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Autore: marie52    16/03/2018    1 recensioni
Dal testo:
E, per la prima volta nella sua vita Tina, avrebbe voluto quel dono che Queenie aveva ricevuto fin da piccola, così che avrebbe potuto comprendere meglio, quello sguardo che il mago le aveva lanciato.
Spero di avervi incuriosito.
Un bacio
marie52
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt Scamander, Porpentina 'Tina' Goldstein
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Our story'
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I like that, very much…

A volte, Tina invidiava la sorella, con quella sua abilità di poter sentire tutto quello che il soggetto, davanti a loro, pensasse, mentre, altre volte, come qualsiasi altro mago, ringraziava il cielo che il potere da Legilimens fosse capitato alla dolcissima e bellissima Queenie piuttosto, che alla scorbutica e brutta Porpentina Goldstein.
Non avrebbe mai sopportato di sentire quei pensieri dolci e carini, su quella sorella perfetta in tutto e per tutto e, i confronti che sarebbero susseguiti sulle differenze caratteriali tra le due Goldstein , che avrebbe poi portato ad elencare tutto ciò che rendeva Tina, la meno appetibile single di New York.
Perché la strega, era consapevole che mai avrebbe avuto la schiera di ammiratori che invece, aveva da sempre avuto la sorella, fin da quando studiavano ad Ilvermorny.
Non ricordava più quante proposte di fidanzamento aveva avuto la sorella, che aveva rifiutato sempre con quella gentilezza innata e quel sorriso sincero simile ad una bambina e, nemmeno quante volte i ragazzi più popolari della scuola, le portassero fiori e lettere colorate, mentre lei, da lontano, sorrideva evitando accuratamente di pensare anche solo una cosa cattiva sulla sorella.
Sapeva quanto era difficile per Queenie, emotiva com’era, ascoltare ogni singolo pensiero, anche quelli più cattivi tentando di ignorarli e, perciò non voleva farla sentire incolpa sulla sua scarsa interazione sociale con gli altri suoi compagni di dormitorio, e della sua vita sentimentale scadente.
A volta la vedeva, nascosta in qualche angolo a piangere e, il suo istinto iperprotettivo la costringeva a uscire dall’aula, magari durante qualche lezione importante, per correre ad abbracciare quella sorella, ancora così semplice in un mondo complicato, facendosi dire ciò che l’aveva fatta piangere per filo e per segno, non ammettendo un no come risposta.
Erano sole al mondo, senza più delle braccia amorevoli in cui rifugiarsi, e Tina, che era la maggiore, aveva l’obbligo morale ma anche sentimentale di proteggerla da tutta quella oscurità.
D’altronde una famiglia si comporta così con gli altri suoi membri giusto?
Però c’era una cosa, che Tina, non riusciva proprio a sopportare della sorella, ovvero quella costante e petulante affermazione di quanto lei, l’anatroccolo dal nome più orribile del mondo, Porpentina, fosse bella.
Lei, i cui capelli neri e lisci come spaghetti, non erano perfetti come quelli ondulati e biondi come il grano della sorella.
Lei, dagli occhi piccoli e marroni che non illuminavano ogni stanza dove entrava come invece accadeva con quelli grigio verdi della sua amata sorellina.
Non era bella, intelligente forse, autoritaria sicuramente, ma non di certo carina.
Non era nemmeno simpatica perché Tina era certa che infastidiva chiunque dei suoi colleghi Auror, per la sua costante inflessibilità e per il fatto che, ovviamente, era una donna.
La prima donna, oltre a madame Picquery, la madama Presidente del Macusa, ad entrare in una squadra investigativa e, la prima ad essere cacciata per aver difeso un ragazzo indifeso, senza madre ne padre, da una pazza di No-Mag, che lo picchiava senza alcuna ragione apparente.
Credence..
Avrebbe dovuto lasciar perdere come tutti quanti i suoi colleghi, avevano sostenuto di fare?
Avrebbe dovuto lasciar correre per non rischiare che la comunità magica venisse scoperta?
Per quanto, tentasse di pentirsi di quella scelta presa, la Auror non se ne era mai pentita veramente, anche se tuttavia era stata costretta a non rivedere più quel ragazzo, così innocente.
E, quando ripensava a quell’episodio,  a tutti quei lividi procurati dalla cintura era Queenie che la consolava, abbracciandola con dolcezza e permettendo, alla ex-Auror, di permettersi di piangere e di essere emotiva.
Non aveva mai pianto per nessuno, se non per quel ragazzo, Credence perché infondo, le ricordava l’inferno che lei e Queenie avevano superato.
Questo, fino a quando quello strano inglese, con i suoi animali fantastici rinchiusi nella sua valigia, dalla camminata strana, il capo sempre basso, non comparve nella sua vita, insieme a quello strano No-Mag, facendole capire che forse, non tutti i no-mag sono così cattivi.
E, che forse, c’era qualcuno che la capiva e che la apprezzava così come era e, non come avrebbe voluto che fosse.
Newt.
Un nome stranissimo, con un cognome altrettanto bizzarro: Scamander.
Che sorrideva a malapena se non quando accarezzava uno dei suoi animali, che sosteneva apertamente che nessuno lo apprezzava perché era certo che si annoiassero quando invece lei, la Auror fredda e distaccata, sarebbe rimasta ore a sentirlo parlare con le sue bestie e a sapere tutto su di loro.
Che adorava il suo sguardo impaurito e sentiva le sue guance arrossire ogni volta che i loro occhi si incrociavano.
E, per la prima volta nella sua vita Tina, avrebbe voluto quel dono che Queenie aveva ricevuto fin da piccola, così che avrebbe potuto comprendere meglio, quello sguardo che il mago le aveva lanciato al porto, quel tocco dolce con le sue due dita sul viso, ma soprattutto il vero significato di quella domanda
- Mi dispiace, ma come ti sentiresti se ti dessi la mia copia di persona?-
Era solo per cortesia? Oppure c’era quel significato nascosto, sotto le sue parole semplici e dolci?
Ci avrebbe pensato più tardi e così, la Auror rispose in un sorriso sincero, quasi quanto quelle parole.
- Mi piacerebbe … molto-
 
Angolo autrice:
Avevo pensato a questa one-shot già da molto tempo, eppure solo stasera, dopo aver rivisto di nuovo quella scena della nave, ho incominciato a scrivere immaginandomi Tina e penso di esserci riuscita.
Spero di avervi incuriosito.
un bacio
marie52
  
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