Ronnie
camminava a stento
sulle scale dell'albergo. Max cercava con tutte le sue forze di
sorreggerlo.
Entrambi erano ubriachi e reduci di una festa.
- Dio Ronald come puzzi! - disse il più piccolo.
- Nemmeno tu ci scherzi mio caro! - forse era quello dei due che
reggeva meglio
l'alcool. Aveva ancora quel briciolo di lucidità nella sua
testa. Max lo lasciò
davanti alla porta della sua camera.
- Per favore che oggi voglio dormire! Non fare casino con la tua
ragazza! -
disse cadendo. Ronnie gli fece l'occhiolino. Entrambi si augurarono la
buona
notte. Il più piccolo sparì poco dopo. L'altro
prima di entrare fece un respiro
profondo. Sapeva che all'interno della sua stanza c'era una belva
inferocita ad
aspettarlo. Entrò silenziosamente e allo stesso modo chiuse
la porta dietro di
se.
- Bentornato! - disse la voce della ragazza piena di rabbia.
- Ciao piccola! -
Lei era seduta a gambe incrociate sul letto matrimoniale. Lo guardava
con
sguardo severo.
- Sai che ore sono? - chiese
- Mezzanotte o massimo l'una -
- No! - disse inferocita. lui si tolse le scarpe e si
avvicinò al letto dove
era situata la sua adorabile fidanzata.
- Sai che non porto l'orologio! - si scusò Ronnie.
- Sono le quattro del mattino! Come hai fatto a non accorgertene??! -
sbruffò.
Solo allora lui notò le guance rigate dal trucco sfatto.
- Mi dispiace!! Non sapevo che ci sarebbe stata una festa! -
- Non è questo il punto! Che giorno era ieri?? -
Lui si guardò intorno senza vedere una risposta.
- Non lo so - ammise alla fine
- Ieri era il primo di luglio! - gridò lei. Lui si
colpì il viso con la mano
dandosi dello stupido.
- Cazzo era... -
- Il nostro primo anniversario! - concluse lei quando le lacrime
cominciarono a
scorrere.
- Scusa - disse lui a bassa voce.
- Come hai potuto dimenticartene?? Avevo prenotato in un ristorante per
passare
una bella serata! E tu invece sei andato ad una delle tue solite feste
per
cosa?? -
Ronnie sapeva che risposta voleva. Ma restò in silenzio
fissandola mentre
soffriva.
- Non parli adesso?? Te lo dico io che cosa cazzo sei andato a fare!!
Ti sei
ubriacato e metto la mano sul fuoco che sei stato anche con quella
bionda del
cazzo!! -
- No tesoro! Te lo giuro non la ho nemmeno guardata! Per me esisti solo
tu! -
- Bugiardo! Vi ho visti l'altra volta al bar che stavate abbracciati!
-
Lui abbassò lo sguardo. Seguirono attimi di silenzio rotti
dai singhiozzi di
lei.
- Domani me ne vado... Torno a casa mia - disse infine infilandosi
sotto le
coperte. Ronnie sentì qualcosa che si frantumò
nel suo petto.
- Non puoi farlo -
- Non ce la faccio più! Non riesco a reggere questa
situazione -
Lui si piegò e si stese sopra di lei.
- Non te ne andare. Io ho bisogno di te. Io muoio se non ci sei - disse
baciandole il viso. Lei si mise a sedere ed incrociò le
braccia.
- Sicuramente come hai fatto oggi ti farai consolare dalla bionda.
Visto che ci
tieni tanto a farti spogliare da lei -
Ronnie sentiva che anche questa volta sarebbe riuscito a riaverla tra
le sue
braccia tatuate. Continuò a baciarla spostandosi sul collo.
- L’ unica da cui mi voglio far spogliare sei tu - lei mise
le mani sulle
spalle di lui. Sospirò.
- Ti odio - disse in sussurro. Lui rise di gusto.
- Anche io ti amo piccolina -
Sollevò le coperte per poterla tenere in braccio.
- Non piangere per me. Non voglio che tu stia male per colpa mia - le
sfiorò le
labbra.
- è a causa tua che io mi sento sempre una merda - disse
quasi sarcastica.
- Allora sfogati! prendimi a calci a pugni! Tirami uno schiaffo se ti
può far
sentire meglio -
Lei alzò la mano pronta a fargli male. Tremava...
Abbassò veloce la mano... Gli
accarezzò il volto. Allora si baciarono più volte.
- La mia vendetta non è ancora compiuta - disse lei con tono
minaccioso. Lui
rise mentre si sfilava la maglia e faceva lo stesso con la ragazza.
Ronnie si stese
sul letto.
- Non mi fai paura -
- No?? - chiese lei mettendosi a cavalcioni su di lui.
- Per niente - le sfiorò la schiena nuda per poi
accarezzarle il seno con le
dita. Lei gli afferrò le mani.
- Credo proprio che oggi dovrai resistere - disse con voce maliziosa.
- Che intendi dire? - chiese lui stordito dal momento. Lei
tirò fuori un nastro
e gli legò i polsi alle estremità del letto. Lo
sguardo di Ronnie fu
attraversato dal panico. Lei rise. Gli sfilò i pantaloni.
- Non puoi farmi questo! - disse lui.
- Certo che posso! Non è niente in confronto a tutto quello
che mi fai tu ogni
santo giorno! - infilò una mano nei suoi boxer. Ronnie
gemette. Lei lo baciò
per poi mordergli il labbro superiore. Poi si alzò e si
infilò la maglia.
- Ehi!! Mi lasci a metà?? - chiese lui ancora legato.
- Hai ragione tesoro! Mi sono dimenticata di una cosa importante! -
prese un
altro nastro per poi fissarlo intorno alle sue caviglie e poi
all'estremità del
letto.
- Ora la mia vendetta è compiuta! - disse lei ridendo.
- Cosa?? Non dire cazzate e slegami! -
- Addio Ronnie - disse lei uscendo dalla porta.
- Torna in dietro! - gridò lui dimenandosi sul letto.