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Autore: cin75    04/04/2018    8 recensioni
Visione assurda su come immagino il finale della STAGIONE 13.
Pochi spoiler, ma se non seguite in streaming lo show, siete avvisate e avvisati!!
Buona lettura.
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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N.d.A.: una piccola nota prima della storia e non alla fine.

Vi spiego in breve questo sclero.

Jensen al Paley fest ha detto che finalmente, nel finale di stagione, interpreterà un nuovo personaggio per un cerco arco narrativo ( si presume nella stagione 14 ormai ufficiale!!!) come Jared ha potuto fare con Samifer o Souless!Sam. Da questa dichiarazione è partito una sorta toto indovinello su cosa accadrà al maggiore dei Winchester. Se darà di matto, se verrà posseduto da qualcuno come Michele (qualcuno ha azzardato anche Gabe!)

Comunque, questa è la mia personale visione del finale di stagione!

Non uccidetemi.

O magari fatelo se non ci andrò nemmeno un po’ vicina!!!

Enjoy!!!

 

 

 

Sam non riusciva a crederci. C’erano riusciti.

Avevano sconfitto Lucifero.

Asmodeus era finito nel buco più profondo dell’Inferno insieme ai suoi Shedim e lo squarcio sul mondo apocalittico si era richiuso, non prima di aver dato il tempo a Jack e Mary di uscirne.

Sembravano aver vinto , per la prima volta, su tutti i fronti.

Il giovane cacciatore, affiancato dal leale Castiel, incredulo anche lui, guardava Dean. Quello che era Dean.

O meglio, che in quel momento, era suo fratello maggiore, nelle vesti di tramite dell’arcangelo Michele di quel mondo alternativo ormai lontano.

Sì, perché l’arcangelo, aveva mantenuto la sua minacciosa promessa ed era riuscito a raggiungere il loro mondo , quello in cui i Winchester era nati e avevano combattuto contro ogni male possibile. Ma, a quanto pareva, lo scopo dell’altro Michele era esclusivamente eliminare Lucifero, esattamente come aveva fatto già nell’altro suo mondo.

Ma , sfortunatamente , il suo tramite non riusciva a sopportare la forza che sentiva in quel mondo decisamente “più pacifico” di quello da cui proveniva.

E allora era scattato il patto.

Dean, tramite naturale di Michele, si sarebbe concesso alla grazia arcangelica per permettergli di sconfiggere Lucifero e i suoi seguaci più stretti, a partire da quel traditore di Asmodeus.

Michele avrebbe richiamato tutti i suoi angeli guerrieri che ancora davano la caccia Jack e a Mary e si sarebbe chiuso alle spalle - o sulla faccia - ogni squarcio sul mondo apocalittico.

 

Naturalmente , a quella proposta, Sam aveva urlato ogni tipo di improperi contro il maggiore, e anche Castiel non c’era andato leggero. Anzi, l’amico angelo, era arrivato addirittura a prenderlo per il collo, completamente sopraffatto dalla frustrazione e la preoccupazione di perdere il fraterno amico.

Ma quando Dean , con una inaspettata calma spiegò loro che era l’unico modo per riavere loro madre, rivolgendosi al fratellino, e per riavere quello che era come un figlio, rivolgendosi all’angelo, senza lasciarsi dietro altri amici innocenti cadaveri, i due , anche se non ancora troppo convinti, decisero di assecondare la decisione del cacciatore.

Ad una condizione: anche se come tramite di Michele, non avrebbe combattuto da solo. Loro gli sarebbero stati accanto.

 

E così dopo una stretta di mano e un sì pronunciato con una timorosa decisione, Michele fece di Dean il suo tramite e iniziò la sua battaglia contro il male più grande, Lucifero.

E vinse.

 

E ora, Sam, guardava Dean.

Il volto del maggiore comunque segnato dalla battaglia. L’affanno del corpo. Lo sguardo gelido e al tempo stesso soddisfatto.

Il giovane lo guardò meglio, con attenzione e si rese conto , comunque, che per quanto quello fosse suo fratello Dean, quello non era suo fratello.

La freddezza e la brutalità con cui aveva combattuto ne erano la prova.

Dean era un combattente instancabile e impavido, sì, ma non era …..quella cosa...che fino a poco prima infieriva sui suoi avversari con ferocia e indifferenza.

