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Autore: Zomi    01/03/2018    2 recensioni
A fine agosto Sanji aveva realizzato il suo sogno.
Con sguardo fiero e sigaretta fumante che pendeva dalle labbra, fissava l’interno del suo locale animarsi con la luce mattutina, in attesa dei clienti ormai diventati fissi dal non troppo lontano giorno in cui aveva inaugurato la sua pasticceria.
*Fanfiction contenete coppie strane. Il Forum consiglia la lettura a un pubblico con un alto tasso di sospensione dell'incredulità. Può presentare tracce di latte e frutta a guscio*
{FanFiciton partecipante al Crack&Sfiga Ship's Day indetto dal Forum FairyPiece}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Era difficile ammetterlo, ma certe volte Sanji desiderava ardentemente chiudere il locale e dargli fuoco.
Un bel falò dell’All Blue Pâtisserie con al suo interno i suoi fratelli, principalmente, ma anche tutti quei dannati clienti che proprio in quel pomeriggio avevano deciso di tormentagli l’anima.
Oh quanto gli sarebbe piaciuto legarli ai loro tavoli, e bruciarli vivi!
Loro e le loro stupidissime diatribe mentali da mentecatti!
Diatribe, che era costretto a sopportare se voleva lavorare.
-La Saint Honore per Makino?- sollevò un sopraciglio perplesso Mihawk.
-Esatto!- agitò le mani Shanks –Dolce e morbido come lei, non troppo pesante con ben tre tipi di creme e…-
-E Maraschino- sbuffò Sanji, esasperato –Un liquore denso e profumato, per nulla adatto a una donna incinta!-
Erano ore che quella coppia assurda lo tartassava per trovare una dannata torta per la consorte del rosso, che non accennava nemmeno ad ascoltare il pasticcere ben più esperto di lui in quel campo, ma avanzava per tentativi.
-Ah- scioccò le labbra Shanks, prendendosi il mento tra le dita –Giusto, dimenticavo che è incinta-
-Facile dimenticarselo- storse le lebbra il suo compare –Lo è solo da sette mesi…-
Sanji ruotò gli occhi al cielo, implorando pietà.
-Ripasso tra cinque minuti… di nuovo?- ripeté la proposta che da un paio d’ore propinava alla strana coppia.
-Uhm, si meglio…- borbottò il rosso mentre Sanji marciava verso un altro tavolino -…ma tu Drag per Boa?-
Sgusciò tra due clienti, accostandosi a due distinti uomini in giacca a cravatta per nulla desideroso di lavorare.
-Non credo sia una buona idea regalare a Praline delle praline, Aladin ~ barboon!-
-Potrebbe trovarlo divertente…-  rise l’uomo dalla folta chioma scura.
-Potresti ritrovarti a dormire sul divano del mio salotto…- ribatté lisciandosi la barba riccioluta il collega –E anche Otohime potrebbe non prenderla bene: sai che sono molto legate-
Sanji tossicchiò, avvicinandosi per farsi notare.
-Dunque…- si armò di penna e taccuino -… scelto la torta per l’anniversario Mr. Aladin?-
-Non ancora- sbuffò nervoso –Davvero credi sia una cattiva idea Nettuno? Sarebbe divertente!-
-Ti ricordo che Praline sembra buona ma è uno squalo~barbooon!-
Il moro Aladin tacque per un lungo attimo prima di sospirare.
-Sanji gentilmente…-
-Ripasso-  si infilò la penna dietro l’orecchio il biondo, arrancando per il suo locale.
Sembrava un ricovero di mentecatti, e il fatto che tutti fossero uomini sposati lo demoralizzava alquanto: perché certi idioti avevano avuto la fortuna di trovare una compagna, e lui così amabile e sensibile, non ci riusciva?
Avrebbe potuto dare lezioni di galanteria, insegnare a quei bifolchi come trattare da regine le loro compagne invece che giocherellare in quel modo. Soprattutto gli avrebbe indotti alla dottrina del Mr. Prince, insegnando loro come far sentire speciale ogni attimo della loro vita coniugale condivisa e non venire a rompergli le scatole ogni volta che si avvicinava questo o quell’anniversario.
Grugnendo, si accostò all’ennesimo tavolo, pregando che qualcuno si decidesse a scegliere un maledetto ordine.
-Signori…- sospirò.
