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Autore: Erica K Lovett    14/04/2018    1 recensioni
-Non ti ho mai visto prima e di solito gli spazzini non durano molto, o scappano o li trovano morti nella cassa degli oggetti smarriti-
-Se ti dicessi che una volta mi hanno chiuso in un armadietto per due giorni e quando mi hanno liberato stavo invocando Satana?-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unchained

-Bene- era più di un minuto e mezzo che Tiffany teneva il telefono in mano per mostrarmi la prova del misfatto. -Credo che questa volta non gli risparmierò la scenata- sospettavo che quel bastardo di Jason mi tradisse, ma con quella sgualdrina della reginetta della scuola era troppo, sfortunatamente spezzare le gambe e dare fuoco ad entrambi non era possibile, la scenata con un sonoro ceffone sarebbe bastata. -Cosa intendi fare Ray?Prenderli a bastonate con una mazza chiodata?NO no no no troppo vistoso...intendi avvelenarli o bruciare le loro budella con della soda caustica nel pranzo?-
-Nulla di tutto questo mio piccolo genio del male nerd...oh, eccolo che arriva- il sorriso plastico di Jason mi faceva ribrezzo da sempre, ricordava un po' quello di "action man"...mi chiedo ancora perchè mai avessi deciso di fidanzarmi con lui.
-Hey piccola, che ne dici di trovarci un posticino in cui stare solo io e te?- avevo lo sguardo di Tiffany puntato addosso come un faro e potevo percepire la fibrillazione dietro i suoi spessi occhiali.
-Oh tesoro, mi piacerebbe tanto, ma credo che la tua lingua sia già occupata con quella di qualcun'altra- come sospettavo i suoi occhi si spalancarono come porte.
-Ma cosa stai dicendo? Lo sai che non voglio nessun'altra se tu!- che imbecille, stava per andare al college e riusciva pure a sbagliare la grammatica.
-Credo che le prove dicano il contario- Tiffany accorse con il cellulare
-Non mi pare che questo sia un bocca a bocca per rianimare questa povera...cavalla- un risolino nervoso della mia migliore amica mi fece capire che la scenata stava prendendo una piega troppo comica ed il corridoio della scuola era gremito di gente curiosa, perciò non potevo deluderli proprio ora.
-Credi davvero che io sia scema?Pensi che io non mi sia accorta di come guardavi quella bambola gonfiabile di Brenda? Magari la troppa brillantina ha finito per impomatarti anche il cervello- molto bene, ed ora il colpo finale
-Puoi riprenderti questo anello, magari alla reginetta piace quanto il tuo scettro- gli tirai addosso l'anello di fidanzamento con forza
-Ah, dimenticavo, qui ci sono anche gli interessi- un pugno in un occhio non si nega mai a nessuno.
Jason crollò nel bel mezzo del corridoio mentre la folla si allontanava per farmi passare
-Oh Ray, sei stata fantastica! Che fine ha fatto la mia migliore amica timida e sommessa? Credo di voler rivedere Ryley cattiva più spesso!- credetemi, non mi comporto sempre così, maaa non mi dispiace nemmeno troppo sentirmi...viva, insomma, come ora.
-Non farci troppo l'abitudine Tiffany, non sopravviverebbe a lungo in questa scuola- come immaginavo le conseguenze arrivarono con un comunicato audio.
-Ryley Bennett è attesa nell'ufficio del preside immediatamente- i mormorii dei miei compagni stavano narrando l'eroico gesto.
Ad aspettarmi alla riunione c'erano non solo i miei genitori ed il preside, ma anche Jason, con un occhio da panda, e quei blocchi di cemento dei suoi genitori.
-Ryley abbiamo informato i tuoi genitori dell'accaduto ed essendo questo un episodio isolato, ritengo che non siano necessari provvedimenti disciplinari, ma prendi questa convocazione come un avvertimento- uuhh ero diventata un'alunna cattiva.
-Ci creda, Ryley non ha mai esordito con episodi di violenza a casa e come lei ben sa è stata eletta per tre anni di seguito alunna modello. Sicuramente la pressione per gli esami ha influito negativamente sul suo comportamento, senza contare che è una ragazza ed in questi giorni,beh...sa il ciclo può fare strani scherzi- grazie mamma, diciamolo a tutta la scuola che ho le mestruazioni e già che ci sei riveliamo a tutti che dormo ancora con i peluches.
