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Scritta sentendo:
https://www.youtube.com/watch?v=z6P8TWpeBAI.
Giorno 1: Cose che hai detto all'una
di notte.
Itachi/Saina.
Cap.1 Salvatore
Itachi posò la mano sul
tronco dell’albero e si piegò in
avanti, guardando la giovane in viso.
Saina alzò lo sguardo a
sua volta, i lunghi capelli neri le
ondeggiavano dietro il capo sottile. Batté le ciglia, i suoi
occhi neri
brillavano di riflessi blu scuro.
“Cosa devo fare con
te?” chiese Itachi, con voce roca e
intensa.
L’odore della rugiada
pungeva le narici di entrambi, insieme
al profumo d’umidità. Si udiva il fruscio delle
fronde degli alberi della
foresta intorno a loro, il gracidare di una rana in lontananza, insieme
al
gorgoglio di un fiume.
“Dovresti lasciarti andare.
Lo sai che ore sono?” domandò
lei. Sfuggì alla carezza di lui e camminò sulla
punta dei piedi nudi, girò su
se stessa e lui l’abbracciò da dietro.
“Deve dirmi
qualcosa?” domandò.
La luce argentea della luna
illuminava il viso allungato, i
segni sul suo viso erano allungati.
“Le cose che si dicono
all’una di notte vengono nascoste
dalla notte e dimenticate” disse Saina. Il suo vestito
candido, dalla gonna
strappata, ondeggiava aderendogli al corpo sottile, le spalline le
ricadevano
larghe sulle spalle ossute.
“Cosa vorresti
detto?” chiese Itachi. L’afferrò per i
fianchi e la sollevò, facendola girare. La giovane
alzò le braccia sottili al
cielo, allungando le dita affusolate verso la pallida luna.
“Nient’altro che
la verità. Lascia che il tuo cuore si
liberi, solo per questa notte” lo implorò.
Itachi la rimise a terra e la fece
voltare, le prese le mani
nelle proprie.
< Non ho mai potuto lasciarmi
andare. Per il mio
villaggio, per mio fratello, per i miei doveri. So che dovrò
morire, è il mio
destino. La vista si affievolisce sempre di più e il
sacrificio è l’unica cosa
che so di dover compiere.
Però, magari solo per una
notte, per lei, potrei lasciarmi
andare > pensò. Le lasciò andare la mano e
le accarezzò la guancia, fino al
mento aguzzo. Si piegò in avanti, i lunghi capelli mori di
lui brillavano di
riflessi blu scuro.
“Perciò farai
finta di non aver mai sentito quello che ho
detto all’una di notte?” la interrogò.
“Solo se anche tu
dimenticherai tutto quello che farò questa
notte, Uchiha” rispose Saina. La punta del suo naso si era
arrossata e
avvertiva il profumo dell’erba.
“Prima tu,
allora” la invogliò Itachi.
“Deidara puzza di polvere
da spara e ha una voce
insopportabile. Sasori, inoltre, m’inquieta parecchio.
Inoltre ti trovo sexy da
morire, mio caro silenzioso Uchiha.
Oh, odio i cavolfiori!”
confessò Saina.
“Tu mi piaci, Saini.
Intendo davvero tanto” ammise Itachi.
“Sai che altro rimane
nascosto all’una di notte? Le passioni
travolgenti che ti trascinano via come la tempesta” disse
Saina con voce seducente.
Itachi la baciò con
passione impellente, Saina si alzò sulle
punte dei piedi e gli avvolse le braccia intorno al collo.
< Da quando mi ha salvato dal
laboratorio di Orochimaru,
da quando i nostri destini si sono intrecciati, io ho sperato in
questo. L’ho
sognato così tante volte che non m’importa se
durerà anche solo una notte >
pensò lei, ricambiando con foga.