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Autore: Chocolat95    21/03/2018    0 recensioni
"Quel giorno, il cielo era limpidissimo, di un azzurro, che non pensavo avrei mai potuto vedere. Non una nuvola c’era, del resto, soffiava un gran vento. Sembrava quasi una brezza primaverile a dir la verità, anche se ancora non era tempo di primavera. Le rose del nostro giardino si piegavano e sembravano quasi danzare in quel vortice d’aria e il loro profumo si spandeva più del solito. Spesso dovevo scostarmi i ciuffi dagli occhi che fastidiosi continuavano a scompigliarsi e distrarmi dal bersaglio."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pisces Albafica, Sisifo di Sagitter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno, il cielo era limpidissimo, di un azzurro, che non pensavo avrei mai potuto vedere. Non una nuvola c’era, del resto, soffiava un gran vento. Sembrava quasi una brezza primaverile a dir la verità, anche se ancora non era tempo di primavera. Le rose del nostro giardino si piegavano e sembravano quasi danzare in quel vortice d’aria e il loro profumo si spandeva più del solito. Spesso dovevo scostarmi i ciuffi dagli occhi che fastidiosi continuavano a scompigliarsi e distrarmi dal bersaglio.

Nonostante questo per me era un bellissimo giorno, non tanto caldo ma pieno di sole, che mi metteva sempre il buon umore.
Tuttavia non si poteva dire lo stesso di voi.
Nel porgermi il dito, avevate la stessa aria seria di sempre, ma essa nascondeva anche qualcosa di più oscuro dietro, qualcosa che mio malgrado non ci avrei impiegato molto a scoprire.

Da che avevamo cominciato il nostro legame scarlatto, mi avevate fatto diminuire sempre più gli allenamenti con gli altri allievi per confrontarmi piuttosto in uno diretto, esclusivamente con voi. Ma nell’ultimo tempo sembravate avere poche forze. C’erano giorni in cui vi mettevo in difficoltà dopo poco o vi ritiravate voi spontaneamente per lasciarmi da solo coi bersagli.

“Non ti preoccupare, è che stai diventando sempre più bravo” erano le vostre scuse, e io ci credevo e quasi ne andavo fiero. Se non fosse stato per la vostra salute, che mi pareva sfiorire ogni giorno di più.

Poi accadde, quello che forse in un angolo remoto del mio cuore mi aspettavo, ma non certamente in quel modo.

Il vostro fisico cedette.

E non per l’età, non per un misterioso male.

Per il mio sangue.

Non credo ci sia dispiacere più grande per un allievo che essere la rovina del proprio maestro.

E soprattutto, non esserne consapevoli.

Almeno finchè non è troppo tardi.

Perché ciò che ferì me, dopo il vedervi cadere, fu lo scoprire che sapevate tutto, che sapevate che questo momento sarebbe arrivato e lo stavate solo aspettando.
Perché non me lo avete detto? Non i fidavate?!
Avevate paura che scappassi? Non credo, me ne avete data l’occasione.

E allora…?

Ancora a distanza di anni non mi capacito di ciò. Però non vi biasimo, sono certo che a modo vostro, era anche quello un modo di amarmi.
Mi ci volle del tempo però, per accettare il fatto, tanto tempo.
Desideravo quell’armatura, ma non al punto da portarla via a voi così. Anche perché, una volta ricevutala, non mi sentivo in grado di portarla, non la sentivo una cosa mia. Non la vedevo addosso a me. Ancora era vivido il ricordo nella mia mente del bagliore emanato quando la indossavate voi.
Non pensavo di brillare della stessa luce.

“E’ bello vero, il nostro giardino…?” furono tra le ultime parole che mi diceste in quel giorno di falsa primavera.

E parlandogli una volta di quel giorno, a Sisifo era sorta spontanea una riflessione: “Era la primavera del nuovo Saint di Pisces

Ho sempre in un certo modo rifiutato quelle parole ma una parte di me non poteva non riconoscerne la veridicità.
Sisifo, mi è venuto in mente lui perché dopo che ve ne siete andato, è stata la prima persona che ha cercato di starmi vicino.
Ovviamente dopo aver scoperto gli effetti  devastanti del mio sangue, l’ultima cosa che volevo era altra gente da mettere in pericolo ma lui ha insistito. Aveva però capito, quindi l’ha fatto a modo suo.

Per farmi superare quel momento di rifiuto e ribellione verso tutto, ha cominciato a parlarmi di voi.
Io non avevo idea che vi conoscesse, certo, per fama era prevedibile, ma non mi sarei mai aspettato quello che poi disse, infatti cominciò con un probabilmente non ricordi

“Probabilmente non te lo ricordi, eri assai piccolo, e io non ero al Santuario che da poco tempo… ma il tuo maestro è stato il mio avversario per la conquista dell’armatura che ora indosso”  questo mi disse la prima volta che non gli opposi più resistenza e mi convinsi ad ascoltarlo.

Mi raccontò della sua investitura, di come avesse dovuto dimostrare di esserne degno prima.
Il Cavaliere del Sagittario è quello che più di ogni altro deve saper centrare l’obbiettivo, qualunque esso sia, e quale obbiettivo migliore, di uno impossibile.

Colpire il Cavaliere dei Pesci, che quasi per sua definizione è il più intoccabile.

Questa era la prova.
Impossibile. Ma infondo, era logico, solo da un Cavaliere d’oro ne nasce un altro

“E tu eri lì, piccolino - veva aggiunto - smessa la maschera del dovere, Lugonis ha lasciato che si vedesse quella degli affetti, che mostrava solo con te. E io ti ho considerato per tanto tempo l’allievo più fortunato del Santuario. Tu, l’unico che poteva stargli così vicino e imparare direttamente da lui”

Avevo ascoltato sempre in silenzio, senza interromperlo, ma quello in cui ero chiuso ora era un silenzio diverso. Stavo elaborando tutto quello che mi era stato detto.
E nuovi pensieri cominciavano a formarsi, meno cupi, meno opprimenti.
Vederci da una prospettiva diversa era insolito, ma forse era proprio quello che mi serviva. Forse era giunto il momento di cambiare davvero la mia visuale e chi può indirizzare la mira meglio del Cavaliere del Sagittario?











Angolo dell'autrice:
la fine non mi convince molto ma del resto l'ho conlcusa due anni dopo averla iniziata la prima volta... quindi direi che non potevo certo ricordarmi pari pari la linea che volevo darle... vabhe, spero sia sensata comunque... e buon inizio Primavera ^^

p.s. ho messo questo titolo perchè mi sembrava poetico ma non so se sia grammaticalmente corretto eh ^^
  
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