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Autore: Simply_Marty    30/06/2009    5 recensioni
1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
Da un'idea di Nonna Minerva, 10 canzoni per George e Angelina.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A/N: No, non ho sbagliato account, è che al 10_songs_challenge non ho proprio saputo resistere.
L'idea di questo challenge non è mia ma di Nonna Minerva.

1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.

Buona lettura!

Trouble is – BackStreet Boys (126 parole)

Il problema è che non riesco a togliermelo dalla testa quando chiudo gli occhi la notte.
Chi mi salverà ora che lui se n’è andato?

Ogni giorno tentavo di convincermi che domani sarebbe stato migliore. A stento ci credevo, però.
Dopo la guerra mi ero rintanata nel mondo babbano. Chiusa come un riccio, pronta a respingere chiunque avesse cercato di invadere il mio spazio.
Il problema è che c’è una parte di me che ancora non riesce a staccarsi dal suo ricordo.
Non avrei permesso a nessuno di entrare nella mia vita, scoprire il mio dolore, togliermi di dosso questa maschera di finto benessere e aiutarmi a superare tutto questo.
Mi ero giurata che non l’avrei permesso a nessuno.
Ora so che cos’è…il problema è l’amore.

Ho messo via – Ligabue (104 parole)

[Ho messo via un bel po’ di cose da quell’anno lontano.]
“Dove le metti tutte queste cose del tuo passato, Angelina?”
“In uno scatolone,” risposi alla psicologa che mi seguiva ormai da un bel pezzo. Avevo capito di aver bisogno di un aiuto esterno che mi aiutasse a capirci qualcosa della mia vita dopo che…tu mi avevi lasciata.
“E che ne facciamo per non rivederle più?”
“Le bruciamo.”
“Hai usato una bellissima immagine, il fuoco, che purif…” nemmeno ascolto il commento professionale a questa subdola analisi. Preferisco farmi cullare dai ricordi, per quanto amari possano essere.
Ho messo via un bel po’ di cose, ma non mi spiego mai perché io non riesca a metter via te.

Tutto è possibile – Finley (154 parole)

Guardo l’orologio e sbuffo. Indossando pigramente le pantofole, mi precipito – è una parola… - verso la porta. Chi è così pazzo da suonare a quest’ora?!
“Signor Greene, finito un’altra volta lo zucch…?”
Non devo avere una faccia molto sveglia in questo momento. Certo, non è che il pigiama rosa con i coniglietti che indosso contribuisca molto, ecco.
Sbatto le palpebre, cercando di mettere a fuoco ciò che vedo, perché non ci credo.
“George?”
Tu, i tuoi capelli fulvi e il tuo sorriso maledetto, che ci fate a quest’ora della notte sull’uscio di casa mia?
“Angelina,” mi saluti come se non ci vedessimo soltanto da un paio di giorni. E io, di slancio, ti abbraccio. Un abbraccio che sa di amicizia sincera, di tanto calore mancato, di amore sopito. L’odore della tua pelle mi torna familiare in un attimo, perché in fondo noi ci conosciamo da sempre, no?, appuro sorridendo fra me. Sei tornato. Finalmente.

Che tesoro che sei – Antonello Venditti (140 parole) [George’s point of view]

Quattro e dieci.
Riguardo l’orologio per accertarmene, come d’altra parte ho fatto cinque volte negli ultimi tre minuti.
Un dubbio mi assale: che te ne sia dimenticata?
Quattro e un quarto.
Va bene farsi aspettare, però…
Florian Fortebraccio esce dal locale e si avvicina al mio tavolo, chiedendomi educatamente se intanto voglio ordinare.
Io dico che no, ti aspetto.
Quattro e venti.
Sarà forse meglio che ordini? No, ti prego, non me lo dire…
E proprio quando comincio a farmi prendere dallo sconforto, eccoti arrivare da infondo a Diagon Alley, con una marea di borse in mano.
“Scusami, lo so, ho fatto tardissimo, ma avevo alcune commissioni da sbrigare…” mi dici, alludendo a tutte le cianfrusaglie che avrai comprato. E io, che mi lascio –volentieri- abbindolare ancora una volta, penso che, di fronte al tuo sorriso, avrei aspettato anche tutta la vita.

Cotton Eye Joe – Rednex (133 parole)

“George…ti prego…posso?”
Tento di supplicarti con il migliore sguardo da cerbiattolo che riesco a sfoderare, ma tu no, non ti smuovi.
Maledetta me, da quando l’abbiamo comprata pare che tu ne abbia il monopolio. E che cavolo…
“No, stasera il controllo della letevisione spetta a me. Te e le tue casalinghe disperate avete fatto disperare me per due sere di seguito, quindi…”
“Televisione, George, quante volte te l’avrò ripetuto? E comunque, saresti stato così crudele da farmi perdere la replica della quinta stagione integrale di Desperate Housewives?”
Mi stai fissando con un ghigno strafottente, che non mi piace per nulla.
“Beh…sì.” Ammetti con la stessa espressione che avresti se confessassi di aver rubato una caramella.
Mi arrendo, getto le armi…anzi no, prendo le pantofole e me ne vado in camera. Maledetti film western!

