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Autore: TheManiae    13/03/2018    0 recensioni
[Little Witch Academia]
Atsuko Kagari è sempre stata una compagnia pericolosa per Sucy.
Sempre pronta a cacciare lei e Lotte in avventure che quasi sempre le portavano a rischiare la vita, o peggio, l'espulsione.
Questa volta però ha decisamente esagerato.
Ed è un male... giusto?
Genere: Demenziale, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Iniziativa: Questa storia partecipa al “Playing with magic” a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 1669
Prompt/Traccia: A fa scoprire a B il bagno dei Prefetti al quinto piano








«Brava Manbavaran. Cento punti a Serpeverde.»
«Grazie Professor Piton...» sorrise, sentendosi orgogliosa. 
«Sucyyyyy!»








Sucy si svegliò di colpo, portando le braccia in posizione di difesa di karate, pronta ad affrontare qualsiasi avversario. Davanti a lei però c'era solo una giovane ragazza in pigiama. 

«Ben svegliata!»

«Akko...» lamentò sospirando. «Cosa vuoi? Non puoi stare qui, come sei entrata?»

«Mi sono trasformata in topo e sono entrata quando è uscito il prefetto» rispose come se fosse ovvio. «Devi venire con me, ho trovato una cosa meraviglio...» la mano dell'alchimista le tappò la bocca. 

«Ok ok, ma fai silenzio!» sussurrò guardandosi attorno. Non voleva che le altre scoprissero la sua amicizia con una Tassorosso, o avrebbero preso di mira Akko. «Andiamo.»

Salirono nella sala comune, evitando lo sguardo dei Serpeverde ancora in piedi, e uscirono dal passaggio che celava l'entrata. Avanzarono lungo i sotterranei e poi per le scale, nascondendosi a qualsiasi prefetto o fantasma che incrociassero. 
Sucy rimase in silenzio mentre seguiva l'amica, vestita solo con un lungo pigiama bianco con tanto di cappello. Non era certo la prima volta che Akko la trascinava in qualche strana avventura nei luoghi nascosti del castello, spesso trascinando anche Lotte, una loro amica di Grifondoro. 

«Ehi Ehi piccolette, che ci fate qui nel buio della notte?» chiese una voce acuta dietro di loro, e Akko si voltò terrorizzata. 

«Oh Oh oh, guarda chi abbiamo qui. Le giovani Kagari e Manbavaran, da sole a muoversi nell'oscurità per qualche misteriosa marachella.» esclamò ridendo Peeves, il Portergheist. Era uno spiritello vestito da pagliaccio, con un grosso cappello azzurro con un batuffolo e un colletto bianco che sembrava un collare di protezione per cani.

«Siamo nei guai, siamo nei guai» balbettò spaventata Akko. Peeves avrebbe avvertito chiunque nel castello e sarebbero state messe in punizione.

Lo spiritello aveva messo le mani a cono attorno alla bocca e stava prendendo il fiato per urlare più forte che poteva, ma di colpo si bloccò, lo sguardo congelato dal terrore. 

«Tu ora andrai in silenzio nella classe di Storia della Magia, e scriverai mille volte sulla lavagna "non devo importunare gli studenti", sono stata chiara?» disse Sucy, l'unico occhio cremisi ardente come un carbone infernale.

«Ma... ma...»

«Sono. Stata. Chiara?» esclamò scandendo ogni singola parola, mentre la voce suonava distorta, animalesca. 

«Certo certo! Chiedo scusa!» strillò lo spirito del caos, svanendo nel muro adiacente.

Akko guardò stupita l'amica. «Come...»

«Il Barone Sanguinario mi ha insegnato qualche trucchetto.» 

Dopo qualche attimo di confusione e sbalordimento Akko sorrise, stringendo l'alchimista in un abbraccio. «Sei la migliore Sucy!»

Sbuffò, sorridendo a quel contatto. Da quando l'aveva conosciuta, cinque anni prima, aveva dovuto subire costantemente quegli abbracci a lei così alieni, ma piacevoli, anche se non l'avrebbe ammesso davanti a nessuno. 
Dopo quel breve incontro con Peeves le due continuarono la scalinata, giungendo infine all'entrata del quinto piano. Akko avanzò decisa. «Ci siamo quasi.»

