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Autore: K Witch    11/03/2018    1 recensioni
Anna e Mattia o Annie e Matt. Lei sogna di diventare una reporter e lui un famoso avvocato. Sono migliori amici. Lo sono da una vita. Cosa succederebbe se un giorno lei si accorgesse, che si è irrimediabilmente innamorata di lui?
Come reagirebbe lui, se glielo dicesse? Sarebbe come nei film? La corrisponderebbe?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Vi siete mai chiesti perché quando ci troviamo vicino alla persona che ci piace, ci batte forte il cuore? Perché rimaniamo incantati da qualcosa in quell’individuo che ci porta a essere dei pazzi innamorati?

Io me lo chiedo spesso ultimamente. È tutto così complicato, sopratutto quando ti prendi una sbandata, bella grande, per il tuo migliore amico. Lui ha tre anni in più di me, frequenta l’ultimo anno di giurisprudenza, il suo sogno è di diventare un grande avvocato. Uno famoso. Uno ricco. È ambizioso, come è giusto. La sua famiglia è a capo di uno studio legale da generazioni. Uno degli studi legali più famosi e rispettati, ma lui non vuole fare il raccomandato. Prima di prendere le redini dell’impresa di famiglia, lui vuole farsi una carriera incominciando come un qualsiasi altro neolaureato. Questo è il suo desiderio.

Io studio giornalismo. Il mio sogno è di diventare una grande giornalista, magari una reporter, voglio poter scrivere di avvenimenti reali, anche cruenti, voglio poter essere una voce che viene ascoltata dagli altri, che rivela la verità. Lui crede che io sia pazza. Dice che il mio sogno è difficile da realizzare, perché non ho nessun aggancio, ma crede nelle mie abilità ed ha affermato che per me lui ci sarà sempre. E mentre me lo diceva mi abbracciava, in modo così affettuoso, da farmi rimbambire per un po'.

A volte vorrei dirgli ciò che provo davvero per lui, ma non riesco. Ho troppa paura. Paura che poi lui se ne vada, che mi veda come tutte le altre ragazze che ha avuto. È un donnaiolo. Si diverte a giocare, vuole godersi la giovinezza, non essere legato a nessuna sentimentalmente. Questo è quello che dice lui, almeno.

Io, però, mi ricordo di un piccolo Mattia innamorato, sognatore, completamente perso per una ragazza più grande, che lo ha solo usato per arrivare ad un suo coetaneo. Gli spezzò il cuore e da allora non è mai guarito. Non lascia che nessuno si avvicini a quel suo cuore malandato, nemmeno a quella che dice essere la sua migliore amica, io.

Sento, però, che se non gli dirò niente, starò solo peggio. Ho paura di perderlo, ma mi fa più paura l’idea di rimanere bloccata qui, innamorata di quell’angelo che mi ha sempre protetto. È stato il fratello che non ho mai avuto. Sempre presente, sempre disposto ad aiutarmi, in caso di bisogno, sempre pronto a piacchiare qualsiasi ragazzo che mi facesse soffrire; e io sono andata a rovinare tutto, innamorandomi dell’unico uomo di cui non avrei dovuto, lui.

La cosa più divertente è che accaduto in un batter d’occhio, non me ne sono neanche resa conto. Un giorno mi sono svegliata con lui, in una di quelle notti in cui mi sono fermata a dormire da lui dopo una maratona di film, quella sera era toccato a Fast&Furious. Mi sono svegliata e ho visto un angelo. Il mio angelo, il mio migliore amico. Ho pensato che fosse semplicemente bellissimo, simpatico, divertente, e che meglio di lui non avrei trovato nessun ragazzo. L’ho guardato, mi sono incantata e quando lui ha aperto gli occhi qualcosa in me si mosse, il mio cuore iniziò a battere all’impazzata per essere stata scoperta in quell’incantamento, e in seguito quando lui mi sorrise, ricordo che andai a fuoco, letteralmente. Mattia si preoccupò addirittura, chiedendomi se stessi bene, portandomi veloce un bicchiere d’acqua.

Da allora ho cercato di evitarlo, e non è stato nemmeno particolarmente difficile visto che frequentiamo due facoltà differenti, ma so di non poter andare avanti in questo modo. Prima o poi ci dovrò parlare e la sola idea mi spaventa. Che gli dico? E se arrossisi di nuovo in quel modo? Se non riuscissi nemmeno a spiaccicare parola?

