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Autore: Euterpe098    03/03/2018    2 recensioni
Yoongi è un serpente. Yoongi è un assassino. Yoongi ha una missione: uccidere l'erede al trono che vive nascosto in mezzo al deserto.
E' un compito semplice, per uno come lui. Eppure, perchè sembra sempre più difficile portarlo a termine?
Forse perchè quel bambino con gli occhi blu e la frangia storta è diverso dagli altri.
Forse perchè Yoongi è stufo di fare la parte del serpente...
°
***
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TheLittlePrince!AU Yoonmin
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Dobbiamo parlare- esordisce una mattina Taehyung, le braccia incrociate e lo sguardo basso. E’ buio e non ci sono candele nella stanza perché sono morte tutte ore fa.

Yoongi annuisce.

Sa che c’è solo una un’ultima domanda da porre, ora.

Vorrebbe evitarla, ignorare il suo premere continuo sulla cassa toracica che gli scava un solco e gli morde feroce il cuore. Vorrebbe poterla chiudere da qualche parte, dentro di sé, ma non può farlo.

-Quanto?- chiede solo.

Taehyung sembra comprendere, perché abbassa la testa sul viso ancora dormiente di Jimin e gli scosta con delicatezza i capelli sudati dalla fronte.

-Hyung…-

-Quanto?- ripete Yoongi senza guardarlo.

Taehyung scuote il capo.

-Non più di due mesi-

 

* * *
 

Una settimana più tardi Jimin si è ripreso.

Ora lui e Yoongi passano le giornate a curare il giardino, camminare tra la sabbia e guardare le stelle esattamente come Yoongi aveva progettato di fare.

A volte Jimin è troppo stanco per uscire, e allora si accoccola tra le sue spire per farsi leggere un libro, parlare o semplicemente per ascoltare il suono dei loro respiri e il battito del cuore. Certi momenti fatica persino a restare sveglio, ma Yoongi non gliene fa assolutamente una colpa. Restano vicini, sdraiati sul grande letto e Yoongi lo guarda riposare, beandosi di quella visione che gli stringe lo stomaco e che gli arpiona il respiro.

E, la cosa migliore, ad ogni risveglio lo bacia. Un piccolo premio per essere con lui ancora una volta.

Lo fa con delicatezza, sfiorandogli appena le labbra e ritraendosi divertito non appena Jimin si sporge per approfondire quel contatto, leggero come carta velina e che non è mai abbastanza per entrambi.

Jimin di solito stringe le sopracciglia e lo ignora, nascondendosi tra le enormi lenzuola come lui fa tra la sabbia.

Solo allora Yoongi cede e si piega di più su di lui. Lascia che il lenzuolo li divida mentre accarezza con le labbra il profilo del viso, le orecchie, i capelli, le spalle, senza mai toccarlo davvero. E appena Jimin fa sbucare nuovamente la testa tra e coperte, indispettito, solo in quel momento, Yoongi lo bacia sul serio, con tutta la forza, tutta la disperazione che possiede.

Con tutto l’amore cha ha accumulato in dodici anni.

Jimin risponde esattamente allo stesso modo, con quell’incertezza ingenua ma risoluta che lo lascia sempre senza respiro e che gli da i brividi.

Non c’è nulla di sporco, nulla di malizioso o lontanamente provocante in quei baci, eppure Yoongi non può fare a meno di sentirsi bruciare. E’ un fuoco nuovo, che scalda senza scottare. Ma come tutti gli altri, è molto difficile da spegnere.

Se dipendesse da lui, passerebbe l’eternità semplicemente a baciare Jimin, a bearsi dei suoi respiri, del suo profumo e del suo calore. Lo vorrebbe più di ogni altra cosa, perché quando si baciano, il tempo che scorrere sempre troppo in fretta sembra rallentare.

E così Yoongi continua a baciarlo e stringerlo a sé, nella speranza che un giorno il tempo rallenti fino a fermarsi solo per loro.

