[Riveduta e corretta…]
Ad Alessandro che con i
suoi testi musicali ha saputo ispirarmi…
Eccomi qua con una nuova
one-shot!
Ammetto di averci preso
gusto, ormai… è un genere, anche se poco letto e apprezzato, che ti fa
esprimere meglio le emozioni che vivi sul momento. E in questo periodo non
chiedo di meglio, e non ho proprio tempo per scrivere cose lunghe.
Non ho neanche il tempo
di stare a parlare con voi, quanto vorrei.
Perciò, anche contro la
mia volontà devo salutarvi.
Vi auguro solo
Buona lettura
Walking to the sun
Camminando verso il sole...
Le persone, al giorno
d'oggi, sono troppo prese dallo stress e dal quotidiano di ogni attimo... non
sanno più vedere le cose belle e fantastiche che la natura ha creato per loro.
Non vedono un fiore che sboccia
al mattino.
Non vedono la rugiada
rigogliosa sulle foglie d'autunno.
Non vedono... e non sentono
più.
E pensare che basterebbe
così poco.... basterebbe alzare la testa verso il cielo ed aspettare.
Quando sorge il sole ci
potrà sembrare la cosa più bella di questo mondo.
E anche la più
irraggiungibile...
Ma fidatevi, non lo è...
Basta incamminarsi.
Camminando verso il sole
Hey
James
stand
up
and
walk to the sun
Open
your mind
and
let fly your soul
in
the name of freedom
[…]
Hey James
alzati
e cammina verso il sole
Apri la mente
e lascia volare la tua
anima...
nel nome della libertà
[…]
(
Hey James - Hipnotic River)
Senza
identità...
Sono
disteso sulla tenera erba del parco e tengo chiusi gli occhi, con forza... se
potessi mi tapperei pure le orecchie per non dover sentire. Ma non posso... le
mie braccia restano inermi accanto al mio corpo, come se avessero una potere ed
una funzione distinte dal mio essere. Vorrei poter trovare la forza di alzare
le braccia, o in alternativa vorrei poter riuscire a fuggire da quel posto, ma
non ci riesco... sono stanco, molto stanco.
Attorno
a me soltanto urla e grida, spensierate oserei dire. Urla di persone, non ben
identificate al momento, che si rincorrono giocosamente in un leggero gaudio.
Grida ballerine e divertite, di ragazzi che si schizzano a vicenda sul lago.
Non
posso sopportarlo.
Vorrei
poter essere distante mille miglia da tutto questo. Ergermi su una montagna e
guardare giù, nel vuoto... sentire il rumore assordante del silenzio nel mio
animo distrutto e affaticato. Vorrei poter solo far sparire ognuno di quegli
idioti, che come colpa hanno soltanto una spensierata e concreta voglia di
vivere... quella voglia, anche se nel mio caso si potrebbe definire volontà, è
sparita ormai del tutto dentro di me.
Chi
sono io per oppormi a tale destino?
Io
credo nel destino? Non lo so... non so più cosa pensare, qui disteso senza
forze, sulla pianura del rimorso. Un tempo, quando ancora i miei occhi
brillavano alla luce delle cose, in un epoca che sembra lontana millenni ma che
corrisponde a non più di pochi mesi fa, io non credevo nel destino... lo
ritenevo una cosa senza senso. Una creatura plasmata dall'uomo, al servizio
dell'uomo, per giustificare mancanze che non sappiamo accettare.
Sentivo
alle fini d’ogni disgrazia, il solito tipo con la faccia anonima e persa,
decantare quelle assurde parole, come se potesse confermare un rito sacro:
" Era destino..."
E
io mi sono sempre ribellato a questo.
Ho
sempre avuto la ferma convinzione che ogni uomo possa decidere e compiere delle
scelte, senza bisogno d’insulse scusanti come il destino, o fato che per molti
suona anche più mistico. Ho sempre pensato e a volte anche decantato
l'incostanza con la quale l'uomo si pone verso gli altri. Perché bisogna
trovare una spiegazione a tutto?
E'
inutile continuare così... se è morto sarà perchè a sbagliato, o altri hanno
sbagliato per lui. Se è ferito gravemente dopo aver provato per gioco un
incantesimo mortale, non può dare la colpa proprio a nessuno... non doveva fare
l'idiota, ecco tutto.
Ma
sapete una cosa?
Non
sono più sicuro neanche di questo...
Perché
lei se n'è andata.
Per
sempre...
