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Autore: Classicboy    12/04/2018    8 recensioni
Fanfiction interattiva, iscrizioni chiuse!
SurvivalGame!AU, Deathfic
Avvertimenti: violenza, sangue, morte di personaggi principali
...
Quando un gruppo di semidei si risveglia su di un'isola senza memoria di come sono giunti lì né il perché, delle domande cominciano a formarsi nelle loro menti. Domande che si fanno via via più insistenti quando scoprono che oltre a loro sull'isola sono presenti anche diverse specie di mostri, tutti ugualmente letali e pericolosi, alcuni anche troppo.
Chi ha portati lì il gruppo di adolescenti? Perché l'isola è disseminata di trappole e indovinelli? Cosa ci fanno dei mostri in un'isola che stranamente sembra raccoglierne tutti gli habitat? Cosa sono le rovine che si ergono al centro dell'isola? Cosa sono i messaggi criptati che si trovano sparsi e che sembrano a loro indirizzati?
Questi sono i misteri che popolano Demigod Island.
...
0) Il risveglio (completo)
I) Ciò che c'è di più caro (in corso...)
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Mostri, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Semidei Fanfiction Interattive
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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IL RISVEGLIO -
COSTA PACIFICA, PIANURA AGITATA






 

Hai sbloccato una nuova area: Costa

 

 

Hai sbloccato una nuova sezione: Spiaggia

 

Raphael aprì le braccia al sole e prese un profondo respiro. Un sorriso passò sul volto giovane mentre una brezza gli scompigliava i corti capelli neri tagliati alla militare.
Il ragazzo aprì gli occhi castani e prese a guardarsi attorno: la spiaggia era carina, questo era certo.
Sabbia bianca e fine, mare di un blu profondo, e gli alberi che crescevano lì vicino fornivano anche un riparo dalla calura delle ore centrali.
Doveva ammetterlo: si sarebbe potuto svegliare in posti peggiori! Certo non aveva idea di dove fosse né tantomeno chi lo avesse portato fino a lì, ma almeno sembrava avere ancora tutti gli arti al loro posto. Aveva sentito di storie di ragazzi a cui non era andata altrettanto bene.
O quelli erano racconti dell'orrore...?
Il giovane prese a guardarsi un attimo pensieroso il tatuaggio che gli correva lungo l'avambraccio: una vite d'uva con sotto sei linee orizzontali, il suo simbolo di appartenenza al Campo Giove.
Chissà se i suoi commilitoni lo stavano cercando in quel momento...
Scrollò le spalle.
Non che gli importasse davvero dopotutto, non gli era mai piaciuto il clima rigido e severo del campo, cosa che più di una volta lo aveva cacciato nei guai.
Poteva considerare quell'improvvisa svolta degli eventi una vacanza, ecco!
Una cosa che invece leggermente lo seccava era il fatto che non avesse il suo anello d'argento!
Il volto si contrasse in una smorfia infastidita mentre si osservava la mano sinistra nuda dell'ornamento. E in cambio cosa aveva trovato in tasca? Un nastro per capelli di colore celeste! Cosa se ne faceva? Lui aveva i capelli praticamente rasati a zero per colpa di quelle stupide regole al Campo.
Il ragazzo scrollò la testa sbuffando, prima di mettersi le mani in tasca e prendere a passeggiare per la spiaggia per sbollire il nervoso. Si stava appunto domandando se fosse il caso di togliersi i vestiti e andare a farsi un tuffo quando vide una cosa poco più avanti che attirò la sua attenzione.
Quello non può essere...
Si avvicinò con circospezione.
Eppure sembra davvero...
Affrettò il passo fino a che non se lo trovò davanti.
Eh già, è proprio uno scheletro... Che figata!
Il figlio di Bacco si chinò e prese ad osservare incuriosito il mucchio di ossa. Era poggiato a pancia in giù, a poca distanza dall'acqua, come se fosse stato portato fino a riva dalla corrente. Vestiva con un'antica armatura da guerra rovinata, forse di bronzo, composta da pettorale e schinieri. Attorno al teschio era presente un elmo ormai rovinato ed eroso dall'acqua marina e da quelli che sembravano essere i simboli di un'enorme mandibola.
Ad un certo punto il moro assunse un'aria confusa.
Possibile che fosse...
Allungò una mano e con l'unghia picchiettò su una delle ossa del braccio.
No, era uno scheletro vero al cento per cento.
Facendo attenzione lo voltò.
La parte davanti non era ridotta molto meglio del retro.
Il ragazzo prese ad esaminare il corpo fino a che i suoi occhi non caddero su di un rovinato cinturone di pelle che sporgeva da sotto l'armatura. Con curiosità lo ispezionò e trovò una doppia fodera nella quale erano adagiati dei coltelli gemelli.
Oh cavolo, avrebbe di gran lunga preferito la spada, uffa!
Scrollando le spalle prese le fodere e con un leggero sforzo tirò fuori una delle due armi.
Ammirò la lama: era di uno strano materiale, una sorta di lega sconosciuta di bronzo e oro forse? Non lo sapeva, mica era un figlio di Efesto lui! Comunque, al contrario del resto dell'armatura era perfettamente conservata, e sembrava ancora avere il filo. Stesso dicasi per la sua gemella.
Beh, un'arma è sempre meglio di nessun arma, no?
Fischiettando mise i foderi alla cintura e si guardò attorno, perdendo subito interesse per le ossa portate dalla corrente.
Poco distante gli sembrava di scorgere qualcosa, qualcosa di grosso...
Con l'aria di chi non aveva un solo pensiero al mondo Raphael si diresse in quella direzione.
Quella vacanza si stava facendo sempre più eccitante!