 

* * *

 

La mattina in cui Taehyung scopre una pulce dietro il suo orecchio destro è anche quella che gli ricorda come il tempismo a volte sa essere terribilmente crudele.

Jimin è svenuto in giardino, mentre si prendeva cura di Seokjin, e Yoongi ha fatto appena in tempo ad afferrarlo prima che si facesse male.

Tutti loro sanno che è solo uno dei tanti nuovi sintomi senza perché e senza soluzione, ma vedere con i propri occhi l‘avverarsi di quelle predizioni già lungamente anticipate è difficile.

Soprattutto per Yoongi.

A peggiorare le cose, a poche ore di distanza, con tutti loro allo stremo, una lettera è stata recapitata.

Taehyung ha potuto leggerla solo a tarda sera, dopo aver rimesso insieme tutti i pezzi che Yoongi aveva sparso per lo studio facendola a pezzi.

Il mittente è per forza di cose Jungkook e Taehyung prova un misto di sentimenti, di rabbia, paura e rimpianto, a leggere quel nome sulla carta e a seguire quella grafia sinuosa che impregna la pergamena di minacce.

Sapere che quel legame che si è instaurato tra loro è ancora lì lo fa sentire sporco e colpevole. Eppure sa per certo che in un altro tempo, in altre circostanze, forse i sentimenti che prova verso di lui sarebbero potuti essere ricambiati.

Ma sono troppi se e ma, e Taehyung per ora non ha la forza di pensarci.

Raccoglie i pezzi di quella lettera e li getta nel camino.

 

* * *

 

Yoongi si sveglia quella mattina e ha freddo. Lo sente sotto la pelle, fin dentro le ossa.

Jimin, accanto a lui, lo guarda con gli occhi socchiusi e sorride in quel modo dolce, tutto guance morbide e fossette, che gli blocca il respiro.

-Buongiorno hyung- sospira sporgendosi verso di lui per baciarlo.

Yoongi quel bacio non riesce a riceverlo.

Jimin si dissolve fra le sue braccia come se fosse fatto di fumo.

In lontananza un tuono.

 

* * *

 

Yoongi si sveglia, di nuovo, fradicio di sudore. Sente ancora addosso il freddo che l’incubo ha portato con sè.

Non è la prima volta che fa sogni del genere e non sarà l’ultima. Eppure in questo c’è qualcosa di diverso, qualcosa che gli sfugge.

Jimin sta dormendo contro di lui, le gambe intrecciate alle sue e il respiro leggero sul suo petto.

La luna è appena sorta e Yoongi la guarda, ringraziandola della sua presenza silenziosa. Non c’è nessuna nuvola, nessuna pioggia. E’ una notte limpida.

-Hyung…- gracchia Jimin contro il suo collo.

-Sono qui…- risponde subito Yoongi accarezzandogli piano la schiena con un sospiro.

Jimin è ancora lì, con lui. Gli basta questo.

-Jimin?- lo richiama, perché Jimin sembra guardarlo senza vederlo. Nella penombra gli occhi si muovono nervosamente senza posarsi davvero su qualcosa, le mani che torturano tremanti le lenzuola.

-Non… hyung…- geme Jimin stringendoglisi addosso.

-Va tutto bene… Va tutto bene…- ripete Yoongi mentre il cuore gli si stringe. Si sporge a baciargli la fronte, il naso e le guance per asciugargli le lacrime che hanno iniziato a scendere.

-Va tutto bene. Vieni...- gli mormora tra i capelli e Jimin annuisce.

Lo avvolge in una delle coperte e lo prende in braccio come faceva dodici anni fa per andare insieme a vedere le stelle

 

* * *

 

Il rumore della risacca non è il solo ad accoglierli. Gli fanno eco il vento notturno e la sabbia scricchiolante.

Yoongi ha abbandonato l’aereo sulla spiaggia.

Jimin affonda il viso nel suo collo e Yoongi può sentire le sue labbra aprirsi in un sorriso stanco.

-Il mare…- sospira nell’aria tiepida.

Yoongi annuisce, lo poggia piano sulla sabbia e gli si siede accanto.

