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Autore: Roylove    26/03/2018    0 recensioni
Emily nuovo membro della squadra si ritroverà ad essere innamorata del Dottor Spencer Reid , sarà tutto rose e fiori?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Spencer 
 
 
 
Era metà del mese e stavo andando ai matti, Emmy stava sempre peggio e a volte parlare con lei era impossibile. Molte volte cercavo di farla uscire, Ma era depressa e non riuscivo a farla uscire, neanche la squadra quando veniva a trovarla riusciva a rallegrarla.
 Quel giorno mi trovavo in ufficio, ero su una crisi di nervi, non sopportavo lo stato in cui era Emily ed io non riuscivo a farla star bene.
-Hey ragazzino se calchi ancora un altro po' buchi anche la scrivania oltre al quaderno.- Era Derek.
-Cos'hai ?- Era arrivata anche JJ.
-Sto per andare ai matti! Non ce la faccio più con Emmy!- Chiusi il quaderno stufo anche di scrivere.
-É successo qualcosa?- Chiese JJ.
- É che non parliamo più, è sempre scontrosa, non vuole uscire e più cerco di tenerla attiva più lei mi allontana! Mi sono stufato di far finta che tutto sia rosa e fiori.-
Forse mi serviva proprio parlare con qualcuno , di sfogarmi.
- Ragazzino, andiamo a fare due chiacchiere...- Derek mi prese per le spalle e mi portò fino al salottino dove chi restava di notte poteva riposarsi, mi fece sedere e chiuse la porta a chiave.
-Perché mi hai portato qui?-
-Per fare due chiacchiere con te da uomo a uomo... - si sedette di fronte a me serio.
- Non capisco... il che è molto strano.-
-É evidente che sei molto sotto stress , e ti capisco, ma immagina come possa sentirsi Emmy. -
- Ma è lei che mi sta facendo impazzire.-
-Reid sta male! Prende delle medicine che purtroppo la fanno stare male . La dottoressa te lo aveva detto che non sarebbe stato facile.-
-Si si lo So! È solo che non sopporto più questa situazione, non parliamo quasi più, é sempre di cattivo umore , vorrei che tutto tornasse come prima....- Mi stavo lasciando andare il che era molto strano, Ma se non mi sfogavo con qualcuno sarei impazzito.
-Hey... adesso ascoltami.- Derek mi prese le spalle e mi guardò dritto negli occhi che ormai avevo quasi pieni di lacrime.
-Faremo una serata solo uomini... mentre le donne faranno una serata a casa vostra solo per loro, dormirai da me, e le ragazze a casa con Emmy. Vi farà bene ad entrambi una breve vacanza da voi... facciamo domani che è sabato.-
-Va bene...-
-Ora riprenditi , e ricorda che anche se sei triste, farti vedere felice da Emmy, anche se non lo dà a vedere sei la sua ancora.-
Io feci cenno di si, mi passai le mani sulla faccia e feci un lungo sospiro.
- Dai andiamo, ti offro un caffè...-
Dopo il caffè mi concentrati di nuovo su un vecchio caso ancora irrisolto poi mi arrivó una chiamata.
-Pronto?-
-Spencer?- Era la voce di un uomo.
-Sono io, chi parla?-
-Sono Lucas, il padre di Emmy.-
-Signor Ward! Come sta? -
-Bene, Emmy non risponde al cellulare, volevo sapere come stava? E dirgli che lunedì sarò da voi per starle un po' vicino.-
