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Autore: Smartox_    11/03/2018    2 recensioni
Storia principalmente Calzona, ma è presente anche un po' di Carizona.
Spoiler per chi non segue la diretta americana.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Il personaggio di Carina potrebbe essere OOC (si è vista troppo poco, quindi non so se è realmente così, ma da quel po' che ho capito, sembrerebbe di no.)

Arizona era stata licenziata,cacciata dal suo ospedale.

Ci rimase male, si era affezionata a tutti, era affezionata al posto, quel posto dove ne aveva passate tante, forse troppe.

Era a casa, una valigia in mano, e una borsa nell'altra, aveva preso tutte le sue cose, aveva parlato con Andrew, dicendogli che ora era casa sua, che quello non era più il posto che faceva per lei, a quanto pareva, non aveva più senso rimanere lì.

Non fece in tempo ad uscire di casa, che due braccia le cinsero la vita, riconobbe quel profumo, lo sentiva spesso negli ultimi giorni.

"Avevi intenzione di andartene senza salutarmi?" le chiese Carina, stringendo di più la presa su di lei.

Si era affezionata alla ragazza, le piaceva, e parecchio, ma non poteva dire di provare molto altro, era come una cotta estiva, una di quelle cotte che riesci a superare subito, ma che comunque ti segnano.

"Avevo intenzione di passare da te prima di andarmene" sussurrò, lasciando la presa dalle cose che aveva in mano, e ricambiando l'abbraccio "mi dispiace così tanto" sussurrò poco dopo, lasciandole un leggero bacio sulla spalla.

"Rimani qui, potremmo avere un'occasione, potresti lavorare in un altro ospedale, magari qualcuno che meriti davvero il tuo talento, e provare ad essere felici, magari anche con tua figlia, possiamo provarci, tu mi piaci davvero"

La bionda scosse leggermente la testa "è vero, possiamo provarci, ma poi cosa succederà tra qualche anno? Staremo sempre a litigare, perché io mi sentirei infelice, e non per colpa tua, ma per colpa mia" disse staccandosi leggermente, poggiando una mano sulla sua guancia, muovendola in una piccola carezza "e anche tu mi piaci davvero, l'ultima volta che mi sono sentita così con una persona, beh, l'ho sposata, ma.." si interruppe, scuotendo nuovamente la testa.

"Ma io non sono lei" concluse la mora per lei, rilasciando un sospiro come rassegnato, Arizona fece un mezzo sorriso "mi dispiace" ripeté "sarebbe tutto diverso se lei non fosse stata così dannatamente.." si bloccò nuovamente, cercando una parola adatta per descriverla, ma ce ne erano troppe per farlo, aveva troppe parole in mente in quel momento, parole che avrebbe voluto quasi urlare.

"Così dannatamente lei" Carina finì nuovamente la sua frase, facendo una piccola smorfia.

Arizona annuì, poi le prese il volto tra le mani lasciandole un leggero bacio sulle labbra, poi la guardò "tu non meriti questo, tu meriti una persona che sia alla tua altezza, che sia capace di amarti davvero e renderti felice, ma non Hunt, se vengo a sapere che stai con lui torno qui e ti porto via con me, anche se poi la situazione diventerebbe leggermente scomoda" rise appena la bionda, prendendola leggermente in giro, beccandosi uno schiaffo giocoso sul braccio.

"Quindi questo è un addio?" chiese dopo qualche attimo di silenzio la mora, l'altra scosse la testa "non necessariamente" alzò appena le spalle "potremmo sentirci ogni tanto, potresti venire a trovare me e Sofia, o potrei venire io qui, ma niente sesso, potremmo vederci solo come amiche" Carina annuì, fece del suo meglio per non far diventare gli occhi lucidi, e ci riuscì.

"E se tra voi non dovesse funzionare? Non voglio portare sfiga, ma potrebbe succedere, è una delle possibilità, tu che ti presenti alla sua porta, lei che ti guarda per un attimo, per poi sbatterti la porta in faccia" ad Arizona venne leggermente da ridere a quelle parole "in realtà, una volta è già successo, mi ha già sbattuto la porta in faccia".