Sospiro passandomi una mano sul viso.

Devo fare qualcosa. Probabilmente, la cosa migliore per la mia sanità mentale sarebbe cercare qualcuno che me lo faccia scordare, il classico chiodo schiaccia chiodo, anche se è sbagliato nei confronti di quel ragazzo che inizierei a frequentare. Oppure, altra opzione, potrei dirglielo, rischiando di perderlo per sempre.

Sospiro.

Davvero devo dire quale sarebbe la più facile delle due decisioni?

Scuoto la testa.

Ma davvero potrei prendere in giro un ragazzo in quel modo? Dopo quello che l’anno scorso il mio ex ha fatto? Mi ha presa in giro, solo per vendicarsi di Mattia, che aveva fatto sesso con la sua ragazza. Questo ragazzo decise di prendersi la sua rivincita usando me.

Finse di incontrarmi per caso. Finse di innamorarsi di me. Finse tutto. E quando si rese conto che ero cotta a puntino, mi rivelò tutto, lasciandomi davvero basita. Non ci volevo credere.

Non lo dissi a Mattia non volevo causare troppi problemi, ma fu inevitabile che lo venisse a scoprire, infatti quella sera stessa passò a trovarmi a sorpresa. Mi trovò con gli occhi rossi e la voglia di vivere sotto lo zero. Non ci mise molto a capire che qualcosa era accaduto, mi costrinse a raccontargli tutto.

Rimase con me per due giorni interi, e mi aiutò a riprendermi, la sera del secondo giorno mi trascinò in discoteca contro la mia volontà. Incontrammo il mio ex, che ovviamente non poteva starsene alla larga dopo avermi presa in giro. No, doveva continuare a farmi soffrire, si avvicinò e scherzò, su quanto fossi stata facile da usare, usò parole cattive, graffianti. Mattia gli tirò un pugno. Onestamente, vedere quel gran figlio di buona donna, a terra con il naso sanguinante non mi dispiacque affatto, ma prima che potesse davvero iniziare qualcosa di peggio di un pugno, trascinai fuori dalla discoteca Mattia.

Se c’è una cosa che compresi quella sera, fu che lo adoravo. Adoravo Mattia, il modo in cui riusciva a tirarmi su il morale, il modo in cui riusciva a farmi ridere, a farmi fare cose a cui normalmente avrei detto no.

Penso che fu da quel giorno che iniziai a vederlo in modo diverso, ma non me ne accorsi mai, fino a due settimane fa almeno.

La verità è che non posso prendere in giro un ragazzo. Non posso cercarne un altro, quando ho in testa solo il mio migliore amico.

E sbuffo, perché sono fregata.

 

 

 

 

 

 

 

 

Deglutisco.

Ho deciso la mia condanna.

Sono davanti alla porta del suo appartamento.

Devo suonare però. Non l’ho ancora fatto. Sono ancora in tempo per fuggire. Lontano.

Potrei cambiare cuore, magari sarebbe meglio. Potrei fare un trapianto. Magari sistemerei tutto. Tutto questo dannato casino.

Perché non potevo scegliere io di chi innamorarmi? Perché non si può avere un minimo di controllo sul proprio cuore? Perché?

Dannazione!

Respiro.

Suono.

Attendo. Magari non è nemmeno in casa.

Vedo la maniglia che si muove, evidentemente la mia supposizione era sbagliata.

Mi aspetto di vedere lui, biondo, occhi verdi. Sempre elegante e sorridente. Invece ad aprire è una ragazza, sempre bionda, ma con gli occhi azzurri, e mezza nuda. Non ci metto molto a capire chi è e perché è conciata in questo modo.

L’unico pensiero che sento tartassarmi la mente ora è: IDIOTA. E STUPIDA.

Come ho fatto a non pensarci?

Ormai però non me ne posso andare, anche se sto pensando di farlo.

La tizia sembra stia per aprire la bocca, probabilmente per chiedermi chi sono, o per mandarmi via, ma una voce da dentro l’appartamento l’anticipa: << Clarissa, chi è alla porta? >>

Quindi questa è Clarissa. La sua compagna di corso super sexy, che si diverte a portarsi a letto ogni tre per due. Fantastico e io che speravo di non incontrarla mai.

