-Dobbiamo
parlare- esordisce una mattina Taehyung, le braccia incrociate e lo
sguardo
basso. E’ buio e non ci sono candele nella stanza
perché sono morte tutte ore
fa.
Yoongi
annuisce.
Sa che c’è solo una
un’ultima domanda
da porre, ora.
Vorrebbe evitarla, ignorare il suo
premere continuo sulla cassa toracica che gli scava un solco e gli
morde feroce
il cuore. Vorrebbe poterla chiudere da qualche parte, dentro di
sé, ma non può
farlo.
-Quanto?- chiede solo.
Taehyung sembra comprendere, perché
abbassa la testa sul viso ancora dormiente di Jimin e gli scosta con
delicatezza i capelli sudati dalla fronte.
-Hyung…-
-Quanto?- ripete Yoongi senza
guardarlo.
Taehyung scuote il capo.
-Non
più di due mesi-
*
* *
Una
settimana più tardi Jimin si è ripreso.
Ora lui e
Yoongi passano le giornate a curare il giardino, camminare tra la
sabbia e
guardare le stelle esattamente come Yoongi aveva progettato di fare.
A volte
Jimin è troppo stanco per uscire, e allora si accoccola tra
le sue spire per
farsi leggere un libro, parlare o semplicemente per ascoltare il suono
dei loro
respiri e il battito del cuore. Certi momenti fatica persino a restare
sveglio,
ma Yoongi non gliene fa assolutamente una colpa. Restano vicini,
sdraiati sul
grande letto e Yoongi lo guarda riposare, beandosi di quella visione
che gli
stringe lo stomaco e che gli arpiona il respiro.
E, la cosa
migliore, ad ogni risveglio lo bacia. Un piccolo premio per essere con
lui ancora
una volta.
Lo fa con
delicatezza, sfiorandogli appena le labbra e ritraendosi divertito non
appena
Jimin si sporge per approfondire quel contatto, leggero come carta
velina e che
non è mai abbastanza per entrambi.
Jimin di
solito stringe le sopracciglia e lo ignora, nascondendosi tra le enormi
lenzuola come lui fa tra la sabbia.
Solo allora
Yoongi cede e si piega di più su di lui. Lascia che il
lenzuolo li divida
mentre accarezza con le labbra il profilo del viso, le orecchie, i
capelli, le
spalle, senza mai toccarlo davvero. E appena Jimin fa sbucare
nuovamente la
testa tra e coperte, indispettito, solo in quel momento,
Yoongi lo bacia
sul serio, con tutta la forza, tutta la disperazione che possiede.
Con tutto
l’amore cha ha accumulato in dodici anni.
Jimin
risponde esattamente allo stesso modo, con quell’incertezza
ingenua ma risoluta
che lo lascia sempre senza respiro e che gli da i brividi.
Non c’è
nulla di sporco, nulla di malizioso o lontanamente provocante in quei
baci,
eppure Yoongi non può fare a meno di sentirsi bruciare.
E’ un fuoco nuovo, che
scalda senza scottare. Ma come tutti gli altri, è molto
difficile da spegnere.
Se
dipendesse da lui, passerebbe l’eternità
semplicemente a baciare Jimin, a
bearsi dei suoi respiri, del suo profumo e del suo calore. Lo vorrebbe
più di
ogni altra cosa, perché quando si baciano, il tempo che
scorrere sempre troppo
in fretta sembra rallentare.
E così
Yoongi continua a baciarlo e stringerlo a sé, nella speranza
che un giorno il
tempo rallenti fino a fermarsi solo per loro.
* * *
La
mattina in cui Taehyung scopre una
pulce dietro il suo orecchio destro è anche quella che gli
ricorda come il
tempismo a volte sa essere terribilmente crudele.
Jimin
è svenuto in giardino, mentre si
prendeva cura di Seokjin, e Yoongi ha fatto appena in tempo ad
afferrarlo prima
che si facesse male.
Tutti
loro sanno che è solo uno dei
tanti nuovi sintomi senza perché e senza soluzione, ma
vedere con i propri
occhi l‘avverarsi di quelle predizioni già
lungamente anticipate è difficile.