«Ora mi dici dove stiamo andando?»

Non ci fu risposta, ma semplicemente la castana si tuffò in una delle porte laterali del corridoio, trascinando con se l'altra. «Ecco il bagno dei prefetti del quinto piano!»

Sucy si guardò attorno, inizialmente confusa. Cosa c'era di eccitante in un bagno? Eccetto quello che dava accesso alla Camera dei Segreti ovviamente. 
Poi notò un'enorme vasca piena fino all'orlo di acqua e schiuma, con grandi finestre colorate nelle quali si muovevano eleganti sirene. 

«Oh...» esclamò stupita. In genere i bagni non erano così belli ed eleganti. «È davvero un bel post-Ma che stai facendo!?»

Mentre era intenta a guardare l'ambiente, Akko si era già tolta la casacca da notte, e ora si stava togliendo il reggiseno. Lei la guardò confusa. «Non è ovvio? Un bagno!»

«Ma...» non ebbe il tempo di ribattere. La castana gettò l'indumento e si tuffò, scagliando acqua e schiuma ovunque per la sala. Riemerse solo con la testa, sputando un getto d'acqua come una fontana. 

«Forza Sucy! L'acqua è magnifica!»

L'alchimista non si mosse, massaggiandosi il braccio. «Non credo che dovremmo essere qui» risposte titubante, cercando di nascondere l'imbarazzo che provava. Non era esattamente quel tipo di persona che stava a suo agio nella nudità altrui. 

Sott'acqua, nascosta dalla schiuma, Akko sorrise. «Va bene, aiutami ad uscire.»

Tese la mano verso di lei, che la afferrò per tirarla su. Ma invece fu la castana a stringere la presa, tirandola a se e facendola cadere in acqua con un grido acuto.

«Akko!» esclamò furiosa, emergendo con la casacca completamente fradicia. Nel mentre l'altra rideva di gusto. «Dovresti vedere la tua faccia, ti assicuro che non ha prezzo!»

Sucy affondò fino agli occhi nella schiuma, il volto rosso per l'imbarazzo somigliava a un pomodoro maturo. 

«Forza, togliti il pigiama e rilassati come si deve per una volta.»

«No grazie, sto bene anche così» lamentò, restando nascosta. 

Akko mostrò un sorriso predatore, avvicinandosi lentamente con solo gli occhi fuori dall'acqua. Sembrava il coccodrillo che inseguiva Capitan Uncino.
Il viso di Sucy divenne rosso, sentendo il contatto improvviso con l'amica. Le braccia erano incrociate dietro la sua schiena, mentre i loro petti erano premuti l'uno sull'altro. 

«A-Akko...» mormorò imbarazzata. Il suo volto era così vicino...

«Si?» chiese con fare innocente, per poi darle un bacio sulla guancia. Poi ne diede un secondo, poi un terzo. Il quarto toccò le sue labbra, rimanendo unite per alcuni momenti.

«No... no...» esclamò Sucy, separandosi da quel piacevole contatto. «Non dovremmo farlo...»

«E perché?» sorrise Akko. 

«Siamo entrambe ragazze... non possiamo...»

Le parole si spensero quando sentì di nuovo le labbra premute contro le sue. Era un semplice contatto, per nulla invasivo, e in parte sapeva perché. Akko non voleva forzarla.
Un forte calore si accese nel suo petto, sempre più forte, mentre l'eccitazione del momento cresceva ogni istante. Il corpo cominciò a muoversi da solo, rispondendo al bacio, nonostante la testa le dicesse il contrario.
Le due cominciarono a esplorarsi a vicenda. Le loro lingue diventarono sempre più intraprendenti, e le mani si mossero lungo i loro corpi. Akko scese lungo la schiena, sfiorandole il sedere e le cosce, mentre lei le accarezzò i seni. 
Sucy si staccò qualche momento, gemendo. Akko era risalita con le mani, sfiorandole il seno e scatenandole un piacevole brivido in tutto il corpo. 

«Qualcuno è sensibile» ridacchiò, stringendo il seno con la mano e cominciando a muoverla. 

«No... no...ahh...» gemette. 