 

Hai sbloccato una nuova area: Pianura

 

Hai sbloccato una nuova sezione: Prato

 

Un vento caldo sfiorò la pelle facendole aggrottare le sopracciglia.
Con fare confuso Andromeda si mosse a disagio.
Si era per caso dimenticata di chiudere la finestra della camera da letto ieri sera?
Si spostò per cercare la coperta da rimettersi sulla testa. Era decisamente troppo presto per svegliarsi, voleva dormire almeno un altro po'.
La mano sinistra si mosse, ma invece di incontrare la soffice e delicata superficie del materasso e delle coperte provò invece la sensazione di qualcosa di ruvido che le solleticò la mano, come...
All'istante la ragazza scattò a sedere con gli occhi sgranati.
Luce.
Troppa luce.
Subito li richiuse.
Con calma e facendo attenzione li aprì di nuovo, sbattendo un paio di volte le palpebre per scacciare i puntini luminosi dalla retina.
Quando finalmente la sua vista si fu riabituata la mora poté constatare che i suoi dubbi erano esatti. Non si trovava nel suo letto, ma nel bel mezzo di quello che pareva a tutti gli effetti essere un gigantesco prato che si stendeva a vista d'occhio in tutte le direzioni. Dietro di lei, distante, svettava un'enorme montagna, mentre diverse decine di metri di fronte iniziava una foresta.
Facendo attenzione si mise in piedi. Un delicato vento estivo le sfiorò le guance. Aveva un odore salato, di mare.
La figlia di Apollo si portò una mano al viso. Basandosi sui pochi dati che era riuscita a raccimolare in quei minuti poteva azzardare a dire che si trovava vicino al mare. Forse addirittura su di un'isola?
Scosse la testa: non poteva ancora dirlo.
Ma come ci era arrivata fin lì?
Fece per passarsi una mano tra i lunghi capelli neri quando le dita incontrarono qualcosa.
La giovane aggrottò la fronte confusa prima di mettersi una mano in testa.
Era talmente sorpresa dell'improvvisa sveglia che neanche si era accorta di avere addosso un berretto.
Se lo tolse e prese ad esaminarlo con fare curioso. Pareva essere piuttosto vecchio, ma ben tenuto. Era decorato con una fantasia mimetica militare, sembrava quasi un cappellino standard dell'esercito. Non recava nomi né sigle.
Perché ce lo aveva in testa? Suo di sicuro non era. Però poteva aiutarla e proteggerla dal sole quando questo sarebbe stato allo zenit.
Se lo rimise in testa e in quel momento notò con orrore una cosa: il suo bracciale d'oro, quello su cui era inciso il suo nome, il regalo di suo padre... era scomparso!
Subito si accovacciò e prese a esaminare la porzione di prato dove sino a poco prima era sdraiata.
No. No. No. No. E ancora no!
Non lo trovava!
Si costrinse a prendere un profondo respiro e a calmarsi.
Doveva concentrarsi.
Ragionando a mente fredda qualcuno doveva averla probabilmente rapita e portata fin lì, per poi lasciarla da sola in mezzo ad un prato, togliendole il bracciale e consegnandole il berretto.
Ma perché?
Il movente continuava a sfuggirle.
Si guardò attorno e alla fine decise di muoversi un po', almeno per tenere attive le gambe.
Ma dove andare? In che direzione?
Poteva decidere di rivolgersi verso la foresta, probabilmente così sarebbe arrivata vicina al mare.
Oppure poteva andare verso la montagna, un punto di osservazione elevato, sicura che nessuno avrebbe potuto prenderla di sorpresa, cosa che invece poteva succedere se andava nella foresta.
O ancora poteva continuare a passeggiare nel prato, sperando prima o poi di incontrare un'eventuale abitazione o qualcosa del genere.
Cosa fare? Verso dove andare?