-Di sicuro starà dormendo, ultimamente non fa altro che dormire.  Comunque ci farebbe molto piacere se venisse da noi.-
-Capisco... te come stai Spencer? Emmy può essere alquanto ingestibile...-
-É dura, ma tengo duro.-
-Ci vediamo lunedì ragazzo.-
- Si certo, grazie signor Ward .-Riattaccai.
-Viene il suocero?- Chiese Emily. 
-Si, forse questo risolleverá Emmy di morale.-
-Intanto ci pensiamo noi sabato! Vietato chiamare e scambiarsi messaggi fino a domenica .- Disse Penelope .
- Mi raccomando a voi!- Rise JJ. 
Quella sera quando rientrai a casa Emmy era ai fornelli.
-Ciao.- Disse cercando di sorridere, Ma lo vedevo che stava male.
-Hey, credevo di trovarti a letto, ti senti meglio?- Chiesi andando vicino a le per vedere cosa stava cucinando.
-Inizio ad abituarmi alle nausee continue e strano ma vero, gli appunti che mi ha dato Penelope sembrano funzionare. Oggi ho un po' di fame.-
-Davvero?- Chiesi con un sorriso, forse stava reagendo a quella depressione.
- Si.. . Avevamo delle fettine e un po' di insalata, spero ti vada bene.-
-Va benissimo.- Mi cambiai e mi misi degli abiti più comodi.
La cena era pronta e anche se non sorrideva molto ero fiero di lei, si stava risollevando.
-Domani i ragazzi vogliono portarmi fuori e Morgan vuole che dormo da lui... tu starai qui con le ragazze, va bene?-
- Si va bene... dormiranno qui? Perché in tal caso devo preparare molte coperte.-
- Si.- Risi.
-Ah e lunedì viene tuo padre, mi ha chiamato questa mattina.... tu non gli hai risposto.-
-Neanche ho visto il telefono  . -
-L'ho immaginato.-
-Spencer...- Disse seria lasciando il suo piatto a metà. 
-Dimmi, c'è forse qualcosa che non Va?- Chiesi preoccupato.
-Volevo scusarmi con te ... ultimamente so che sono stata scontrosa, pigra , praticamente ingestibile, so anche che eri arrabbiato con me...-
-Te lo ha detto qualcuno?- Chiesi serio.
-No, l'ho capito da sola... il modo in cui mi guardavi... i tuoi gesti, li ho visti, eri arrabbiato con me. Oggi ho capito che non devo buttarmi giù, abbiamo promesso di affrontarla insieme, ma fino ad ora hai fatto tutto tu. Scusami, a volte mi chiedo come fai a stare con una come me.-
- Non dirlo neanche per scherzo! Emmy io ti amo. É vero ero furioso con te, Non lo nego, ma oggi ho capito che non posso essere arrabbiato con te . Stai lottando e siamo fortunati che la cura avrà successo, non devi scusarti di niente.- Dissi abbracciandola.
- Non voglio che tu sia ancora arrabbiato con me.- Disse piangendo. 
- Non lo sarò mai più, te lo prometto.- Dissi stringendola forte.
-Cosa farei senza di Te?-
-Sono io qui quello fortunato... sono strano ed ho i miei sistemi, ma tu mi ami lo stesso. Non potrei desiderare persona migliore al mio fianco.-
Notai la sua faccia stanca ma sorridente era tardi, era il momento di andare a dormire, così sparecchiai la tavola e mi misi a letto con Emmy, da tanto non dormivamo abbracciati, quella sera quando ero tornato a casa e l'avevo vista in cucina tutta la mia rabbia era sparita e aveva lasciato spazio all'orgoglio  , ero orgoglioso di quella ragazza che stava affrontando finalmente la sua malattia, ed ero fiero che fosse la mia ragazza.
 
