Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Kagome008    25/04/2005    14 recensioni
Quando si spengono le luci ed il riflettore si punta solo su di me, mi sento percorrere da una scossa di adrenalina. Il mio corpo si incomincia a muovere quasi autonomamente, mentre la musica parte. Un passo. Un altro. Tutti guardano solo me. Il ritmo mi entra dentro e mi scuote…solo in quel istante mi sento veramente libera. Esisto solo io…io e la mia musica. Mi sembra di volare… Solo così mi sento davvero bene…nulla mi dà una sensazione simile… …nulla…a parte l’amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ebbene, ultimamente ho letto molte ff Au di Inuyasha e mi è venuta l’irresistibile voglia di scriverne una!
E la prima volta che mi cimento in una Au, quindi spero che siate clementi se farà schifo!
Quindi ecco a voi il primo capitolo di questa mia strana ff…spero vi divertiate!^^
Ah, quasi dimenticavo, nel mondo in cui è ambientata questa ff umani, demoni e mezzi demoni vivono pacificamente tra loro!
Ora leggete e poi commentate!^^
Leggenda: -< discorso diretto > -“ pensiero ”
CAPITOLO 1
INCONTRI E SCONTRI
Quando si spengono le luci ed il riflettore si punta solo su di me, mi sento percorrere da una scossa di adrenalina.
Il mio corpo si incomincia a muovere quasi autonomamente, mentre la musica parte.
Un passo.
Un altro.
Tutti guardano solo me.
Il ritmo mi entra dentro e mi scuote…solo in quel istante mi sento veramente libera.
Esisto solo io…io e la mia musica.
Mi sembra di volare…
Solo così mi sento davvero bene…nulla mi dà una sensazione simile…
…nulla…a parte l’amore.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-< Kagome! > un urlo proveniente dal piano di sotto svegliò la ragazza dai capelli corvini, spettinati in una nebulosa d’ebano, mettendo fine al suo bellissimo sogno.
Mugugnò qualcosa in una lingua sconosciuta, mentre il sole entrava luminoso dalla finestra, filtrando attraverso le tende bianche di lino.
-< Sbrigati, o farai tardi già il primo giorno! > continuò la voce argentina.
-< Si, ho capito! > rispose Kagome, alzandosi a sedere e strofinandosi gli occhi ancora sognanti.
Il suo sguardo stanco si posò sulla sua nuova uniforme scolastica appesa all’armadio.
Gia…nuova uniforme, nuova scuola e nuova vita.
Quello era il suo primo giorno di scuola nella nuova scuola dopo il trasferimento a Tokyo.
Lei, la mamma e il fratellino Sota avevano dovuto trasferirsi al vecchio tempio del nonno, che ormai, avanti con l’età, non era più in grado di provvedere da solo al mantenimento dal luogo sacro.
Avevano dovuto dire addio alla loro vecchia città, alla loro vecchia casa, così intrisa di ricordi felici, quando ancora il suo povero papà era in vita, avevano dovuto salutare gli amici con la consapevolezza di non poterli più rivedere, e Kagome aveva detto addio alla sua passione, alla sua vita, alla danza.
Con gli occhi lucidi e lo sguardo colmo di tristezza, si mise a guardare la foto della sua squadra di danza, scattata al torneo regionale di hip-hop, che teneva sul comodino.
Quanti ricordi.
-< Kagome, allora? > urlò nuovamente la madre dal piano di sotto.
-< Si mamma, ora arrivo! > rispose la ragazza dai capelli d’ebano, poggiando la foto sul comodino.
Quelli erano solo ricordi…solo dolorosi e stupidi ricordi di una ragazza innamorata di una sciocca ed inutile passione.
Gia…sciocca…ormai la danza non faceva più parte della sua vita.
Nessun altra passione l’avrebbe più influenzata, fatta gioire, confortata, fatta librare in volo ed amata…nessun altra passione…forse.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-“ Dannazione, dannazione! ” continuava a ripetersi, come un batter di martello, un ragazzo dai capelli argentati, mentre correva a per di fiato lungo i corridoi della scuola. Alla prima ora c’era quella vecchia acida dell’insegnante di Giapponese antico, persona che lui detestava profondamente e del quale odio era ricambiato.
-< Se arrivo in ritardo quella non me lo perdona! > si disse frustrato.
Possibile che sin dal primo giorno di scuola, dopo le vacanze estive, lui dovesse arrivare in ritardo? La sveglia non aveva suonato…cominciamo bene! Sbuffò sonoramente.
Un altro anno era appena iniziato…che noia…la stessa vita, la stessa routine tutti i giorni…cosa mai sarebbe cambiato quest’anno?
Nulla…già, nulla.
Chiuse i suoi bellissimi occhi ambrati, mentre i suoi pensieri continuavano a maledire quel luogo di restrizione, quegli insegnanti noiosi e sempre più acidi, e quei libri tanto pesanti che era costretto a scorazzarsi dietro.