Carina aggrottò la fronte, quasi incuriosita da quella storia "e poi? Poi che è successo?" la bionda sorrise vedendo la sua curiosità "non mi sono arresa, nonostante non volesse parlarmi io cercavo sempre di fare conversazione, e alla fine ha ceduto, mi ha parlato, ma è stato come se mi avesse tirato una bomba, mi disse di essere incinta, del suo migliore amico, e dovevo scegliere, restare, ed essere felice con lei, o andarmene, ed essere infelice da qualche altra parte, ma lei è l'amore della mia vita, non sarei mai andata da nessuna parte senza di lei" raccontò tenendo lo sguardo fisso davanti a se, ma non stava guardando la mora, era immersa nei ricordi.

Carina annuì "ma poi l'hai comunque tradita" Arizona sospirò, poi annuì "già, l'ho comunque tradita" fece una piccola smorfia, per poi riportare lo sguardo su di lei "credevo ci stessimo salutando" disse poi, cercando di deviare l'argomento.

"Posso accompagnarti all'aeroporto?" chiese la mora, muovendo le chiavi della propria auto davanti ai suoi occhi, ricevendo solo un cenno di assenso da parte dell'altra, così prese le sue cose, caricandole nel bagagliaio, per poi aprirle la portiera, facendole un sorriso.

Il viaggio fu silenzioso, si scambiarono solo qualche parola, ma non fu imbarazzante, al contrario, era stato un silenzio piacevole.

La mora fermò l'auto, poi si girò verso di lei, la guardò per un po', non sapendo esattamente cosa dirle, si sentiva come se già le avesse detto tutto, senza pronunciare una parola.

"Posso darti un ultimo bacio?" Arizona non rispose, semplicemente si avvicinò a lei, catturando le sue labbra tra le proprie, baciandola lentamente, senza fretta.

Carina sorrise contro le sue labbra, poi ci passò sopra la lingua, come a chiederle di approfondire il bacio, ma la bionda si allontanò di qualche millimetro "non credo sia una buona idea" sussurrò, alternando però lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.

"Mi stai lasciando per tornare dalla tua ex moglie, ma nonostante questo mi stai comunque baciando, ed io te lo sto lasciando fare, quella che dovrebbe dire che non è una buona idea sono io, ma invece ti sto chiedendo un ultimo bacio come si deve" disse, e senza lasciarle il tempo di replicare, tornò a baciarla.

Arizona quasi rimase sorpresa da quelle parole, ma non aveva tutti i torti, infondo era solo un bacio, nulla di più, così schiuse le labbra, lasciandole libero accesso; la mora sorrise, e senza aspettare ancora fece scontrare le loro lingue.

Fu un bacio lento, un bacio umido, ma fu anche un bacio dolce.

Si staccarono dopo qualche minuto per poter respirare, si sorrisero, e poi Arizona poggiò la mano sulla maniglia della portiera, facendo per aprirla, ma si sentì afferrare il braccio, così guardò nuovamente l'altra "se tra voi non dovesse funzionare, sono disposta a salire sul primo aereo e venire a riprenderti, dovrai solo dirmelo".

La bionda sorrise, poi scosse la testa, poggiando una mano sulla sua "sai che non lo farei mai, non voglio che tu sia solo una seconda scelta, tantomeno la mia, tu andrai avanti appena io scenderò da quest'auto, e sarai felice".

Carina sospirò, ma poi annuì, lasciando la presa sul suo braccio "ma appena atterri voglio sapere se sei viva o meno, gli amici fanno così, no?!"

"Appena atterrerò saprai se sarò viva o meno, ma adesso devo andare, o ti toccherà portarmi a New York in macchina" disse ridendo leggermente la bionda, le lasciò un bacio sulla guancia e scese dall'auto, prese le sue cose ed entrò nell'aeroporto, non si voltò indietro, era già triste così, non voleva rendere tutto più difficile.

