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Autore: Alicaryn    14/03/2018    1 recensioni
14 Marzo - White Day
Yusei non è riuscito ad accettare per bene i cioccolatini di Aki per San Valentino.
Riuscirà a rifarsi con il giorno del White Day?
mini spoiler sull'episodio finale(?) e forse ooc.. spero di no
(perdonatemi la pessima introduzione...)
[YuAki]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Yusei Fudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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White Day

White day.
Quelle due parole suonavano a vuoto nella beata ignoranza di Yusei sulle feste simili a quella e non sapeva esattamente come funzionava anzi, se ne era ricordato solo perché l’aveva sentito nominare dai suoi colleghi al laboratorio il giorno precedente. Parlavano di come avrebbero trascorso la giornata con le proprie compagne una volta che il loro turno sarebbe finito e di cosa avrebbero regalato.
Non era che Yusei non sapesse cosa fossero San Valentino e il White Day, semplicemente non gli era mai capitato di farci un pensiero. Caso volle però che il mese precedente, Aki gli avesse fatto un regalo per San Valentino. Ricordava come in un primo momento, ritrovandosi davanti agli occhi quella scatola rossa perfettamente impacchettata, l’avesse guardata confuso senza capire a cosa fosse dovuto quel gesto.
Yusei si appoggiò alla libreria a fianco alla finestra del suo studio e guardò fuori sorseggiando del caffè, pensandoci ora, probabilmente era troppo devastato dal lavoro per comprendere fin da subito cosa stesse accadendo in quel momento.

Immerso com’era tra i fogli del rapporto che avrebbe dovuto consegnare a Lazar riguardo agli ultimi risultati ottenuti dopo settimane di manutenzione e sperimentazione, non si era accorto che qualcuno era entrato nel suo ufficio. Solo quando Aki lo chiamò, alzò lo sguardo verso di lei rendendosi conto della sua presenza. Doveva avere davvero una pessima cera dato lo sguardo tra il sorpreso e il preoccupato che la ragazza gli rivolse appena incontrò i suoi occhi. Tuttavia non fu abbastanza per impedire l’avvenire della cosa successiva; ebbe appena il tempo di salutarla che come si alzò dalla sedia, si ritrovò davanti al viso La scatola rossa che lei gli stava porgendo. Confuso com’era dalla situazione e dal suo stato fisico, era riuscito appena a sentire le sue ultime parole e seguirla con lo sguardo mentre usciva di corsa dal suo ufficio.
“Questo è per te, mi dispiace di averti disturbato!” Era l’unica cosa che aveva sentito in quel lasso di tempo di due minuti che era durato il loro fin troppo breve incontro.
Solo dopo aver finito di scrivere il rapporto, averlo consegnato a Lazar ed essere tornato a casa, aveva realizzato cosa significasse quella famigerata scatola rossa. Aki gli aveva regalato dei cioccolatini di San Valentino. Quella festa degli innamorati a cui non aveva praticamente mai prestato troppa attenzione, non che gli servisse, ma in quel caso si pentì di non sapere come comportarsi. Ricordava di aver osservato la scatola seduto sul divano del suo appartamento per svariati minuti, osservandone anche il più piccolo dettaglio, anche quel bigliettino attaccato con scritto Buon San Valentino da Aki per Yusei, che confermava ulteriormente le sue teorie. Si era inoltre reso conto che lei aveva fatto tutto questo mentre lui si trovava in quelle condizioni pietose causate dallo stress e dalla mancanza di sonno.
Si maledì da solo per non aver realizzato la situazione subito. Poteva andare decisamente meglio se non fosse stato simile a uno zombie.
Dopotutto, come tutti i suoi amici ribadivano, lui non era indifferente ad Aki. Non lo era affatto. Anzi. Quelle poche volte che riuscivano a vedersi, il suo corpo reagiva in modo fin troppo evidente. 
Tuttavia, anche se avesse desiderato poterla vedere per ringraziarla in modo decente, entrambi erano sommersi dai loro impegni, lui con il lavoro e lei con i suoi studi, anzi lei era tornata in città a fine gennaio, dopo la fine della prima sessione di esami all’università, ma si era comunque dedicata allo studio intensivo anche nel periodo di pausa.