 
 
Pov Emmy 
 
 
 
Quella notte feci degli incubi assurdi, tutti casi di serial killer che avevo visto, Mi svegliai di colpo con il corpo dolorante ed i muscoli che mi andavano a fuoco.
-Emmy tutto bene?- Chiese Spencer ancora mezzo addormentato.
-Si, solo un incubo.- Dissi stringendomi a lui.
-Tranquilla ci sono io...-
Mi riaddormentai dopo qualche minuto,  il battito di Spencer era un ottimo calmante per me.
La mattina dopo mi svegliai assieme a Spencer , era sabato e aveva riposo, ci alzammo alle 9 passate.
Mi alzai dolorante e riuscivo a malapena a fare dei movimenti, poi quando mi vide vestirmi bene per uscire rimase stupito ma con un leggero sorriso sul viso.
-Ti va di fare colazione fuori?- Chiesi con un sorriso. -
- Mi cambio e andiamo.-
Fortunatamente il mio aspetto fisico non aveva subito dei grandi cambiamenti, ero solamente più magra per via delle continue nausee e del poco mangiare, ma per il resto ero uguale a prima.
Andammo in un bar sotto casa e poi Spencer mi portò al parco, poi mi fermai all'edicola per prendere dei sudoku per passare il tempo , Spencer di questo fu felice, tenevo la mia mente allenata e lui ora che ci penso molte volte lo aveva già fatto chiedendomi cose alla quale non avevo mai risposto.
-Pronta per stasera?- Chiese mettendomi un braccio attorno alle spalle .
- Credo di si, anche se non ho mai dormito con delle amiche . -
-Siamo in due allora.- Rise lui.
-Promettimi che non guarderai le altre ragazze stasera... -
-Te lo giuro... ho occhi solo per Te!- Mi bació, era da tanto che non mi dava un bacio.
-Tu piuttosto non fare una maratona del Signore degli anelli, vedo come guardi Orlando Bloom!- A quella frase scoppiai a ridere e lo abbracciai.
- Non cambierei mai te con Orlando Bloom. -
-Felice di sentirtelo dire.-
Quando tornammo a casa Spencer si stava preparando per uscire quando arrivarono le ragazze, tutte e tre avevano un borsone e le feci accomodare.
Spencer uscì poco dopo quando citofonó Morgan che lo era venuto a prendere.
-Io Vado! Non fate danni!- Disse Spencer dandomi un bacio e salutando le altre.
-Sta tranquillo i pompieri dopo la mezzanotte intervengono molto più velocemente.- Scherzó Emily.
-Pompieri?- Chiese Spencer perplesso lasciando l'appartamento.
-Allora abbiamo portato roba dalla dispensa proibita! - Disse JJ cacciando dal suo borsone schifezze di ogni tipo.
-Da una vita che non le mangio! - Esclamai prendendo le caramelle gommose.
-Ah ah queste dopo la pizza!- Disse Penelope.
-Uh io Margherita! Si lo so è triste, ma devo stare attenta a quello che mangio.- Dissi ridendo.
-Una margherita, poi se ricordo bene JJ diavola, Emily 4 formaggi e la sottoscritta capricciosa .-
ordinammo le pizze e nel frattempo giocano anche a poker con degli oreo come fish.
Poi passammo ad una maratona di once upon a time che Penelope aveva magicamente scaricato , parlammo di cose tra donne, mi chiesero come andava la cura e con Spencer e gli spiegai tutto quello che era successo, non persero occasione per frugare tra le cose di Spencer e Penelope rimase strabiliata dalla collezione di action figure del doctor who.   
Alla fine ci addormentammo davanti la tv , tra coperte e divano letto, mi addormentai all'angolo così in caso mi fossi sentita male sarei potuta correre in camera ed usare quello li di bagno.  
Fortunatamente non mi servì e dopo quasi un mese riuscii a fare una dormita decente.
 
 
 
Pov Spencer
 
 
 