Il viaggio fu tranquillo, ci fu solo qualche turbolenza, ma niente di poi così grave.

Appena arrivò, nonostante fosse sera, poté capire che c'era bel tempo, poteva vedere le stelle, che erano così luminose.

Prese un taxi, disse all'autista l'indirizzo della casa di Callie, poi scrisse un messaggio veloce a Carina "sono in taxi, e sono sana e salva" sorrise leggermente premendo invio, poi ripose il telefono in tasca.

Vedeva i palazzi fuori dal finestrino scorrere velocemente, forse, New York non era poi così male infondo.

Callie, dal canto suo, era distesa sul divano, a fare zapping, Sofia era a casa di un'amica, mentre Penny, beh, Penny se ne era andata, l'aveva lasciata, come se nulla fosse.

Sussultò leggermente quando sentì il campanello suonare, poi diede uno sguardo all'orologio che aveva in salotto, e si precipitò ad aprire, sicura che fosse Sofia.

Non appena aprì la porta le mancò il respiro, non si aspettava minimamente di vedere Arizona davanti alla sua porta.

"Ehi" disse semplicemente la bionda, sorridendole, era un sorriso vero, uno di quelli che ti scaldano il cuore, quello era il suo sorriso super magico.

"Che.. che ci fai qui?" chiese Callie dopo un po', poi notò la valigia e il borsone, aggrottando la fronte.

"Mi hanno licenziata" disse velocemente, alzando appena le spalle "hai intenzione di lasciarmi qui o posso entrare?" chiese poi, aspettando una sua risposta.

"Che significa che ti hanno licenziata? Posso parlare con la Bailey, posso farti riassumere" le rispose la mora, mettendosi di lato per farla entrare "e poi ti presenti qui come se nulla fosse? Ci sarebbe potuta essere Penny" continuò poi, chiudendo la porta, e prendendole il borsone, portandolo nella stanza degli ospiti.

"Sofia mi ha detto che se ne è andata, probabilmente non è poi così perfetta come sembra" alzò le sopracciglia, facendo un sorrisetto "ehi, dove stai portando la mia roba?"

"Immagino tu non abbia un posto dove stare, quindi puoi decidere tra il divano, o un comodo letto" disse la mora prendendola leggermente in giro, la aiutò a sistemare alcune cose, poi si diresse verso la porta, uscendo dalla stanza, ricomparendo poco dopo, con degli asciugamani puliti in mano.

Si bloccò quando vide Arizona solo con slip e reggiseno, abbassò lo sguardo, porgendole le cose, per poi girarsi.

"Oh andiamo, non è niente che tu non abbia mai visto" disse la bionda, coprendosi comunque con uno degli asciugamani che le erano appena stati portati.

Callie si voltò, guardandola un'ultima volta "se hai bisogno di alto chiedi pure, io intanto vado a preparare la cena" le sorrise, facendo per uscire dalla stanza.

"Calliope" la mora si bloccò nuovamente, le mancò ancora il respiro, le era mancato come l'aria sentirsi chiamare in quel modo, aveva quasi dimenticato quanto fosse bello il proprio nome pronunciato dalla sua ex moglie, si riprese, poi si voltò di nuovo verso di lei.

"Grazie" disse semplicemente la bionda, voltandosi e andando verso il bagno, per farsi una doccia.

Callie fece cadere per un attimo lo sguardo sul suo sedere, poi scosse la testa, uscendo dalla stanza. Nonostante tutto quello che era successo, il corpo della bionda non la lasciava indifferente.

Si diresse in cucina, iniziando a preparare la cena, vedendo la bionda uscire dalla camera dopo un po'. Aveva i capelli ancora umidi che le ricadevano sulle spalle, ed una tuta per stare comoda.

"Non l'hai buttata" le fece notare la mora, riferendosi ai suoi indumenti, Arizona sorrise "essendo più piccola di te, la trovo molto comoda, quindi l'ho tenuta; Sofia?" chiese poi, non vedendo sua figlia da nessuna parte.

