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Autore: Miss_Sunshine    30/06/2009    6 recensioni
Una fanfic divisa in tre momenti sulle riflessioni di House e il suo rapporto con Cuddy, il loro confronto e l’inizio di una nuova avventura insieme. Come sempre Huddy.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Ecco la mia ultima fanfic. Ci ho riflettuto un po’ prima di scriverla e ancora ora non sono del tutto convinta… Spero vi piaccia, ma in caso contrario accetto tutte le critiche e i suggerimenti! Baci…

 

Disclaimers: I personaggi di questa storia non appartengono a me, ma a chi li ha creati. La storia è frutto della mia fantasia.

 

Ringraziamenti: vorrei ringraziare huddy4e, IsAnastaciaHuddy92, luisina e ladyT per le loro recensioni in “Ti presento i miei”; poi vorrei ringraziare huddy4e, HuskyGentile e Lars Black per aver aggiunto la storia tra i loro preferiti; e anche huddy4e per aver recensito “Ritorno”. Grazie mille a tutti perché siete voi che con il vostro sostegno mi incoraggiate a scrivere ancora!

 

Yesterday

 

“Vedrai ti passerà”. Questo gli aveva detto Wilson. Ma più passavano i giorni più House si rendeva conto che non gli sarebbe mai passata. Pensava a lei continuamente. Ormai era da tempo che andava avanti così: la vedeva tutti i giorni, scherzava con lei, ogni tanto faceva casini però poi lei sistemava tutto. Lei c’era sempre per lui. E anche se lui lo negava, gli faceva piacere: le continue battutine, le liti, il suo sorriso erano le uniche cose che gli rallegravano le giornate al PPTH. Col tempo, però, aveva capito di provare per lei qualcosa di più: all’inizio aveva fatto finta di niente considerandolo un sintomo del fatto che la vedeva ogni giorno, ma poi aveva capito che non era così semplice. Perché l’amore non era mai semplice per lui. Così aveva deciso che se c’era un modo per uscire da quella situazione era dirle tutto, ma lui non era mai stato bravo con le parole e così aveva deciso di agire: l’aveva baciata. Lei era rimasta un po’ shockata sul momento. Diciamo che forse quel momento non era ancora passato. Ma proprio quando doveva dirle quello che provava s’era andato. Si era tirato indietro. Aveva provato a tornare da lei, col risultato di fuggire di nuovo. Aveva così deciso di fare un gesto col quale lei avrebbe capito tutto, senza bisogno di parole. Aveva chiamato la madre di Cuddy e si era fatto mandare la sua prima scrivania: sapeva che quello le avrebbe fatto capire come stavano le cose. Ma alla fine come al solito si era tirato indietro e probabilmente le aveva anche spezzato il cuore. Perché Gregory House era fatto così: era patologicamente incapace di essere felice.

 

Today

 

Lisa Cuddy stava per uscire di casa. Aveva lasciato Rachel con la babysitter, le carte erano tutte in ordine nella sua borsa ed era in perfetto orario. Ormai la sua vita aveva trovato un ordine: Rachel stava con lei da qualche mese e ormai si era organizzata alla perfezione tra babysitter, orari di lavoro e faccende quotidiane. L’unica cosa che le mancava, però, era quello che credeva non sarebbe mai riuscita ad avere: un uomo. Non per il fatto che lei non fosse attraente o interessante, ma perché si era innamorata dell’unico uomo che non era in grado di ricambiarla: Lisa Cuddy era innamorata di Gregory House. Uscì da casa cercando di scacciare quel pensiero, in fondo l’autocommiserazione non l’avrebbe mica aiutata! Arrivata in ufficio, però,  dovette subito confrontarsi con House, o meglio con il conto della nuova macchina per le TAC, visto che la precedente era stata distrutta da lui. Ne aveva abbastanza. Un conto era che House spezzasse il cuore a lei, era una faccenda tra loro due, un altro era che quel cretino le distruggesse l’ospedale. Afferrò il conto e partì a passo di marcia verso l’ufficio di House che ovviamente era in ritardo. Si sedette alla sua sedia e cominciò a tirare la su palla antistress contro il muro in attesa che lui si degnasse di arrivare. House arrivò alle 12.05.

“Sei in ritardo” gli fece notare lei girando la sedia verso di lui in modo da trovarsi di fronte.

“Mmm… Ho avuto di meglio da fare…”

“Ti pago per essere qui in orario nel caso non avessi mai letto il contratto che hai firmato”

“È scritto nel tuo contratto che devi essere sempre insopportabile o lo fai per hobby?”

“È scritto nel tuo DNA che devi essere sempre in ritardo o lo fai per farmi uscire di testa?”

“La seconda che hai detto…”

Cuddy era al culmine dell’esasperazione. Rachel aveva pianto tutta la notte e di certo confrontarsi con un altro bambino non le avrebbe fatto passare l’emicrania.

“D’accordo House. Sai che ti dico? Fai come vuoi. Mi basta che risarcisci la macchina per le TAC.”

“Non l’ho rotta io, è stato Jimmy.”

“Sì, certo, come no.”

“Mammina vuole punirmi?”

Lei gli rivolse un sorriso malizioso. “Non sarebbe una cattiva idea…” E gli si avvicinò con una mano alzata come a volerlo schiaffeggiare, ma lui le fermò la mano e la baciò. Questa volta lo schiaffo partì davvero e il viso di Cuddy si fece duro.

“Non lo fare mai più.”

“Non sembrava esserti dispiaciuto la prima volta.” Anche House si era irrigidito. Cuddy, però, gli si avvicinò, gli prese il viso ispido di barba e sta volta fu lei a baciarlo.

House sembrava perplesso.

“Ma…”

“Lo schiaffo era perché la prima volta sei andato via…” Gli sorrise di nuovo.

“E il bacio…”

“Era per ringraziarti della scrivania.”

“Ora mi è tutto più chiaro… Se ti bacio di nuovo riceverò un altro schiaffo o posso andare tranquillo?”

“Dipende dal bacio…”

“Allora non ci sono problemi…”

House si chinò verso di lei e le baciò il sorriso che le aveva curvato le labbra. In fondo, era sempre stato più bravo a fare che a dire.

 

Tomorrow

 

Il fastidioso suono delle sveglia gli fece aprire gli occhi. Le 7.00. chi mai aveva osato puntare la sua sveglia così presto? Poi si ricordò: non era la sua sveglia, era quella di Cuddy. Ora tutto aveva una logica. A parte il fatto che Cuddy non era a letto con lui come quando si erano addormentati la sera prima. Vagò per la casa alla sua ricerca e la trovò in cucina che teneva Rachel con un braccio e nell’altra mano aveva il telefono. Si fermò sulla porta a guardarla. Dopo qualche minuto lei finì la telefonata e posò il telefono. Si voltò e gli sorrise.

“Ehi!”

“Ehi…”

“Me la tieni un attimo? Devo vedere se è pronto il latte.”

“Ehm., non so se…”

“Oh, andiamo House! Risolvi ogni giorno casi impossibili e non sei in grado di tenere una bambina?!”

“Ok, ma se te la rompo non mandarmi il conto!”

Così prese delicatamente la piccola dalle braccia di Cuddy. Rachel lo guardò e gli afferrò un dito con una manina,

“Ah, gli piaci! Non va facilmente con gli estranei!”

House guardò la piccola e poi Cuddy. Adesso c’era un altro raggio di sole nella sua vita. Chissà che in futuro non ne sarebbero arrivati altri… In fondo, se a Cuddy piaceva tanto fare la mamma…

  
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