La serata era iniziata con una semplice birra, poi era degenerata con un karaoke molto macho, Derek aveva delle mutande finte rosa in testa, mentre Hotch e Rossi non li avevo mai visti così brilli.
Io avevo bevuto poco, ma anche se gli altri erano mezzi ubriachi o completamente nel caso di Morgan, riuscimmo a fare conversazioni molto sensate.
Sperai che non chiamassero per un caso, sennò chi spiegava alle ragazze lo stato di quei tre?
Tutto sommato fu divertente, cantai anche io e per una sera mi sentivo privo di preoccupazioni, ci fu anche una partita a biliardo che non so come vinse Hotch. 
Poi quando Rossi ed Hotch se ne andarono a casa decisi che era meglio portare anche Derek a casa, una volta messo a letto mi stesi sul divano e crollai.
La mattina mi alzai erano quasi le 11 e Derek era già sveglio anche se risentiva ancora i postumi dell'alcool. 
-Divertito?- mi chiese prendendosi un'aspirina.
-Oh Si! Anche se devo ancora capire come ha fatto Hotch a vincere a biliardo.-
-Abbiamo giocato a biliardo ?-
- Si non mi sorprende che non ricordi, eri ubriaco perso.-
-Ricordo solo che abbiamo cantato al karaoke e basta.-
-Fidati, la serata è degenerata.- Presi del latte nel suo frigo.
-Cavolo ci ho dato sotto ieri sera.- 
-Si e sulla spalla sinistra hai anche un succhiotto.-
-Allora ho fatto colpo su qualcuna!-
Era così contento che non gli dissi che aveva fatto colpo su un trans ... meglio lasciarlo felice.
Tornai a casa per l'ora di pranzo e notai le ragazze che stavano per andare via.
-Avete giocato a poker?- Chiesi prendendo un oreo dal tavolo.
-Emily ci ha stracciate! - Rise Emmy. 
-A voi come è andata?- Chiese JJ sbadigliando.
-Oh molto bene anche se ad un certo punto ha degenerato.-
- Non voglio sapere... roba da maschi!- Rise JJ.
-Immagino Hotch ... sempre rigido. Si è divertito?- Chiese Penelope. 
-Si, e ci ha anche battuti a biliardo.- 
- Hotch? - Chiese Prentiss stupita.
- Si fa strano anche a me!- Dissi posando la mia borsa sulla sedia del tavolo in cucina.
-Noi andiamo!- Disse JJ salutandoci.
-Grazie ancora per la serata.- Disse Emmy con un sorriso.
- Ma figurati , la prossima volta però cinese.- Disse Prentiss. 
-Affare fatto.- Rise Emmy. 
Quando se ne andarono abbracciai Emmy. 
-Divertita ieri sera?-
-Direi proprio di Si! Penelope è rimasta incantata dalla tua collezione del doctor who.-
-Vedi piace a tutti il dottore .- 
-Hai ragione. Ora metto in ordine, tu ti fai una doccia?-
-Si, direi di Si.- 
Quel giorno trascorse lentamente, con Emmy iniziai una partita a scacchi , non era molto concentrata lo si vedeva in faccia, ma voleva giocare e l'assecondai , anche perché doveva tenere la mente attiva .
-Mio padre ti ha detto per caso per che ora arriva?-
-Veramente no, mi ha detto solo che domani starà da noi. Dici che porterà la crostata di albicocche? -
- Non saprei, ti piace proprio quella crostata? -
-La adoro! Io poi per i dolci ho un debole .-
-Allora mi faccio dare la ricetta. Dovrebbe ancora essere nel libro di ricette della mamma.- 
- Era brava in cucina?- Chiesi stipulando la partita.
-Si, Anche se poi quando si è ammalata, non faceva più niente . Era tutto sulle spalle di mio padre, io cercavo di aiutarlo in tutti i modi.-
-Ti capisco. Mio padre se ne é andato quando ero piccolo , non lo vedo da 17 anni, ho sempre badato io a mia madre.-
-In fatto di infanzia non stiamo messi bene... - Si toccò la testa dolorante.
-Stai male?- Mi misi vicino a lei.
-Le nausee ed il mal di testa...-
-Vai a stenderti, ti preparo qualcosa?-
- No grazie,  non ho fame.-
Si andò a stendere a letto, visto che era quasi ora di cena, preparai qualcosa per me al volo e mi misi a vedere il tg .
Solo la mattina dopo mi resi conto che mi ero addormentato sul divano.
Stavano bussando alla porta, di sicuro era Lucas il padre di Emmy. 
Aprii la porta e me lo ritrovai davanti con un borsone.
-Signor Ward prego entri! Come sta?- Chiesi prendendo il suo borsone. 
- Un po' acciaccato ma bene... Emmy dov'è?-
-In camera, la vado a chiamare.-
Andai in camera e la trovai avvolta da mille coperte, ma doveva comunque alzarsi , era l'ultima settimana della cura, in più c'era suo padre.
-Emmy, c'è tuo padre .-
-Mio padre?- Si stava svegliando.
-Si, ricordi che doveva venire?-
-Ah si è vero! Mi preparo e arrivo.- Disse alzandosi e andando in bagno.
Io intanto tornai dal padre e gli offrii del caffè.
- Mi sembra di essere tornato indietro.- Disse seduto sul divano, io ero alla poltrona di fianco a lui.
-Quando sua moglie era malata?- Chiesi.
-Si... Emmy lo sapeva da prima di noi, era un genio, aveva fatto le ricerche il biblioteca, a 7 anni sapeva già più dei dottori sulle cure. Poi un giorno mi disse che aveva paura che la stessa cosa sarebbe toccata a lei... e quando un mese fa mi disse di avere un tumore, beh puoi immaginare la mia reazione.-
-La capisco. Ma il lato positivo è che si può operare senza problemi . È stata molto fortunata.-
-É vero!- 
-Sono pronta! Ciao papà!- Lo andò ad abbracciare .
-Senti Spencer, ti dispiace se oggi accompagno io Emily alla cura? Tu puoi andare a lavoro. Basta che ci dici che fermata della metro è .-
-Oh nessuna metro, può prendere la mia macchina, non è nuova, ma cammina ancora.- Risi dandogli le chiavi dell'auto. 
- Beh, ti ringrazio.- 
-Io ora vado sennò faccio tardi. Chiamami quando hai finito .- Dissi dando un bacio a Emmy. 
-E tu mi raccomando, stai attento!- 
-Come sempre!- Gli sorrisi ed uscii di casa.
 