E
non ci sono mezzi per farla tornare. E non servono a nulla tutti i discorsi di
consolazione che mi sono stati fatti. E non è necessario che ogni persona che
mi guardi mi debba per forza porgere di riflesso il proprio sostegno.
Non
voglio niente di tutto questo. E non l'ho neanche chiesto.
Vorrei
solo andarmene per sempre, anche io... ma so che non è il momento. Non ancora.
Voglio
solo essere lasciato in pace... almeno una volta.
Sento
la brezza alzarsi sulla mia pelle segnata e un brivido percorrermi la schiena.
Il vento, gentile e servizievole, come un elfo domestico troppo eccitato, mi
purifica per quanto possibile nelle sue capacità. Sento le piccole lacrime, che
in un tempo non lontano avevano bagnato il mio viso, asciugarsi un poco,
intenerite dal mio grido silenzioso e disperato.
Schiudo
gli occhi con molta lentezza, un pulcino spaurito appena nato e che cerca la
mamma, e mi guardo intorno con disinteresse costante.
Ancora
urla.
Ancora
grida.
Ancora
persone che si rincorrono e si credono libere...
Ma
hanno sbagliato in partenza.
Noi
non siamo liberi... o meglio siamo sempre liberi di dire di no, o di opporci
fino alla morte... siamo liberi di dire o fare quello che vogliamo sino alla
tortura più dolorosa... siamo liberi di pensare anche quando non vorremmo fare
altro che dormire, per sempre...
Ma
non siamo comunque liberi... questo no.
E
tutte le persone che adesso ridono, o giocano, tutti quegli insulsi stolti che
adesso credono di vivere, non sanno d’essere prigionieri. Non sanno che un
giorno toccherà anche a loro subire la mia disperazione.
Anche
loro un giorno dovranno piangere un parente o un amico, o addirittura il loro
amore se così possiamo chiamarlo, e non ci sarò nessuno che li aiuterà a
rialzarsi. Non ci sarà nessuno ad aspettarli o a rimetterli in piedi, dopo che
saranno caduti nell'abisso dell'oblio. Non ci sarà nessuno a dirgli "su
alzati, camminiamo insieme". Nessuno...
Non
siamo liberi... siamo prigionieri. Punto. E nessuno provi a dire il contrario.
Nel
cielo le bianche nuvole chiare danzano in cerchio, lentamente. Formano contorni
strani, poco definiti... disegni d’anime lontane che ci guidano dall'alto o
comunque semplici e soffici candidi fiocchi di panna montata, per occhi ormai
troppo stanchi per vedere lontano.
Ad
un tratto, come se potesse essere solo quello il momento più adatto per
adempiere a tale funzione, il sole esce fuori dalle nubi chiare e illumina e
riscalda tutto quello a cui può arrivare.
Provo
fastidio pure per questo... e non m’interessa che riusciate a capire, o
semplicemente me ne frego altamente di tutto quello che penserete di me. Non
m’importa.
So
solo che sto soffrendo. Come un cane, con tutto il rispetto per questo nobili
bestie... sto soffrendo e mi sembra quasi di dissanguarmi dal dolore tanto la
fitta che mi preme nel petto si fa più atroce e consistente.
Semplicemente
non ce la faccio più...
Non
voglio più guardare occhi umani perchè mi ricordano i suoi.
Non
voglio più ascoltare perchè ogni frase mi porta alla mente la sua persona.
Non
voglio più parlare e sprecare il fiato per convincere degli sciocchi a non
gioire, per che prima o poi toccherà anche a loro... ma questo non vogliono
capirlo. E mai lo capiranno.
Mi
alzo stordito dal mio rifugio inconsistente di ricordi e parole, e mi scuoto i
jeans, sfilacciati, da chiazze d'erba scura più o meno visibili. Sono
fermamente deciso ad andarmene senza dare campo a ripensamenti o assurdi e
sopratutto fastidiosi incontri... non ho assolutamente il bisogno,
insostenibile e insito nell'animo umano, di avere dei contatti.
Essenzialmente...
ho perso la voglia di vivere.
Ma
non voglio morire, non sono pronto. Sono troppo codardo anche per questo e non
sono capace di affrontare la prospettiva di un dopo quando non ne ho alcuna
tangibile certezza.
E
allora, che fare? Niente, assolutamente niente... non mi resta che vagare in
questo limbo d’autocommiserazione e di rinuncia. Perché io sì, l'ho fatto... ho
rinunciato.