Yusei appoggiò la tazzina di caffè sulla scrivania, il mese di febbraio era stato frenetico, i suoi pensieri erano concentrati tutti sul reattore e le sue ricerche, per cui non ebbe il tempo di pensarci troppo e finì quasi con il dimenticarsi.
In ogni caso, grazie ai suoi colleghi di lavoro che ne avevano parlato durante le pause, il White Day pareva una occasione perfetta per ricambiare il suo gesto. Non sapeva molto a dire il vero, aveva letto qualche cosa sul giornale del giorno, ma a parte una lista di romanticherie, non pareva esserci qualche informazione veramente utile. Pensò di provare a chiedere aiuto a qualcuno, ma chi di preciso? Jack era escluso da ogni possibile eventualità, troppo impegnato nella sua scalata al trono, i gemelli, a causa del fuso orario probabilmente li avrebbe disturbati nella notte e gli sarebbe dispiaciuto, ultimo rimaneva Crow che non è che risultasse più libero degli altri, ma forse avrebbe notato la sua chiamata.
Prese il cellulare dalla tasca e lo chiamò sedendosi sulla sedia.
Ora che ci pensava, aveva chiamato tra tutti i suoi amici, quello che lo stuzzicava più in assoluto con domande imbarazzanti riguardanti Aki, e molto probabilmente insieme a Luna, era quello che puntava ad un loro futuro fidanzamento. Perchè non ci aveva pensato?!
La voce del suo amico lo risvegliò dai suoi pensieri, facendogli anche scartare l’idea di cambiare fonte di aiuto. Lo salutò scambiando con lui i soliti convenevoli, prima di arrivare al vero motivo della chiamata.
-Crow, ti dovrei chiedere un consiglio-
-Ma certo amico! Dimmi pure!-
Yusei esitò un attimo, preparandosi poi alla reazione dell’amico.
-Che cosa dovrei fare esattamente per il White Day?-
Ci furono un paio di secondi di silenzio, secondi che il corvino passò a chiedersi se fosse stata una buona idea rivolgersi a lui.
-AKI TI HA REGALATO DEI CIOCCOLATINI E NON ME L’HAI DETTO?!-
Dovette allontanare il cellulare dall’orecchio per non rimanere stordito.
-Si…- affermò incerto sul continuare la conversazione e riattaccare sfuggendo a quello che sarebbe accaduto dopo.
-Ma è fantastico! Vuol dire che ho vinto la scommessa!! Cioè- si schiarì la gola, come se l’altro non avesse sentito la sua affermazione.
-Crow… hai scommesso su di me?-
-Noo ma che ti salta in mente!- la risposta fu seguita da una risata nervosa dall’altro lato della linea.
-Lasciamo perdere, comunque cosa dovrei fare?-
-Ma ovviamente devi ricambiare il gesto regalandole qualcosa a tua volta! E magari promettendole il tuo amore eterno per lei!- già si immaginava in che razza di posa si era messo e che espressione aveva in faccia. Si chiese di nuovo perché si fosse rivolto a lui.
-Aspetta però! Come è successo quindi?! A San Valentino intendo!- Yusei sospirò.
-Niente… ero talmente stanco e sommerso di lavoro che ci siamo visti per due minuti, tempo di darmi i cioccolatini e se ne è andata via-
-Cosa?! E non l’hai ringraziata?! Non hai sentito la sua dichiarazione?! Ma che uomo sei!-
Yusei si immaginò di nuovo la sua faccia di rimprovero nei suoi confronti, glielo aveva rinfacciato più volte il fatto che ad Aki piaceva e a sua volta, lei piaceva a lui. Quella volta in cui costruirono la D-Wheel per lei fu anche peggio.
-Amico, qui ci vuole un appuntamento riparatore!-
-Un cosa…?-
-E’ a Nuova Città di Domino giusto? Bene! Vai lì e invitala ad un appuntamento! Ah e non dimenticarti del regalo! Poi dimmi com’è andata eh eh-
-Aspetta, cosa dovrei fare di preciso?-
-Non c’è una cosa precisa, Yusei, sii semplicemente te stesso, passa del tempo con lei, il resto verrà da sé, fidati del buon vecchio Corvo-
E con questo riattaccò lasciando Yusei ancora più confuso. Quindi doveva semplicemente passare del tempo con lei? Che regalo avrebbe dovuto farle? Dei cioccolatini come lei aveva fatto con lui? Ricordava vagamente che il White Day si riferiva al fatto che i regali dovevano essere di colore bianco o semplicemente chiaro, per andare in contrasto al colore scuro dei cioccolatini di San Valentino.