 
 
Pov Emmy 
 
 
 
Quella mattina era speciale, mio padre era venuto a trovarmi dal Kansas, sarebbe rimasto fino a domani ed era effettivamente poco secondo me, ma il lavoro lo chiamava e non poteva assentarsi dai campi per più di due giorni.
Quella mattina mi accompagnò lui all'ospedale per la cura, finalmente era l'ultima settimana di quell'inferno e poi mi sarei operata.
La giornata non trascorse diversa dalle altre , tornata a casa gli effetti della cura si iniziarono a far sentire e non riuscii ad alzarmi dal letto per quasi tutta la mattina. Proprio quando fu ora di pranzo mi chiamó Spencer, avevano un caso a Seattle e si sarebbe assentato per un paio di giorni .
Mio padre ed io eravamo molto uniti e mo dispiacque veramente che quel non passai molto tempo con lui, a differenza del wc, quasi quasi mi sposato il water .
La sera sentii Spencer, era stanco si sentì dalla voce, ormai lo conoscevo, salutami anche gli altri e poi andai a dormire, mio padre insisté per dormire sul divano anche se gli avevo offerto un cambio di posti.
Sfortunatamente la mattina dopo stava già preparando le sue cose , sarebbe partito subito dopo pranzo , persuaderlo a rimanere era inutile. 
-Tutto pronto?- Chiesi vedendo che chiudeva il borsone.
- Si, sono pronto a tornare a casa.-
-Sicuro? Se vuoi puoi rimanere...- 
-Servo alla fattoria e tu lo sai bene... starai bene senza di Me?-
-Certo! Anche se la prossima volta verrò a trovarti io.- Risi.
-Ci conto. E sta tranquilla , andrà tutto bene. Vorrei essere lì con te ma non posso.-
- Non ti preoccupare, appena mi sveglio ti chiamo.-
-Perfetto... ho preparato la crostata che piace a Spencer. Quel ragazzo è incredibile.- Rise. 
-Lo so... per questo lo amo. Poi mi devi dare la ricetta, almeno gliela posso rifare .- Risi.
-Giá ho pensato a tutto, tieni, è il quaderno di ricette di tua madre...ti avverto le ultime tre non sono buone.- Cacció dal borsone un quadernino di cuoio .
-Grazie papà!- Lo abbracciai.
Quel pomeriggio mio padre tornó con un taxi in aeroporto dato che io non potevo guidare.
Spencer ancora non si era fatto sentire, Ma sapevo che era impegnato e che doveva chiamare lui, sennò lo avrei messo nei guai. Quindi mi addormentai dopo una cena a base di pesce lesso e verdure al vapore... dopo l'operazione avrei chiesto almeno 3 cheeseburger .
La mattina mi svegliai con l'odore di caffè anche in camera da letto.
-Spencer! - Lo chiamai notandolo mezzo addormentato in cucina, era ancora vestito.
-Scusa, sono appena tornato. Ti ho svegliata?-
- No tranquillo , mi sono alzata da sola... vedo che hai trovato la crostata.- Risi vedendo più di mezza crostata mangiata.
- Si, come è stato tuo padre? Mi dispiace non esserci stato.- Disse baciandomi.
- É stato bene ! Mi ha dato anche il libro di ricette di mia madre, così posso farti delle gustosissime ricette .-
- Lo posso usare anche io? Almeno ti faccio una bella cenetta non presa da asporto.-
-Va bene...- Risi.
-Preparati, tra poco hai la visita....-
-Sicuro che non vuoi riposarti? Posso andare in metro.-
-No, ho dormito sul jet , voglio stare con te oggi.-  Mi abbracció, amavo i suoi abbracci, mi davano sicurezza.
-Va bene!-
Mi preparai ed andammo all'ospedale dove mi diedero una bellissima notizia, potevo smettere prima la cura, e operarmi il lunedì che sarebbe venuto.
-Quindi oggi niente cura?- Chiesi con un sorriso.
-Esattamente, ha risposto davvero bene che possiamo operata anche prima.- Disse la dottoressa.
- Che bello!- Esclamai entusiasta.
Così uscimmo dall'ospedale e decidemmo di passare un'intera giornata fuori, lui aveva il giorno libero ed io mi sentivo alla grande.
Andammo al parco, poi mi portò a pranzo fuori ed infine andammo al museo di storia naturale, volevo tanto andarci e lui lo sapeva.
La serata fu perfetta , dopo tanto tempo io e Spencer riuscimmo a riunirci come una coppia, fu tutto perfetto.
 
 
 
Continua!!
 
 
  
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