già al maggiore, e di come l'avesse accettato, così piccolo e così innocente da poter credere che sarebbe riuscito a fargli cambiare idea.《Ma non riesco a smettere di amarti.》

Fu solo a quel punto che Yoongi non riuscì più a trattenersi dall'essere egoista. Non poteva più, non adesso che finalmente aveva detto a voce alta ciò che provava, non adesso che Jimin gli aveva detto di amarlo.
Le labbra umide di entrambi si scontrarono, mentre il più grande teneva il viso del biondino tra le mani.
Mai nella vita aveva pensato che sarebbe stato possibile anche per uno come lui sentirsi così bene, amato, giusto.
E forse non sarebbe mai stato facile; mille punti interrogativi e mille possibili problemi avrebbero potuto separarli in qualsiasi momento, bisognava essere realistici, ma per Jimin ne valeva la pena. 
Per colui che era stato capace di scaldare il suo cuore e farlo ripartire, che l'aveva preso per mano e l'aveva condotto fuori da quel labirinto di autodistruzione in cui era spontaneamente entrato, cazzo se ne valeva la pena. 
Specialmente perché, Yoongi ne era certo, non sarebbe mai più riuscito ad amare nessun altro se non lui, le sue labbra, i suoi occhi.
《Ti amo.》

 
   
 
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