-E qui Pez gioca nella vaschetta: bello di papà, sci sci!- una ditata al cellulare e nuova foto –Uh qui quando ha disegnato il suo papà e la sua mamma sul muro con il ketchup: è un artista! Con Chiffon stiamo già pensando di mandarlo a qualche corso infantile di arte-
Bege oscillò sulla sedia, il capotto nero abbandonato sulla sedia e gli occhi di Sai fissi su di lui, sconvolti dal comportamento rimbambito del compare.
-Ieri ha messo in riga i suoi peluches e sai che ha fatto dopo? Li ha giustiziati!- emise un urletto strozzato di orgoglio –Tutto suo padre! Tutto suo padre! Oh che grande uomo sarà, che grandi cose farà! È un genio già da piccolo, immaginati quando avrà l’età per guidare!-
-Non stai esagerando un po’ troppo?- piegò il capo l’omone che affiancava il nanerottolo invaghito del suo primogenito –Tutti i bambini fanno quelle cose da piccoli-
-E tu che ne sai?!?- sbottò battendo un pugno sul tavolo quello, indignato –Tu con Baby non hai ancora figli!-
-È solo questione di tempo!- tossicchiò –E comunque esageri: una torta a due piani per il primo passo fatto da Pez?-
-Sta zitto Sai!- rimbeccò orgoglioso –Vedremo quando…-
-Ehm ehm- tossicchiò Sanji, incapace di regge oltre quel teatrino tra padri e futuri tali –Abbiamo un vincitore per la nostra torta del primo passo?-
-Non ancora: ripassa damerino- lo liquidò tagliente Bege –Quando Baby ti darà un figlio impazzirai per ogni cosa: la pappina molle, i passetti dolci, i rutti vomitosi, la cacchina santa…-
Sanji deviò rapido: meglio allontanarsi il prima possibile da lì.
Chi glielo aveva fatto fare poi?
Non poteva chiedere a Pudding o Cosette di occuparsi delle ordinazioni?
Ci rimuginò appena, prima di rabbrividire: Cosette era ancora in malattia, e con malattia intendeva l’influenza bubbonica – e mortale sperava- che affliggeva suo fratello Niji, e se avesse lasciato Pudding in mezzo a quei indecisi cronici… no, non voleva nemmeno pensarci.
Ok fantasticare sul dar fuoco al locale, ma imbrattare le pareti di sangue non era una fantasia con la dolce pasticcera dal carattere instabile: era un rischio concreto e da non correre mai.
Pervaso dal pensiero che almeno, subendo lui l‘orda di uomini privi di galanteria aveva evitato una strage, si accostò all’ultimo tavolo della sua lista nera, sbattendo il taccuino sul ripiano in acciaio.
-Ordinate o morite- minacciò –Morite fuori di qui però-
Tre paia di occhi verdi lo squadrarono disperati, prima di sospirare in tre differenti modi.
-È una previsione del futuro molto probabile Sanji- sospirò sconfitto Sabo -Quando Ishley saprà che mi sono dimenticata del suo compleanno e che, nel vano tentativo di rimediare, non sono nemmeno riuscito a scegliere una torta, mi ucciderà a mani nude- piagnucolò sbattendo al testa sul tavolo.
-Pain aux raisin o Èclair?-
-Non voglio morire per mano dell’amore della mia vita!- si aggrappò alla divisa di Sanji il biondo, facendolo ringhiare.
-Pain aux raisin o Èclair?-
-Sai quanto me ne frega?!- sospirò acido Cavendish al primo biondo, oscillando la chioma fluente.
-Pain aux raisin o Èclair?-
-Quel cretino di Bartolomeo si aspetta dei pasticcini da me per la nostra serata!- incrociò le braccia al petto sbuffando la dramma queen –Quel maledetto attentatore: come se non sapesse che sono a dieta!-
-Pain aux raisin o Èclair?-
-Insomma- sbuffò Cavendish –Pasticcini? Quel punkettone maledetto vuole del pasticcini?! Non gli basto più io?-
Sanji squadrò schifato il  biondo.
-Pain aux raisin o Èclair?-
-Devo per forza risponderti?- sollevò un sopracciglio, prima di ruotare gli occhi al cielo –E tu la vuoi piantare?!-
Penguin sollevò gli occhi dal tavolino, non smettendo però di sostenersi il capo con entrambe le mani, guardando vacuo lo chef.