Non
ho avuto la forza di rialzarmi quando ho visto ogni mio possibile pilastro
d'appoggio crollare. E non ho ancora trovato la fora di alzare lo sguardo, per
quanto mi è stato possibile.
Una
nuvola candida come la neve passa sopra il parco oscurando il sole. La gente, o
per meglio dire quelli che una volta il mio animo era ancora pronto a
considerare, non sembra darci troppo peso, schiavi di un attimo di pace che
purtroppo non durerà. E sarà terribile risvegliarsi, sarà terribile...
Mi
allontano costeggiando il lago senza farmi notare.
Rischio
d’essere brutale e ormai credo che lo abbiano imparato; nessuno si avvicina più
a me se non lo chiedo espressamente io; nessuno mi rivolge la parola se io non
acconsento; nessuno ha ancora provato a scuotermi, forse la cosa del quale
avrei più bisogno tuttora, se non vuole fare una brutta fine... e badate bene,
la mia non è una presa di posizione altezzosa o un comportamento a tratti che
rispecchia superiorità. No, niente di tutto questo.
Voglio
solo essere lasciato in pace. Voglio poter soffrire in silenzio con il mio
dolore e sconvolgermi di quanto la vita possa cambiare in un attimo. Voglio
morire in solitudine in una casa abbandonata pensando al tempo andato. Voglio
poter essere lasciato libero di odiare il mondo... di odiare la vita.
Odio
vivere... e pochi mesi fa mi sarei sorpreso se mi avessero predetto una mia
posizione del genere in futuro. Penso che neanche quella vecchia strampalata
della Cooman potesse azzardare a tanto. Ma questa è la realtà... ora come ora,
odio ogni singolo momento che passa, ogni singolo secondo...
Ma
non posso fare nulla... perchè se odio la vita, temo allo stesso tempo la
morte. E non mi resta che aspettare... prima o poi, come a tutti, toccherà anche
a me.
Mi
dirigo verso il lato più estremo del lago e ascolto...
Adesso
sono lontano da tutto.
Da
gente che urla.
Da
gente che sorride.
Da
gente che in generale vive.
Da
tutto.
E
sto un po' meglio... non devo sopportare per forza la loro presenza. Basta
organizzarsi, niente di più... e stare qui, in questo luogo ombreggiato e
silenzioso mi ricarica come non mai. ma so che durerà poco... la fame convince
anche l'eremita più scrupoloso a cercare cibo.
E
io, se non voglio morire sul serio, prima o poi dovrò tornare ancora una volta
in mezzo a i miei simili.
Mi
siedo su un sasso molto spesso e dalla forma rotondeggiante e chiudo, per
l'ennesima volta in quel pomeriggio, i miei stanchi occhi chiari. Da quando se
n'è andata, bisogna dire, che molti aspetti del mio essere e del mio carattere
se ne sono andati e sono cambiati per sempre.
Ho
imparato ad ascoltare la cosa che per certi versi è più difficile sentire... il
silenzio. Ho imparato a domare il mio istinto battagliero e impulsivo, per la
tranquillità di tutti... ma certe cose, come spesso succede, la sua scomparsa
me le ha fatte dimenticare.
E
se i miei occhi non brillano più, se il mio sorriso non si può vedere se non in
vecchie fotografie ingiallite dal tempo, se la mia vita è sparita del tutto,
risucchiata da un dolore troppo grande e gigantesco per essere costretto in
parole, o pensieri... se tutto questo è accaduto è perchè lei, lei che io amavo
con tutto me stesso, ha deciso di abbandonarmi...
Mi
ha lasciato solo quando io avevo più bisogno di lei, in assoluto... e non
servono a niente le parole che mi ha detto, quando la tenevo tra le braccia in
fin di vita... non servono a niente.
Tornerò...
Non
ha senso perchè lei non può tornare. Io non ci credo e non ci ho mai creduto...
Io
vedo solo il suo sangue scendermi sulle mani; vedo il colorito della sua pelle
diventare a poco a poco pallido; vedo la bara di legno di ciliegio nel quale
riposerà... vedo il suo sguardo di quel giorno. Di quel bellissimo giorno...
che non tornerà più.
Credi
in me...
Sono
stanco... è giunto il momento di tornare.
Ma
le mie gambe restano inchiodate al suolo, ribelli alla volontà del suo padrone
e possessore. Sono stanco, maledettamente stanco... voler chiudere gli occhi e
dire basta, per sempre. Sento l'energia uscire dal mio corpo come se fosse
veleno, un liquido estraneo in un corpo martoriato e umiliato. Un siero di pura
e totale malvagità...