-Sono certo che è sicuramente così- il preside ci invitò gentilmente ad alzare le chiappe e ad uscire dal suo ufficio
-Per qualsiasi evenienza sono a vostra disposizione...confido in te, Ryley- sorridi senza mandarlo a cagare Ray.
Le riunioni non erano ancora terminate
-Tesoro, perchè hai tirato un pugno a Jason? Credevo foste fidanzati-
-Beh, ora non più, è libero come l'aria- inutile tentare di spiegare.
-Cara, in questi giorni,non so...non sembri più tu, c'è qualcosa che vorresti dirci?- ero troppo stressata per parlare
-Beh mamma, credo che i miei capelli abbiano bisogno di una spazzolata, sono sicura che tuuuutto si risolverà dopo una bella strigliata alla criniera- coraggio, chi non avrebbe capito che era sarcasmo?
-Oh cara, bastava dirlo subito- oh signore, davvero? Stava seriamente brandendo una spazzola?
-Da piccola avrei pregato il cielo per avere boccoli biondi e lucenti come i tuoi - va bene, mamma, fai pure, Ryley se ne starà in silenzio senza ribattere
-Ecco, guardati tesoro, sei stupenda- lo specchio rifletteva l'immagine di una ragazzina perfetta, nulla fuori posto, nastri rosa, perfettamente vestita ed era questo il problema, per quanto perfetta potesse essere mancava qualcosa, mancavano molte cose, tutto direi.
Dopo cena, finalmente sola, decisi di chiamare Tiffany -Pronto? Parlo con le pompe funebri? Perchè credo proprio che il mio umore sia deceduto-
-La bara come vuole farla?Ahah Ray! Quanti anni ti hanno dato? 20?30? L'ergastolo?-
-Nessuna punizione solo un avvertimento...sai quando tua madre sfodera la scusa dello stress da esami e delle mestruazioni, no?- continuava a sembrarmi una cretinata, come se una donna non potesse dare un pugno di propria volontà.
-Comunque non ti ho chiamata per quel grullo di Jason...volevo chiederti se non ti capita mai di...beh, non sentirti adeguata per come ti vedi- il silenzio dall'altra parte della cornetta mi fece sentire stupida , come se avessi lanciato una caramella deliziosa in uno stagno fangoso.
-Ecco...non proprio, ma a volte mio zio Rupert dice che senza il suo parrucchino si sente nudo- non volevo pensare a quell'immagine
-Ehm...cercherò di tenere a mente tuo zio ogni volta che mi guarderò allo specchio-
-Sono qui per aiutare! Ci vediamo domani a scuola, giusto? Non hai intenzione di organizzare una fuga senza di me, vero?-
-Tranquilla, non vado da nessuna parte Tiffany- i nostri discorsi erano...interessanti, ma non giungevano mai ad un dunque.
Il giorno successivo sembravo l'attrazione principale della scuola e indovinate un po' con quale classe dovevamo dividere il campo da basket?
-Ma guarda un po', riccioli d'oro ha la faccia tosta di presentarsi a scuola anche oggi- sono quasi sicura che, per essere così acida, alla mattina faccia colazione con l'acido
-Pensavo che le vacche si trovassero solo nelle stalle, a quanto pare mi sbagliavo- boom! Tre punti per Ryley
-Professore! Credo che dovremmo cominciare a tirare per primi, siamo i più grandi!-
-A giudicare dalla tua statura non mi pare proprio- miss.cavalla si avvicinò infuriata, temevo che da un momento all'altro sarebbe esplosa, come un brufolo.
-Credi che io sia smidollata come quel bamboccio di Jason?- naturalmente non potevo contare sull'aiuto del professore che se la stava facendo nei pantaloni
-No, ma penso che dovresti darti una lavata, sento odore di sterco non appena varchi le porte della scuola- ok, questa era troppo anche per me.
Brenda stava per sganciarmi una pallonata in faccia quando intervenne il mio angelo custode, direi piuttosto figo come protettore.
-Ehi,tu,ragazzina!- Brenda lo guardò disgustata -Tu chi diavolo saresti? Mio padre non ha pagato questa dannata scuola per assumere degli spazzini...e come sei conciato! Smalto, matita nera,davvero?La borsetta dove l'hai lasciata, al cimitero?- si vedeva chiaramente che voleva frantumarle la faccia, nonostante ciò si limitò a sottrarle delicatamente dalle mani la palla da basket.