Soprattutto
per Yoongi.
A
peggiorare le cose, a poche ore di
distanza, con tutti loro allo stremo, una lettera è stata
recapitata.
Taehyung
ha potuto leggerla solo a
tarda sera, dopo aver rimesso insieme tutti i pezzi che Yoongi aveva
sparso per
lo studio facendola a pezzi.
Il
mittente è per forza di cose
Jungkook e Taehyung prova un misto di sentimenti, di rabbia, paura e
rimpianto,
a leggere quel nome sulla carta e a seguire quella grafia sinuosa che
impregna
la pergamena di minacce.
Sapere
che quel legame che si è instaurato
tra loro è ancora lì lo fa sentire sporco e
colpevole. Eppure sa per certo che
in un altro tempo, in altre circostanze, forse i sentimenti che prova
verso di
lui sarebbero potuti essere ricambiati.
Ma sono
troppi se e ma, e Taehyung per
ora non ha la forza di pensarci.
Raccoglie
i pezzi di quella lettera e
li getta nel camino.
* * *
Yoongi si
sveglia quella mattina e ha
freddo. Lo sente sotto la pelle, fin dentro le ossa.
Jimin,
accanto a lui, lo guarda con gli
occhi socchiusi e sorride in quel modo dolce, tutto guance morbide e
fossette,
che gli blocca il respiro.
-Buongiorno
hyung- sospira sporgendosi
verso di lui per baciarlo.
Yoongi
quel bacio non riesce a
riceverlo.
Jimin si
dissolve fra le sue braccia
come se fosse fatto di fumo.
In
lontananza un tuono.
* * *
Yoongi si
sveglia,
di nuovo, fradicio di sudore. Sente ancora addosso il freddo che
l’incubo ha
portato con sè.
Non
è la prima
volta che fa sogni del genere e non sarà l’ultima.
Eppure in questo c’è
qualcosa di diverso, qualcosa che gli sfugge.
Jimin sta
dormendo
contro di lui, le gambe intrecciate alle sue e il respiro leggero sul
suo
petto.
La luna
è appena
sorta e Yoongi la guarda, ringraziandola della sua presenza silenziosa.
Non c’è
nessuna nuvola, nessuna pioggia. E’ una notte limpida.
-Hyung…-
gracchia
Jimin contro il suo collo.
-Sono
qui…-
risponde subito Yoongi accarezzandogli piano la schiena con un sospiro.
Jimin
è ancora lì,
con lui. Gli basta questo.
-Jimin?-
lo
richiama, perché Jimin sembra guardarlo senza vederlo. Nella
penombra gli occhi
si muovono nervosamente senza posarsi davvero su qualcosa, le mani
che torturano tremanti
le lenzuola.
-Non…
hyung…- geme
Jimin stringendoglisi addosso.
-Va tutto
bene… Va
tutto bene…- ripete Yoongi mentre il cuore gli si stringe.
Si sporge a
baciargli la fronte, il naso e le guance per asciugargli le lacrime che
hanno
iniziato a scendere.
-Va tutto
bene. Vieni...-
gli mormora tra i capelli e Jimin annuisce.
Lo
avvolge in una
delle coperte e lo prende in braccio come faceva dodici anni fa per
andare
insieme a vedere le stelle
* * *
Il rumore
della risacca non è il solo
ad accoglierli. Gli fanno eco il vento notturno e la sabbia
scricchiolante.
Yoongi ha
abbandonato l’aereo sulla
spiaggia.
Jimin
affonda il viso nel suo collo e
Yoongi può sentire le sue labbra aprirsi in un sorriso
stanco.
-Il
mare…- sospira nell’aria tiepida.
Yoongi
annuisce, lo poggia piano sulla
sabbia e gli si siede accanto.
La luna
adesso è alta, e si specchia
nell’acqua come argento liquido.
Jimin la
osserva rapito e Yoongi
osserva Jimin mentre allunga piano una mano come a cercare di afferrare
il
satellite con le dita.