La luna adesso è alta, e si specchia nell’acqua come argento liquido.

Jimin la osserva rapito e Yoongi osserva Jimin mentre allunga piano una mano come a cercare di afferrare il satellite con le dita.

-Non avevo mai visto il mare di notte… E’ bellissimo…- sussurra, con quella delicatezza meravigliata che è solo di Jimin.

-…bellissimo- concorda Yoongi adorante.

Ma stanno parlando di cose diverse.

L’immagine di Jimin illuminato dalla luna è una delle cose più belle che Yoongi possa mai vantarsi di aver posseduto. E una delle più preziose.

-Andiamo- sorride Jimin voltandosi verso di lui.

Fa per alzarsi, ma Yoongi sa che non ne ha la forza, così lo libera dal bozzolo di coperte in cui lo ha avvolto e se lo carica in spalla. Jimin ride deliziato, indicandogli la strada da percorrere come se fosse un su destriero, un eroico cavaliere che sfida le onde.

E’ come essere tornati indietro, quando lui e Yoongi giocavano a nel deserto. Questa volta il deserto è blu. E bagnato.

-Più in fretta hyung- lo sprona Jimin con un sorriso -Altrimenti le onde ci prenderanno- ridacchia al suo orecchio.

Yoongi sbuffa. -Sono un serpente, mica un cavallo!- si lamenta. Ma la verità è che sta ridendo quanto lui.

Gli era mancata quella risata.

Alla fine le onde gli arrivano quasi al ginocchio. Jimin soddisfatto lascia penzolare i piedi nell’acqua fredda e si stringe alla sua schiena.

-Ti amo, hyung- gli sussurra sul collo, e Yoongi sente le gambe tremare e la gola bruciare a quella frase.

Tiene il viso fisso sulla luna perché altrimenti non riuscirà a ricordarsi come respirare.

Jimin intanto si è addormentato di nuovo, sfinito.

Yoongi lo avvolge di nuovo nella sua coperta e poi torna ad immergersi, fino al petto. Lascia che l’acqua gelida gli lambisca i fianchi e la schiena e si ripete che quello che gli bagna il viso è semplice acqua salata.

 

* * *


-Hyung… c'è un'ultima cosa… che devo dirti. E’ il motivo per cui sono rimasto...-

Yoongi annuisce assente.

-Me lo ha chiesto Jimin. Mi ha chiesto di dirtelo perchè sa che se sarà lui a farlo non lo ascolterai.-

-Parla...-

Ormai qualunque nuova rivelazione non può fargli più nulla.

-Ha un ultimo desiderio...-

 

* * *

 

Le stelle brillano come mai prima, quella notte. Luminose come Yoongi non le aveva mai viste, vicine che sembra di poterle sfiorare con il respiro.

-Una volta volevi andare a vivere su una stella- mormora Yoongi al cielo.

-Lo vorrei ancora.- ammette Jimin senza staccare gli occhi dalle stelle -Ne ho anche trovata una perfetta. Tre vulcani, un bel prato per Taehyung, una campana di vetro per Seokjin e una coperta per guardare il cielo…- sorride spensierato.

-Solo una?-

Jimin si volta per guardarlo, con quel suo sorriso stanco ma luminoso.

-Possiamo condividerla…-

-Mi aspettavo un po’ di più- borbotta Yoongi fingendosi deluso -Sai, sono abituato ad un palazzo. Un sacco di stanze… Un letto grande…- mormora, facendosi però più vicino.

-Penso che una coperta basti- sussurra Jimin accarezzandogli le squame.

Yoongi a quel gesto non può che tremare. Se potesse scegliere un momento della sua vita da ripetere all’infinito, in eterno, sarebbe quello.

Lui, il mare e Jimin che lo accarezza piano.

-Si, forse può bastare…- mormora, tornando a guardare il cielo. Nessuna stella può eguagliare gli occhi di Jimin, comunque.

