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Autore: Lancia Delta    20/04/2018    0 recensioni
[Creepypasta]Questa storia trae ispirazione dalla creeepypasta "Pokémon Lost silver", la protagonista é Aelita, ella vivrà un incubo, ma al suo risveglio le cose saranno ben peggiori...
Questa storia ha 3 finali, uno dei quali lé leggermente ispirato dal libro " la leggenda di Redenta Tiria" di S. Niffoi. I finali sono uniti solo dall'introduzione, per il resto hanno una piega narrativa tutta loro.
P.s la storia é narrata per buona parte da Aelita, e i fatti sono dunque, per in buona parte narrati al femminile.
Per gli altri personaggi userò la terza persona.
Aspetto recensioni
Genere: Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aelita
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una volta percorsi tutti i gradini, se non mi sbaglio erano una ventina, mi ritrovai in una stanza buia, nera come la notte più buia, non ci volle molto, appena 10\20 secondi, che un sistema automatico di illuminazione si attivasse.
Ciò che rivelò mi fece sussultare: mi trovavo in una stanza di colore rosso sangue, in essa si sentiva una melodia inquietante, simile a quella che Xana usa per attirare i suoi mostri…
Quella melodia mi mise allerta, mi fece preparare a combattere, ma non c' erano mostri, nemmeno uno, nemmeno un insignificante Cankelat.
La cosa non mi rassicurava affatto, anzi peggiorava la situazione.
Nella parte a est della stanza c' era un corridoio, era dello stesso, uguale, preciso, identico, colore della stanza.
Lo percorsi, - è l' unica via per fuggire – pensai, mi accorsi che, ogni venti passi, circa, il corridoio diventava più scuro.
Raggiunsi quasi la fine, quando notai che, alla fine di esso, ci era uno spiazzo su cui poggiava una Torre.
D' istinto ci entrai, passai sopra l' occhio di Xana, esso, come di consueto, si illuminò, un cerchio alla volta, di una tenue luce azzurrina e la consueta delicata spinta verso l' alto mi fece raggiungere la piattaforma sopraelevata.
Quello che mi fece trasalire fu ben altro: lo schermo azzurrino, quasi trasparente, apparve, come di consueto, ci poggiai la mano, non apparve, però, la consueta scritta AELITA
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Ciò che apparve mi impaurì: apparve, infatti, scritto, AELITA
Poi, le altre lettere apparvero, una per volta: prima un T, poi una O, fino a formare la frase:  AELITA
                          TORNA INDIETRO ORA 
Dopodiché apparve un menù, esso dava due possibilità di risposta, le possibilità erano agli antipodi: SI oppure No 
Scelsi no, lo toccai una volta, poi un' altra, dovetti toccarlo almeno quattro o cinque volte prima che funzionasse, non avevo idea delle conseguenze a cui avrebbe portato quella scelta, mi pareva non fosse successo nulla, tornai giù, nella piattaforma più bassa, uscì dalla Torre per vedere a cosa avesse portato quella scelta.
Appena uscì dalla Torre, una forza mi spinse a allontanarsi dalla Torre, a percorrere la passerella antistante la Torre, non potevo fare nulla per vincerla, alla fine, essa mi condusse allo spiazzo dove ero precedentemente scesa, questo volta, però, nella parete c' era un' apertura, non avevo idea di dove conducesse, ma, dato che sembrava essere l' unica via di fuga, varcai la soglia.
Mi trovai in un labirinto, esso aveva lo stesso colore della stanza  precedente, era differente dalla prima soltanto perché la melodia che si sentiva al suo interno era diversa, era più acuta, sembrava essere un grido di dolore.
Percorsi il labirinto, per fortuna non mi persi, all' uscita c' era una porta, la varcai.
Mi trovai in uno spiazzo, esso era giallino, l' unica via per andarsene era una passerella che si trovava a sud dello spiazzo.
Attraversai la passerella e mi trovai all' entrata di una grotta, vi entrai, dentro era tutto, salvo alcuni specchi d' acqua, peraltro ferma, era tutto completamente di una sfumatura violacea.
Neppure la dentro trovai mostri, ciò non mi rassicurava affatto.
Riuscì a uscire dalla grotta, quando di colpo me ne si parò davanti un' altra, essa differiva dalla precedente soltanto perché era bluastra anziché violacea. 
Pure in questo caso riuscì a uscire.
Di colpo venni teletrasporta nei pressi di una grotta grigia, di fronte a essa c' era uno spiazzo dove era presente una zona coperta d' erba, in fondo all' erba c' era William-Xana, con al suo fianco un Bolk, fissai William per pochi istanti, forse per appena cinque secondi, che lui sparì, si volatilizzò davanti ai miei occhi, invece il Book mi attaccò, riuscì a sconfiggerlo, non potei godere neppure per un istante per la mia vittoria, che venni trasportata in un altro posto, un posto che mi pareva di conoscere, sembrava la Città della Torre di Ferro, li c' erano però appena quindici persone, provai a parlare con ognuna di loro, ma fu inutile, dicevano frasi insensate insensate, scombinate, appena parlai con tutti, venni trasportata in un altro posto, in realtà era sempre la stessa città, questa volta, invece la città era viola.
Le stesse persone che erano presenti prima erano presenti anche ora, solo che questa volta erano tutti completamente bianchi.
Riparlai con ognuno  di loro e, questo volta fossero una frase di senso compiuto, dissero “ chi sei tu ragazza”, oltre alle 15 persone, questa volta c' era anche mio babbo, egli disse “?”.
Risposi, quasi meccanicamente “Aelita”
Altro cambio di luogo, mi trovavo davanti a una costruzione enorme, completamente nera, vi entrai.
Sentii una voce fredda, meccanica, essa diceva solo “ scappa finché sei in tempo”.
Al centro dell' edificio c' era un occhio di Xana, lo raggiunsi e venni sollevata verso l' alto.
Di colpo compresi che mi trovavo nella stessa stanza dell' inizio, era terribile, sembrava un circolo vizioso, era un incubo.
   
 
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