Si passò una mano fra i capelli pensando, cosa sarebbe andato bene come regalo? Inoltre aveva un dubbio. Doveva confessarle i suoi sentimenti? Era una risposta dopotutto, però Aki non si era mica dichiarata il mese prima, probabilmente ridotto come era glielo aveva impedito.
Concluse che ci avrebbe pensato al momento. “Il resto verrà da sé”, aveva detto Crow, si sarebbe fidato.

Quando suonò alla porta, a venire ad aprire fu l’oggetto dei suoi pensieri da stamattina. Aki parve sorpresa nel vederlo, ma Yusei trovò più bella l’espressione successiva quando le porse il mazzo di fiori bianchi presi in precedenza. Il motivo della sua scelta era abbastanza semplice, la rosa era sicuramente il fiore che rappresentava di più Aki e il colore bianco era per essere coerente con la festa. Aveva pensato che fosse il regalo migliore che potesse farle. Quando le aveva viste non ebbe dubbi e le aveva prese senza tanti pensieri.
Vide la ragazza avvicinare il viso ai fiori per sentirne l’odore e gli scappò un sorriso alla scena.
-Volevo ringraziarti per il regalo che mi avevi fatto tu e oggi sembrava una buona occasione- disse semplicemente.
Lo guardò un attimo senza capire prima di arrossire vistosamente. Con molta probabilità, si era ricordata di quel fatidico 14 febbraio. Prima che lei potesse rispondergli, prese di nuovo parola.
-Ti chiedo scusa per l’ultima volta, ero molto impegnato e…-
Lei scosse la testa non permettendogli di proseguire oltre.
-Quella che dovrebbe scusarsi sono io, ti ho disturbato in un momento di lavoro e soprattutto di stanchezza, quindi il torto è mio, avrei dovuto immaginare che fossi così impegnato-
Gli sorrise e lo invitò ad entrare dentro mentre cercava qualche vaso per sistemare le rose. 
Yusei accettò l’invito, non era mai entrato in casa sua, si incontravano sempre e solo fuori. Si guardò velocemente intorno seguendola in sala dove notò Aki frugare nella credenza, probabilmente alla ricerca di un vaso. 
Osservò la stanza quando gli venne in mente una cosa.
-I tuoi genitori sono di sopra? Volevo salutarli, è da molto che non li vedo-
-Purtroppo non ci sono, sono a far visita a degli amici-
Quindi erano da soli a casa sua, il sorrisetto malizioso di Crow apparve in ogni angolo della sua mente e gli urlava di approfittarne. L'unica cosa che lo consolava di quella situazione, è che almeno non avrebbe fatto una figura imbarazzante davanti ai coniugi Izayoi.
La ragazza chiuse la credenza trovando il vaso e sistemandovi dentro le rose accarezzando delicatamente i petali. Cosa avrebbe potuto dire o fare? Le si avvicinò da dietro ancora pensieroso, non si era preparato un discorso preciso e comunque pensava che non sarebbe andato bene, ma prima che potesse anche solo provare a parlare, lei glielo impedì.
-Non dirlo-
Yusei rimase in silenzio a guardare i suoi capelli bordeaux oramai cresciuti fino a un quarto di schiena, pensava che le stessero bene, non che non fosse bellissima già di suo.
-Non dire niente- ripeté dandogli ancora le spalle.
Passarono solo pochi secondi, ma quel silenzio fu straziante per certi versi, dopotutto erano già stati in una situazione simile mesi prima, in quella notte antecedente alla partenza di lei.
-Yusei io…- si girò Aki guardandolo dritto negli occhi come allora.
