Siamo fratelli.
Tu indossi la maschera ed io l’oro della Gold Cloth:
Non voglio vedere la verità.
Il tuo pugno lo sento,
quel pugno che sta distruggendo i miei sogni di diventare Gran Sacerdote.
Tu ed i miei compagni, non potete fare nulla contro l’oscurità che ha avvolto il mio cuore.
Sei sempre stato cieco Defteros, proprio come ora che hai osato guidare il tuo pugno contro di me, contro tuo fratello!
Siamo avidi, fratello, sia tu che io, non puoi illuderti e negare la verità delle  mie parole:
Ho desiderato il potere, quel potere che tu  mi hai negato...
Non versare lacrime per me, ora,  Defteros.
Guardati sei impotente contro di me,  contro un cuore che si rifiuta di morire.
Giungerò negli Inferi con magnificenza,  come lo è il regno che mi ospiterà.
Guarda fratello: ora mi piangi, ma sei stato tu a colpirmi…!
Senti il calore del mio corpo, lo stesso calore del tuo pugno contro di me.
Sei un vigliacco, Defteros:  guarda gli occhi di tuo fratello morente, se hai il coraggio, sei hai qualche valore…!
Guarda dentro di me e cerca: troverai ciò che ha trasformato il mio cuore.
Sì, lo fai, mi stai guardando, ti perdi nei miei occhi che a  poco a poco si stanno spegnendo, privati della vita che tu mi hai tolto, stai osservando i miei demoni che ti impediscono di scappare.
La mia anima non brilla più, ma non importa.
L’oscurità mi avvolge, mi conforta e mi protegge.
L’oscurità mi chiama e non mi abbandonerà come hai fatto tu.
Non mi importa della mia dannata esistenza, se ora ho l’oscurità come fedele compagna.


Note Autrice: Eccomi qui con questo breve racconto: Qualche settimana fa avevo pubblicato "Luce e Ombra" dove mettevo nero su bianco i pensieri di Defteros e ora con questa storia ho provato a scrivere i sentimenti di Aspros.
Scrivere sui cavalieri dei gemelli non è facile quindi abbiate pietà di me.
Ringrazio Olivier_Rei per il sostegno