Bene, ieri tardopomeriggioquasisera
stavo cercando sul tubo (al secolo youtube)
delle clip di Gaspard Ulliel
per fare un video, giustappunto perchè è stato
stabilito che lui è il faccino del nostro Mike.
E mi è capitato di vedere il pezzetto di un film che lui ha girato con
Audrey Tatou. Bam. Folgorazione.
E quindi ecco qui una flash Moco (*amaH*)
che è di tutto ciò la totale, meravigliosa conseguenza!x3
Gabrielle è mia, Michael è di Chiara, alias Ice-Bubble. (E insieme sono meravigliosiH!<3 Ma questo non c'entra!=P)
Enjoy.
Shangai
Se ti muovi, ti muovi come tu sai...
E ti sento che mi vuoi.
Con un brivido felino, io potrei morire
da adesso. Per come mi prendi e ti dai.
E ti sento che mi vuoi.
(Brivido Felino - Mina)
- Si è mosso. -
Gli occhi color ghiaccio di Michael brillarono di
una luce sinistra, mentre osservava il sottile bastoncino di legno rotolare sul
basso tavolino alla giapponese.
Coco sbuffò, ravvivandosi una ciocca scura dietro
l'orecchio.
Shangai.
Soltanto ad una mente perversa come quella di Mike poteva piacere un gioco così
assurdamente snervante. Perchè, ovviamente, lui era
un campione nel districare quegli odiosissimi stuzzicadenti.
Strinse fra le dita l'unico stecchino faticosamente
conquistato, mordicchiandosi nervosamente il labbro, mentre lo osservava
aggiungerne altri tre o quattro al suo già enorme mucchio.
- Tocca a te. - Esclamò improvvisamente lui,
sollevando lo sguardo.
Si lasciò sfuggire un sorrisino dei suoi, vedendola
sussultare e arrossire come se fosse stata colta a fare chissà che strana cosa.
- Avanti...! - Aggiunse, ammorbidendo il tono.
Gabrielle si raddrizzò sul cuscino, avvicinandosi
con circospezione al mucchietto di stecchi.
- Stai zitto e fermo...!
- Gli intimò, scoccandogli un'occhiata di fuoco. - Che già sono in
svantaggio...! Devo concentrarmi. -
- Come vuoi. - Replicò Mike, sollevando le mani in
segno di resa.
La osservò accucciarsi leggermente e aspettò che
avesse studiato per bene la situazione di gioco, prima di compiere la propria mossa. Agile e silenzioso come un gatto, fece il giro del tavolo,
gattonando sul pavimento freddo, nella penombra soffusa della stanza.
Le arrivò alle spalle, nel momento esatto in cui il
braccio sottile si stendeva verso il bastoncino prescelto. E si avvicinò,
sfiorandole il lobo con le labbra sottili, prima di scendere lentamente lungo
il collo. Sorridendo con intima soddisfazione, quando la sentì rabbrividire e potè vedere chiaramente le sue dita mancare la presa sullo stuzzicadente, annaspando.
- Non è valido così...!
- Si lamentò Coco, serrando sensualmente le labbra.
Michael la ignorò deliberatamente, soffocando una
risatina contro la sua pelle tesa.
- Devi finire il tuo turno...! - Gongolò.
Gabrielle sbuffò, arrendevole e riprovò a sollevare
lo stecco prescelto.
Subito la mano sinistra di Mike scivolò sulla
pancia di lei, insinuandosi sotto la maglia leggera e quello rotolò
tragicamente, fermandosi sul bordo del tavolo.
- Schifoso...!
- Sussurrò, inarcandosi appena.
Per tutta risposta, lui le sfilò del tutto
l'indumento, lanciandolo dietro di sè con noncuranza
e prese a tracciare con le labbra umide il profilo della sua spalla.
La sentì arrendersi fra le sue braccia, lasciando
aderire completamente la schiena al suo corpo, mentre il respiro le si faceva
teso e irregolare.
- Mike... - Sospirò, gettando il capo leggermente
all'indietro. - Dio...! - Esclamò, quando la bocca di lui si bloccò
all'attaccatura del suo collo.
- Mmh? - Mugolò,
allungando le gambe esterne a quelle di Coco per mettersi più comodo.
- Tocca a te.
- Gli mormorò lei, col poco fiato che le restava.
- Cosa..? - Esalò, staccandosi per un momento,
provocandole un leggero brivido.
- E' il tuo turno. - Replicò Gabrielle, con tutta
la malizia possibile. - Avanti...! -
Lo scimmiottò, indicando gli shangai con un piccolo
gesto del capo.
Mike sorrise sornione e si avvicinò al tavolo, del
tutto deciso a non dargliela vinta.
- Se insisti...! - Scrutò rapidamente il mucchio, addocchiando la sua preda.
Era questione di attimi.
Le mani di Coco furono qualcosa di decisamente
inaspettato.
Scivolarono sotto la sua t-shirt bianca con
calcolata, esasperante lentezza, appena lei si fu voltata e riaccomodata fra le
sue gambe.
- Infida.
- Sogghignò, abbandonando per un attimo il gioco.
Le facilitò il compito, sfilandosela del tutto. E
Gabrielle ridacchiò, scuotendo appena il capo.
- Devi ancora muovere. - Soffiò, inumidendosi le
labbra.
Con un sospiro rassegnato, Michael tornò a
concentrarsi sui bastoncini, sfiorandoli.
Morbidamente. Quasi come fece la bocca di Coco con
la sua pelle tesa, provocandogli una scarica di brividi difficilmente
ignorabile.
Tuffò la mano libera nel groviglio dei suoi
capelli, sforzandosi di lasciare l'altra sul tavolino.
Ci sarebbe voluto poco, in fondo. Giusto il tempo
di recuperare quel maledetto affarino di legno colorato. Un momento solo...
Ma Gabrielle fu decisamente impietosa,
circondandolo con le braccia minute, prima di far combaciare completamente la
propria pelle a quella di lui.
Mike abbassò lo sguardo, irresistibilmente attratto
e quei pochi secondi gli furono fatali
e sufficienti a notare la spallina del reggiseno chiaro, che, beffarda, scivolò
lentamente sull'avambraccio niveo.
Irresistibile.
- Oh, 'fanculo...! - Soffiò, esasperato.
Si chinò su di lei, lasciandosi andare di scatto.
Tanto di scatto che rovinarono
entrambi sul pavimento, rotolando avvinghiati fra i cuscini di seta color
giada.
Il suo braccio picchiò contro il tavolino,
spostandolo malamente.
Coco sorrise, contro le sue labbra.
- Si è mosso...!
- Sussurrò trionfante, mentre una pioggia di stecchi si riversava picchiettando
sulle piastrelle scure.