<< Glielo stavo per chiedere. >> urla la mezza nuda Clarissa.

Neanche passa un secondo che il mio bellissimo migliore amico si mostra davanti alla mia persona, a petto nudo. << Come? >> chiede prima di accorgersi di me.

La cosa che mi piace di più è che ogni volta che mi vede, gli nasce un sorriso sulle labbra e non gli succede con nessun altro. E questo, da quando me ne sono accorta, mi fa completamente impazzire, mi rende così felice sapere di essere l’unica a farlo sorridere immediatamente.

<< Annie! >> pronuncia.

Sorrido anche io.

<< Matt >>

Si avvicina alla porta e quindi anche alla bionda, che sentito con quanta felicità il bel biondo ha detto il mio nome mi guarda in modo truce.

<< Clarissa, lei è la mia migliore amica Anna, Annie. >>

E lo sguardo truce sparisce.

<< Oh, tu sei la famosa Annie. Molto piacere di conoscerti! >> dice sorridendo e porgendomi la mano, Clarissa.

È incredibile, come le ragazze da guardarmi in modo truce, passino a sorridermi falsamente non appena scoprono chi sono. So che Mattia parla più o meno a tutti di me, come d’altronde faccio io di lui. Ci definiamo fratelli. E se presentiamo qualcuno all’altro tendenzialmente è perché ci teniamo. O vogliamo un consiglio. Tutti sanno quanto l’opinione dell’altro conti per l’altro. Infatti, le ragazze quando scoprono chi sono, si comportano come le migliori amiche del mondo. E se prima mi faceva solo ridere, ora non lo riesco a sopportare.

Stringo la mano alla ragazza, senza dire niente, mi limito a sorriderle.

Nessuno sembra dire più niente. Meglio che metta in chiaro perché sono qui.

<< Dovrei parlarti, in privato, se non è un problema. >> dico, rivolgendomi a Mattia.

Lui scuote la testa.

<< Ma certo, nessun problema. Tanto Clarissa stava giusto per andarsene, giusto? >> chiede sorridendo alla bionda.

Mi viene da ridere. Nessuno direbbe di no a quel sorriso, o almeno non ho ancora visto nessuna ragazza dire no a quel sorriso.

<< Oh, si, certo. >> dice confusa, muovendosi veloce per andare nella stanza attigua a vestirsi e raccimolare le sue cose.

Intanto Mattia mi invita ad entrare ed ad appoggiare le cose, nel mentre torna Clarissa, che ci saluta e dice a Mattia di chiamarla, per poi chiudersi la porta alle spalle.

<< Non appoggi le tue cose? >> mi chiede riferendosi all borsa e al giacchetto che tengo in mano.

Scuoto la testa.

<< No, non credo di trattenermi per molto, in realtà, ma c’è una cosa che voglio dirti. >> dico, cercando di tenere il mio sguardo fisso nel suo.

La sua espressione cambia dopo aver sentito le mie parole.

<< Lo hai saputo. >> afferma chinando la testa, imbarazzato.

Aggrotto la fronte.

<< Saputo cosa? >>

<< Di me e Lana. >> risponde ovvio.

Lui e chi?

<< Tu e Lana? >>

<< Si >>

Mattia e Lana. Cosa?

Lui mi osserva e sembra accorgersi di qualcosa.

<< Tu non sai niente! Perché sei qui allora? Cioè di cosa vuoi parlarmi? >> chiede confuso, ma io adesso voglio sapere un’altra cosa.

<< Tu e Lana cosa? >>

<< Cosa? >>

<< Sei tu ad aver detto qualcosa su te e Lana. >>

<< Oh >> guarda da un’altra parte << Già… beh, prima dimmi tu quello che volevi dirmi. >> cerca di deviare il discorso.

<< No, prima parli tu. >>

Lui annuisce.

<< Beh… potrei essere andato a letto con lei e poi averla scaricata. Lei si è arrabbiata molto. Pensava che essendo una tua cara amica l’avrei trattata meglio. Magari pensava persino di poter essere la donna della mia vita… ma ci pensi? >> e sorride scettico.