-Foresta                                                          -Montagna
-Prato

 

 

 

 

 

 

Hai sbloccato una nuova sezione: Lago

 

Emma afferrò un sasso e prese a guardarlo. Era di un grigio intenso e le stava completamente nel palmo della mano. Lo lanciò un paio di volte in aria prima di gettarlo in acqua.
Con un sordo “plonf” la pietra si inabissò nel bacino d'acqua, compiendo nella discesa movimenti lenti, quasi ipnotici. La superficie del lago di fronte a lei divenne tutto ad un tratto agitata mentre cerchi concentrici via via più grandi si spandevano a vista d'occhio.
La ragazza si portò i palmi delle mani di fronte agli occhi prima di stendersi contro i sassi della riva con un sospiro.
Magari poteva provare a dormire ancora un po'. Forse quello era solo un brutto sogno che non riusciva a controllare...
“Non ne sono molto sicura, sai? E non penso che dormire sia una buona idea. Cosa succederebbe se qualche mostro orribile spuntasse fuori mentre dormi e cercasse di farti qualcosa?
La figlia di Ipno sbuffò prima di esclamare: “Smettila, così mi metti solo ansia e basta. E poi cosa altro dovrebbe essere se non un sogno, anzi un incubo? Mi risveglio sulle rive di un lago mai visto prima, non ho idea di come sono finita qui e soprattutto perché. Come fa questo a non essere un sogno?”
“Tutte giuste osservazioni, però ti ricordo che i sogni tu li puoi controllare”
“O per i papaveri degli Inferi - disse solo la castana prima di spostare le mani e alzarsi a sedere, mentre scoccare un'occhiata alla sua interlocutrice - Devi per forza ricordarmi tutte queste cose? Non dovresti cercare di farmi stare meglio?”
Seduta al suo fianco una ragazza con lunghi capelli biondi fece ruotare il parasole aperto sulla spalla mentre assumeva un'aria dispiaciuta: “Emma, sai che sono sempre pronta a sostenerti, ma purtroppo in questo caso devi affrontare la realtà. So che è una cosa che non ti piace, ma ho paura che potremmo essere in serio pericolo” mormorò mentre si guardava attorno con fare nervoso.
La ragazza sospirò: “Lo so Evelyn, lo so, ma... non ho idea di cosa fare. Voglio solo dormire...”
“Concordo con Evelyn, non è il momento di dormire questo”
Emma si portò una mano al cuore, mentre si voltava di scatto: “Xander! Mi hai fatto prendere uno spavento...”
Un ragazzo dai capelli scuri scrollò le spalle: “Scusa. Ma devi concentrarti. Non mi piace questo posto. Sembra quasi che da un momento all'altro qualcosa debba spuntare fuori per assalirci. Anche questo lago trasuda malvagità”
Emma annuì. Capiva perfettamente cosa intendesse l'amico.
Anche lei avrebbe voluto allontanarsi il prima possibile dalla scura massa d'acqua e trovare un posto sicuro, ma non sapeva dove andare.
Portò le ginocchia al petto e se le abbracciò. Si sentiva così sperduta, era tutto così nuovo, così destabilizzante...
Ad un certo punto le sembrò di percepire qualcosa sulla spalla. Alzò la testa e vide che Xander le aveva messo una mano sulla spalla e ora la stava guardando diritta negli occhi.
