https://www.youtube.com/watch?v=n_LApFnTfP8
Quella sera c'era aria di festa sulla Moby Dick, l'imponente nave della ciurma di uno dei quattro imperatori, che veniva cullata dal leggero movimento ondulatorio delle onde nella Rotta maggiore. Tutti i pirati erano intenti a mangiare e cantare attorno ad un braciere posto al centro del ponte dell'imbarcazione, che produceva scoppiettii e scintille che rendevano l'aria calda e piacevole in quella notte tranquilla. Barbabianca era seduto poco distante dalla fonte di calore, sul suo seggio imbottito a bere rhum mentre guardava i suoi figli diversi e ridere; era una scena che gli scaldava il cuore, non erano molti i momenti di pace che potevano godersi, non con la marina e le ciurme pirata nemiche che potavano attaccare in ogni momento, che fosse giorno o notte. Marco ed Ace si sedettero per terra, non molto distanti dal loro babbo, visibilmente brilli ma coscienti, seguiti poco a poco da tutti gli altri che si misero a gambe incrociate, evidentemente stanchi dopo tutte quelle ore di festeggiamenti. Barbabianca vedendoli così vicini a sè fu colto da un pensiero;
<< Ho proprio voglia di raccontare una storia in questa notte serena e limpida, avete voglia di ascoltarla figlioli? >> chiese sorridente il capitano.
<< Che tipo di storia babbo? >> domandò Ace mentre inclinava la testa di lato.
<< Una leggenda molto antica, vecchia di secoli e tramandata dai marinai più anziani della pirateria. >> bevve un sorso dal boccale mentre tutti si facevano più attenti, mentre Ace riempiva il piatto di carne.
<< Conoscete Davy Jones, si? un lupo di mare, un gran pirata fino a quando...non è incappato in ciò che fa tribolare noi esseri umani. >>
<< E cos'è che ci fa tribolare? >> Chiese Marco assottigliando gli occhi pensieroso.
<< Ehm...il mare? >> azzardò Thatch.
<< Le somme? >> Chiese incerto Jaws grattandosi una tempia.
<< Il cibo! >> Pronunciò Ace alzando un cosciotto di carne, facendo sbuffare sarcasticamente qualcuno e alzare gli occhi di altri.
Barbabianca si lasciò scappare una risata sentendo la risposta del suo vicecomandante della seconda divisione, la sua semplicità era una ventata di aria fresca su quella nave. Effettivamente per un pirata non esiste nulla di più importante all'infuori della fama, del denaro e della libertà, e lo stesso era stato anche per quell'uomo di cui nessuno sa accertare l'esistenza, del leggendario Jones divenuto poco più che una storia da raccontare ai bambini.
<< Si tratta dell'amore figli miei, Jones si era innamorato. >>
<< Io sapevo che era del mare che si era innamorato. >> disse Marco, usando un tono tra l'incredulo e il perplesso e facendo stranire il resto dell'equipaggio, tranne Ace che continuava a mangiare con l'espressione di chi si era già perso da un pò nel discorso.
Barbabianca bevve un lungo sorso di rhum prima di rispondere; << Stessa storia, diverse versioni e sono vere tutte, ebbene si, era innamorato di una persona, volubile e crudele e indomabile come il mare che lui non smise mai di amare. >>
<< Che cosa tenera, e come si sono incontrati i due ehm... innamorati? >> domandò Vista lo spadaccino, quando si trattava di storie d'amore lui era sempre il primo a volerne sapere di più anche perchè il loro babbo non aveva ancora raccontato nulla della persona che aveva conquistato il cuore del leggendario pirata, e la curiosità aleggiava negli occhi di tutti, a parte Ace che si era appisolato con la faccia nel piatto ancora pieno.
Barbabianca sorrise.
<< Capitano, a breve giungeremo a destinazione, è meglio se vai a riposare.>> Parlò un giovane uomo dalla folta chioma leonina color del grano e il volto coperto da una bizzarra maschera riferendosi al suo capitano che se ne stava da circa un quarto d'ora a fissare in silenzio il mare con lo sguardo perso tra le onde. Si trattava di un ragazzo dalla stazza imponente con i capelli color del sangue trattenuti da un paio di occhiali da aviatore, gli occhi color dell'ambra cerchiati da un sottile strato nero e le labbra porpora. Il ponte della nave era immerso nella penombra e nella quiete, segno che il resto dell'equipaggio dormiva da un pò, tranne i due uomini ancora sopra il ponte superiore. Il capitano non rispose, cosa normale secondo il suo biondo vice comandante, che interpretò quella mancata risposta come un "resto ancora un pò, tu avviati in cabina", del resto ci era abituato a quel suo silenzio, che in realtà nascondeva molto di più. Rimasto solo con soltanto il suono delle onde a tenergli compagnia volse lo sguardo verso la volta stellata, che splendeva immensa nel blu profondo della notte disegnando immagini astratte formando le costellazioni, che si ergevano e si riflettevano sulla superficie calma e quieta del mare. Sorrise mentre una leggera brezza gli accarezzava il volto facendogli socchiudere per un attimo gli occhi ambrati; il suo amore per il mare era sconfinato, sin da quando era venuto al mondo aveva sentito uno speciale legame che lo univa all'oceano, forse era per la sua sconfinata vastità, o per i suoi abissi ancora inesplorati o semplicemente perchè il mare era indomabile, nessun uomo avrebbe mai potuto dominarlo; Se il mare fosse stato una persona avrebbe trovato la sua metà da amare per tutta la vita, la sua perfetta controparte che lo avrebbe completato, ma visto che purtroppo la realtà era diversa, poteva solo ammirarlo e amarlo con il suo solo sguardo e con le parole, e perciò quella notte così meravigliosa decise di dedicare una breve canzone al suo amato oceano.