-Pain aux raisin o Èclair?- piagnucolò per l'ennesima volta, afferrando a mani piene il suo grembiule –Aiutami Sanji: Pain aux raisin o Èclair?!?-
-Un cazzotto ti va bene?!- digrignò i denti.
-Oh perdonalo- batté una mano sulla schiena di Penguin Sabo, offrendogli la spalla che il rosso accettò per piangersi sopra riempiendo di lacrime le iridi verdi.
-Su su Pen- lo consolò ignorando gli occhi al cielo di Cavendish rivolgendosi poi a Sanji -È il loro mesiversario e non si ricorda se Lamy adora i Pain aux raisin o le Èclair-
-E prenderli entrambi?- stava per perdere il senno, lo sapeva.
-Fosse facile- pernacchiò Cavendish –La bella Trafalgar odia uno dei due pasticcini e ama l’altro- ghignò rumorosamente, causando una nuova scarica di pianto di Penguin –E il nostro eroe non ricorda quale odia e quale adora: la sua morte è quotata 1 a 100-
-E chi tiene le scommesse?- sospirò il Vinsmoke, allontanandosi già dal tavolo della disperazione dagli occhi verdi.
-Koala- cullò Pen Sabo –La fidanzata del fratello dell’assassina: ti informo per il funerale-
Pen pianse con maggior intensità, ma Sanji era ormai lontano per aiutarlo, cosa che comunque non aveva intenzione di fare.
Arrancando tra i clienti indecisi, tornò dietro al bancone, accorrendo a servire una nuova coppia di arrivati.
-Posso aiutare?- si addossò con gli avambracci alla vetrinetta, non accennando nemmeno a mezzo sorriso.
Aveva bisogno di fumare, il nervosismo lo stava uccidendo.
-Se ci riuscissi sarebbe un miracolo mio caro- rise l’uomo dal pizzetto sale e pepe, facendo ridacchiare l’amico dai folti baffoni che lo accompagnava.
Ecco ci risiamo, altri due mentecatti!
-Dai Rayleigh, non è una situazione così disperata- si lisciò un baffo Roger, cercando di mantenere la calma e rivolgendosi poi al biondo chef –La sua bella fa quar… diciotto anni- ghignò –Per la seconda volta e mezza-
Il brizzolato sorrise sghembo, scuotendo il capo.
-Rouge è davvero riuscita a convincerla a sprecare un pomeriggio a fare shopping?- si rivolse all’amico, che annuì orgoglioso delle doti persuasive di sua moglie.
-È capace di rendere vegetariano un T-Rex, credimi- sogghignò –E mentre le nostre belle sono impegnate tra scarpe e vestiario, noi dobbiamo solo scegliere la torta per la festa a sorpresa-
-Solo- sospirò Rayleigh –Come se i gusti di Shakky fossero facili-
-Bhè basta evitare creme, croccanti, crostate, marmellate…- iniziò ad elencare sulle dita di una mano Roger, annuendo a ogni elemento da cancellare dal dessert –Frutta candita, liquori troppo forti e…-
-Aria fritta va bene?- sbottò esasperato Sanji. Non era possibile che avesse dei gusti così difficili!
Di certo avevano interpretato male i canoni dolciari della meravigliosa –oh ne era certo!- Shakky, credendo che non apprezzasse le creme solo perché magari era a dieta.
-No no, niente fritto!- alzò le mani Roger sulla difensiva.
Una mano andò a spiaccicarsi da sola sul volto di Sanji: dannati mentecatti!-
Stava per urlare che non conoscere nemmeno il dolce preferito della propria consorte doveva essere un reato punibile col divorzio, quando il caso umano dai capelli rossi e dall’amico con gli occhi di falco piombarono al bancone.
-Ehi ho la torta!- sbatté una mano sul ripiano Shanks, convinto –È quella giusta lo so: Charlotte con… liquore alla ciliegia!-
Sanji lo squadrò da capo a piedi, prima di rivolgere un’occhiataccia al compare moro.
-Non guardare me- si sentì tirato in causa Drag –Ho provato a farlo ragionare ma pare non ci arrivi che gli alcolici alle donne incinte non siano permessi-
-Ehi Rayleigh, e se provassimo questa che dice il rosso?-
-Sembrerebbe perfetta- si lisciò il mento il brizzolato.
