Ciao a
tutti! Ecco la mia ultima fanfic. Ci ho riflettuto un po’
prima di scriverla e
ancora ora non sono del tutto convinta… Spero vi piaccia, ma
in caso contrario
accetto tutte le critiche e i suggerimenti! Baci…
Disclaimers:
I personaggi di
questa storia non appartengono a me, ma a chi li ha creati. La storia
è frutto
della mia fantasia.
Ringraziamenti: vorrei
ringraziare huddy4e, IsAnastaciaHuddy92,
luisina e ladyT per le loro recensioni in “Ti presento i
miei”; poi vorrei
ringraziare huddy4e, HuskyGentile
e Lars Black
per aver aggiunto la storia tra
i loro preferiti; e anche huddy4e per aver recensito
“Ritorno”. Grazie mille a
tutti perché siete voi che con il vostro sostegno mi
incoraggiate a scrivere
ancora!
Yesterday
“Vedrai
ti passerà”. Questo gli aveva detto Wilson. Ma
più passavano i giorni più House
si rendeva conto che non gli sarebbe mai passata. Pensava a lei
continuamente.
Ormai era da tempo che andava avanti così: la vedeva tutti i
giorni, scherzava
con lei, ogni tanto faceva casini però poi lei sistemava
tutto. Lei c’era
sempre per lui. E anche se lui lo negava, gli faceva piacere: le
continue
battutine, le liti, il suo sorriso erano le uniche cose che gli
rallegravano le
giornate al PPTH. Col tempo, però, aveva capito di provare
per lei qualcosa di
più: all’inizio aveva fatto finta di niente
considerandolo un sintomo del fatto
che la vedeva ogni giorno, ma poi aveva capito che non era
così semplice.
Perché l’amore non era mai semplice per lui.
Così aveva deciso che se c’era un
modo per uscire da quella situazione era dirle tutto, ma lui non era
mai stato
bravo con le parole e così aveva deciso di agire:
l’aveva baciata. Lei era
rimasta un po’ shockata sul momento. Diciamo che forse quel
momento non era
ancora passato. Ma proprio quando doveva dirle quello che provava
s’era andato.
Si era tirato indietro. Aveva provato a tornare da lei, col risultato
di
fuggire di nuovo. Aveva così deciso di fare un gesto col
quale lei avrebbe
capito tutto, senza bisogno di parole. Aveva chiamato la madre di Cuddy
e si
era fatto mandare la sua prima scrivania: sapeva che quello le avrebbe
fatto
capire come stavano le cose. Ma alla fine come al solito si era tirato
indietro
e probabilmente le aveva anche spezzato il cuore. Perché
Gregory House era
fatto così: era patologicamente incapace di essere felice.
Today
Lisa
Cuddy stava per uscire di casa. Aveva lasciato Rachel con la
babysitter, le
carte erano tutte in ordine nella sua borsa ed era in perfetto orario.
Ormai la
sua vita aveva trovato un ordine: Rachel stava con lei da qualche mese
e ormai
si era organizzata alla perfezione tra babysitter, orari di lavoro e
faccende
quotidiane. L’unica cosa che le mancava, però, era
quello che credeva non
sarebbe mai riuscita ad avere: un uomo. Non per il fatto che lei non
fosse
attraente o interessante, ma perché si era innamorata
dell’unico uomo che non
era in grado di ricambiarla: Lisa Cuddy era innamorata di Gregory
House. Uscì
da casa cercando di scacciare quel pensiero, in fondo
l’autocommiserazione non
l’avrebbe mica aiutata! Arrivata in ufficio, però, dovette subito
confrontarsi con House, o
meglio con il conto della nuova macchina per le TAC, visto che la
precedente
era stata distrutta da lui. Ne aveva abbastanza. Un conto era che House
spezzasse il cuore a lei, era una faccenda tra loro due, un altro era
che quel
cretino le distruggesse l’ospedale. Afferrò il
conto e partì a passo di marcia
verso l’ufficio di House che ovviamente era in ritardo. Si
sedette alla sua sedia
e cominciò a tirare la su palla antistress contro il muro in
attesa che lui si
degnasse di arrivare. House arrivò alle 12.05.