 

“Lucifero è sconfitto!” fece Michele. “Ancora!!” precisò con più soddisfazione e poi si voltò verso Sam e Castiel.

 

Fu proprio Sam a farsi avanti. Ormai era finita ed era inutile sottoporre ulteriormente il fisico e la mente di Dean a sopportare l’indiscutibile potenza dell’arcangelo.

“Hai avuto ciò che volevi, Michele. Ora, mantieni la promessa. Lascia mio fratello e ridacci nostra madre e Jack. Non hai più bisogno di loro.” asserì con sicurezza.

Anche Castiel si fece avanti.

“L’umano ha assolto al suo compito. Come gli avevi chiesto e come il vostro patto chiedeva. Lascialo, o la tua potenza lo danneggerà, più di quanto , forse, non abbia già fatto.” fece l’angelo, con decisione, ma senza calcare troppo sul tono per evitare di indispettire troppo quell’amico-nemico.

 

L’arcangelo nel corpo del cacciatore, si guardò intorno.

Sembrò gustarsi ancora quel campo di battaglia su cui era risultato ancora una volta vincitore. Annusò l’aria come se ne sentisse ogni aroma e olezzo: vittoria e sconfitta.

Sam gli vide stringere le mani a pugno, aprirle e poi richiuderle ancora.

“Michele….” lo richiamò quasi con timore.

L’arcangelo scattò con lo sguardo sull’umano e lo fissò quasi come volesse incenerirlo. Era talmente freddo il suo sguardo che perfino Castiel fece un passo avanti a Sam come a volerlo proteggere.

“No!” disse semplicemente Michele.

Cacciatore e angelo si fissarono straniti. Confusi. “No?” ripeterono all’unisono.

“Il mio vecchio tramite non è più recuperabile e….” provò perfino a giustificare quella presa di posizione.

“Ma cosa...”

“...e tuo fratello ha dentro di sé una potenza che non pensavo un umano potesse avere. Questo suo corpo mi calza a pennello, mi contiene senza alcuno sforzo. Sopporta la potenza della mia grazia senza patirne la presenza. Sarei uno stolto a lasciarmelo scappare e capisco perché i vostri angeli lo definiscano il tramite originale.” e poi sogghignando verso il più giovane dei Winchester: “Come pure definiscono te “il tramite originale di Lucifero”!”

Sam sentì la rabbia salirgli dallo stomaco fino a scoppiargli nella testa. Castiel al suo fianco percepì quella furia a stento trattenuta e decise di intervenire.

“Michele, che tu sia di questo mondo o di un altro universo, sei comunque un angelo e devi...”

“Devo cosa? Mantenere la promessa?” lo ammonì.

“Sì!!” asserì con decisione Castiel.

“Beh! Gli squarci sono chiusi e posso chiaramente percepire la presenza in questo mondo del vostro abominevole nephilim.” dichiarò austero. “Non posso dire la stessa cosa per la tua mammina, ma uno meglio di niente, no?”

“Noooo!!” gridò a quel punto Sam, ormai allarmato dalla piega che stava prendendo quella situazione.

“Non puoi!!!” si accodò Castiel.

Michele mise fine a tutto con il suo tono austero.“Ora statemi a sentire…..” e così dicendo fece un semplice gesto con la mano e su una parete di cemento, quasi come se fosse un film proiettato in un cinema, l’immagine di un Dean imbavagliato, legato mani e piedi con delle catene ad una specie di parete eterea. Il maggiore dei Winchester, sembrò rendersi conto che suo fratello e Castiel lo stavano guardando, o meglio , che Michele aveva concesso loro di vedersi ancora. Si agitò, cercò di parlare, ma quel bavaglio soprannaturale non glielo permetteva in nessun modo. Strattonò con forza ed esasperazione le catene che lo tenevano prigioniero, non riuscendo , però, nemmeno ad avvicinarsi versi Sam.

“Oddio, Dean!!” sussurrò Sam che cercò invano di avvicinarsi al fratello.

“Michele, no!!!!” cercò di intervenire Castiel, mentre Michele si frapponeva tra i tre.

