Il povero Signor Colasanti si troverà ad affrontare una terribile veglia funebre: la sua.
[...]Cosa sta succedendo?
Tento di strizzare le palpebre, ma non succede nulla. Provo a girare il collo, ad alzare la mano destra, ad animare il mio alluce ma nessun muscolo accenna a muoversi e rimango così, rigido come un bastone lanciato per terra. Un sottile senso di angoscia comincia a salirmi in gola: non posso muovermi! Cosa mi è successo? Sono prigioniero delle mie vecchie ossa e della mia pelle, ormai avvizzita dai miei ottantacinque anni suonati. Nemmeno le palpebre posso muovere, che rimangono spalancate e rigide, nemmeno le pupille, che rimangono fisse a guardare avanti [...]