Deglutisco.

Lui e Lana.

Lana. Una mia carissima amica.

<< Tu ti sei portato ha letto una mia carissima amica. >> dico, non credendoci. Non volendoci credere.

Lo sa quanto mi dia fastidio che mi usi per arrivare alle ragazze. Lo sa che le mie amiche sono off-limits.

La cosa peggiore è che sento il mio cuore a cui non gliene frega niente delle ragazze. L’unica cosa che ha capito è che una mia amica è andata a letto con il ragazzo che mi piace.

Mi mordo le labbra, lo faccio quando sono particolarmente nervosa.

<< Si… ma non arrabbiarti, ti prego, Annie, ero ubriaco. >>

La solita scusa per quando fa qualche cosa che non dovrebbe.

Ero ubriaco.

Ero appena sveglio.

Avevo la testa piena di pensieri.

Come se pensasse.

Sento una rabbia, ma sopratutto sento come un crack, perché sono stata una stupida. Non ha rispetto per le promesse che mi fa. Come potrei pretendere che mi ascolti e non mi prenda in giro? Cosa potrei mai aspettarmi da lui se gli dicessi quello che sento? Una risata. Il suo allontanamento.

Chiudo gli occhi, non sono pronta. Non ancora.

Lui si avvicina, probabilmente accorgendosi che non l’ho presa molto bene.

Mi prende le mani.

<< Annie, scusa. Mi dispiace, ma non fare così, ti prego. >> mi supplica. Mette le sue dita sotto il mio mento così che lo guardi negli occhi. Sembra davvero dispiaciuto.

Il suo sguardo improvvisamente cambia, come se si fosse improvissamente ricordato di qualcosa.

<< Ma se non era per questo che sei venuta qui, se non è per questo che mi hai evitato nelle ultime due settimane, per cosa è? >> chiede confuso, desideroso di sapere.

Glielo dico?

Mi allontano leggermente da lui e non la prende bene.

<< Annie, mi stai facendo preoccupare, cosa succede? >>

Mi verrebbe da sorridere. Sembra davvero importargli di me.

<< Io… >> non riesco a dirlo.

Guardo la porta, guardo lui, e corro.

Corro fuori da quell’appartamento. Da quel posto. Da quello sguardo.

Lui però mi rincorre, mi chiama. Urla per il giroscale di casa sua, non importandogli di quello che i vicini potrebbero sentire.

Mi blocca per un braccio.

<< Annie, ma cosa stai facendo? Cosa diamine ti prende? Capisco che io mi sia comportato non proprio in modo gentile con la tua amica, ma non pensavo di scatenare tutto questo. Io ci tengo a te, non voglio perderti. Sei importante. >> dice tutto questo guardandomi negli occhi.

E io ci credo, come una stupida, perché sono fregata. Sono cotta a puntino.

E glielo dico.

<< Due settimane fa me ne sono andata da casa tua perché mi sono resa conto di non vederti più come un amico. Credo di essermi presa una bella sbandata per te, Mattia. >> dico tutto questo guardandolo negli occhi e lui mi molla il braccio, come scottato, sorrido amara e continuo a parlare: << Ti ho evitato per due settimane sperando di rinsavire, che fosse solo uno scherzo che il mio cuore mi stava facendo. Ma non è così. Mi piaci e non solo come amico. >> concludo prendendo un grosso sospiro non smettendo di guardarlo negli occhi. Occhi sconvolti.

<< Tu… io… >> ride.

<< È uno scherzo! Ora ho capito, lo hai archittettato per vendicarti per come ho trattato Lana, è tutto un vostro trucco vero? >> chiede retorico, dando per scontato che stessi bluffando.

Sarebbe così facile lasciarglielo credere, ma non posso. Non voglio.

<< No. Non è uno scherzo. Io provo qualcosa per te che va oltre l’amicizia, Mattia. >>

Smette di ridere.

Mi guarda negli occhi e quando capisce che non sto effettivamente scherzando, qualcosa cambia. I suoi occhi diventano di ghiaccio, è come se potessero trafiggermi.

Non dice niente.

Cosa mi aspettavo in fondo? Che mi dicesse “anche io sono innamorato di te”? Forse un po' ci speravo. Sarebbe stato bello, ma la verità non sempre è bella, pacifica. La maggior parte delle volte, anzi, è proprio il contrario. Fredda, implacabilmente fredda.