“Ammetto che tuo fratello ha una forza e una tenacia non indifferente. Non appena si è reso conto che Lucifero era stato sconfitto, il suo primo pensiero è stato quello di espellermi, e dopo che gli ho messo il bavaglio, ha cercato in tutti i modi, mani e piedi, di dare forza a quelle quattro piccole parole!!” alludendo al fatto che Dean stava per recitare l’unica frase che avrebbe messo Michele in difficoltà: “Lascia il mio corpo!

“Ti prego, no! Non fargli questo….” fece Sam cercando ancora di farsi vicino a quella che era la vera immagina di suo fratello. Quello imprigionato.

“C’è tanto da vedere in questo mondo, tanto da fare e non intendo perdermi niente e tuo fratello , come tramite mi permetterà di fare ogni cosa che mi serva per avere ciò che voglio e desidero.” riferì entusiasta Michele.

“Non puoi!” scattò improvvisamente furioso Sam.

“O si che posso e lo farò e vi dirò un’altra cosa….”, e così dicendo schioccò le dita in direzione di Dean. Un attimo e il corpo del cacciatore andò in mille pezzi.

“Nooooo!” urlò disperato Sam.

“Deeaaannn!!” fu il richiamo angosciato di Castiel

“...Tu o il tuo fedele angioletto, provate a fermarmi o solo a fare qualcosa che possa servire a fermarmi e questo è ciò che accadrà a tuo fratello!”

“Figlio di puttana!!” ringhiò il giovane Winchester che tentò inutilmente di raggiungere l’arcangelo ma inutilmente dato che Castiel lo trattenne. Sarebbe stato solo un suicidio.

“O per favore. Cerchiamo di non diventare blasfemi!” fece ironico mentre Dean riappariva in carne ed ossa , di nuovo imprigionato a quelle catene mistiche. Ancora muto.

“Per favore….” sussurrò Sam, vedendo comunque la sofferenza sul volto stravolto del fratello che di certo aveva provato dolore per ciò che gli era appena successo.

“Dimenticatevi di Dean e lui starà bene. Lasciatelo a me e lui starà bene. Non ostacolatemi e lui starà bene e forse, dico forse, un giorno potrete riaverlo. Provate a fermarmi, provate solo a nominarlo ancora e questo sarà ciò che otterrete!” e di nuovo il corpo di Dean venne dilaniato da una forza invisibile per ritornare qualche attimo dopo di nuovo tutto intero.

“Nooo, ti prego, bastaaa!” lo supplicò decisamente Sam, ricordando in quel momento, la confessione del fratello , sulle torture che aveva subito all’Inferno. Non poteva permettere che accadesse di nuovo. Non in quel modo.

“Michele!! Noooo!!” provò il semplice angelo.

“Sono uno che ottiene sempre quello che vuole. Con ogni mezzo. A qualunque costo. E te lo proverò.” minacciò ancora Michele che ormai, agli occhi di Sam, non sembrava nemmeno più suo fratello. Non ne riconosceva nemmeno i lineamenti. La crudeltà e la freddezza di quello che stava facendo erano così lontani da ciò che era Dean, che agli occhi di Sam, quello non era più riconoscibile come Dean Winchester

L’arcangelo fissando il giovane cacciatore, si strofinò la punta delle dita e poi allungò con un gesto deciso, braccia e mano, verso il braccio di Sam.

“Ma cosa...” ma Sam non riuscì a dire altro, che il braccio cominciò a dolergli fortemente e in quel dolore un marchio che il cacciatore riconobbe come il sigillo di Michele gli si forgiò sulla pelle madida di sudore dell’avambraccio.

Il dolore lo fece gemere fino a costringerlo in ginocchio. Castiel gli fu immediatamente vicino, cercando di aiutarlo. Di sostenerlo.

“Da oggi in poi, chiunque nominerà Dean Winchester non farà altro che ucciderlo nel modo in cui siete stati testimoni. Lui andrà in mille pezzi, tu, grazie al mio sigillo, proverai una minima parte del suo dolore tramite il marchio come prova che il fratellone ha fatto boom! Quindi ti consiglio di dirgli addio, adesso. Prima che io dia il via libera all’incantesimo.”

“Ti prego. Ti prego, no. Per favore ridammi mio fratello.” biascicò dolorante Sam, mentre si tirava su, sostenuto anche da Castiel.

“Non è possibile.” negò l’arcangelo.