-Prima che i tuoi occhietti da falco notassero tutto ciò, volevo solo precisare che per tirare la palla devi fare così- scagliò il pallone a terra e, sfortunatamente, il rimbalzo terminò sulla faccia di Brenda che finì a gambe per aria, la posizione adatta a lei, oserei dire.
-Un altro tiro perfetto di Michael Jordan va a segno!- era piuttosto strano come uomo spazzino.
Fortunatamente il prof. si era eclissato non appena aveva sentito puzza di guai -Ragazzi, avete visto anche voi che è stato un incidente, giusto? Altrimenti credo proprio che il mio amico scopettone vi perseguiterà fin nella tomba- non so cosa rendesse inquietante quella frase, se lo sguardo da serial killer o il fatto che brandisse quella scopa marcia come una mannaia da macellaio.
-Non ti ho mai visto prima e di solito gli spazzini non durano molto, o scappano o li trovano morti nella cassa degli oggetti smarriti-
-Se ti dicessi che una volta mi hanno chiuso in un armadietto per due giorni e quando mi hanno liberato stavo invocando Satana?-
-Hmm...storia interessante. Io sono Ryley, la ragazza educata-
-Io sono Brendon, lo spazzino. Ho fame, credo che andrò ad ingozzarmi alle macchinette-
-Penso che questa lezione sia terminata, vengo con te. Comunque scherzavi sulla storia del rito satanico, vero?-
-Certo...credo-.
Se quella mattina era cominciata in modo bizzarro stava proseguendo peggio, in maniera positiva, ovviamente -Dunque non sei un adulto adulto? Alla fine hai solo tre anni in più di me..-
-Beh, sono in transizione, diciamo...aspetta, vedo un piccolo animaletto correre verso di noi...no, mi sbagliavo, è un essere umano che corre come un castoro-Tiffany era molto goffa, purtroppo la sua goffagine a volte si trasformava in scenetta comica, infatti inciampò e giunse a noi sottoforma di straccio per pulire i pavimenti.
-Lei è la mia migliore amica, Tiffany-Brendon la guardò stupito
-Ciao-lei lo salutò energicamente con la mano ustionata dalla strisciata a terra, l'uomo spazzino la aiutò ad alzarsi
-Sei carino- il sorriso a trentadue denti di Tiffany lo mise un po' a disagio
-Beh, che ne dite di vederci dopo la scuola? Potrei essere un bravo migliore amico-Tiffany lo guardò corrucciata stringendomi forte a sé
-Non sei più carino-
-Non ti preoccupare, esiste anche l'amicizia tra un ragazzo e una ragazza-
-Ohhh, interessante. Credevo fosse solo una leggenda-.
Non avevo mai visto la stanza di un ragazzo, o meglio, sì, ma Jason l'aveva riempita di cose tipicamente da ragazzo, questa era diversa... C'erano poster di gente strana appesi ovunque, neanche l'ombra di macchinine o palloni e c'erano persino dei trucchi! I miei complimenti uomo spazzino, davvero.
-Wow, non sembra la camera di un ragazzo, è più...la stanza delle torture di una qualche fattucchiera invasata di magia nera...uuuhh-gli occhi di Tiffany brillavano solo per una cosa -Ti prego dimmi che fai indossare ai tuoi nemici questi collari borchiati mentre li dissangui a testa in giù-
-Veramente quelli li indosso io-
-Sono legali?- Brendon ci guardò come se venissimo da un altro pianeta, magari io e Tiffany eravamo aliene senza saperlo.
Frugando tra tutte quelle cianfrusaglie trovai una piccola telecamera, l'accesi senza farmi vedere e rimasi senza parole, chi l'avrebbe mai detto che lo spazzino della scuola fosse anche una rock star?- Non è possibile..-
-Cosa stai guardando?- Brendon si era insospettito, nascosi la telecamera nello zaino e presi in mano la prima cosa che mi capitò a tiro
-Ehm...mi stavo chiedendo..tutti questi trucchi?- non ero sicura se la fosse bevuta
-Beh, mi piacciono, o meglio, credo mi rendano più adatto a come vorrei apparire- un momento...bingo!Non era solo una mia para! Avrei voluto approfondire l'argomento ma purtroppo stava per scattare l'ora del coprifuoco e i miei non avrebbero esitato un secondo a chiamare la polizia. -Devo andare, ci vediamo domani a scuola!- quella sera non mi staccai dalla telecamera, osservai ogni particolare di quel video, quei pixel in movimento non mostravano uno spazzino pacato, stavo guardando il vero Brendon, vestito di nero, con i capelli al vento mentre imbracciava una chitarra.