"Da un'amica, credo la riportino qui dopo cena, sai non ci aspettavamo nessuna visita" disse la mora girandosi, tagliando della verdura.

Arizona annuì, la osservò per un po' "Callie, posso stare in hotel, non voglio disturbare, adesso prendo le mie cose e me ne vado" disse, andando nuovamente verso la stanza.

"Ferma idiota, non sto dicendo che stai disturbando, sto dicendo che avresti potuto avvisare prima" disse Callie, poggiò il coltello, poi si avvicinò a lei "non ti lascio andare da nessuna parte, saresti come un cucciolo smarrito poi". La bionda rise leggermente, poi la spinse giocosamente "stronza" commentò, guardandola divertita.

"Prima di salire sull'aereo ho baciato una ragazza, in realtà stavamo insieme, più o meno, e mi ha chiesto di baciarla, voleva un ultimo bacio così l'ho fatto" iniziò a raccontarle "mi ha anche detto che se non dovesse funzionare con te, devo chiamarla, e lei correrà qui a riprendermi; è disposta ad essere la seconda scelta, per stare con me" disse, guardando il sorriso della mora svanire pian piano, lasciando spazio ad un'espressione seria.

"Non ho intenzione di chiamarla, non lo farei mai, ciò che voglio fare è restare qui, e stare con te, ma devi volerlo anche tu, non dico che dobbiamo stare per forza insieme, non dobbiamo riprovarci obbligatoriamente, possiamo anche essere semplici amiche, che sono state sposate, e che hanno una figlia" la mora la interruppe, mettendo una mano davanti a lei come per zittirla.

"Hai intenzione di riprovarci? Voglio dire, sei venuta qui per questo? O per essere delle semplici amiche? E poi, provi qualcosa per quella ragazza?" la mora la guardò, avvicinandosi inconsciamente a lei, di qualche millimetro.

"Se tu non vuoi che io provi a riconquistarti, mi va bene anche essere semplici amiche, perché è pur sempre meglio che non averti affatto, e no, non provo nulla, non posso provare nulla, perché lei non è te."

La mora si morse appena il labbro, avvicinò una mano al suo volto, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio "magari per te non è così, ma tu sei l'amore della mia vita, e me ne sarei pentita fino alla morte, se solo non fossi venuta qui, per poter provare ad aggiustare le cose" sussurrò la bionda, poggiando la mano sulla sua.

Callie annuì, facendo un altro passo verso di lei, erano più vicine di quanto si aspettassero "io voglio che provi, anzi, che proviamo ad aggiustare le cose, ma con calma, voglio il primo appuntamento, te che mi porti a casa, che mi dici che sono bella e tutte queste cose così stramaledettamente sdolcinate, voglio che ricominciamo tutto da capo".

Stavolta fu la bionda ad annuire, poi si avvicinò velocemente, lasciandole un leggero bacio sulle labbra "la nostra relazione è iniziata più o meno così, con la differenza che non avevamo una figlia, e non ci conoscevamo".

"Okay, te lo concedo" sorrise la mora, poi si allontanò, tornando a preparare la cena "che sia chiaro, questo non vale come appuntamento" le puntò un dito contro, poi le passò tutto il necessario per poter apparecchiare la tavola.

"Calliope?" la mora si voltò verso di lei, guardandola "mi sei mancata" le sorrise, per poi iniziare a mettere i piatti in tavola.

"Mi sei mancata anche tu".

Angolino me
Buonsalve, questa è la prima storia Calzona (anche con un po' di Carizona, che non guasta mai) che scrivo, mi è uscita di getto, quindi ho detto, perché no?!
Loro sono la mia OTP suprema, quindi ho una "paura" pazzesca a pubblicare ciò, ma voglio comunque farlo, perché tenerla per me, a parer mio, non ha senso.
Ho immaginato l'uscita di scena di Arizona in questo modo, so, eccola qui.
Detto ciò, fatemi sapere se vi piace o meno (accetto qualsiasi tipo di critica, purché sia costruttiva).

E niente, alla prossima, spero.
  
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