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Autore: mimetose    15/04/2018    0 recensioni
Il dolore della perdita di qualcuno non può essere superato. Rimane, sempre. Lo si accantona, nell’esatto posto dove non si dovrebbe, nel cuore, lasciandolo creare una voragine che a poco a poco ci distrugge. Questo, se c’è ancora qualcosa da distruggere.
E le parole. Le parole possono essere un modo perfetto per sfogarsi. Vedere linee di semplice inchiostro trasformarsi in ciò che noi siamo, ci fa sentire in qualche modo… normali.
Lo ammetto, entrare nella mente dei personaggi é stato difficile, ma n’è valsa la pena; mi sono immedesimata a tal punto che ho iniziato a comprendere le loro pene. Sono passata da giovani adolescenti stravolti da un dolore più grande di loro ad adulti che cercando di voltare pagina senza mai riuscirci del tutto
Ho deciso di scrivere delle lettere, indirizzate a qualcuno che non le leggerà mai.
1. Teddy – Remus
2. Remus - Sirius
[...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Song: “Because of you” - Kelly Clarkson (consigliatissima se avete voglia di piangere a dirotto per ore, come succede sempre a me)

 

Caro papà,

Come va lassù da te? Credo che tu sia felice, avrai ritrovato i tuoi vecchi amici. Ieri Harry, il mio padrino, mi ha regalato la vostra mappa. La amo! É geniale. Mi ricorda te, papà…
Papà, mi manchi, tantissimo. Porto con fierezza il tuo cognome, spero di diventare coraggioso come lo eri tu e di renderti fiero.
Nonna Andromeda é malata gravemente ed ho paura di rimanere solo. Oggi é stato il mio primo giorno di scuola ed é anche il mio ultimo anno. Questa mattina la nonna era così stanca che non ha potuto accompagnarmi al binario. Ho provato la strana sensazione di sentirmi solo in mezzo alla gente, neanche Harry e gli altri Weasley hanno prestato tanta attenzione alla mia presenza, qualche cenno di saluto alla fine e via. Ho dovuto trattenere le lacrime vedendo tutti quei ragazzi stringere i genitori e salutarli, mentre io vi ho perso prima ancora di poter dire il vostro nome.
Qualche volta mi chiedo perché io, proprio io, sia stato privato di una famiglia. Hai presente quando gli altri bambini stanno imparando ad andare in bicicletta ed i loro papà li spingono? Inizialmente dando loro velocità per poi lasciarli a continuare la strada da soli, in modo indipendente… Ecco, io sono dovuto partire senza quella spinta, e sono caduto, sono a rimasto a terra senza le forze di alzarmi, inerme. Poi ho pensato a te, che hai sacrificato te stesso per garantire a me un mondo migliore e mi sono alzato più forte di prima, grazie a te.
Papà, mi manchi, tantissimo. Non hai mai smesso di mancarmi, ho solo imparato a convivere con quel vuoto abissale cresciuto dentro me.
Ultimamente, cadere e rialzarmi é diventata una routine: cado, arranco, muoio… Poi trovo qualcosa, un appiglio a cui mi aggrappo con tutte le mie forze per rialzarmi. Quest’appiglio é Victoire. Non so da dove iniziare a parlarti di lei, so solo che me ne sono innamorato. Non so come, non so perché, non so quando. Me ne sono innamorato e basta. Ti sarebbe piaciuta, davvero papà. Ama leggere, dovresti vedere quanto sono belli i suoi occhi mentre vagano tra le pagine del libro, sono di un blu così intenso da far invidia al mare stesso. A volte mi ritrovo un sorriso da ebete stampato in faccia semplicemente pensando a lei, buffo no? L’effetto che fanno le ragazze.
Papà, mi manchi, tantissimo. Non so cosa farei per vederti un secondo, ti abbraccerei, sfogando tutte le mie insicurezze accumulate negli anni, inspirerei il tuo profumo e piangerei come un bambino. Mi basterebbe anche solo chiedere un semplice “Come stai?” e sentirne la risposta.
Mi piace immaginare che un giorno mi hai tenuto in braccio, mi hai sorriso, hai giocato con me sussurrando un flebile “Teddy” giusto per vedere che effetto faceva. In quell’istante io non piansi, forse perché riconoscevo l’altra voce che mi ha cullato per nove mesi. O forse perché in qualche modo sapevo che mi saresti stato portato via più presto di quanto credevi.


 

​Autrice:

​E dopo un anno esatto sono tornata. Spero che la storia vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione - positiva o negativa che sia. Mi é davvero piaciuto scrivere questa storia anche se una o due lacrimucce non sono riuscita a controllarle. Letta ascoltando la canzone che ho suggerito è tutta un'altra cosa, dunque ve lo consiglio. Ancora grazie se siete arrivati fino a qui a leggere.
​Manal

   
 
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