<< Cruel and cold like winds on the sea, will you ever return to me?>>
( Crudele e freddo come i venti sul mare, tornerai mai da me? )
<< Hear my voice sing with the tide, my love will never die.>>
( Ascolta la mia voce e canta con la marea, il mio amore non morirà mai. )
<< Over waves and deep in the blue, i will give up my heart for you.>>
( Sulle onde e nel profondo del blu, rinuncerò al mio cuore per te. )
<< Long years i'll wait to go by, my love will never die.>>
( Lunghi anni aspetterò, il mio amore non morirà mai.)
Non era un compositore nato, quelle poche parole gli erano venute spontaneamente e le aveva cantate con piacere anche se il tono che gli era uscito fuori era un pò troppo malinconico per i suoi gusti, ma non ci aveva fatto caso. Affondò una mano smaltata tra la chioma rossa sospirando lievemente, forse era il caso di andare nella propria cabina e mettersi a dormire. Tuttavia sentì un piccolo formicolio sul braccio appoggiato alla balaustra lignea e notò solo ora di avere un minuscolo animaletto che camminava indispettito sopra il gomito. Aguzzò la vista e vide che si trattava di un granchio, che somigliava più ad un sasso dal colore grigio-bianco che si era fermato improvvisamente e lo fissava con i suoi minuscoli occhietti. Non domandandosi da dove fosse spuntato lo afferrò con due dita e lo buttò malamente in acqua. Il pirata lo guardò scomparire tra le onde, e senza dire nulla si voltò per dirigersi sotto coperta. Ma d'un tratto sentì una voce.
<< I tuoi modi sono alquanto discutibili.>>
Il rosso capitano si fermò come congelato sul posto, credeva di aver udito una voce, ma visto e considerato che il suo vice se n'era andato alcuni istanti fa e lui era l'unico ancora in piedi forse se l'era immaginata e la stanchezza gli stava giocando brutti scherzi, o così credette.
<< Chi...chi sei?>> chiese con un filo di voce il capitano con uno sguardo sorpreso; non si era aspettato di trovare una persona in mezzo al mare e sbucata da chissà dove. La figura sorrise enigmaticamente, cosa che il rosso non vide a causa del buio.
Il misterioso individuo fece una pausa, in attesa di dare all'altro il tempo di elaborare ciò che aveva pronunciato, per gli umani non era mai facile capire certi discorsi.
Il ragazzo dai capelli cremisi rimase interdetto, quel piccolo granchio bianco che aveva buttato in acqua era in realtà una persona? no, come poteva essere. Eppure sentirsi dedicare quelle parole soffici come la spuma del mare e quello sguardo indecifrabile lo fecero sentire su un'altro piano dell'esistenza.
<< Calypso? babbo intendi proprio la divinità pagana del mare? >> chiese Marco mentre teneva con entrambe le mani il boccale ormai vuoto.
<< LA MARINA CI ATTACCA! >> Ace risorse improvvisamente dal suo stato comatoso, e balzò un piedi facendo sussultare tutti.
<< Quindi... >> parlò Jaws << Jones si innamorò del mare che non era altri che Calypso stesso, e la divinità ricambiò il sentimento che quel pirata nutriva nei suoi confronti. >> concluse incrociando le braccia e facendo annuire il resto dell'equipaggio.
Il capitano dai capelli scarlatti cominciò ad agitarsi non vedendo Calypso quella sera, entrambi erano sempre puntuali, anche se a volte la voglia di vedersi era talmente tanta che anticipavano il momento; lo aveva chiamato molte volte cercando di non alzare troppo il volume della voce per non svegliare l'equipaggio. Spostava lo sguardo in qualunque direzione, al minimo movimento dell'acqua credeva di avvistare il suo amato, ma nulla.
