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Autore: Jules Miss Ribellina    02/07/2009    2 recensioni
Watching you sleep is so beautiful… I would like to be in your dreams... Edward
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da leggere ascoltando Kiss The Rain di Yiruma


Watching you sleep is so beautiful…
I would like to be in your dreams...
Edward




Quella mattina mi svegliai riposata, come non mi era mai successo nell’umida cittadina di Forks. 

Mi sentivo leggera e felice, e non riuscivo a non sorridere alla giornata nuvolosa. Questo mi dava la certezza che lo avrei visto. Che anche quel giorno a mensa avrei potuto osservarlo, cogliere le sfumature dei suoi occhi, assaporare il suono melodioso della sua voce.

Tutto ciò mi dava la forza di amare Forks e la mia nuova vita.

Mi alzai, mi legai i capelli per scendere a fare colazione, ma proprio mentre stavo per uscire dalla camera, qualcosa vicino al computer attirò la mia attenzione.

Mi avvicinai, e aprii quel foglietto bianco.

Riconobbi subito la calligrafia elegante.

Guardarti dormire è così bello…
Mi piacerebbe essere nei tuoi sogni…
                                                Edward


Rimasi senza fiato. Sentii le gambe che stavano per cedere e capii che avrei dovuto raggiungere al più presto il letto, per evitare uno svenimento.

Mi girai per dirigermi verso la mia meta, ma rimasi stupita dalla visione che mi si parò davanti.

Edward era lì, a pochi metri da me, seduto sulla mia poltrona.
Si alzò e lentamente si avvicinò a me, e fece appena in tempo a tirarmi su.

I miei sensi avevano sopportato troppo per quella mattina, e avevano ceduto alla sua apparizione.

Mi ripresi poco dopo e, ancora incredula, gli domandai: - E’ vero?
Sembrò incerto sulla risposta da darmi, forse voleva trovare le parole giuste…
Sospirò.
- Sì!- rispose.

Lo guardai, lusingata e incredula allo stesso tempo.
Come poteva una creatura magnifica come lui trovarsi a pochi centimetri da me?
Come potevo io non essermi mai accorta della sua presenza notturna?
E come poteva trovarmi tanto interessante da giungere a osservarmi mentre dormivo?

Avrei voluto chiedergli tutto ciò, ma avevo la gola secca. E soprattutto ero consapevole del fatto che non sarei mai riuscita a concentrarmi sulle sue risposte. Non dopo uno svenimento. Non davanti a lui.

Provai a dire qualcosa, ma non seppi cosa dire.
Deglutii e riprovai.
Questa volta uscì un filo di voce: - Come…?-

- Shh…- mi posò un dito sulle labbra – le spiegazioni rimandiamole a dopo. Come stai?
- Credo…bene. Anche se…come hai fatto a entrare?
- Dalla finestra…

Sorrisi. Mi alzai e mi misi seduta accanto a lui.
Lo osservai a lungo.
Era più bello del solito, o forse io lo vedevo tale. Lui era sempre più bello della volta precedente.
I suoi occhi chiari fissi su di me. Adoravo perdermi in quello sguardo. Non era una sensazione di perdita quella che provavo. Mi sentivo al sicuro, protetta, amata.
Qualcosa di lui mi faceva capire che se ci fossimo allontanati, per entrambi il dolore sarebbe stato così forte da diventare un dolore fisico.


- Com’è? – chiesi improvvisamente
- Cosa?
- Guardarmi mentre dormo… Come sono?
Mi scrutò per alcuni istanti, poi rispose: - Sei bellissima, più di quanto tu non sia già. E’ stato difficile dominare l’istinto di sfiorarti, di abbracciarti, di baciarti…
- Ma ce l’hai fatta… - dissi, più a me che a lui.
- Sì – rispose – ma è stato molto difficile, e non so se ci riuscirò ancora…- mentre diceva queste ultime parole mi sfiorò la guancia con le dita.
Cominciai a sentire il battito del mio cuore aumentare nel momento stesso in cui le sue mani sfiorarono il mio volto. La sensazione di avere le farfalle nello stomaco, mi invase.

Chinai lo sguardo, imbarazzata.

- Cosa c’è che non va? - mi chiese Edward, preoccupato di aver detto o fatto qualcosa che potesse avermi turbato.
Lo guardai negli occhi, e mi accorsi che quanto pensavo era irrimediabilmente vero.

- Pensavo – risposi.
- Wow! Comportamento molto umano, in effetti - sorrise  - a cosa pensavi?-

Abbassai nuovamente lo sguardo, questa volta per paura di dire qualcosa, e di potermi pentire di ciò.

Poi lo guardai, e i suoi occhi mi incoraggiarono a parlare.
- Pensavo che sono stata adottata da tutti i miei sogni.
Mi scrutò per un momento, poi disse: - e i tuoi sogni erano vivere in una cittadina fredda e umida, in cui non spunta mai il sole, se non occasionalmente, e incontrare un  mostro sulla tua strada?
- No, non sapevo cosa volevo fino a quando non ti ho visto la prima volta. Da quel momento il mio sogno sei stato tu.

Sorrise e mi strinse amabilmente al petto. Fra le sue braccia aggiunsi: - nei miei sogni, anche quelli notturni, ci sei sempre stato tu!
Mi strinse ancora più forte.




Spero vivamente vi sia piaciuta, almeno un po’.
A presto, Jules.


  
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