Jimin ride appena, come se anche quell’azione così semplice gli costasse una fatica immane. Eppure Yoongi vorrebbe sentirlo ridere per sempre. Incidersi quel suono che sembrano milioni di monete tintinnanti, ma che al contrario dell'oro non ha prezzo.

-Voglio sentirti ridere ancora…- si lascia sfuggire. Si era ripromesso che non avrebbe detto nulla, ma le parole gli sfuggono dalla bocca, scivolano tra i denti e scappano fuori prima che possa trattenerle.

Jimin scuote piano la testa, i capelli biondi che alla luce della luna sembra fatti della stessa materia delle stelle. Forse Jimin non appartiene nemmeno a quel mondo, marcio e oscuro. E’ troppo brillante, troppo perfetto per quel luogo.

Probabilmente viene davvero dal cielo.

-Non starò via tanto. Il tempo di sistemare la nostra stella e torno a prenderti…- sussurra Jimin -Ci metterò davvero poco…- ripete, con la voce che inizia a spezzarsi.

Gli stringe appena la mano e Yoongi può sentire quanto sia più fredda di prima.

-E nel frattempo tu guarderai le stelle da qui e io riderò per te ogni notte…- promette con un singhiozzo -Riderò… e sarà come se tutte le stelle ridessero… tutte quante. Avrai delle stelle che nessun’altro possiede… Stelle che sanno ridere…- rivela, come un segreto solo loro.

Yoongi lascia scivolare le dita sulla guancia per asciugargli una lacrima.

 

* * *

 

-Non sceglierla troppo piccola, la nostra stella, o ci saranno troppi tramonti…- mormora Yoongi lasciandogli un bacio sui capelli. Jimin, contro il suo petto, annuisce.

E’ quasi l’alba.

Si dice che l’ora più buia sia quella.

-E trova una museruola per Taehyung, o non la smetterà un secondo di parlare…- continua Yoongi imperterrito, baciando piano ogni centimetro di quel viso.

La voragine che ha nel petto si sta facendo più grande, e l’unico modo per tenerla a bada è continuare a parlare e stringere Jimin più forte contro di sè.

-Devi proprio portare anche Seokjin?-

Jimin lascia andare uno sbuffo e si stringe di più alla sua camicia, quasi temesse di cadere. I primi raggi del sole bucano l’orizzonte e le stelle pian piano spariscono. Yoongi è felice, perché Jimin non andrà da nessuna parte senza stelle.

Resterà lì, con lui, un altro giorno. Un’altra ora. Un altro istante.

-Mi piacciono le albe- rivela Jimin con un filo di voce -Molto più dei tramonti. Sono nuovi inizi, nuove storie, nuovi giorni…-

Yoongi concorda.

-Hyung…- lo richiama Jimin, ma non serve, perché Yoongi ha occhi solo per lui, respiri solo per lui.

-Credo… mi piacerebbe che accadesse adesso…-

Ha un ultimo desiderio...

Yoongi smette di baciarlo e stringe gli occhi; scrolla il capo come ad allontanare quelle parole, lanciarle nel mare e guardarle affondare lontano.

-No-

-L’alba è una buona scelta…- continua Jimin senza ascoltarlo, gli occhi fissi sul sole -Non è triste come un tramonto ed è altrettanto mozzafiato… E poi le stelle non sono troppo lontane…-

Il buco nel petto continua ad allargarsi.

Si era preparato Yoongi. Si era ripromesso di essere forte, di fare di tutto perché Jimin fosse felice fino alla fine, ma probabilmente non è abbastanza bravo a mantenere le promesse. Dopotutto, resta pur sempre un serpente.

-No- ripete disperato.

Il sole è ormai a metà e Yoongi vorrebbe solo tornare ad avere la pioggia.

-Per favore…- lo prega Jimin tirandolo per le maniche con le poche forze che gli restano -Se deve accadere voglio che sia ora-

-Perché?- chiede Yoongi dilaniato, affondando il volto nel collo morbido di Jimin -Perché adesso?- geme.

Jimin gli accarezza i capelli e gli bacia piano il viso.