Era quasi arrivato, svoltato l’angolo avrebbe raggiunto la sua classe, la seconda D…con tutta probabilità e una buona dose di fortuna quella palla umana che era la professoressa Kaede, prof di Giapponese antico, doveva ancora entrare in classe.
Accelerò l’andatura, infrangendo in un secondo tute le regole del regolamento di istituto, sicuro di essere arrivato…ma andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, che procedeva nella direzione opposta.
Aprì gli occhi, pronto a scagliarsi verbalmente contro quel malcapitato cretino che gli aveva sbarrato la strada. Le parole e la rabbia gli si scemarono in gola, mentre il cuore perse un battito nel vedere quella figura d’angelo distesa a terra sotto di lui.
Capelli neri come la notte, dai riflessi violacei, incorniciavano un viso di perla, delicato e liscio come quello delle bambole.
Occhi profondi, del colore dolce del cioccolato, si specchiavano nelle sue iridi, trasmettendogli un brivido freddo lungo tutta la schiena.
Era talmente incantato da quella ragazza sconosciuta, da non essersi accorto che anche lei lo stava fissando.
Un ragazzo stupendo, dai capelli argentei, con due buffissime e carinissime orecchie sulla testa, che sembravano voler dire “Toccami”,le era andato adosso.
Poteva vedere il suo riflesso in quegli occhi d’ambra, mentre doveva ammettere che il peso del ragazzo sopra di lei non le dava affatto fastidio, anzi.
Arrossì vistosamente nel constatare quel pensiero poco opportuno.
-< Ehm…scusami! > disse con voce flebile.
Le dolci parole della ragazza ebbero il potere di risvegliarlo da quel sogno.
Velocemente si alzò in piedi, grattandosi nevorsamente la nuca.
-< Vuoi una mano ad alzarti?No, no, faccio da sola! > si chiese e si rispose da sola Kagome.
Inuyasha arrossì…che cretino, avrebbe potuto dimostrasi gentile con quella fanciulla dai lineamenti fini e sensuali. -< Dannazione, arriverò sicuramente in ritardo! > disse, chinandosi a raccogliere i libri sparsi per terra.
-< Potevi guardare dove andavi! > gli rispose Kagome, aiutandolo a raccogliere i testi scolastici.
-< Hey, sei stata tua a venirmi adosso! > disse irritato Inuyasha.
-< Ma cosa vai dicendo?E poi sei rimasto lì fermo come un cretino sopra di me per un ora e passa! > rispose alterata la ragazza dai capelli corvini.
-< Non ti sei mica lamentata! > le rispose in una smorfia l’hanyou.
Kagome arrossì:
-< Che cafone! > gli disse, sbattendogli il libro in testa.
-< Dove le hai imparate le buone maniere tu? > disse Inuyasha, recuperando tutti i libri e alzandosi seccato.
-< Certamente non da te!Pervertito! > disse irata, allontanandosi e voltandogli le spalle.
-< Hey, non ho ancora finito, torna qui cretina! > urlò seccato.
-< Cretina? > chiese minacciosa Kagome, voltandosi a guardarlo con sguardo di fuoco.
Inuyasha sbiancò.
-< Si cretina! > le disse in una linguaccia, mentre la campanella suonava, annunciando l’inizio delle lezioni. -< Su, corri, vai in classe, ad imparare un po’ di buone maniere! > rispose Kagome, continuando a camminare.
Inuyasha la guardò allontanarsi: quella ragazza era tanto bella, quanto cocciuta.
Si diresse come una scheggia in classe, cercando di ritrovare la compostezza dopo quel incontro voluto dal cielo.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-< Ti sei salvato per un pelo, lo sai? > gli disse in un bisbiglio il suo compagno di banco.
Era un ragazzo carino, dagl’occhi azzurri e dai capelli neri, raccolti in un basso codino.
-< Smettila Miroku! > gli rispose seccato Inuyasha.
-< Ti sei svegliato tardi? > continuò a punzecchiarlo divertito.
-< Più o meno… > rispose svogliato l’hanyou.
In parte era vero, la sveglia non aveva suonato, ma d’altro canto era andato a sbattere contro la ragazza più bella che avesse mai visto, assaporando con gioia, seppur per un secondo, la sua vicinanza.
Non l’aveva mai vista, chissà se era una nuova studentessa? -< Fate silenzio! > disse seccata una ragazza molto carina,seduta d’avanti a loro, voltandosi a guardare i due.
-< Mia dolce Sango, qui si stava tranquillamente parlando tra uomini! > le rispose in un sorriso Miroku.
-< Taci! > rispose la ragazza seccata.
Era una ragazza davvero carina, con lunghi capelli castani raccolti in un’alta coda e occhi scuri, ma molto dolci. -< Cosa vuol dire più o meno? > chiese indagatorio Miroku, ignorando in un sorriso lo sguardo di fuoco di Sango.
-< Sono andato a sbattere contro una cretina! > rispose stizzito l’hanyou.
