26/03/2018
1 recensioniNew York is considerably more interesting that I'd expected.
A Pickett, non gli era mai piaciuto stare in compagnia: fin da quando era piccolo, il Bowtruckle, aveva sempre avuto problemi a fare amicizia, forse per il fatto che fosse il più piccolo e il più verde della specie, oppure era a causa di quella sua scarsa autostima, in ogni caso il piccolo animaletto molto spesso non giocava con gli altri della sua specie e, spesso si ritrovava da solo su uno degli alberi più alti, contemplando la solitudine.In realtà all’animaletto fantastico, non gli piacevano un sacco di cose: il sole troppo caldo, la temperatura troppo bassa, le foglie troppo ruvide su cui avrebbe dovuto dormire e anche quelle troppo lisce dove dormivano i suoi compagni ma, la cosa che più di tutte non gli piaceva, era una razza di creature alquanto strane: gli umani.
Pickett li odiava con tutto il cuore perché, capitava che molto spesso quelle creature, per “sbaglio" schiacciavano un suo simile indipendentemente da se fossero babbani o maghi.
Newt tuttavia era diverso da quella massa: gentile e premuroso, lo aveva accolto nella sua valigia quando la sua foresta era stata distrutta da un incendio e, gli aveva donato anche un albero tutto per se.
Nessuno aveva mai fatto un gesto così carino come lui.
Perciò Pickett decise che quell’umano sarebbe diventato il suo migliore amico: iniziò a seguirlo ovunque, nascondendosi dentro la, oramai sua, tasca del cappotto e, incominciando anche a squittire energicamente quando tentava di rimetterlo sull’ albero.
E, Newt si “infuriava" per non riuscire a imporsi di più, perché, a causa dello sguardo che l’animale gli lanciava, non riusciva a dirgli di no.
Tuttavia, l’animaletto non aveva cambiato idea sugli umani: il Bowtruckle continuava ad odiarli ma c’era chi gli stava un po’ più simpatico e chi no.
E tra questi ultimi c’era anche lei, Leta “Perfetta” Lestrange.
L’aveva incontrata solo una volta, in occasione di una festa a cui,il magizoologo era stato costretto a partecipare e, fin dal primo sguardo, Pickett l’aveva presa in enorme antipatia: falsa e superficiale, la donna parlava con il giovane Scamander con un falso sorriso sulle labbra, a tratti malefico.
Oltretutto, il piccolo animale, era stato costretto a guardare quella falsa, baciare con tenerezza la seconda persona più odiata, ovvero Theseus, suo fratello.
L’eroe di guerra, che non faceva altro che prendere in giro il suo amico, che era anche stato fregato da quella donna, manipolatrice.
Il Bowtruckle li odiava con tutto il cuore perché non dicevano mai ciò che pensavano.
Tuttavia, la sua idea di umano iniziò a vacillare, una volta giunto nella Grande Mela, ovvero New York in America.
In un attimo si ritrovò davanti a tre diverse persone con diverse personalità ma che tuttavia adorava.
La prima, era ovviamente Jacob, il babbano.
L’unico che apprezzasse appieno loro creature e che, non aveva esitato ad aiutare il suo migliore amico.
La seconda, invece era la giovane Queenie Goldstein, che se all’inizio gli aveva messo un po’ paura per la capacità di poter leggere nelle menti degli altri, a mano a mano che passava il tempo, la creatura si accorse che era anche lei dolce e gentile, pronta a rischiare tutto per la sua famiglia e i suoi amici.
Ma, la persona che più di tutti Pickett adorava, oltre ovviamente a Newt, era Tina Goldstein, sorella di Queenie.
All’inizio la creatura fantastica, aveva avuto molta paura di lei e per delle ottime ragioni: era un Auror che lavorava per il MACUSA, e che aveva tentato di arrestare il suo migliore amico: come avrebbe potuto fidarsi di lei?
Tuttavia a mano a mano che il tempo passava, il Bowtruckle si accorse di alcuni aspetti che non aveva mai visto, nemmeno in Leta: era gentile e, esattamente come il suo amico, tendeva a chiudere in una scatola i suoi sentimenti.
Era dolce e sorrideva sempre quando si sentiva di farlo e non forzatamente come con Leta.
Era intelligente, brillante e, nonostante le incomprensioni iniziali si era fidata di Newt sia della sua innocenza quando il MACUSA li aveva condotti in cella, con l’accusa di aver messo in pericolo il mondo magico, sia sul punto di morte quando il magizoologo aveva affermato che l’avrebbe presa.
Inoltre, era sincera perché aveva chiesto scusa per ciò che aveva fatto (cosa che Leta non aveva mai osato dire) e, come Newt metteva prima davanti gli altri, la loro felicità e poi la propria.
Ma, la cosa che adorava di più era il suo interesse, per loro creature e, il suo particolare interesse proprio per lui, per un semplice animale fantastico qualsiasi.
Era la prima persona che adorava quasi quanto il magizoologo inglese.
E, perciò quando Newt la salutò prima di prendere quella nave, Pickett fatico non poco a non uscire fuori per fischiare ai quattro venti la sua rabbia, perché adorava Tina ed era certo che sarebbe stata una moglie fantastica per il testardo mago inglese e una madre perfetta per loro creature.
Molto meglio di Leta Lestrange.
Angolo autrice:
Credo non ci sia bisogno di dover spiegare il perché della mia scelta di un nuovo narratore della stessa scena: semplicemente io adoro/amo alla follia Pickett sopratutto perché l'unico animale fantastico che si arrabbia con Newt e che letteralmente ci litiga esattamente come farebbe un fratello o un figlio con un proprio parente.
Spero vi sia piaciuta.
Un bacio
marie52