“Emma, guardami: non devi spaventarti, ce la puoi fare. Può non sembrare, ma sei sempre una semidea, una figlia di Ipno, sei stata addestrata per affrontare queste situazioni. Tutto ciò che devi fare ora è trovare la forza in te stessa per andare avanti”
La ragazza annuì: aveva ragione, ovviamente.
Si tirò in piedi e si passò una mano sul volto.
Doveva riuscire a trovare il modo per tornare a casa, dovunque fosse.
Ma come fare?
Inconsciamente la mano corse alla tasca dei pantaloni. Ancora una volta tirò fuori l'oggetto che si era trovata addosso appena svegliata al posto del suo nastro per capelli.
Era il ciondolo di una collana a forma di bussola, probabilmente d'argento a giudicare dal materiale. Passò un dito sulla superficie. Era tenuto bene, ma si notavano comunque segni di graffi e aloni opachi, quindi doveva per forza essere stata usata e quindi automaticamente appartenere a qualcuno. Ma a chi?
Inoltre, se ce l'aveva lei addosso... possibile che da qualche parte lì, dovunque fosse, ci fosse anche il proprietario di quel pendente? Allora forse poteva cercare di trovarlo e...!
E poi cosa?
Cercare di trovare il modo di andarsene da lì assieme? Aiutarsi a vicenda?
Scosse la testa. No, decisamente no.
Ma doveva trovare la persona del ciondolo, almeno per restituirglielo! Glielo imponevano le buone maniere!
Ecco: lo avrebbe trovato e gli avrebbe chiesto informazioni, come se lui si ricordava come fosse finito lì oppure se sapeva dove si trovavano.
Sì, ecco, quello era un buon piano!
Ma dove trovare questa persona?
La giovane si diede un paio di schiaffi.
Se rimaneva ancora un po' lì a pensare le esplodeva la testa.
Doveva muoversi, punto e basta, non poteva starsene lì per sempre, per quanto la tentasse molto l'opzione di fare un pisolino...
“Concentrati” le urlò praticamente nell'orecchio Evelyn, distogliendola dai suoi pensieri.
Emma annuì: “Sì scusa, stavo solo... riflettendo ecco”
A volte avere degli amici immaginari era utile, ti aiutavano a stare concentrata su ciò che davvero contava, come salvarsi la vita, in quel caso.
La ragazza prese un profondo respiro prima di chinarsi e raccogliere l'arma che aveva trovato in precedenza.
Lanciò un'occhiata obliqua mentre esaminava la lunga asta di legno della lancia che teneva in mano.
Poco prima quando si era svegliata aveva preso a fare un giro della riva, per vedere se ci fosse qualcun altro, e per poco non era inciampata nell'arma.
Era più grande di lei (non che ci volesse molto dopotutto), al punto che aveva qualche difficoltà nel maneggiarla, e la punta invece che essere di bronzo celeste come tutte le armi semidivine che aveva visto era di uno strano materiale bronzeo-dorato, come una sorta di lega metallica sconosciuta.
L'ennesimo mistero di quel posto.
Sospirò. Ora che fare?
Poteva continuare a passeggiare vicino alla riva, magari avrebbe incontrato qualcuno inoltre avrebbe avuto sempre a portata una risorsa di acqua potabile.
Oppure poteva scostarsi e andare verso la foresta poco distante seguendo il corso del fiume che partiva dal lago, lì forse c'erano più possibilità di incontrare eventuali persone.
Dove andare?