Cosa
sono diventato?
Se
non avessero avuto la pietà di accogliermi ancora qui, quando già da tempo
avevo finito la scuola, non so cosa avrei fatto... forse avrei vagato come un
disperato, che poi in realtà lo sono, per strade e cunicoli sconosciuti. Forse
avrei dormito sotto qualche ponte, preda del vento e del gelo... dei morsi
della fame. Forse sarei già morto se non mi avessero accolto. Se non mi
avessero dato un minimo scopo.
Adesso
insegno qui... o almeno è quello che cerco di fare. Non sono un bravo
insegnante, me ne rendo conto anche da solo... ma non ce la faccio. Il ricordo
è troppo doloroso... E mi dispiace tremendamente vedere le facce deluse dei
miei studenti dopo l'ennesimo disastro. Mi dispiace non essere un esempio per
loro, quando loro in me questo lo hanno cercato con tanta forza e
ostinazione... mi dispiace di dare loro un motivo in più per continuare ad
abbassare la testa.
Mi
dispiace...
Non
ti riconosco più...
Cos'è
questa voce? Mi guardo intorno socchiudendo appena gli occhi, con fare molto
superficiale e sbrigativo. Mi capita spesso di pensare troppo e alla fine
m’invento le cose... deve essere la stanchezza. Non ho la forza di darci troppo
peso...
Vieni
da me...
No,
non può essere...
Adesso
sono completamente sveglio, ogni residuo di stanca dormiveglia sembra essere
sparito. Scruto attraverso gli alberi per vedere se ci sia qualcuno. Non è raro
che qualche studente indemoniato provi scherzi, poco gradevoli devo dire, di
questo tipo.
Ma
adesso la mia attenzione è totale... ho riconosciuto quella voce. La
riconoscerei tra mille e mille, anche in un campo di battaglia pieno di urla e
di sangue. Non posso non riconoscerla.
E'
la sua voce... ma non può essere. Non può essere vero.
Tornerò...
Una
parola che mi rimbalza in testa, fastidiosamente. Una promessa che non è mai
stata mantenuta e la mia convinzione, puramente pessimistica dal mio punto di
vista consapevole, è che non verrà mai rispettata.
I
miracoli, a volte... accadono.
E
come guidato da una forza a me sconosciuta riesco ad alzarmi e ad alzare lo
sguardo.
Nel
cielo, quel luogo che non avevo più osato guardare, vedo il sole splendere in
tutta la sua bellezza. Nella mia mente si formano mille colori strani e una
musica leggera e soffusa s’impadronisce di me.
E'
la musica della rinascita.
Corro.
Le
mie gambe non si fermano più. Passo sotto alberi, costeggio il lago, attraverso
con un salto un corso d'acqua... immagini che come flash si sovrappongono l'una
su l'altra. Attimi di straordinaria trepidazione... ma per cosa poi?
Ed
eccomi arrivato... nuovamente qui.
Una
grossa e vecchia quercia troneggia su di me. I suoi rami si muovono in un
tutt'uno con il vento e un piccolo scoiattolo si arrampica sul ruvido tronco.
Ancora
una volta...
Adesso
la sento. La sento, davvero... la sua voce.
Bellissima.
M’inginocchio
a terra e rivolgo la sguardo in alto. Sul tronco, che una volta doveva essere
robusto e rigoglioso, ci sono incisi dei simboli. Troppo familiari, per essere
dimenticati.
Un
cuore.
Un
freccia che lo attraversa.
Due
lettere.
H
e R.
Ron...
Hermione...
E
come se potesse essere ancora lì con me, poggiando la sua mano dolce e gentile
sulla mia spalla, a darmi sostegno, io tendo la mano verso il tronco e...
Piango...
Piango
in ginocchio, come facevo da bambino quando avevo paura dei ragni giganti o
delle sgridate della mamma. Piango con tutto me stesso lacrime amare,
disperate. Di chi non ce la fa più.
Piango...
e vorrei che ci fosse ancora lei ad asciugarmi le lacrime, come era solita
fare. Piango e vorrei non farlo per non sentire ancora più debole la mia anima
già distrutta.
Piango...
perchè non ce la faccio più a vivere senza di lei.
Io
ci sarò sempre per te... non scordartelo mai.
No.
