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Autore: Not_your_Didi    12/03/2018    0 recensioni
"Cinque minuti e sono da te. Vestiti che usciamo."
Dave era sul divano quando gli arrivò il messaggio. Non che stesse facendo qualcosa di davvero stimolante, aveva smesso di seguire la televisione già da un po', ma lo colse leggermente in contropiede. Se fosse perchè in generale non riceveva molti messaggi o perchè il mittente del messaggio era Sebastian, non lo aveva ancora capito, non quando davanti a lui si poneva un problema più importante: cosa rispondere?
Sebasian Smythe/David Karofsky
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno meraviglie!

Prima di tutto, grazie per aver aperto questa storia e per il coraggio nel provare a leggerla.

E' la prima volta che provo a pubblicare qualcosa, quindi qualsiasi commento è il benvenuto (soprattutto le critiche!). Vorrei poter imparare e potermi migliorare, quindi siate spietati!

ATTENZIONE:

I personaggi non mi appartengono. Sono di Mr. Murphy e, nonostante non gli abbia dato lo spazio che secondo me meritavano, sono le sue creature, non mie.

 

 

 

 

 


 

"Cinque minuti e sono da te. Vestiti che usciamo."

Dave era sul divano quando gli arrivò il messaggio. Non che stesse facendo qualcosa di davvero stimolante, aveva smesso di seguire la televisione già da un po', ma lo colse leggermente in contropiede. Se fosse perchè in generale non riceveva molti messaggi o perchè il mittente del messaggio era Sebastian, non lo aveva ancora capito, non quando davanti a lui si poneva un problema più importante: cosa rispondere?
In realtà il dubbio iniziale era se rispondere o meno al messaggio, ma Dave sapeva che se Sebastian non avesse ricevuto nessuna risposta, avrebbe finito per fare di testa sua. 
Anche rispondendo la situazione non sarebbe cambiata molto, ma gli faceva piacere credere di avere un finto potere decisionale sul suo amico.
Guardò fuori dalla finestra e sospirò, notando che la situazione da quella mattina non era minimamente cambiata e la pioggia non aveva nemmeno accennato a diminuire.

"Posso almeno sapere dove vorresti andare? Sta diluviando fuori..."

Rispose velocemente, alzandosi per cercare qualcosa da mettersi con questo tempo e incominciò a rovistare nelle scatole dove suo padre aveva spostato tutti i suoi vestiti. L'armadio era stato completamente svuotato e chiuso a chiave prima che tornasse dall'ospedale. Era un piccolo gesto, ma Dave ringraziò suo padre per quell'accorgimento.
Dopo "l'incidente" (come gentilemente provava a chiamarlo suo padre), Sebastian gli era stato accanto più di quanto davvero Dave non si aspettasse da lui. Era venuto a trovarlo in ospedale la prima volta, probabilmente spinto da qualche assurdo senso di colpa, ma a Dave non interessava un granchè.
Era piacevole averlo accanto, lo faceva sentire normale comportandosi con il suo solito modo di fare e non trattandolo come se fosse di cristallo.
La notifica di un messaggio arrivò dal suo telefono abbandonato sul letto.

"Ho deciso che hai bisogno di comprare dei vestiti che non ti facciano sembrare un triste sacco di patate"

Alzo gli occhi al cielo, con la tentazione di non rispondere.

"E hai deciso proprio oggi di andare a fare spese? Con questo tempo?"

Non provò nemmeno ad obbiettare sul suo modo di vestire, non sarebbe servito a nulla con Sebastian. Cercava sempre di spingerlo oltre la sua zona di comfort, facendogli fare cose che dopo l'incidente non gli sembravano più così facili come semplicemente chiedere aiuto ad un commesso o parlare con suo padre. La situazione era migliorata da quando lo aveva convinto a frequentare la Dalton, ma la strada da fare era ancora lunga.

"Di solito le persone ringraziano per il pensiero e non obbiettano Dave. Cosa vi insegnano a quella dannata scuola pubblica?"

Gli scappò un sorriso, cosa che succedeva spesso parlando con Sebastian, ma non lo avrebbe mai ammesso. Da qualche settimana aveva cominciato a sentirsi sempre più strano accanto all'altro ragazzo, a scuola, quando uscivano o quando, come adesso, si scambiavano questi stupidi messaggi.
Che Sebastian fosse attraente, lo sapevano anche le pietre, ma non si trattava solo di questo, era il suo comportamento a creare a Dave dei problemi: sorvolando sul suo inesistente concetto di spazio personale (cosa che creava non poco imbarazzo), era sempre sicuro di se e ottimista, così diverso da lui.
In certe occasioni, sembrava addirittura affetuoso o preoccupato, cosa che non avrebbe mai ammesso ovviamente, ma tutto questo aveva fatto scattare qualcosa nella testa di Dave.
Ma non voleva pensarci, non voleva farsi del male inutilmente.
Sapeva che, per Sebastian, lui era solo un amico. E a Dave questo bastava.

"Sono davanti a casa tua. Se non vuoi che muoia annegato, ti suggerirei di muoverti"

Si riscosse dai suoi pensieri, rispose all'altro che stava per uscire e si avvio verso la porta di casa, facendo finta che che quei pensieri non gli fossero nemmeno mai pasati per la testa.
. “It’s been a long time since I’ve been this happy.”
"Cinque minuti e sono da te. Vestiti che usciamo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qui.

Se siete arrivati a leggere questo, congratulazioni!

Non avete vinto nulla, ma avete reso felice questa povera scrittrice in erba!

Vi lascio con qualche piccola nota:

-Questa storia farà parte (spero) di una serie di short incentrate su Dave e Sebastian.

-Questo pairing mi è molto caro. So che è sconosciuto a chiunque, anche nel fandom di Glee. Sono la mia Otp, LA OTP.

-Vorrei dedicare questo primo esperimento alle mie bimbe, la mia Sugar e il mio Seb, che mi sono sempre vicine e mi incoraggiano a fare figuracce come queste.


See you soon!

   
 
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