-Te l’ho già detto no? Non importa quanto ci metterai a realizzare il tuo sogno, io sarò sempre qui ad aspettarti-
Glielo aveva già detto, ma se le serviva una ulteriore conferma glielo avrebbe anche ripetuto in eterno. Nel silenzio della sala si sentivano fin troppe parole non dette e sentimenti repressi nei propri cuori, ma se entrambi erano d’accordo su questa decisione, allora andava bene così. Forse…
C’erano due cose a cui Yusei non poteva resistere: la prima era la sua amata duel runner e la seconda era il sorriso di Aki, quello che lui stesso aveva definito “Il più bello del mondo”. La prima volta durante quella notte, si era trattenuto con notevole autocontrollo, ma nonostante avesse deciso di sua iniziativa di andare da lei in questo giorno, consapevole di dove sarebbe mai potuto finire un loro discorso, non era mai psicologicamente preparato a costringersi a mantenere le distanze. Per questo nonostante le sue parole, quando le sue mani andarono a cercare quelle della ragazza, l’anta di vetro della credenza fece appena rumore appena la schiena di Aki vi si appoggiò sopra spinta dal corpo di Yusei.
Era la prima volta che si baciavano, l'altra volta lei gli aveva solo rubato un bacio sull'angolo della bocca nonostante entrambi ambissero alle labbra dell'altro.
Era impacciata, il ragazzo si chiese se le avesse appena rubato il Primo; almeno non si stava opponendo nonostante la stesse tenendo bloccata alla credenza, mani strette alle sue, chissà se pure lei aspettava con ansia questa situazione.
L’impulso di andare oltre al semplice bacio lo stava attanagliando, doveva fermarsi prima di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito, le aveva dato la sua parola. Tuttavia ci mise qualche minuto buono prima di riuscire a staccarsi da lei e liberarle le mani che avevano stretto le sue per tutta la durata dell’azione. Non si era ancora allontanato da lei del tutto, riusciva ancora a sentire il suo profumo, lo calmava assai respirarlo, specialmente se i suoi occhi erano fissi sui suoi. Rimasero in silenzio a guardarsi, Yusei che cercava di leggere le sue emozioni che trasparivano nel suo sguardo, si era già maledetto da solo per averla baciata, attendeva una risposta da parte di lei. Che fosse stato troppo avventato?
Aki aveva abbassato lo sguardo, il suo volto arrossito l’aveva notato solo quando si era staccato, avrebbe voluto tanto accarezzarlo, ma in questo momento aspettava solo una sua mossa per decidere cosa fare, non voleva peggiorare la sua situazione ulteriormente.
Per questo rimase fermo mantenendo quella posizione in cui erano messi continuando a guardarla per un lasso di tempo che gli parve infinito. Alla fine sospirò internamente, decidendo di allontanarsi, concluse che era stata una mossa sconsiderata da parte sua, specialmente dopo quello che si erano detti.
-Perdonami…- si limitò a dire prima di spostarsi e darle il dovuto spazio. Sperava almeno non fosse arrabbiata con lui, era andato da lei per scusarsi e invece poteva averla ferita con la sua scelta.
Nonostante il bacio non gli fosse dispiaciuto, ora cominciava a pentirsene, eppure le aveva bramate per molto tempo le sue labbra.
Rimase a rimuginare su quello che aveva fatto finché non sentì sul viso il calore di due mani avvolgerlo, ritornò a guardare la ragazza non trovando però alcun tipo di emozione negativa nel suo sguardo ma la vide semplicemente fare un sorriso timido.
-E’ il mio turno, ti attacco direttamente- gli disse con una punta di determinazione negli occhi.
Così fece. Stavolta era Yusei quello ad essere sorpreso, si era preparato a qualsiasi tipo di reazione da parte di Aki, ma ne rimase spiazzato lo stesso, non che non lo gradisse, anzi, ci mise poco a ricambiare il gesto.
Come risposta fu abbastanza chiara, non era l’unico a trattenersi, non era l’unico dei due che ambiva a qualcosa di più, ad avere più contatto fisico. Questa conclusione lo fece sorridere mentre guardava l’espressione ancora imbarazzata della ragazza. Probabilmente lui stesso era arrossito ma poco gli importava, rivolse lo sguardo verso la finestra notando l’inizio del tramonto, cominciava ad arrivare la sera.
-Se non devi studiare, ti andrebbe di mangiare fuori?-
Aki non rispose, ma andò spedita in camera a prepararsi per uscire, immaginava nella sua mente come quella serata sarebbe diventata indimenticabile.

 
   
 
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