Tieni il tempo – Max Pezzali (129 parole)

Ancora non so perché ti ho seguito in quest’impresa folle. Sono in piedi su tacchi dodici da ormai troppe ore, c’è un baccano che reggerò ancora per poco. E tu, scatenatissimo sulla pista, mi dedichi uno sguardo che non ci porterà a niente di buono, temo. Mentre penso fra me e me che un solo altro margarita potrebbe renderti un pericolo pubblico, cerco di cogliere la tua chioma rossa in mezzo alla folla urlante, ti raccatto e ce ne andiamo, eh, che ne dici? Otto ore di sonno filate penso proprio di meritarmele, anzi facciamo pure nove. Ti raggiungo e tento di trascinarti via, ma tu mi afferri deciso e mi baci.
“Tieni il tempo, baby!” e mi sorridi con quel ghigno malandrino che adoro, deciso a non arrenderti.

L’amore conta – Ligabue (121 parole)

Adesso comincio ad intuire perché avessi insistito così tanto affinché mettessi l’abito lungo, rifletto mentre parcheggi l’auto nei pressi di un ristorantino babbano appena fuori Londra.
Ci fanno accomodare, il cibo è a dir poco delizioso.
È un pezzo che ci frequentiamo ormai, George, no? Ora capisco tutti questi discorsi sulla coppia, lo stare insieme, la famiglia…lo dicevo, io, che non sei mai stato un tipo da grandi discorsi.
Persa nelle mie congetture, scendo dalle nuvole appena in tempo per vedere che dalla tasca stai estraendo una scatoletta di velluto.
Oh, no, non mi dire che…
“Angelina, che ne dici di diventare mia moglie?”
Annuisco appena, gli occhi velati da lacrime di commozione. E ti bacio. Prendilo pure per un .

Under Pressure – Queen & David Bowie (120 parole)

“No, Audrey, non c’è tempo! Devo ancora sistemare le bomboniere, il ristorante, e poi…il vestito! Ma certo…come ho fatto a dimenticarmene?!?”
Sotto pressione in quest’istante è un’eufemismo.
E certo, con un matrimonio da preparare, come si fa a stare calmi?
In questo momento, la moglie di Percy mi sembra una sottospecie di santa, a sopportare tutti i miei schizzi di testa. Molto educatamente mi risponde che devo star tranquilla, che c’è lei lì a darmi una mano, che ce la faremo in tempo, che io e George ci sposeremo con una cerimonia magnifica e che tutto andrà a meraviglia. Le sue parole mi tranquillizzano, fortunatamente, e senza neanche accorgercene siamo arrivate davanti al negozio di abiti da spose.
Oh, merda…

I will always love you – Whitney Houston (112 parole)

“Lo voglio.”
Certo che lo voglio, ci mancherebbe, non aspetto altro da tutta la vita.
Sento un distratto ‘Può baciare la sposa’ mentre ti vedo alzarmi il velo e abbassarti sulle mie labbra in un bacio dolcissimo.
Sì, George, ti amerò per sempre. Finchè morte non ci separi. E noi, che la morte l’abbiamo vista in faccia, possiamo proprio dirlo.
Lascio che lacrime di amarezza si confondano con lacrime di gioia ed emozione, proprio non ce la faccio a non ripensare a lui.
Ma, d’altronde, è anche ripensando a Fred che trovo la forza per credere in noi. Abbiamo un angelo lassù che ci protegge, lo sai George? Non dobbiamo dimenticarcene, mai.  

La vasca – Alex Britti (116 parole)

Chiudo la porta di casa mentre poggio distrattamente le chiavi dell’auto sul mobiletto all’ingresso.
“George?” ti cerco, più volte, ma nessuna risposta. Alle narici mi giunge uno strano profumo…rose?
Sopraffatta dalla curiosità, seguo la scia, che mi porta fino al bagno. Apro la porta e ti trovo ad aspettarmi, seduto sul bordo della vasca, la stanza è completamente decorata con petali di rosa e candele dalla luce soffusa.
Ti scruto per un attimo, in volto hai un sorriso che non promette nulla di buono.
“No, George, no!” grido, cercando di ribellarmi alla presa forte delle tue braccia possenti, che mi sollevano da terra e mi immergono nella vasca, ancora completamente vestita.
Per le mutande di Merlino!


Solo un paio di noticine:

Angelina pantofolaia fanatica di Desperate Housewives, così come George appassionato di western, sono deformazioni caratteriali che appartengono puramente alla fantasia della mia mente bacata, sebbene George e Angelina di per sé appartengano a mamma Row, ma questo lo sappiamo.

In questo challenge che ha fatto accendere per un flebile attimo la mia immaginazione ho tentato con tutte le mie forze di rispettare le regole, mi sono solamente permessa di spostare l’ordine di un paio di shot che potevano formare un ordine cronologico.

Mi fate sapere che ne pensate?

Un bacio,

Marty

  
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