<< Come hai potuto? >> sibila quello che dovrebbe essere il mio migliore amico.

<< Come? >> chiedo stupita da quel tono.

<< Come diamine hai potuto prenderti una cotta per me? Tu lo sai come sono! Tu dovevi essere diversa! Devi essere diversa! Tu sei la mia migliore amica, l’unica donna che non mi spezzerà mai il cuore! >> urla fuori di sé.

Io non so cosa dire.

<< Ma la verità è che sei come tutte le altre, evidentemente. Voi donne.. bastano un po' di parole, un po' di gesti e vi innamorate del primo dongiovanni che passa, vero? >> sibila cattivo avvicinandosi a me.

Io mi allontano, sconvolta. Non mi aveva mai guardato così, come un predatore con la vittima.

<< Ti piaccio dici, Anna? Allora divertiamoci, daii. >> dice ghignando e mi intrappola al muro, mi stringe un fianco avvicina la sua bocca alla mia.

Mai avrei pensato che gli avrei dato un calcio nei gioielli di famiglia.

Mai avrei pensato che potesse trattarmi così.

Mai avrei pensato che proprio lui, tra tutti, potesse disgustarmi tanto.

Sono sconvolta, angosciata.

È questo che si prova quando il ragazzo che ti piace si trasforma in un mostro? Quando il tuo angelo si trasforma nel demonio?

È accasciato in due dal dolore, ma i suoi occhi sono puntati su di me. Ancora quello sguardo cattivo.

<< Che c’è Anna? Non ti piaccio già più? >> chiede alzandosi dolorante.

Anna. Non mi chiama mai Anna, nemmeno quando litighiamo.

Prova a ri-avvicinarsi, ma improvvisamente si ferma.

Il suo sguardo cambia, sembra tornare normale.

Forse si è ricordato che siamo in un giroscale.

<< Ritira tutto e torniamo come prima, Annie. >> sembra quasi supplicarmi.

Sono stata così stupida.

<< Vedi… se avessi potuto scordarmi di tutto, Mattia, l’avrei già fatto. Se avessi potuto ritirare i miei sentimenti amorosi nei tuoi confronti, l’avrei già fatto. Ma non ci riesco. >> e sento i miei occhi diventare lucidi << Pensi che non sappia come sei, Mattia? Pensi che non sappia quanto ti diverti ad andare a letto con qualsiasi ragazza respiri? Siamo migliori amici da una vita, Mattia. >> Sospiro, e vedo lui che prova ad avvicinarsi, sorride leggermente, non so cosa pensa, non so cosa sta sperando, ma lo blocco.

<< Tu non hai idea, quanto abbia pregato in queste due settimane che quello che stavo provando fosse solo uno scherzo. Ma non posso controllare i miei sentimenti. Ci ho provato, ma sono più forti di quanto mi aspettassi. E il punto, è che non è colpa di nessuno. Né mia, né tua. Non posso farli sparire, per quanto lo desideri non posso. >>

<< Potremmo lavorarci insieme… potremmo… >> prova lui a dire, ma lo blocco nuovamente.

<< No. Mi aspettavo che non la prendessi bene, ma diventare così cattivo nei miei confronti… questo non me lo aspettavo, onestamente. Ti sono sempre stata vicina, sempre. Per quante sciocchezze e sbagli facessi, io c’ero. Il tuo sguardo mi ha sconvolta, Mattia. >> mi interruppe.

<< Annie, io… >>

<< Tu cosa? Tu niente, Mattia. Perché adesso ho capito quello che dicono tutte. Adesso ho capito perché si lamentano, perché a volte sono terrorizzate. Sembravi un predatore pronto a ferirmi in qualsiasi modo, con ogni mezzo, Mattia. E la cosa peggiore, è che probabilmente ti avrei lasciato fare, se non fosse che io non sono innamorata di quel Mattia. Io sono innamorata, e si hai capito bene, innamorata, del mio migliore amico. Quello sorridente, quello non perfetto, ma che per me c’è, quello che si arrabbia facilmente, che è a volte egoista ed egocentrico, ma quando ho bisogno di lui, lui c’è. Lui riesce sempre a farmi ridere e non mi ha mai fatto piangere, nemmeno quando litigavamo. >> dico piangente, ma con voce abbastanza ferma.