“Sei
in
ritardo” gli fece notare lei girando la sedia verso di lui in
modo da trovarsi
di fronte.
“Mmm…
Ho
avuto di meglio da fare…”
“Ti
pago
per essere qui in orario nel caso non avessi mai letto il contratto che
hai
firmato”
“È
scritto nel tuo contratto che devi essere sempre insopportabile o lo
fai per
hobby?”
“È
scritto nel tuo DNA che devi essere sempre in ritardo o lo fai per
farmi uscire
di testa?”
“La
seconda che hai detto…”
Cuddy era
al culmine dell’esasperazione. Rachel aveva pianto tutta la
notte e di certo
confrontarsi con un altro bambino non le avrebbe fatto passare
l’emicrania.
“D’accordo
House. Sai che ti dico? Fai come vuoi. Mi basta che risarcisci la
macchina per
le TAC.”
“Non
l’ho
rotta io, è stato Jimmy.”
“Sì,
certo, come no.”
“Mammina
vuole punirmi?”
Lei gli
rivolse un sorriso malizioso. “Non sarebbe una cattiva
idea…” E gli si avvicinò
con una mano alzata come a volerlo schiaffeggiare, ma lui le
fermò la mano e la
baciò. Questa volta lo schiaffo partì davvero e
il viso di Cuddy si fece duro.
“Non
lo
fare mai più.”
“Non
sembrava esserti dispiaciuto la prima volta.” Anche House si
era irrigidito.
Cuddy, però, gli si avvicinò, gli prese il viso
ispido di barba e sta volta fu
lei a baciarlo.
House
sembrava perplesso.
“Ma…”
“Lo
schiaffo era perché la prima volta sei andato
via…” Gli sorrise di nuovo.
“E
il
bacio…”
“Era
per
ringraziarti della scrivania.”
“Ora
mi è
tutto più chiaro… Se ti bacio di nuovo
riceverò un altro schiaffo o posso
andare tranquillo?”
“Dipende
dal bacio…”
“Allora
non ci sono problemi…”
House si
chinò verso di lei e le baciò il sorriso che le
aveva curvato le labbra. In
fondo, era sempre stato più bravo a fare che a dire.
Tomorrow
Il
fastidioso suono delle sveglia gli fece aprire gli occhi. Le 7.00. chi
mai
aveva osato puntare la sua sveglia così presto? Poi si
ricordò: non era la sua
sveglia, era quella di Cuddy. Ora tutto aveva una logica. A parte il
fatto che
Cuddy non era a letto con lui come quando si erano addormentati la sera
prima.
Vagò per la casa alla sua ricerca e la trovò in
cucina che teneva Rachel con un
braccio e nell’altra mano aveva il telefono. Si
fermò sulla porta a guardarla. Dopo
qualche minuto lei finì la telefonata e posò il
telefono. Si voltò e gli
sorrise.
“Ehi!”
“Ehi…”
“Me
la
tieni un attimo? Devo vedere se è pronto il latte.”
“Ehm.,
non so se…”
“Oh,
andiamo House! Risolvi ogni giorno casi impossibili e non sei in grado
di tenere
una bambina?!”
“Ok,
ma
se te la rompo non mandarmi il conto!”
Così
prese delicatamente la piccola dalle braccia di Cuddy. Rachel lo
guardò e gli
afferrò un dito con una manina,
“Ah,
gli
piaci! Non va facilmente con gli estranei!”
House
guardò la piccola e poi Cuddy. Adesso c’era un
altro raggio di sole nella sua
vita. Chissà che in futuro non ne sarebbero arrivati
altri… In fondo, se a
Cuddy piaceva tanto fare la mamma…