-Assolutamente no!- picchiò un pugno sul ripiano Sanji –Ha la frutta candita!-
-Oh!- mugugnò Roger –E se…-
-Torta Flaò per il mio Pez!- gorgogliò Bege, roteando –Sci sci per il mio pu-pu-pupetto!-
-Bege per favore ragiona: ha pochi mesi, e quella torta ha troppi tipi di formaggio. Lo farai morire di colite!-
-Taci Sai, non sei un padre!-
-Baaaarbooon! Sanji caro potresti ricordarmi gli ingredienti della Migliaccio? Forse Aladin ha avuto un’ide…-
-Sanji aiuto! Pen vuole provare a portare a casa entrambi i pasticcini e Cavendish vuole ucciderlo per averli nominati troppe volte!-
-Drag sii serio: vuoi offrire a Boa la Aplle Pie?!-
-E tu vuoi davvero portare a Makino le praline mille gusti?!-
-Aladin le praline no! Non ricominciamo per favore!-
-No Cavendish non provare e uccidere Pen: non posso gestire la sua morte e la mia nello stesso giorno!-
-Cosa vorresti dire con “accoppiare mele e serpenti non è una buona idea”?! Mia moglie non è un serpente, è solo un’erpetologa!-
-Roger non chiamerò Shakky per chiederle casualmente qual è la sua torta preferita: ci tengo alla vita io!-
-Sanji, Cavendish sta per uccidere Pen: aiutami!-
-Sai fatti gli affari tuoi! Tu non…-
Un coltello vibrò nel venir impiantato con forza sul ripiano della vetrinetta, zittendo il caso generale della pasticceria.
Con occhi fuori dalle orbite e denti affilati, Sanji soffiò dal naso riempiendosi di aria e odio i polmoni.
 -C’È QUALCUNO CHE SA COSA VUOLE QUI O POSSO INIZIARE LA CARNEFICINA SENZA PERDERE ALTRO INUTILE TEMPO!?-
-Io si sha-sha!-
Dal centro del gruppo di mariti e fidanzati ammassato sulla vetrinetta, un ragazzino dal caschetto biondo si fece avanti, posando sul ripiano una banconota.
-Dodici pasticcini con l’uvetta glassati- ordinò sicuro di sé –A forma di rose sha-sha!-
Sanji indugiò con gli occhi su di lui, fino a sospirare.
-Dellinger- lo chiamò, osservandolo privo del suo cappellino da baseball e vestito in una candida camicia -È dunque oggi il gran giorno?-
-Sha-sha!- annuì quello –Oggi esco con Sugar quindi- spinse la banconota verso il pasticcere –Dodici pasticcini all’uva glassati-
-E cosa le dirai quando glieli porterai?- lo interrogò, voltandosi verso la vetrina inferiore del bancone, aprendola.
-Che è bella!- rispose lesto il biondo –E lo sarà sempre- si portò la mano aperta davanti la bocca dai denti squalini –Non accennerò al suo peso Mr. Prince senpai!-
Sanji annuì e gli porse il suo pacchettino.
-Vai e rendimi orgoglioso di te- gli rivolse il pollice alzato, a cui risposte con un saluto militare il liceale, prima di saltellare nell’uscire dalla pasticceria.
Sanji incrociò le braccia al petto, annuendo soddisfatto: Mr Prince Jr stava crescendo bene.
Né era così orgoglioso!
Era stato difficile addestrarlo, ma il training forzato a cui lo aveva sottoposto stava finalmente dando i suoi frutti: cresceva così in fretta!
Nè era commosso e fiero, e sperava che la dolce Sugar lo...
-Ehm…- aprì un occhio volgendolo a Penguin, arrampicato al bancone che lo divideva dalla massa di uomini disperati che lo fissavano sbalorditi.
-Ti pregiamo Mr Prince senpai- lo implorò, mani giunte e imitato dal resto del gruppo –Da anche a noi delle lezioni su dolci e donne!-
Sanji ghignò, annuendo.
-Sedetevi uomini smarriti e privi della vera via del gentiluomo- alzò il mento fiero –Mr Prince è qui per salvarvi!-
Tutto sommato, Sanji non avrebbe mai dato fuoco al suo locale.
Mai, nemmeno se ricolmo di uomini disperati.
 
 

 
   
 
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