-Non
avevo mai visto il mare di notte…
E’ bellissimo…- sussurra, con quella delicatezza
meravigliata che è solo di
Jimin.
-…bellissimo-
concorda Yoongi adorante.
Ma stanno
parlando di cose diverse.
L’immagine
di Jimin illuminato dalla
luna è una delle cose più belle che Yoongi possa
mai vantarsi di aver posseduto.
E una delle più preziose.
-Andiamo-
sorride Jimin voltandosi
verso di lui.
Fa per
alzarsi, ma Yoongi sa che non ne
ha la forza, così lo libera dal bozzolo di coperte in cui lo
ha avvolto e se lo
carica in spalla. Jimin ride deliziato, indicandogli la strada da
percorrere
come se fosse un su destriero, un eroico cavaliere che sfida le onde.
E’
come essere tornati indietro, quando
lui e Yoongi giocavano a nel deserto. Questa volta il deserto
è blu. E bagnato.
-Più
in fretta hyung- lo sprona Jimin
con un sorriso -Altrimenti le onde ci prenderanno- ridacchia al suo
orecchio.
Yoongi
sbuffa. -Sono un serpente, mica
un cavallo!- si lamenta. Ma la verità è che sta
ridendo quanto lui.
Gli era
mancata quella risata.
Alla fine
le onde gli arrivano quasi al
ginocchio. Jimin soddisfatto lascia penzolare i piedi
nell’acqua fredda e si
stringe alla sua schiena.
-Ti amo,
hyung- gli sussurra sul collo,
e Yoongi sente le gambe tremare e la gola bruciare a quella frase.
Tiene il
viso fisso sulla luna perché
altrimenti non riuscirà a ricordarsi come respirare.
Jimin
intanto si è addormentato di
nuovo, sfinito.
Yoongi lo
avvolge di nuovo nella sua
coperta e poi torna ad immergersi, fino al petto. Lascia che
l’acqua gelida gli
lambisca i fianchi e la schiena e si ripete che quello che gli bagna il
viso è semplice
acqua salata.
* * *
-Hyung… c'è un'ultima cosa… che devo
dirti. E’ il motivo per cui sono
rimasto...-
Yoongi annuisce assente.
-Me lo ha chiesto Jimin. Mi ha chiesto di dirtelo perchè sa
che se sarà lui a
farlo non lo ascolterai.-
-Parla...-
Ormai
qualunque nuova rivelazione non può fargli più
nulla.
-Ha un ultimo desiderio...-
*
* *
Le stelle
brillano come mai prima,
quella notte. Luminose come Yoongi non le aveva mai viste, vicine che
sembra di
poterle sfiorare con il respiro.
-Una
volta volevi andare a vivere su
una stella- mormora Yoongi al cielo.
-Lo
vorrei ancora.- ammette Jimin senza
staccare gli occhi dalle stelle -Ne ho anche trovata una perfetta. Tre
vulcani,
un bel prato per Taehyung, una campana di vetro per Seokjin e una
coperta per
guardare il cielo…- sorride spensierato.
-Solo
una?-
Jimin si
volta per guardarlo, con quel
suo sorriso stanco ma luminoso.
-Possiamo
condividerla…-
-Mi
aspettavo un po’ di più- borbotta
Yoongi fingendosi deluso -Sai, sono abituato ad un palazzo. Un sacco di
stanze… Un letto grande…-
mormora, facendosi però più vicino.
-Penso
che una coperta basti- sussurra
Jimin accarezzandogli le squame.
Yoongi a
quel gesto non può che tremare.
Se potesse scegliere un momento della sua vita da ripetere
all’infinito, in
eterno, sarebbe quello.
Lui, il
mare e Jimin che lo accarezza
piano.
-Si,
forse può bastare…- mormora,
tornando a guardare il cielo. Nessuna stella può eguagliare
gli occhi di Jimin,
comunque.
Jimin
ride appena, come se anche quell’azione
così semplice gli costasse una fatica immane. Eppure Yoongi
vorrebbe sentirlo
ridere per sempre. Incidersi quel suono che sembrano milioni di monete
tintinnanti,
ma che al contrario dell'oro non ha prezzo.