Akko sorrise. Aprì la vestaglia e si abbassò col viso, cominciando a baciarle l'altro, mordicchiandolo e godendosi i suoni che produceva.
Sucy era preda di un piacere che non aveva mai sentito prima. Era successo che si toccasse qualche volta, che scaricasse le sue tensioni, ma assieme ad Akko era qualcosa di completamente diverso, migliore a un livello indescrivibile. 
Altre scosse, ancora più forti, la assalirono quando la streghetta portò la mano libera in mezzo alle cosce, immergendo le dita nella sua intimità. I gemiti si trasformarono ben presto in vere urla di piacere. Avrebbero attirato qualcuno di certo, ma nessuna delle due ci pensò minimamente, catturate in quel vortice erotico e bellissimo. 
Akko risalì lungo il corpo dell'amica, tornando a baciarla con passione. I suoi sensi ormai erano concentrati solo sul suo sapore, sul suo odore, e al momento ne aveva un bisogno estremo, come se fosse una droga.

Un colpo improvviso risvegliò le due dall'incanto passionale. Si resero conto di alcune voci che provenivano dal corridoio, e dei passi che si avvicinavano. 

«Scappiamo!» esclamò sottovoce Akko, scattando fuori dall'acqua, ma prima che potesse afferrare la bacchetta vide la porta d'entrata aprirsi.

«Vieni!» sussurrò Sucy, afferrandola e trascindandola in una delle cuccette. In silenzio, osservarono da uno spiraglio le due figure entrare nel bagno.

«Che sta succedendo?» chiese uno dei prefetti, osservando la vasca piena d'acqua. «Bill, sei tu?»

Il secondo, più sospettoso, cominciò a controllare ogni cuccetta. Ne mancavano sei a quella dove le due giovani amanti. Se le avessero trovate, in quella situazione soprattutto, avrebbero passato dei guai seri.
Ne aprì un'altra. Ora ne restavano solo cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Una.
Il prefetto stava appoggiando la mano sulla porta della cuccetta, ma prima che potesse aprirla qualcosa lo colpì in testa, e una risata acuta si diffuse per il bagno.

«Ehi ragazzi, vi va di giocare?» esclamò Mirtilla Malcontenta, svolazzando ovunque e lanciando contro i due vari oggetti che trovava in giro. I prefetti tentarono di difendersi con degli incantesimi, ma nel vedere che i loro colpi la attraversavano senza risultato, fuggirono. 

«Correte!» gli urlò dietro il fantasma, ridendo come una matta. «Meglio se vi sbrigate, potrebbero tornare.»

Le due uscirono lentamente dalla cuccetta, riprendendo i propri vestiti. «Grazie Mirtilla...» mormorò Akko, leggermente confusa. 

«Oh no mia cara» sogghignò la ragazza. «Grazie a te per il piccolo spettacolo di poco fa.»

Entrambe le giovani streghe divennero rosse, scatenando una nuova ondata di risate. Si rivestirono in fretta e furia, per poi uscire di corsa dal bagno, con lo spettro che non smetteva di fare allusioni e battutine. 
Giunsero al bivio che avrebbe riportato ognuna al proprio dormitorio. Tra di loro c'era un silenzio imbarazzante, i volti ancora paonazzi. 

«E' stato bello...» sbottò Sucy, mordendosi il labbro. «E' stato davvero bellissimo.»

Akko sorrise a quelle parole. Si gettò di colpo su di lei, stringendola in un abbraccio e baciandola sulle labbra. Dopo qualche istante di sorpresa, cominciò a riceve una risposta appassionata.
Dopo quelli che sembrarono anni, separarono le bocche. Si guardarono a vicenda, ansimando. 

«Buonanotte...»

«Si... buonanotte...»

Fecero per andarsene, ma Sucy si voltò di colpo. «Akko...»

«Si?»

«Domani sera...» borbottò, arrossendo vistosamente. «Ti andrebbe di rifarlo?»

La streghetta assunse un sorriso maligno. «Solo se stavolta facciamo sul serio.»

Sucy sentì un brivido di paura ed eccitazione a quelle parole. Si voltò e imboccò il corridoio che portava alla sala di Serpeverde. La sua mente era in fermento, con un pensiero oscuro e terribile che continuò a tormentarla per quella sera e per molte altre.

Credo di essermi innamorata.




 
 
-La Follia mi scorre nelle vene
   
 
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