Percepivo la sua adrenalina, l'ardore col quale cantava ed era particolarmente... affascinante, era un fascino carismatico, era sicuro di sé, non aveva paura, proprio come lo sguardo di quella mattina
-Il vero Brendon deve tornare, fanculo le conseguenze-.
Io e Tiffany avevamo appuntamento prima dell'inizio delle lezioni nel bagno delle ragazze, l'unico posto in cui gli uomini non potevano entrare
-Spero tu abbia una buona ragione per avermi trascinato qui prima...-Tiffany osservò attentamente, in silenzio, il video, proprio come un critico culinario con un piatto di ostriche ricoperte di sugo.
-Una cosa è certa: ha un bel sedere-
-Tiffany, sii seria, non capisci che dobbiamo fare in modo che torni ad essere sé stesso? Non credo che fare lo spazzino in una scuola piena di figli di papà sia gratificante. Insomma, guardati intorno, vedi ragazzini viziati in ogni angolo, ogni giorno e non puoi fare altro che rattristarti perché si lamentano delle lezioni mentre tu spazzi il nulla per guadagnarti da vivere!-
Tiffany sembrava convinta della mia opinione
-Va bene, ci sto, ma se prova a baciare te o a sostituirsi a me come migliore amico giuro che gli faccio sparire i collari da tortura...oh e gli tiro anche un cazzotto nello stomaco-.
Proprio in quel momento la serpe della scuola entrò in bagno e aveva proprio un bel livido sulla faccia, mi guardò dritto negli occhi ma per quella volta decise di non dire nulla. Feci un cenno col capo a Tiffany indicandole la porta
-Ora hai cambiato target? Esci con gli spazzini? I prossimi chi saranno...i bambini di due anni?- sapevo che era troppo chiedere che stesse zitta
-Hai un bel tatuaggio sulla faccia, però la prossima volta io lo farei meno vistoso, Brenda- forse l'avevo sistemata per qualche ora.
Il piano era quello di chiedere a Brendon perché avesse abbandonato il mondo della musica, fargli un po' di pubblicità e rimetterlo in sella -Coraggio Tiffany, io starò nei paraggi nel caso le cose si mettessero male- mi fece cenno con la testa e andò verso il luogo prestabilito
-D'accordo...niente baci e niente pugni- Brendon, come al solito, se ne stava nel cortile della scuola prima di cominciare a lavorare.
-Ehm...ciaaao- santo cielo, Tiffany stava sudando anche l'anima
-Ciao. Niente Ryley?-
-No, credo che oggi arriverà più tardi. Interessante l'antro, cioè la stanza...ieri,eh-Brendon la guardò sospettoso, insomma, anche un sasso avrebbe capito che nascondeva qualcosa.
-C'è per caso qualcosa che devi dirmi?-
-Nooooo, solo...davvero, tutta quella roba strana, trucchi, poster, strumenti di tortura, poster, chitarre...-Tiffany si tappò la bocca
-Chitarre?Impossibile, non ne ho! Dove le avresti viste?-
-Nei poster naturalmente!- si capiva chiaramente che l'ansia aveva invaso il cervello di Tiffany
-Ma nei poster non compare nessuno con una chitarra...-forse era il momento di intervenire
-E' stata tutta un'idea di Ryley, lo giuro!-troppo tardi.
Uscii dal mio nascondiglio e corsi verso di loro
-Puoi spiegarmi cosa sta succedendo?- la cosa migliore era mostrargli la telecamera
-Ecco cosa succede a volersi fidare di qualcuno...ti ruba anche i ricordi- conoscevo la delusione nei suoi occhi, eppure ero riuscita a procurarla io stessa.
Si allontanò lungo il corridoio -Volevo solo aiutarti...- non lo rividi più per settimane, le giornate trascorrevano lente, silenziose, giocando a fare la brava bambina.