“Michele , no!” cercò ancora di mediare Castiel. “Non è così che un angelo della tua potenza deve agire!”

“E’ proprio per tenermi quella potenza che devo agire così!” replicò Michele, soddisfatto del suo agire.

“Per favore...” si intromise Sam. Lo sguardo affranto. Gli occhi lucidi puntati , ora, costantemente, verso quel fratello prigioniero e sofferente quanto e più di lui. “In questo mondo ho perso mio padre. Ho perso i miei migliori amici. Nel tuo mondo ho perso mia madre. Ti prego….ti prego….non portarmi via anche mio fratello. Lascialo andare. Lascialo tornare. Per favore….”

Michele guardò il modo in cui Sam guardava Dean. E il modo in cui il maggiore ricambiava lo sguardo afflitto del fratello più giovane.

“No!” e sparì nel nulla.

 

“Nooooo!!!!” gridò Sam, ormai, al vuoto che si trovò davanti.

Sam sentì le gambe piegarsi di nuovo. La forza mancargli e capì di essere di nuovo in ginocchio. Di nuovo da solo, senza Dean. Senza la sua guida. Senza il suo eroe. Come un’automa si portò le mani tra i capelli, come se quel gesto potesse aiutarlo a pensare, a reagire, ma la visione di Dean e di quello che aveva subito e che avrebbe potuto subire ogni volte che qualcuno dei loro amici , cacciatori e non, lo avrebbe nominato, lo atterriva e lo distruggeva.

In quel momento si sentiva completamente inutile. La mente vuota. Cuore e animo, disperati e in panico.

 

“Sam...Sam...andiamo!!” fu il richiamo di Castiel , nel vederlo in quello stato.

“Non di nuovo….non di nuovo….” riuscì a ripetere Sam, ancora confuso.

“Andiamo!” lo spronò ancora. “Non è il momento di arrendersi. Non adesso. Non ora che Lucifero è sconfitto. Lo dobbiamo a...” e si bloccò appena in tempo. Si corresse. “Lo dobbiamo a tuo fratello. Forza!! tirati su. Abbiamo un lavoro da fare!!” e quelle parole che erano quasi un motto di famiglia furono come una scintilla che accesero di nuovo la volontà di Sam.

“Sì, hai ...hai ragione. Non possiamo abbandonarlo. Dobbiamo trovare un modo. L’ho fatto già una volta, l’ho abbandonato già una volta in Purgatorio. Non lo farò di nuovo.” e poi, sempre con più decisione: “Michele ha detto di aver percepito Jack...”

“Sì, lo percepisco anche io. Posso contattarlo e lo raggiungeremo.” lo rassicurò almeno in quello, Castiel.

“Castiel..lei...lei è….Michele ha detto ….”

“Lei è viva. Ed è con Jack!...sono entrambi al bunker!”

“Andiamo!”

*****

Sam scese le scale del bunker di corsa, non appena intravvide vicino al grande tavolo planetario una chioma bionda ben familiare.

“Mamma!!” esclamò emozionato mentre l’abbracciava forte e d’istinto.

“Amore mio!!!” rispose la donna, anch’essa emozionata, ma Sam , colpito da quel momento non riuscì ad anticipare la madre che giustamente vedendo lui e vedendo Castiel, notò una più che importante presenza.

“Dov’è tuo fratello? dov’è...” e Sam non riuscì a tacitarla. “...Dean?”

In quel preciso momento un dolore lancinante al braccio marchiato fece piegare Sam in due e lo fece gemere di dolore.

Sia Mary che Jack che Castiel, gli si fecero vicino.

“Che succede? Che succede?” chiese allarmata Mary e Castiel che sapeva, osò un gesto. Mise la mano sulla bocca sia di Mary che di Jack e spiegò loro in breve ciò che era successo a Dean, evitando accuratamente, però, di fare il suo nome e raccomandandosi , agli altri due, di fare altrettanto.

“O mio Dio!!” fece la donna. “Come possiamo aiutarlo? Cosa possiamo fare?” chiedeva preoccupata mentre aiutava Sam a rimettersi in piedi.

“Dobbiamo avvisare gli altri cacciatori. Dobbiamo avvisarne il più possibile. Dobbiamo evitare che D...” e si morse il labbro per evitare il nome. “..che lui soffra ancora!”