-Voglio
sentirti ridere ancora…- si lascia
sfuggire. Si era ripromesso che non avrebbe detto nulla, ma le parole
gli
sfuggono dalla bocca, scivolano tra i denti e scappano fuori prima che
possa
trattenerle.
Jimin
scuote piano la testa, i capelli
biondi che alla luce della luna sembra fatti della stessa materia delle
stelle.
Forse Jimin non appartiene nemmeno a quel mondo, marcio e oscuro.
E’ troppo
brillante, troppo perfetto per quel luogo.
Probabilmente
viene davvero dal cielo.
-Non
starò via tanto. Il tempo di
sistemare la nostra stella e torno a prenderti…- sussurra
Jimin -Ci metterò
davvero poco…- ripete, con la voce che inizia a spezzarsi.
Gli
stringe appena la mano e Yoongi può
sentire quanto sia più fredda di prima.
-E nel
frattempo tu guarderai le stelle
da qui e io riderò per te ogni notte…- promette
con un singhiozzo -Riderò… e
sarà come se tutte le stelle ridessero… tutte
quante. Avrai delle stelle che
nessun’altro possiede… Stelle che sanno
ridere…- rivela, come un segreto solo loro.
Yoongi
lascia scivolare le dita sulla guancia per asciugargli una lacrima.
* * *
-Non
sceglierla troppo piccola, la
nostra stella, o ci saranno troppi tramonti…- mormora Yoongi
lasciandogli un
bacio sui capelli. Jimin, contro il suo petto, annuisce.
E’
quasi l’alba.
Si dice
che l’ora più buia sia quella.
-E trova
una museruola per Taehyung, o
non la smetterà un secondo di parlare…- continua
Yoongi imperterrito, baciando
piano ogni centimetro di quel viso.
La
voragine che ha nel petto si sta
facendo più grande, e l’unico modo per tenerla a
bada è continuare a parlare e
stringere Jimin più forte contro di sè.
-Devi
proprio portare anche Seokjin?-
Jimin
lascia andare uno sbuffo e si
stringe di più alla sua camicia, quasi temesse di cadere. I
primi raggi del
sole bucano l’orizzonte e le stelle pian piano spariscono.
Yoongi è felice, perché
Jimin non andrà da nessuna parte senza stelle.
Resterà
lì, con lui, un altro giorno.
Un’altra ora. Un altro istante.
-Mi
piacciono le albe- rivela Jimin con
un filo di voce -Molto più dei tramonti. Sono nuovi inizi,
nuove storie, nuovi
giorni…-
Yoongi
concorda.
-Hyung…-
lo richiama Jimin, ma non
serve, perché Yoongi ha occhi solo per lui, respiri solo per
lui.
-Credo…
mi piacerebbe che accadesse
adesso…-
Ha
un ultimo desiderio...
Yoongi
smette di baciarlo e stringe gli
occhi; scrolla il capo come ad allontanare quelle parole, lanciarle nel
mare e
guardarle affondare lontano.
-No-
-L’alba
è una buona scelta…- continua Jimin senza
ascoltarlo, gli occhi fissi sul sole -Non
è triste come un tramonto ed è altrettanto
mozzafiato… E poi le stelle non sono
troppo lontane…-
Il buco
nel petto continua ad
allargarsi.
Si era
preparato Yoongi. Si era
ripromesso di essere forte, di fare di tutto perché Jimin
fosse felice fino
alla fine, ma probabilmente non è abbastanza bravo a
mantenere le promesse.
Dopotutto, resta pur sempre un serpente.
-No-
ripete disperato.
Il sole
è ormai a metà e Yoongi
vorrebbe solo tornare ad avere la pioggia.
-Per
favore…- lo prega Jimin tirandolo
per le maniche con le poche forze che gli restano -Se deve accadere
voglio che
sia ora-
-Perché?-
chiede Yoongi dilaniato, affondando
il volto nel collo morbido di Jimin -Perché adesso?- geme.
Jimin gli
accarezza i capelli e gli
bacia piano il viso.