-Continuare lungo la riva                                               -Seguire il corso del fiume

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

Bonjour (o bonsoir nel caso stiate leggendo questo capitolo la sera)!

Ben ritrovati con il nuovo capitolo della storia, cosa ne pensate? Il mio piano iniziale era di fare un capitolo introduttivo per area, cioè uno per l'area A, poi uno per la B e così via, piano rovinato da voi. Perché ora mi spiegate: com'è possibile che su 9 persone che mi mandano dei personaggi nessuno ha scelto la zona A? Avete idea di quanto anti-statistico sia tutto ciò? XP

Ad ogni modo visto che l'idea era sfumata ho pensato di concentrare questa prima parte unendo le due zone che hanno avuto meno successo, cioè la A e la E, aka Costa e Pianura, con eventuali sottosezioni.

Come avete visto ho cercato di farla molto simile ai videogiochi, mettendo in grassetto le notifiche sulla zona del vostro personaggio e mettendo una scelta multipla a fine paragrafo. In questo caso ho messo una scelta a praticamente tutti i personaggi visto che erano pochi, ma nei prossimi capitoli non sarà così, e saranno al massimo un paio i personaggi che sceglieranno.

Ogni volta che i personaggi esploreranno nuove aree dell'isola metterò gli avvisi di “sblocco nuova sezione”, e poi a fine capitolo vi metterò i posti scoperti e come orientarvi.

I primi tre semidei fanno la loro comparsa, che ne pensate? Spero di averli resi bene, e nel caso non sia così allora ditemelo che casomai vedo di correggerli.

Ed ora una richiesta: come vi ho già specificato sin dalla scheda oltre ai mostri i nostri semidei dovranno affrontare anche degli indovinelli e delle prove, essendo però io uno solo c'è il rischio che non riesca a trovarne uno, quindi ecco la mia richiesta/domanda/proposta: se avete degli indovinelli, delle prove, degli enigmi che vi vengono in mente non siate timidi e proponetemeli tramite messaggio privato! Ovviamente non sarà il vostro personaggio (voi) a doverlo risolvere, ma almeno così facendo mi dareste una grande mano. Se siete interessati e avete qualcosa in mente fatemelo sapere.

Spero che abbiate apprezzato il capitolo, il prossimo dovrei riuscire ad aggiornarlo spero entro il 22 o poco oltre, nel frattempo peace and love, ed ecco le schede dei tre semidei rappresentati:




 

+ Raphael Perry +
+ figlio di Bacco +
+ 17 anni +
+ oggetto posseduto: nastro per capelli di colore celeste +
+ “Tutti ti chiedono sempre cosa hai fatto, nessuno è mai curioso di sapere il perché” +




# Andromeda Jones #
# figlia di Apollo #
# 20 anni #
# oggetto posseduto: berretto militare #
# “Tutti i nostri sogni possono realizzarsi se abbiamo il coraggio di inseguirli" #


 

§ Emma Stevens §
§ figlia di Ipno §
§17 anni §
§ oggetto posseduto: ciondola d'argento a forma di bussola §
§ “Io voglio vivere e stupirmi sempre; è di avventure che vivrei. Sono io la prima che, già da tempo, crede che questo non sia il posto adatto a me” §

 
   
 
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