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Autore: Aryan Devatara    18/04/2018    0 recensioni
Scrittura creativa: writing prompt challenge, in cui scelgo a caso 3 parole e mi concedo 30 minuti di tempo per scrivere una storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Antico – Cardare – Chirurgia

A lei non era sembrata affatto una brutta idea: sarebbe stato particolare andare tutti insieme in un museo, anche se doveva trattarsi di una “uscita di coppia”.
Non era infatti una vera uscita di coppia: lei e Alessio non erano affatto una coppia. Lo aveva visto per la prima volta a una festa circa una settimana prima: a lei era piaciuto l’atteggiamento moderato e tuttavia simpatico e socievole che Alessio aveva mostrato, confrontato a quell’animale da festa che era Silvio, il festeggiato. L’intesa era stata reciproca e lei lo aveva notato subito.
E non solo lei.
Non voleva scadere nella banale cena a due a lume di candela, con il rischio che finisse a “sesso e carnazza” dopo nemmeno il primo piatto; non voleva nemmeno cadere nella trappola “vieni a cena a casa mia” poiché in genere, non si arrivava nemmeno alla cucina.
Non era nemmeno più una ragazzina delle scuole Medie, che come primo appuntamento optava per il cinema…
Tuttavia la sua idea non era stata accolta con positività : l’unico che sembrava interessato, e sperava non fosse per convenienza , era proprio Alessio.
-Scusa Stella, io ti presento un figone al mio compleanno, e tu come primo appuntamento, chiedi un’uscita di coppia…al museo della civiltà contadina? -
Questo era stato il commento di Silvio. Fortunatamente , Diana era di parere leggermente diverso ma solo leggermente: approvava l’idea del Primo Appuntamento alternativo, ma non al museo della civiltà contadina.
Stella invece, già fantasticava sulle foto che avrebbe scattato insieme ad Alessio, tra le merlature dell’antica Rocca Manfrediana, alla luce del tramonto. Un luogo antico in un momento romantico.
-Io credo ad Alessio freghi zero di sapere con quali strumenti si cardava la lana nel secolo scorso, o vedere miriadi di falcetti appesi al muro…-
Stella non cambiò idea.
Il giorno della gita, Stella si sentiva emozionata come una ragazzina delle scuole Medie che doveva andare al cinema: si presentò da Silvio e Diana con quasi mezz’ora di anticipo e nell’attesa dell’arrivo di Alessio, parlò continuamente, come se dovesse masticare il tempo perché si esaurisse.
Silvio rideva palesemente sotto i baffi, ma non fece alcun accenno all’attacco di logorroicità di cui Stella sembrava soffrire quella mattina.
Improvvisamente , al cellulare di Diana arrivò un SMS.
-Ehm…è Alessio…dice che farà tardi: gli è capitata una piccola chirurgia…un cane morso…non finirà prima di due ore. –
Stella si ammosciò : e se fosse stata una scusa?
Calò il silenzio.
-Beh, prendiamocela comoda allora! Seconda colazione! Stella, un cappuccino? – esordì Silvio, leggendo il volto dell’amica.
Stella non rispose, annuì semplicemente.
Anche Diana ne intuì i pensieri.
-Alessio non è un bidonaro. Se non voleva venire , non veniva. Punto. –
Silvio preparò tre cappuccini, Diana andò al forno a prendere quattro cornetti con la marmellata di albicocche.
Stella si dedicò ai peggio pensieri negativi, cercando di dissimulare con Silvio la sua delusione.
Le due ore passarono, non arrivarono più SMS da parte di Alessio al telefono di Diana.
-Se ha un cane sedato o sta ricucendo, non può scrivere…- le spiegò.
Stella sapeva bene, con la sua parte razionale, che Diana aveva ragione: era veterinario anche lei e moltissime volte l’aveva ascoltata mentre parlava del suo lavoro in ambulatorio. La Stella emotiva, era convinta che Alessio avesse cambiato idea e stesse cercando un modo dignitoso per non uscire con lei.
Era quasi l’ora di pranzo e tutto taceva, tranne i pensieri pazzoidi nella testa di Stella, quando suonò un campanello.
-Il postino…- commentò Stella, distratta.
-È domenica, stupida.- l’apostrofò Silvio.
-È Alessio. – annunciò Diana.
Trafelato ma profumatissimo e con ancora i capelli bagnati, Alessio entrò salutando Diana.
-Scusate, non potevo rinunciare a soccorrere il cane di un amico. Sono poi dovuto andare a farmi una doccia…-
Si voltò verso Stella e le sorrise.
-Scusami tanto. -
   
 
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