-Perché
mi hai portato al mare. Perché abbiamo
giocato sulla sabbia e visto le stelle. Perché mi hai
baciato…- sussurra
tremante -Perché tu sei con me. Perché se non
posso scegliere di vivere posso
almeno scegliere come morire...-
Con il
rumore del mare, il calore del
sole, la sabbia sotto e il cielo azzurro sopra. Con i baci di Yoongi a
bruciargli la pelle e il suo tepore a riempirgli il cuore.
Tra le
braccia delle persona che ama,
così da poterla guardare fino alla fine, negli occhi.
Così
vuole morire Jimin.
-Per
favore…- ripete, mentre il cielo
si tinge di rosa e di arancio e i gabbiani si alzano in volo.
Ha
un ultimo desiderio…
Yoongi
alza il viso. Jimin non ha mai
brillato più intensamente di adesso. Il sole, il mare, tutto
sparisce davanti a
lui.
Jimin gli
sorride. Un sorriso pieno,
sincero, come quando, una notte di dodici anni prima, aveva terminato
di
disegnargli una pecora bianca su un foglio bianco.
Come
quando gli ha raccontato del suo aeroplano,
lo ha rincorso sulla sabbia, lo ha aiutato piantare i fiori, gli ha
letto una
storia sui pirati, ha fatto il bagno con lui nel mare.
Come
quando è stato perdonato dopo il
loro primo litigio, lo ha aiutato con un uccellino ferito, gli ha
rimboccato le
coperte dopo un brutto sogno.
E’
solo per quel sorriso che Yoongi ama
con tutto se stesso che trova la forza di fare quello che Jimin gli
chiede.
Piano
piano, con una lentezza
esasperante e una delicatezza impossibile, Yoongi gli si avvicina.
Circonda il
collo con le mani come se prendesse in mano una bolla di sapone e si
sporge sulle sue labbra mentre Jimin sospira.
E’
un bacio lento, profondo, struggente.
Distrugge e rimette insieme in un moto continuo e meraviglioso e Yoongi
chiede
ancora una volta che il tempo si fermi, in quell’istante
esatto, per sempre,
con Jimin che preme le labbra contro le sue e lui che brucia vivo per tutto
quel
calore, quel profumo e quell’amore che è ormai
troppo per essere contenuto.
Si
baciano fino a che il sole non è
completamente sorto e il cielo diventa azzurro e senza una
nuvola. Fino a che Jimin
non si scosta appena per riprendere fiato per rendersi conto che di
fiato non
gliene resta nemmeno un po’, nemmeno respirando.
Allora lo guarda e sorride un’ultima volta, come Yoongi si era immaginato.
Vuole che sia tu a farlo…-Yoongi…-
Ed è come essere chiamato per nome per la prima volta, come morire e rinascere, tutto in un istante, tutto insieme.
Quando sarà il momento… vuole che sia tu… ad ucciderlo.-…grazie-
soffia appena, gli occhi pesanti mentre il veleno si spande
lento e arriva fino al cuore.
Il tempo alla fine si ferma. Proprio lì, su quella frase sussurrata.
Ma
è troppo tardi, adesso. Troppo tardi.
E Yoongi
vede tutto e niente.
Vede
galassie, cieli di ghiaccio e
fiori di fuoco. Vede mari in tempesta e colline erbose. Vede occhi di
stelle e
capelli di grano.
Vede un bambino che corre su una stella.
* * *
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Sto male sul serio. Goditi i tuoi ultimi giorni di vacanza dicevano... Perchè non ascolto mai nessuno?
Non ho nemmeno la forza di scrivere qualcosa di sensato, voglio solo sotterrarmi da qualche parte perchè la mia povera patata è morta e sono stata io ad ucciderla >< Sappiate solo che soffro quanto voi. Ma questa non è la fine. Ve lo giuro, io odio i finali tristi, lo sapete. Un bacio a tutti e grazie per essere arrivati fin qui. Il prossimo è in definitiva l'ultimo capitolo e io sono ancora più depressa perchè sono troppo innamorata del paciugo che è questa storia.
Un abbraccio fortissimo,
Kiss ;-*