<< Il modo in cui cerchi il mio sguardo tra le buie acque mi commuove. >>
Il rosso spalancò gli occhi riconoscendo la voce, ma non vedendola nel mare si stranì non poco; il suono veniva da dietro di lui, sul ponte della nave. Si voltò lentamente come a volersi accertare di non aver udito male. Poco distante da lui, in piedi c'era effettivamente qualcuno: un giovane ragazzo dalla pelle ambrata coperta da simboli neri e ipnotici, un fisico snello e capelli neri come la pece e infine... un paio di occhi che avrebbe riconosciuto ovunque. Rimase spiazzato da quell'immagine.
<< Mio amato. >> Calyso alzò una mano in direzione di Jones come a volerlo svegliare dalla trance in cui era caduto mentre quest'ultimo finalmente realizzava chi aveva di fronte.
<< Come my love, be one with the sea, rule with me for eternity. >>
( Vieni amore mio,sii un tutt'uno col mare, regna con me per l'eternità.)
<< Drown all dreams so mercilessy and leave their souls to me.>>
( Annega tutti i sogni senza pietà e lascia le loro anime a me.)
<< Play the song you sang long ago, and wherever the storm may blow. >>
( Suona la canzone che hai cantato tempo fa e ovunque la tempesta possa soffiare.)<< You will find the key to my heart, we'll never be apart. >>
( Troverai la chiave del mio cuore, non saremo mai separati.)
<< Wild and strong you can't be contained, never bound nor ever chained. >>
( Selvaggio e forte non puoi essere contenuto, mai legato o incatenato.)
<< Our love will never die...>>
( Il nostro amore non morirà mai...)Lentamente le loro bocche si unirono sotto la luce argentata della luna, unica testimone del loro amore.
<< Si è tutto molto romantico ma... c'è un dubbio che mi assale. >> disse Marcò passandosi una mano sul volto leggermente assonnato. Tutta la ciurma, compreso il loro babbo lo fissarono in attesa. << Calypso è una divinità immortale mentre Jones è un comune mortale, è un grande ostacolo che sicuramente non sarà sfuggito a nessuno, nemmeno a quei due per quanto innamorati fossero.>>
<< Sempre a mettere il dito nella piaga tu...>> borbottò Vista, guadagnandosi un'occhiata divertita del biondo.
<< Acuta osservazione figliolo, ma ti assicuro che questo dettaglio non è passato inosservato, ne a Jones ne a Calypso. >> disse pacatamente il capitano.
<< Non permetterò a nessuno, nemmeno alla morte di separarmi da te.>> dichiarò Jones mentre stringeva a sè il corpo del suo amante sotto la fredda pioggia che batteva inesorabile su di loro come a imporre ai due di lasciarsi andare. Calypso accarezzò con le labbra il volto del rosso come a volerlo confortare.
<< Anche io vorrei che restassi per sempre su questa terra mortale... e ci sarebbe un modo ma... >> il moro esitò, incerto se proseguire il discorso.
<< Cosa? farei qualsiasi cosa per non dovermi separare da te. >> Il capitano parlò con tono sicuro, allontanandosi di poco per poter scorgere lo sguardo dell'altro che era velato da un'ombra di incertezza.
<< Anche se significherebbe rinunciare alla tua umanità?>> Calypso poggiò una mano sulla spalla di Jones.
<< Certo che sei proprio testardo eh? te l'ho ripeto: il mio unico desiderio è stare accanto a te, stare anni e anni in mare non mi spaventa e il pensiero di poterti riabbracciare anche se per poco tempo mi rincuora.>> accarezzò con il pollice le labbra del moro << Sono pronto a donarti il mio cuore. >>. Calypso sorrise nonostante il volto avvolto dall'acqua della pioggia e dalle sue calde lacrime. << Ti amo Davy Jones. >> poggiò le proprie labbra sul rosso dopo che quest'ultimo sussurrò << Ti amo Calypso.>>
<< La leggenda vuole che ogni 10 anni i due amanti si incontrino e stiano insieme per un intero giorno, o almeno è questo che si mormora... >> disse il vecchio Barbabianca guardando il cielo senza nuvole. << Un ciclo che si ripeterà fino alla fine dei tempi, ma che permetterà ai due di non separarsi mai. >> concluse il capitano. Tutti i presenti rimasero in silenzio, chi stupito, chi scettico e chi commosso. Il giovane Ace si alzò in piedi e si incamminò verso il parapetto più vicino sotto lo sguardo incuriosito degli altri; fece un profondo respiro e urlò a gran voce << Capitano Jones! ti auguro di essere felice per l'eternità! >>
<< Ace! mi hai spaccato un timpano per l'amor di Roger. >> borbottò sconsolato Marco massaggiandosi l'orecchio sotto lo sguardo divertito del capitano che se la rideva sotto i baffi. L'intera ciurma scoppiò a ridere mentre il moro si grattava la nuca imbarazzato; quella era sicuramente una notte da ricordare.