“Come intendi farlo?!” chiese Jack.

“So che Jody Mills sta organizzando una riunione a Siux Falls. Cominceremo da lì e poi ci sposteremo verso altri gruppi di cacciatori.”

******

Il gruppo partì immediatamente e in poche ore raggiunsero la casa dell’amica sceriffo e questa volta furono previdenti.

Sam le spiegò, prima di tutto, che il fratello non doveva essere nominato.

“Ti spiegherò tutto ma tu non nominare mai mio fratello o gli farai solo del male!” fu il saluto che prese il posto del più normale: “Ciao, Jody. Come stai?!” e poi passò ai particolari.

Particolari che lasciarono la donna completamente basita.

Quello stesso resoconto fu fatto ai dieci cacciatori che si riunirono da Jody, compresa Donna e le ragazze che ormai vivevano con lei e la Mills. Mancava solo Claire che purtroppo arrivò tardi e non appena mise piede in casa vedendo tutti , si guardò intorno ed esclamò un convinto: “Dov’è quel vecchio di Dean Winchester??!” e così, mentre la maggior parte dei presenti singhiozzò un allarmato “No!!” , Sam , come da incantesimo, si piegò in due dal dolore che gli attraversò il braccio, dandogli la sensazione che glielo stessero strappando.

Donna corse da Claire spiegandole tutto, mentre Mary e Jody, cercavano di aiutare e anche consolare Sam, che preso dallo sconforto più che dal dolore, ripeteva sommessi “Mi dispiace...mi dispiace….mi dispiace” e le due donne capirono, rattristandosene, a chi il ragazzo stava chiedendo perdono.

In quel momento si fece avanti Castiel.

“Non possiamo andare avanti così. Dobbiamo trovare il modo di contattare tutti i cacciatori, simultaneamente.”

“Ma come?!” chiese Jack.

“Quando Sam stava male a causa delle prove...suo fratello…. si mise in contatto con tutti gli angeli caduti, usando la preghiera. Noi con un incantesimo potente potremmo fare la stessa cosa, arrivando a tutti i cacciatori del Paese. Io posso attivare la magia della loro localizzazione, l’incantesimo può tenerli collegati, tu...” fece rivolto a Jack.” ...puoi tacitarli mentre Sam spiega loro tutto e cosa devono o non devono fare se trovano...lui!”

“Ma chi può fare un incantesimo così potente!?” chiese Jody.

“Una strega potente!” rispose senza esitare Sam, che si rivolse direttamente a Jack, che infondo era l’unico che poteva trovare la strega e portarla lì, da loro, in pochi momenti. “Ti ho parlato di Rowena. Trovala e portala qui e non darle tempo di dire o fare niente!”

Il giovane nephilim non esitò oltre.

Un attimo e scomparve. Pochi momenti e ritornò con accanto a lui una , decisamente offesa e infuriata , Rowena.

“Ma che modi barbari per invitare una signora ad uscire, giovanotto!!” si lamentava la strega.

“Niente chiacchiere Rowena e stammi a sentire.” la zittì Sam.

“Diventi sempre più uguale a tuo fratello D...”

E immediatamente Castiel le mise una mano sulla bocca, ricevendo un silenzioso ringraziamento da parte del giovane Winchester.

“Non..dire...mai...il nome ...di mio fratello!” sembrò quasi volerle sillabare e per l’ennesima volta si ritrovò a spiegare l’accaduto.

“E dimmi? Perché dovrei aiutarti o aiutare lui...che mi sta anche meno simpatico di te?!” chiese ironica.

“Perchè ti ho dato quella pagina del Grimoire. Perchè...lui...lo sapeva e te l’ha lasciata prendere comunque invece di fermarti! Ecco perché!”

Rowena deglutì appena.

Sembrò pensarci un attimo e poi con quella sua aria superba si sistemò il vestito.

“Tutta questa storia per un incantesimo di collegamento?!”

“Un incantesimo di collegamento su vasta scala, puffetta rossa!” si intromise Donna, imponendosi alla strega.

“Vasta scala?!”chiese stupita.

“Dovrai tenere collegati tutti i cacciatori americani contemporaneamente!”

