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Autore: AlexSgrilli97    14/04/2018    1 recensioni
One short abbastanza breve per il compleanno di Sakura. Ovviamente, in un clamoroso ritardo.
Ambientata a fine Shippuden, prima di Boruto, è KakaSaku e con dei lievissimi accenni NaruSasu.
Molto sentimentale e dolce, niente di troppo complicato, fluff. Un pico muss moments su come dovecano davvero andare le cose, secondo me.
"-Grazie.- Iniziò a mangiare, quando improvvisamente sentì qualcuno entrare.
-Una ciotola di ramen, per favore.- Si voltò e sorrise spontaneamente. Era il suo ex sensei.
-Sakura, come va?- L'uomo si sedette e le sorrise di rimando, attraverso la maschera.
La giovane sussultò, un brivido lungo la schena, non era la prima volta, ma... perché?"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi, Hatake, Sakura, Haruno
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sakura camminava per le strade di Konoha durante il tramonto, una borsa con dentro delle cartelle di alcuni dei suoi pazienti, uno sguardo sereno e gli occhi verde smeraldo, come al solito bellissimi.

Finalmente la guerra era finita, la pace sembrava essere tornata, nessuno poteva sapere per quanto, ma per il momento stavano tutti bene.

Sasuke era tornato a Konoha, anche se poi era subito ripartito, nel mentre lui e Naruto avevano capito di essere più di due semplici amici. Certo, le dispiaceva, ma non più di tanto, o almeno, ormai l'aveva quasi del tutto superata. Stava riuscedo a superare l'innamoramento verso Sasuke.

In più, ormai lavorava dentro l'ospedale e stava facendo molta carriera, di lì a poco sarebbe diventata la responsabile dell'intero ospedale del Villaggio, quindi, non aveva più la testa per soffermarsi sull'amore in un modo così infantile come aveva fatto per anni, né per rimurginare riguardo il fatto che la sua vecchia cotta fosse in realtà interessata agli uomini.

Entrò nel chosco di Teuchi ed ordinò una ciotola di ramen, era stanca e voleva solo riposarsi. Quel giorno era stato molto impegnativo, era dovuta rimanere in ospedale tutto il giorno tra diversi casi d'influenza e un'appendicite.

-Grazie.- Iniziò a mangiare, quando improvvisamente sentì qualcuno entrare.

-Una ciotola di ramen, per favore.- Si voltò e sorrise spontaneamente. Era il suo ex sensei.

-Sakura, come va?- L'uomo si sedette e le sorrise di rimando, attraverso la maschera.

La giovane sussultò, un brivido lungo la schena, non era la prima volta, ma... perché?

La sua memoria andò subito allo scontro di Sasuke contro Naruto e a lei appoggiata all'uomo. Perché si sentiva così? Era agitata? Forse.

-Tutto bene. Le va di fare una passegiata, dopo?- Si stupì di quella domanda e deglutì. Non avrebbe mai accettato, era un uomo adulto, sopra i trenta... poteva avere tutte le donne del mondo, perché avrebbe dovuto dirle di sì? Ma il vero quesito era un altro... perché le sembrava di essere tornata a quando si era invaghita di Sasuke? Con la differenza che con l'uomo che aveva davanti aveva già un rapporto e che sembrava un sentimento diverso, più... adulto.

-Certo, perchè no?- Sakura finìì la sua ciotola di ramen, sorridendo interiormente ed esteriormente.

La giovane pagò la sua cena e Kakashi la propria, quindi si alzarono, uscendo.

Ormai il Sole era calato e i due iniziarono a camminare restando estremamente vicini, senza parlare.

-Sensei, come sta?- Chiese, mentre i loro piedi li portavano fuori dalla zona abitata del Villaggio, raggiungendo un prato appena fuori dalla maggioranza delle case.

-A breve diventerà Hokage, no?- Kakashi non ripose, sedendosi ad osservare le stelle, seguito dalla giovane Haruno.

-Già...- Sakura gli prese la mano senza pensarci, sentendo un tiepido calore attraversarle l'intero corpo.

-Ne sarà perfettamente in grado.- Kakashi appoggiò la testa contro la testa della giovane e Sakura infilò la mano tra i suoi capelli argentei, mentre il suo cuore si riscaldava e batteva più velocemente del solito, ma era comunque molto serena.

Sakura voltò la testa verso l'uomo e sorrise. Era estremamente bello, dolce e con entrambi gli occhi visibili era addirittura più attraente di prima.

Kakashi si voltò verso la giovane, accarezzandole la guancia. Iniziò a togliersi la maschera, mentre le accarezava i capelli e Sakura sentiva il cuore impazzire. Quello che provava era maturo e adulto, ma nonostante ciò quell'uomo le faceva sentire comunque un maledetto brivido lungo la schiena.

-E' il tuo compleanno, oggi, no?- Se n'era scordata. Aveva avuto così tanto da fare che le era persino passato di mente. Probabilmente Ino l'aveva pure cercata per farle gli auguri, ma aveva passato la giornata tra un paiente e l'altro, con a fatic ail tempo per mangiare un panino.

-Volevo farti un regalo...

L'uomo posò le proprie labbra su quelle donna giovane, pur esitando per un attimo, quindi, Sakura gli accarezzò i capelli argentei, cercando un contatto maggiore, socchiudendo le labbra e attendendo la propria lingua.

Le due lingue si intrecciarono in una danza, sfiorandosi, cercandosi... Sakura accarezzava la schiena e i capelli dell'uomo, il quale era al suo fianco, intento a fare lo stesso con lei.

Il petto di Sakura era diventato piacevolmente caldo, come mai prima d'ora. Non credeva di poter provare qualcosa di simile, non avrebbe mai pensato che un uomo l'avrebbe mai fatta sentire così, soprattutto non un uomo di quell'età. Aveva amato Sasuke, certo, ma col sensei c'era qualcosa di estremamente diverso, di molto più maturo. Si sentiva finalmente una donna, mentre lo baciava, mentre lui le mordeva il labbro inferiore.

Kakashi si staccò e la osservo, tranquillo. Sakura gli iniziò ad accarezzare la guancia, finendo col notare un neo sotto il labbro inferiore.

-Lei è bellissimo.- Sussurrò, accarezandogli, quindi, il petto, attraverso i vestiti, per poi scendere sempre di più, fino ad infilare una mao sotto la maglia dell'uomo, per poi avvicinarsi pericolosamente ai pantaloni.

-No, Sakura. Questo non ancora. O meglio... non qui.- Sakura stava avampando dall'imbarazzo, vista la schiettezza dell'uomo, ma ne approfittò per schioccargli un altro bacio sulle labbra.

Chiunque li avessi visti, distesi in quel prato, così vicini e intenti a baciarsi avrebbe potuto pensare male, però... in fondo c'era da pensar male.

-Casa sua o casa mia?- Kakashi sorrise, accarezzandole dolcemente i capelli rosa.

-Casa mia.

Era il regalo di compleanno più bello che avesse potuto mai desiderare.



Note:

Brevissima one short KakaSaku su come avrei voluto che andassero veramente le cose, lo ammetto -il SasuNaru è abbastanza secondario, la cosa fondamentale è il KakaSaku xD-, usata per fare un regalino, anche se in iper mega ritardo, a Sakura.
Niente di speciale, spero sia di vostro gradimento.
   
 
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