-< Una cretina?Un esemplare umano femminile?E com’ era? Com’era? > chiese curioso Miroku.
-< Una racchia! > mentì spudoratamente Inuyasha.
-< Sei sicuro? Quando sei entrato in classe mi sembravi a dir poco sconvolto! > continuò sornione l’amico.
-< Voi due, Miroku e Inuyasha, la volete fare finita? > urlò furibonda la professoressa Kaede, sbattendo il libro sulla cattedra.
Inuyasha e Miroku si zittirono, mentre la vecchia e acida palla continuava ad emettere fumo dalle orecchie.
Ad un tratto qualcuno busso alla porta.
-< Avanti! > disse la prof, ritrovando graduatamene una certa compostezza.
La porta si aprì ed entrò il preside della scuola, vestito elegantemente e con una cartellina in mano.
-< Buon giorno professoressa Kaede, e buon giorno ragazzi! > disse, mentre tutti si alzavano in piedi e si inchinavano rispettosamente.
-< Innanzi tutto vi auguro un buon inizio d’anno scolastico, spero vi impegnerete come l’anno scorso, se non di più > disse l’anziano signore (se, credici agli ufo!) -< Poi volevo comunicarvi che quest’anno avrete una nuova compagna…avanti, entra! > disse poi, rivolgendosi alla ragazza che era rimasta fuori dall’aula.
Kagome entrò lentamente…era imbarazzata da morire. Sentiva tutti gli sguardi su di sé.
-< Piacere di conoscervi, io mi chiamo Kagome Higurashi! > disse timidamente in un sorriso.
Inuyasha quasi non fece un colpo nel riconoscere la ragazza dal volto d’angelo.
-< Piacere di conoscerti Kagome, io sono la professoressa Kaede, la tua insegnante di Giapponese antico! > disse la vecchia palla.
La ragazza sorrise dolcemente, chinando rispettosamente il capo.
Inuyasha arrossì vistosamente…cavoli, era ancora più carina di quanto si ricordasse.
-< Qualcuno di voi ha qualche domanda da fare a Kagome? > chiese Kaede.
-< C’è l’hai il ragazzo? > disse una voce dal fondo dell’aula.
La classe scoppiò a ridere. -< Intendevo domande intelligenti, signor Hojo! > rispose laconica la prof.
-< Bene, vediamo dove ti puoi sistemare?Ah, ecco, vicino a Sango! > continuò la palla ad altezza di tappo, indicando la ragazza dai capelli castani.
Kagome annuì e si avvicinò alla ragazza.
-< Piacere, io sono Sango! > le disse quella, indicandole il banco affianco a lei.
Kagome sorrise dolcemente, poi il suo sguardo si spostò sulla figura dietro il suo banco.
Il suo cuore mancò un battito nel riconoscere quel ragazzo dai lineamenti perfetti.
-< Tu? > chiese con un punta di acredine nella voce.
-< Vi conoscete? > chiese malizioso Miroku.
-< Purtroppo si! > rispose svogliato l’hanyou.
-< Questo pervertito mi è venuto adosso! > commentò Kagome, sedendosi seccata vicino a Sango.
-< Quindi lei sarebbe la racchia? > chiese stupito il ragazzo col codino.
Kagome, avendo sentito le parole di Miroku, si voltò irata. -< Racchia? > chiese infuriata, mentre un aria demoniaca si alzava dalla sua persona.
-< A me non sembra per niente! > disse Miroku in un sorriso -< Non badate alle parole di questo stolto, divina Kagome…ah, a proposito, io sono Miroku, incantato di conoscerla! >
-< Piacere mio! > disse Kagome in un sorriso, voltandosi a seguire la lezione.
-< E così quella sarebbe una racchia? > chiese in un bisbiglio il ragazzo ad Inuyasha.
L’hanyou sbuffò seccato.
-< Te la volevi tenere tutta per te? > continuò malizioso. -< Ma che dici? > disse imbarazzato Inuyasha.
-< Basta là infondo!Inuyasha, Miroku, furori dall’aula! > urlò indispettita Kaede.
I due si alzarono silenziosamente, mentre la classe rideva divertita.
Inuyasha passò accanto a Kagome e la notò, mentre rideva. Dapprima provò un certo fastidio, in fondo lo stava prendendo in giro, poi però si incantò a sentire la sua risata argentina.
Era così bella mentre si copriva la bocca come una bambina per fermare le risa…così ingenua…così…perfetta.
Era dura ammetterlo, ma quell inizio d’anno scolastico non gli sembrava già più lo stesso.
Continua capitolo 2 …
Allora, fa schifo?
È solo il primo capitolo, quindi sperdo che siate un po’ indulgenti con la mia mente malata!
L’ argomento danza non è ancora entrato nella nostra sfera di interesse, ma lo sarà presto!
Io intanto attendo vostri commenti!
Mi raccomando…Commentate!Commentate!Commentate!^^
A presto il capitolo 2!
  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Kagome008