-Ehy...psst,Ryley!- non avevo voglia di farmi cacciare fuori dalla classe per sentire le scemenze di Tiffany, alla fine delle lezioni mi guardai in giro -Niente Tiffany nelle vicinanze, sembra proprio che oggi potrò dormire un po'-
-Ryley!!!-come non detto
-Fammi indovinare, vuoi venire a casa mia a studiare, giusto?-
-Hmm, non proprio. Prendi questo-
-Tiffany...é solo un fiocco di neve di carta-
-Su, prova! Chiudi gli occhi...esatto, così e adesso esprimi un desiderio e ti prometto che si avvererà- la guardai scettica.
Quella sera rimasi stesa sul letto ripensando al giorno in cui tutto era finito con un soffio, non sapevo se avrebbe più voluto vedermi e forse avevo trovato qualcuno con cui condividere la mia paura, o meglio, le mie mancanze, ma sembrava essere passata un'eternità.
Chiusi gli occhi e sentii solo l'aria fresca proveniente dalla finestra...un momento, prima non era chiusa?
-Non é un po' presto per dormire?- sobbalzai sentendo la sua voce.
Indossava una maglietta bianca e dei jeans neri e , cavolo, era bellissimo, esattamente come nel video
-Come hai fatto ad arrivare qui?- si mise di fianco a me
-Tiffany mi ha guidato fino a casa tua e mi ha spiegato tutto ed io...beh, sono stato un po' rude e non sapevo se avresti voluto rivedermi- sembrava imbarazzato, ma sapevo che era colpa mia e lui stava solo cercando di farmi pesare meno la cosa.
-Ecco...mi dispiace di essere scappato così- lo abbracciai senza pensarci due volte
-Oh...Tiffany mi ha anche detto che se per stavolta ti do un bacio non fa niente, ahaha-
-Ehh...la solita cara Tiff- sembrava volesse dirmi qualcosa di molto urgente
-Dunque...ciò che hai visto su quella telecamera, beh, sì ero io,ma era semplicemente una serata di beneficenza, non un concerto vero e proprio, ho abbandonato tutto non appena i miei sono...morti. Ho semplicemente deciso di seppellire ogni traccia del passato, o quasi-misi una mano sulla sua
-Quello che ho visto guardando quel video e ciò che vedo guardandoti ora é che non puoi essere diverso, il vero Brendon é davanti a me, ora! Sono fiera di aver avuto l'occasione di conoscerti per ciò che sei- il suo sguardò si abbassò per qualche secondo, era combattuto, ma avevo fiducia in lui.
-Posso rimanere con te, stanotte?-
-Certo, ma niente riti satanici- mi sorrise
-Promesso-. Ci addormentammo abbracciati l'uno all'altra, potevo sentire il suo cuore battere e il suo respiro rallentare, forse aveva bisogno di qualcuno con cui parlare.
I raggi di sole mi svegliarono
-Buongiorno...ma, é sparito- forse per evitare che i miei mi beccassero con uno sconosciuto e fraintendessero.
-Tesoro, la colazione é pronta...dobbiamo parlare immediatamente di una cosa!- che se ne fossero accorti?
-Ryley non manca molto agli esami, sappiamo che ti impegnerai per superarli al massimo e per questo vogliamo che la tua festa di compleanno sia una delle più belle che si possa immaginare!- hmm..forse avevo appena avuto l'idea del secolo
-Devo pensarci, ma credo di avere un'idea-.
Quella mattina a scuola eravamo solo io e Brendon, Tiffany, causa persistente disturbo gastro-intestinale tipo mitraglietta, era a casa malata, se non si fosse capito.
-Hey- il mio protettore stava simulando una air guitar, direi un primo passo verso l'obiettivo
-Ciao Bu-ehm, no aspetta...cosa?
-Come mi hai chiamata?-
-Bu, é un soprannome a cui ho pensato-
-Carino...sai pensavo, oggi dopo la scuola, potevo venire da te, se ti andava...-mi ero praticamente auto invitata a casa sua
-Ci sto, puoi rimanere anche a dormire se vuoi- proposta interessante...non pensate male!
-Per quello dovrò inventarmi la scusa dell'"andare a soccorrere la mia povera amica Tiffany", l'infermiera Ryley é in servizio!-
-Potresti visitare me, credo di essere molto malato di pazzìa-
-Sai, non ne dubitavo proprio ahah-era gratificante sapere che dopo la scuola avrei trascorso un pomeriggio senza dover fingere di non essere me.
