L'hanno combinata grossa questa volta. Non so come riusciranno a scamparla.

Il Generale è tornato a casa con la faccia più cupa del solito. Di recente ci sono molti problemi a corte. A volte vengono degli ospiti illustri, dei nobili di alto rango, quanto o più dei Jarjayes e si chiudono nello studio per discutere. Spesso, quando entro con Claire, a portare i vassoi con bevande e biscotti, li sento parlare della situazione che è peggiorata, dei soldati, dell'importanza di proteggere i sovrani.

Questa sera è preoccupatissimo. Sarà successo qualcosa di veramente grave. Non ha voluto cenare, ma è andato dritto nel suo studio a bere il cognac. Mi ha detto di chiamare Oscar appena fosse rientrata.

Ho fatto come mi ha chiesto e Oscar si è diretta verso il piano di sopra. André ha parlato un po' con me, ma poi l'ha seguita. Vorrei tanto sapere cosa passa nella mente di quei due. Da quando sono cresciuti, sono cambiati.

Salgo lo scalone anch'io e ascolto le voci concitate venire dallo studio. Le porte sono aperte. Non ho bisogno di entrare, si può sentire benissimo la voce del generale. Grida allo scandalo. Vuole vendicarsi. Non capisco. Di cosa sta parlando? Perché? Cosa hanno fatto?

Sento il generale minacciare Oscar. Vuole ucciderla. André tenta di fermarlo. Vuole scappare via con lei, sposarla. E poi la confessione, la scoperta..

- Allora uccidete prima me, perché se ucciderete lei, sarò costretto ad assistere alla morte della donna che io amo.

La ama. Sapevo che sarebbe successo. Quei due erano sempre inseparabili. Lei birichina, sveglia, attuava ciò che le veniva in mente. Non faceva mai niente senza André. Lui brillante, riflessivo, cercava di farla ragionare e inventava modi in cui coprire i loro misfatti. Ma soprattutto la difendeva in tutto e per tutto. Come sta facendo adesso. È pronto a morire per lei. E Oscar? Ricambia anche lei i suoi sentimenti? Anche se la mia mente in questo momento è piena di dubbi, sono certa che tra loro non è più semplice affetto fraterno o mera amicizia.

Sta succedendo tutto in fretta, tutto in una sera, una maledetta sera tempestosa. Il generale dichiara di voler ucciderli entrambi. Vuole togliere la vita a lei perché ha disonorato la famiglia Jarjayes. Vuole togliere la vita a lui perché ha osato troppo. O Dio Santissimo! Non è possibile. I miei bambini. La mia Oscar. Il mio André. Per me saranno sempre la bimba bionda forte, decisa, determinata e il bimbo moro buono, paziente, intelligentissimo. Sono grandi mi ha detto Oscar. Sanno prendersi cura di se stessi. Come? Facendosi ammazzare dal generale? Ossignore!

Non posso certo intromettermi. Le lacrime mi riempiono gli occhi, il cuore è in una morsa. Inizio a piangere. Scivolo per terra, appoggiando la schiena contro lo stipite della porta. Poso il candelabro che tengo in mano per illuminarmi il passaggio, accanto a me. Le mie mani tremano. No, tutto il mio corpo trema. Stritolo tra le mani un fazzoletto. Lo mordo per non far sentire i miei lamenti e i miei singhiozzi. Ma è tutto inutile. Le urla avranno di certo svegliato tutto il palazzo. E al generale non faranno pietà i pianti della vecchia governante. I lampi ogni tanto squarciano il cielo con la stessa intensità con cui la paura sta lacerando il mio animo. I tuoni sono forti quanto i battiti del mio cuore impazzito nel mio petto. Li perderò. Sono così giovani.

- Padre, è il primo favore che vi chiedo in tutta la vita. Capisco che non mi vogliate perdonare, ma non uccidetelo, ve ne prego.

- Zitta. Idiota, incosciente. Il Generale Bouillé mi ha detto di avervi sorpresi mentre vi baciavate nel tuo ufficio. Questo non è un comportamento da militari degni di rispetto. Un comandante e un soldato! Una nobile e un plebeo non possono amarsi senza creare scandalo. È per lui che hai rifiutato Girodelle?

Si baciavano in caserma. Allora avevo ragione. Oscar non è indifferente all'amore di André. Arriva dal giardino il suono di zoccoli e di ruote che fanno attrito sul terreno. La carrozza si ferma e sento il mio nome.

- Marie! Marie! Dove sono?

È Madame Jarjayes. Sale le scale e rimango seduta nello stesso punto in cui mi trovo da un po' di tempo. Non riesco ad alzarmi. Sono troppo scossa. Guardo la scena che si svolge davanti ai miei occhi con sgomento e stupore.

- Augustin! Cosa fate? Rinfoderate la spada. Nessuno deve morire questa sera. 

- Cosa dite, Marguerite? La nostra è noblesse de race! Questa figlia ingrata ha portato l'onta sulla nostra famiglia.

- Questa figlia che abbiamo allevato come un maschio ha diritto alla felicità, Augustin.

- Voi... voi sapete? 

Poche parole, ma che vanno dritto al segno. Anch'io sento una pugnalata al cuore, ricordando la bellissima bambina che si comporta da maschiaccio. La Contessa annuisce e continua a parlare.

- A Versailles, molti parlano del comportamento di Oscar al ballo organizzato in suo onore. Le voci corrono su una relazione tra voi due. André, che intenzioni hai verso mia figlia? Vuoi approfittarti del rango, del denaro?

- No, Madame. Io la amo e voglio renderla felice. Sono pronto a proteggerla con la vita.

- Capisco. E tu, Oscar?

- Madre, anch'io lo amo. Porto in grembo suo figlio.

Un altro lampo, seguito da un tuono che riverbera in tutto il palazzo. È incinta di mio nipote. Il generale, stupito e infuriato, rimette la mano sull'elsa della spada.

- Fermatevi, Augustin. Oscar, ti voglio molto bene e vorrei scusarmi con te per il comportamento di due genitori irresponsabili. 

- Madre...

- Ho chiesto l'intercessione della regina. Domani un messo reale porterà i documenti firmati con il congedo per entrambi. Nonostante ciò, tu e André non potete sposarvi. La regina ha richiesto che lasciate Parigi. 

Questa sera le sorprese sono arrivate l'una dopo l'altra. La rivelazione di un amore nascosto. La contessa che prende decisioni importanti. Il generale che cede, sotto al peso del rimorso, al volere della moglie e della figlia.

Oscar e André dovranno andarsene. Aspettano un bambino. Magari moro come lui. O una bambina, bionda come lei. Oppure dei gemelli. Non importa di che colore saranno gli occhi, i capelli. L'importante che abbiano le qualità dei loro genitori. Battaglieri come lei. Sensibili come lui. Prego il Signore perché mi dia la forza di vedere crescere i bambini dei miei bambini. Domani mattina preparerò i bagagli per loro. Stasera preparerò la mia valigia.