No,
questo non è vero. Tu non ci sei più, mi hai lasciato solo. Mi hai
abbandonato... non ti rivedrò mai e niente può sollevarmi da questo peso che mi
opprime il cuore.
Guarda
in alto.
Lo
faccio anche se non ne ho la forza. Lo faccio anche se mi costa molto umiliare
ancora il mio spirito. Lo faccio perchè è lei a guidarmi e perchè cercherò di
illudermi ancora una volta.
Lo
faccio... e quello che vedo mi riempie il cuore.
Il
sole nel cielo ha solcato le nubi e splende con forza incredibile. I suoi raggi
caldi, guidati dal vento, si avvicinano a me come una dolce carezza. La luce
colpisce la quercia, il nostro albero delle speranze, e lo illumina di una luce
non sua. Vedo il cuore scintillare tra l'aspra corteccia del tronco e i nostri
nomi rilucere di una nuova energia.
Vita...
E
quando la vedo, nel suo abito di tessuto bianco, sento che il cuore sta per
scoppiare. La vedo sorridermi con quel suo tocco malizioso e gioviale, e i suoi
occhi splendere di vita terrena.
Un
giorno ci rivedremo...
E
la sua figura, invisibile per occhi estranei se non i miei, si alza al cielo
come in un rito fatidico e prestabilito. Un miracolo, un miracolo davvero... la
vedo rilucere ed incamminarsi verso il sole come un angelo troppo bello anche
per essere anche solo immaginato.
Una
angelo. Il mio angelo.
"
Un giorno ci rivedremo "
E
quando le mie parole si perdono nell'aria dell'estate, vedo il suo essere
fondersi con le nuvole e sparire nella volta celeste.
Le
lacrime continuano a scorrermi sul viso. Incredule.
"
Un giorno ci rivedremo "
Perché,
in fondo, si sa... quando due persone sono unite, lo sono sia nella vita e sia
nella morte. Questo è il miracolo che la gente chiama amore.. questo è il
miracolo della vita. Perché quando trovi qualcuno come te, che ti completa, che
ti aiuta, che ti ama, niente conta veramente più... l'unica cosa da fare e
prendersi per mano.
E
incamminarsi...
Incamminarsi
verso il sole... dove lei mi sta aspettando.
Per
sempre...
The End
Finita anche questa, grazie al cielo. Perdonatemi ma sentivo un gran bisogno di scrivere qualcosa di così… strano, ecco. Non è nulla di speciale, anzi… però avevo questo titolo che mi passava per la testa e ho cercato di farci una storia… spero che comunque vi sia piaciuta.
Nightmare
Nel destino d’ogni uomo può
esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L’anima
è piena di stelle cadenti.
Victor Hugo – L’uomo che ride
Nessuno può possedere
completamente un altro perché nessuno può darsi interamente.
Octavio Paz – Passione e lettura
Dobbiamo essere contenti di
morire, se non possiamo vivere come uomini o donne libere.
Gandhi – Antiche come le montagne
Iniziative: è stato aperto da qualche
mese un carinissimo forum di Harry Potter. Abbiamo un gioco di ruolo, lo
smistamento, e ogni settimana chi troverà la soluzione all'indovinello che
l'Amministratore propone vincerà avatars, gift e animazioni riguardanti
chiaramente Hp! Abbiamo bisogno di nuovi iscritti per entrare nel vivo del
gioco. Quindi, perché non ci fate un salto? Ci farebbe davvero molto piacere.
È stato aperto da pochi mesi anche un altro forum!
Non che io condivida i principi morali di questo sito, ma visto che è stato
creato da 3 delle mie più care amiche, mi sembrava giusto segnalarlo!
Solo per chi odia, disprezza, ritiene indegna di
ruolo di attrice… Emma Watson!
Per coloro che volessero contattarmi, per parlare del
forum o di qualsiasi altra cosa, accludo il mio indirizzo e-mail e il mio
indirizzo MSN:
Harry Potter e la
Stella di luce
L’attimo prima
del volo…
Behind Blue Eyes
Sono diverso…
Walking to the sun
Lettera
dall’inferno
E
quindi mi trovo qui, a pubblicizzare i miei lavori! Per coloro che non avessero
ancora letto queste storie, e per coloro che vogliono leggere qualcos’altro
scritto da me, eccovi sopra indicati i titoli delle mie fanfiction.
Per
maggiori comodità andate sul mio account!
E
ricordate una recensione, è sempre gradita… ^_^
Vedete quella scritta
blu? Quella in basso? Bene, cliccate e recensite!
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