Eccola di nuovo, la camera di Brendon, in tutta la sua...bizzaria e bellezza
-Dunque ti é stato accordato il pass per rimanere stasera?- sembrava impaziente di saperlo
-Posso rimanere a patto di andare a letto presto, ovviamente ahah!- il tempo sembrava volare, mi insegnò ad usare dei trucchi senza sembrare un procione, se ve lo state chiedendo non avevo mai provato ad imbrattarmi la faccia prima d'allora, architettai un ottimo piano per sacrificare Brenda al diavolo, imparai persino a cucinare dei calamari senza bruciarmi le sopracciglia.
-Ok, credo che sia ora di andare a nanna altrimenti i tuoi genitori non me lo perdonerebbero mai-
-Rimarrebbero abbastanza stupiti già solo vedendoti e poi tu non vieni a dormire?-
-Certo, purtroppo non sono ancora un vampiro da potermi permettere di volare in giro di notte, maaa in un certo senso é meglio se no non potrei starti abbracciato, giusto?- oddio, quanta dolcezza -Beh...giusto-.
Mi svegliai nel cuore della notte e, come al solito, Brendon non era di fianco a me
-Eh no, stavolta non puoi essere lontano- in punta di piedi ispezionani ogni angolo della casa, ma non ero stata abbastanza accorta.
Mi avvicinai alla porta della cantina, seguendo il suono armonioso che proveniva da dietro la porta e guardai attraverso il buco della serratura, Brendon era seduto a terra, imbracciava una chitarra con la stessa delicatezza con cui si culla un neonato, per un momento sperai di essere io quella chitarra...ma la sua voce, cantava come se portasse un peso sul cuore ma con la dolcezza di un cherubino, avrei davvero potuto innamorarmi di quella voce, eppure nel video che avevo visto sapevo che era capace di cantare al pari di una rock star incazzata.
-Forse non dovrei intromettermi di nuovo...- questa volta volevo davvero aspettare un segnale chiaro
-Spero non si sia svegliata, é molto tenera mentre dorme...ma prima o poi dovrò dirglielo-ok,eccolo...dolcezza a parte.
Mi avvicinai senza farmi sentire e lo abbracciai -Non c'é bisogno,so già tutto-sorrise, come se lo avessi appena liberato di un pesante fardello, mi fece sedere sulle sue gambe e mi fece provare la chitarra, guidando la mia mano con la sua sopra le corde, senza fretta. Potevo percepire la magia , il legame che univa questo ragazzo a questo oggetto e, devo ammetterlo, amo questa sensazione, il fatto che Brendon si sentisse libero suonando, avrei voluto che il mio cuore battesse sempre come in quel momento, ogni istante di ogni singolo giorno, ma come?
-Insegnami-
-Ci vuole molto tempo per imparare e le delusioni...-
-Insegnami a sentirmi come in questo momento, voglio provare esattamente ciò che tu provi quando suoni, aiutami a liberarmi dalle catene-
-Lo farò- suonammo tutta la notte e la mattina seguente saltai la scuola, non credo sarei mancata a qualcuno.
Questa volta Brendon stava dormendo come un angioletto, così ne approfittai per chiamare Tiffany e sentire come stava -Ehi Tiff, come ti senti?-
-Hmm...non sei a scuola, i tuoi genitori non lo permetterebbero mai, quindi o sei rimasta a dormire sotto un ponte oppure...sei da Brendon! Avete dormito insieme? Ommiodio, per caso lo hai visto nudo? Lo hai baciato!? O magari siete andati...oltre?-
-Tiffany! Prima che la tua immaginazione prenda un volo di sola andata per Los Angeles fammi parlare...abbiamo suonato tutta la notte ed é stato fantastico, era come se fossi finita...in un altro mondo!-
-Addirittura tutta la notte! Ryley, sono fiera di te, anche se "suonare" é uno strano modo per dire che avete...-
-Tiffany non abbiamo fatto nulla di quello che credi!- cavolo, avevo urlato un po' troppo
-Ehi Bu, con chi stai parlando?-
-Ok Tiff, devo andare-
-Venite a trovarmi, mia cara devi raccontarmi i particolari! A dopo- era proprio testona, odiava i no come risposte.
-Buongiorno, ho chiamato Tiffany per sentire come stava e a quanto pare vuole che le facciamo visita-
-Adesso?-
-Sì, ma credo che possa aspettare qualche minuto, c'é qualcosa di molto importante che richiede la mia attenzione-
-Ovvero?-
-Battaglia di cuscini!-ehm...é imbarazzante, questo non saprei spiegarmelo, sappiate solo che ho vinto con un netto vantaggio.