<< E tu non sei lui. >> concludo.

Mattia mi guarda, non voglio decifrare il suo sguardo. Voglio solo andarmene ed è quello che faccio rivolgendogli un’ultimo sguardo.

Prima di girargli davvero la schiena però, un’ultima cosa gliela devo dire: << Io so quanto ti ha ferito essere stato usato da Caterina, ma chiudendo il tuo cuore per sempre ti fai solo del male e ti fai odiare dalle persone. E non sto parlando di me, non ti devi innamorare di me, ma permetti a qualcuno di provare a rimediare a quello che quella ti ha fatto. So che è difficile lasciare che qualcuno possa arrivare al tuo cuore. Dargli un potere così grande. È pauroso, ma prima o poi ti converrebbe provarci, perché un giorno ti sentirai solo. E ti pentirai di tutto quello che hai fatto, perché io lo so che l’undicenne sognatore e innamorato è da qualche parte dentro di te. Ciao >>

Gli volto definitivamente le spalle. Iniziando a scendere le scale.

Sento che si muove, mi volto bloccandomi. Non so cosa sperassi forse che come nei film mi bloccasse, mi dicesse che effettivamente era cotto di me, come io lo ero di lui. Mattia sta semplicemente salendo le scale per tornare al suo appartamento.

Il crack, che fa il mio cuore lo sento, lo percepisco distintamente.

Probabilmente domani me ne sarò già pentita. Di tutto ciò che gli ho detto, di tutto ciò che ho fatto.

Più di tutto, però, di tutto ciò che ho rovinato.

Avrei dovuto tacere?

La risposta non la so nemmeno io. So solo che mentre lo vedo salire le scale per tornare al suo appartamento, mentre lo osservo rientrare senza nemmeno rivolgermi un ultimo sguardo, mi sento a pezzi. Letteralmente.

Deglutisco e mi decido ad uscire da quell’edificio.

Mi dirigo verso la fermata dell’autobus, non vedo l’ora di arrivare a casa.

Ma prima di svoltare l’angolo e non vedere più il condominio del mio ormai ex amico, guardo un ultima volta la finestra del suo appartamento che dà sulla strada. Spalanco gli occhi, perché non mi aspettavo che il mio sguardo venisse ricambiato. Lì, affacciato alla finestra c’è lui, che mi guarda. Ha lo sguardo perso.

Ricambio lo sguardo.

Dopo quelli che mi sembrano minuti, decido di distoglierlo.

Sospiro.

È finita.

Il mio più vecchio amico. Mio fratello. Il mio confidente. È tutto finito. Anni di amicizia gettati per aria, ed è tutta colpa mia. Mi metto a correre.

Che stupida sono stata, ma cosa mi è venuto in mente di dirgli tutto. Ho rovinato una delle più belle cose della mia vita. Corro fino al parco vicino casa di Mattia, e mi nascondo tra i cespugli vicino al muretto. Mi appoggio contro, inizio a piangere e mi siedo sul terreno, stringendomi le ginocchia protetta dai cespugli. Anche se credo che non mi importerebbe molto in questo momento di chiunque potrebbe vedermi.

Quanto vorrei poter tornare in dietro nel tempo e non provare più i sentimenti che mi attanagliano il cuore e lo stomaco.

Improvvisamente, sento delle braccia circondarmi. Inizialmente mi irrigidisco, in seguito riconosco l’odore. Il suo odore e mi ci lascio cullare.

Dubito che potrà mai tornare come prima il nostro rapporto, ma solo il fatto che mi sia corso dietro, che sia qui a stringermi tra le sue braccia, mi fa pensare che in fondo lui è ancora il mio migliore amico e sempre lo sarà.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

 

Complimenti a te lettore che sei arrivato fino in fondo!

Spero non fosse troppo lunga haha

So che non ha il più bello dei finali, ma oggi non ero molto ispirata a creare finali felici, però devo dire che poteva finire molto peggio.

Spero che almeno un po' ti sia piaciuta!

E mi scuso per eventuali errori di scrittura.

 

Buona serata a tutti, o buona notte!

  
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