La donna non si scompose più di tanto. Si sistemò i capelli fluenti e poi si avvicinò al tavolo del soggiorno. Tirò fuori dalla sua borsetta alcuni cristalli e un gessetto bianco. Si voltò versi tutti gli altri.

“Tu...” fece rivolto a Castiel.”...trovali. Io li terrò al lazzo mentre il biondino li rincretinisce e Sam racconta loro la favola della buona notte. Ma cerchiamo di fare in fretta….” fece con tono quasi seccato. “Ho appuntamento galante stasera.” e così dicendo iniziò a disegnare degli antichi simboli sul tavolo davanti a lei.

“Sam...” lo richiamò Jody. “Se non possiamo usare quel nome...dobbiamo trovarne un altro per farci capire!”

“Jody ha ragione!” si accodò Mary.

Sam annuì d’accordo. Sorrise appena. Sapeva che era il nome giusto. “Tom Riddle” disse.

Mary non capì. Non poteva per ovvie ragione.

Jody, Donna e le altre ragazze invece sì, per ovvie ragioni.

“Sicuro?” fece Claire.

“Colui che non deve essere nominato.” replicò Sam. “Non credo possa esserci nome migliore!” replicò Sam e gli altri furono d’accordo. “Lui...” alludendo a Dean. “..al massimo conosce Potter e qualche personaggio principale. Non sa chi sia Riddle, chi sia sul serio, ne sono certo e quindi Michele non potrà trovarne traccia tra le conoscenze di..” e si fermò appena in tempo. “...mio fratello, se dovesse imbattersi in quel nome.” finì quasi con sofferenza.

 

Sam odiava il fatto di aver perso Dean in quel modo.
Sopportava a mala pena e dolorosamente il fatto di non poterlo nemmeno nominare.

 

Una volta presa la decisione, attorno al tavolo si posizionarono Castiel, Jack, Rowena e Sam. I primi tre si concentrarono perché l’incantesimo avesse effetto e quando, come gli aveva spiegato Rowena, il simbolo centrale si illuminò, Sam poteva mandare il suo messaggio.

A tutti i cacciatori. Sono Sam Winchester e vi sto contattando tramite un incantesimo. Io e mio fratello abbiamo sconfitto Lucifero e chiuso la breccia che si era aperta sul nostro mondo e da cui i mostri che alcuni di voi hanno dovuto affrontare, erano venuti fuori. Per fare questo abbiamo avuto l’aiuto di un arcangelo, l’arcangelo Michele, che però ci ha traditi e si è rifiutato di lasciare il corpo di mio fratello , che gli è servito per sconfiggere Lucifero. Ora la situazione è questa: ogni volta che il nome di mio fratello viene fatto….” e si fermò un attimo a pensare e decise di modificare quel suo accorato appello. “….ogni volta che il nome di mio fratello viene fatto, una persona innocente morirà in modo atroce a causa di un incantesimo dell’arcangelo. Quindi, da oggi, quando avrete notizie su di lui, comunicate di lui come di Tom Riddle. Non affrontatelo, non sfidatelo, non stuzzicatelo. È molto potente e potrebbe farvi a pezzi con un semplice schiocco di dita. Ma se nel caso il vostro lavoro vi porterà sulla sua strada chiamatemi.

Vi prego, non fate gli eroi. Sareste solo degli eroi morti inutilmente. Vi prego avvisate me!

 

Dopo di che si allontanò dal gruppo magico e si accostò alla madre per abbracciarla.

“Lo riporteremo a casa!” fece lei, per darsi coraggio e incoraggiare quel suo coraggioso figlio che oramai sapeva , non si sarebbe mai arreso. Fosse stata l’ultima cosa che avesse fatto, Sam avrebbe salvato Dean.

“Cosa facciamo adesso?!” chiese Jack , avvicinandosi ai due, affiancato da Castiel e mentre Jody e le altre li attorniavano.

“Diamo il via all’operazione Voldermort!” fece con aria decisa, Sam.

 

Circa tre mesi dopo, Sam ricevette una telefonata.

Sam Winchester?”

“Sì!”

Sono Ceasar Cuevas.”

“Sì, mi ricordo di te. Gunnison, Colorado. Tu e Jesse dovreste allevare cavalli in Messico. Che posso fare per te?”

Las Vegas, Hotel Palace, stanza 284. Ho trovato il tuo Tom Riddle!

   
 
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