Se Tiffany voleva vederci probabilmente era da sola, invece ad aprirci la porta fu proprio... -Io sono lo zio Rupert! Prego, entrate, Tiffany ed io stavamo guardando la famosissima soap "Anche le zitelle vanno in paradiso"!- la mia cara amica non mi aveva detto che zio Rupert era un uomo piuttosto corpulento, peloso, con la fissa per le soap opera e a quanto pare per il...rosa.
-Ragazzi, siete arrivati! Zio, credo che tu e Brendon abbiate mooolte cose in comune, per esempio anche lui ama mettersi lo smalto-
-Oh! Allora devi dirmi subito dove hai preso questa tonalità favolosa!- Tiffany non esitò un secondo per trascinarmi in camera sua
-Allora? Cosa avete fatto esattamente ieri sera?-
-Beh, cose da ragazza, per quanto possa essere scontato dire così, ci siamo addormentati abbracciati e poi a notte fonda...-
-Abbracciati? Gli hai toccato il sedere?-
-No, Tiffany...ma mentre mi faceva suonare ha guidato lentamente la mia mano sulle corde e una ciocca dei suoi capelli é finita sulla mia spalla, se proprio vuoi saperlo-
-Oh...che cosa romantica...e TU non ti sei nemmeno girata per baciarlo?-
-Mi sarei spezzata l'osso del collo nel provarci e comunque il punto é che devi aiutarmi a fare una cosa e non dobbiamo farci vedere-
-Continua a spiegare, sorella-.
-Zio Rupert! Ti avevo detto che avevate qualcosa in comune non che potevi truccarlo come una modella!- Brendon stava letteralmente tremando in un angolo mentre un omone corpulento maneggiava rossetti e mascara, non era una cosa da tutti i giorni ma aiutai il ragazzo ad alzarsi il più in fretta possibile -Grazie per la visita, ragazzi! Tornate presto!-
-Ciaooo, la prossima volta ci mettiamo lo smalto!- chiusi la porta intenzionata a non tornare più in quella casa
-Ti prego, Bu, la prossima volta che facciamo visita a qualcuno, ricordami di portare il libro degli incantesimi-
-Non preoccuparti, lo terrò a mente-.
L'indomani la scuola si svegliò con una bella sorpresa
-Chi diamine ha appeso questi manifesti? "prossimamente in concerto?" Stiamo scherzando?-
-Che c'é, Brenda, non ti piace il nero?-
-So che ci sei tu, quello strambo spazzino e quella talpa della tua amica dietro tutto questo!-
-Di solito la meno insospettabile é la colpevole, tuo padre finanzia la scuola, giusto? Magari la sua adorabile figlioletta voleva un po' di attenzioni-
-Ti odio, Bennett!- la cosa era reciproca .
Mancava solo Brendon all'appello
-Ray, non credi siano un po' anonimi? Insomma, si vede solo un tipo di spalle, noi sappiamo chi, con una chitarra e la scritta "prossimamente in concerto"-
-Tiff, se si vedesse la faccia con chi pensi se la prenderebbe il preside?-
-Giusto, giusto...ecco che arriva Brendon!-
-Per caso voi sapete qualcosa di questi manifesti?- io e Tiffany ci guardammo e fischiettammo come teneri ed innocenti angioletti
-Va bene, non avrò risposte, ma... come pensate di proseguire questa campagna pubblicitaria?-
-Aspetta e vedrai, mio caro- Tiffany era piuttosto inquietante con quello sguardo.
I giorni passavano ed alternavo i pomeriggi di studio con Tiffany ai pomeriggi, e a volte anche le notti, di canto con Brendon che ormai era diventato il mio mentore e maestro.
A volte facevamo delle pause ed uscivamo tutti insieme per andare in avanscoperta, appendere manifesti in giro, insomma fare un po' di pubblicità. Il giorno prima degli esami Tiffany mi rivelò cosa aveva in mente, ma vi lascerò col fiato sospeso ancora per poco.