-Perché mi hai portato al mare. Perché abbiamo giocato sulla sabbia e visto le stelle. Perché mi hai baciato…- sussurra tremante -Perché tu sei con me. Perché se non posso scegliere di vivere posso almeno scegliere come morire...-

Con il rumore del mare, il calore del sole, la sabbia sotto e il cielo azzurro sopra. Con i baci di Yoongi a bruciargli la pelle e il suo tepore a riempirgli il cuore.

Tra le braccia delle persona che ama, così da poterla guardare fino alla fine, negli occhi.

Così vuole morire Jimin.

-Per favore…- ripete, mentre il cielo si tinge di rosa e di arancio e i gabbiani si alzano in volo.

Ha un ultimo desiderio…

Yoongi alza il viso. Jimin non ha mai brillato più intensamente di adesso. Il sole, il mare, tutto sparisce davanti a lui.

Jimin gli sorride. Un sorriso pieno, sincero, come quando, una notte di dodici anni prima, aveva terminato di disegnargli una pecora bianca su un foglio bianco.

Come quando gli ha raccontato del suo aeroplano, lo ha rincorso sulla sabbia, lo ha aiutato piantare i fiori, gli ha letto una storia sui pirati, ha fatto il bagno con lui nel mare.

Come quando è stato perdonato dopo il loro primo litigio, lo ha aiutato con un uccellino ferito, gli ha rimboccato le coperte dopo un brutto sogno.

E’ solo per quel sorriso che Yoongi ama con tutto se stesso che trova la forza di fare quello che Jimin gli chiede.

Piano piano, con una lentezza esasperante e una delicatezza impossibile, Yoongi gli si avvicina. Circonda il collo con le mani come se prendesse in mano una bolla di sapone e si sporge sulle sue labbra mentre Jimin sospira.

E’ un bacio lento, profondo, struggente. Distrugge e rimette insieme in un moto continuo e meraviglioso e Yoongi chiede ancora una volta che il tempo si fermi, in quell’istante esatto, per sempre, con Jimin che preme le labbra contro le sue e lui che brucia vivo per tutto quel calore, quel profumo e quell’amore che è ormai troppo per essere contenuto.

Si baciano fino a che il sole non è completamente sorto e il cielo diventa azzurro e senza una nuvola. Fino a che Jimin non si scosta appena per riprendere fiato per rendersi conto che di fiato non gliene resta nemmeno un po’, nemmeno respirando.

Allora lo guarda e sorride un’ultima volta, come Yoongi si era immaginato.

Vuole che sia tu a farlo…

-Yoongi…-

Ed è come essere chiamato per nome per la prima volta, come morire e rinascere, tutto in un istante, tutto insieme.

Quando sarà il momento… vuole che sia tu… ad ucciderlo.

-…grazie- soffia appena, gli occhi pesanti mentre il veleno si spande lento e arriva fino al cuore. 

Il tempo alla fine si ferma. Proprio lì, su quella frase sussurrata. 

Ma è troppo tardi, adesso. Troppo tardi.

E Yoongi vede tutto e niente.

Vede galassie, cieli di ghiaccio e fiori di fuoco. Vede mari in tempesta e colline erbose. Vede occhi di stelle e capelli di grano.

Vede un bambino che corre su una stella.

* * *

 E' un nuovo giorno e Jimin non c’è più.

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Sto male sul serio. Goditi i tuoi ultimi giorni di vacanza dicevano... Perchè non ascolto mai nessuno?

Non ho nemmeno la forza di scrivere qualcosa di sensato, voglio solo sotterrarmi da qualche parte perchè la mia povera patata è morta e sono stata io ad ucciderla >< Sappiate solo che soffro quanto voi. Ma questa  non è la fine. Ve lo giuro, io odio i finali tristi, lo sapete. Un bacio a tutti e grazie per essere arrivati fin qui. Il prossimo è in definitiva l'ultimo capitolo e io sono ancora più depressa perchè sono troppo innamorata del paciugo che è questa storia.

Un abbraccio fortissimo,

Kiss ;-*

   
 
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