-In bocca al lupo, Bu...io sarò qui ad aspettarti- Brendon mi abbracciò dolcemente
-Buona fortuna anche a te Tiffany- abbracciò anche lei ma più frettolosamente
-Aspetta un attimo!Non stai per caso dimenticando qualcosa?- Tiff protese le labbra in avanti in attesa di un bacio
-Ehm...devo proprio?- Brendon mi guardò dubbioso
-Certo che devi!- Tiffany lo afferrò per la maglia e lo baciò senza pensarci due volte
-Avevo detto che l'avrei fatto... visto che tu ci dormi insieme non vedo cosa possa fare un bacino innocente- ero un po' nervosa ma gli esami passarono piuttosto velocemente, ora mi aspettava un'estate intera e qualcosa di diverso...
La mattina del mio compleanno i miei genitori aspettavano trepidanti in cucina
-Tesoro, fai presto! Anche Tiffany ti sta aspettando!- mentre scendevo le scale ero finalmente sicura di me.
Rimasero a bocca aperta, mia madre fece persino cadere la tazza del caffé
-Oh mio dio! Sei stupenda, Ray-
-Tesoro, d-dove hai trovato quella roba? Cos'hai fatto ai tuoi meravigliosi capelli!?-
-Beh, ho pensato di cambiare un po'...vieni Tiffany, abbiamo molte cose da fare-.
-Hai visto la faccia di tua madre?Ahah! Sembrava avesse visto un fantasma!-
-Voglio che sia tutto perfetto per stasera, i miei hanno prenotato al "Rock n'Roll", il posto più grande che ci fosse. Tuo zio ha convinto il proprietario?-
-Certo, il palco é pronto e ha sparso un po' la voce, manca solo il nostro chitarrista, cantante e figo angelo custode-
-Come pensi di convincerlo a venire?-
-Oh la cara vecchia Tiffany ha sempre un asso nella manica!- e questa volta le credevo incondizionatamente.
Quella sera Tiffany si presentò alla porta di Brendon
-Ehy Tiff, che ci fai qui a quest'ora?-
-Ecco, sono qui per Ray, credo non stia bene, devi venire con me, subito!-
-Certo, ti seguo- arrivarono fino al "Rock n'Roll" passando dal retro -Aspetta qui seduto, torno subito-
Brendon sembrava nervoso, forse non si era nemmeno accorto di essere dietro le quinte di un teatro, ed anche io lo ero, ma era il momento di uscire allo scoperto
-Ryley...sei bellissima- diciamo che avevo solo cambiato un pochino il mio stile, ai riccioli d'oro ed ai nastrini rosa si erano sostituiti dei capelli corti e corvini, trucco nero, una cravatta e dei jeans, insomma sembravo più un ragazzo ma senza aver perso la femminilità s'intende.
-Mi stai dicendo che prima non ti piacevo?Ahah-
-No, sei sempre stata bellissima, ma ora lo sei ancora di più...perché sei libera- mi strinse a sé senza esitare e continuò a guardarmi
-Le sorprese non sono ancora finite però- lo presi per mano e lo portai in una stanza completamente buia, mi inginocchiai con un cofanetto tra le mani proteso verso Brendon ed un riflettore dall'alto ci illuminò. Lui era immobile, rigido come una statua, e mi guardava con gli occhi spalancati, aprii il cofanetto
-Posso avere l'onore di suonare con te?- Brendon estrasse lentamente il plettro
-Certamente-
le luci illuminarono gli strumenti dietro di noi ed il pubblico che applaudì, Tiffany e zio Rupert erano in prima fila e stavano riprendendo tutto -Oh...caro zietto, speravo davvero che gli chiedesse di sposarla-. Presi il microfono e con voce tonante annunciai
-Signore e signori, noi siamo gli Unchained e ci esibiremo per la prima volta per voi!- altri applausi, mi girai e sorrisi a Brendon e tutte le canzoni che avevamo provato insieme presero vita, erano nate in una cantina ed ora risuonavano forti sul palco del "Rock n' Roll" davanti ad almeno duecento persone, eravamo finalmente vivi e lo eravamo insieme, ogni nota era un passo che avevamo compiuto verso quel momento e la voce di Brendon, quanto la sua mano sulle corde, erano pura magia.
La folla si alzò in piedi urlando ed io e il mio chitarrista ci abbracciammo come se non volessimo più dividerci.
Zio Rupert aveva davvero fatto un bel lavoro, senza contare che era un produttore discografico e, diciamocelo, Brendon gli stava piuttosto simpatico.
Cosa sia successo dopo quella notte? Hmm...credo una scazzottata tra Tiffany ed un gruppo di satanisti, ma questa é un'altra storia.
fine
   
 
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