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Autore: RosesandViolet    21/04/2018    2 recensioni
Questa storia parlerà del legame creatosi tra due membri della famosa aga di J.K Rowling.
I due personaggi saranno: Albus Severus Potter e Bill Weasley.
La scelta è un po, anzi troppo, azzardata ma voglio provare a cimentarmi in una coppia che non è mai stata "calcolata".
Premetto che non sarà una storia scritta coni piedi, ogni sentimento, ogni emozione, ogni sensazione, dei due personaggi verranno descritte per arrivare al lettore.
Scrivo da ben cinque anni ma non ho mai pubblicato nulla, questa è la prima volta che faccio leggere le mie opere a qualcuno.
Spero che questa storia entrerà a far parte dei preferiti e ricordati, ne sarei immensamente grata.
Mi auguro che ogni capitolo verrà recensito con una critica, un complimento e anche dei consigli se ci saranno degli errori.
Spero che la storia piacerà tanto quanto oiace a me.
Buona lettura.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Albus Severus Potter, Bill Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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(Vi consiglio di ascoltare 'My immortal' mentre leggete.)



Capitolo Uno
Il Professor Weasley stava girando per il Castello per accettarsi che tutti gli studenti stessero nei dormitori. Era appena scattato il coprifuoco e Albus aveva fatto tardi con la sua lezione extra di Pozioni, con il permesso del Professor Lumacorno tra le mani, percorre il corridoio.
Mentre stava raggiungendo i sotterranei viene fermato da suo zio, nonché suo professore.

-Albus, cosa ci fai qui? E scattato il coprifuoco.-
-Professore ho la giustifica del professor Lumacorno, stavo facendo la lezione di pozioni extra-
-Va bene, vai ora. Buonanotte-

Al salutò con la mano suo zio e proseguì verso i dormitori verde argenti, pronunciò la parola d’ordine ed entrò nella sala comune delle Serpi.

Bill guardava il corridoio dove era sparito Albus e lasciò uscire un sospiro.
Proseguì il suo giro e verso la mezza andò nei suoi alloggi.

 
-Il giorno seguente-
 
Il mattino seguente Albus si svegliò chiamato dal suo amico Scorp.

-Mhh, Scorp sono le sette, e domenica voglio dormire-
-Al credo che non puoi, sono arrivati i tuoi genitori. Vestiti e vai in Sala Grande-
-Hai detto i miei genitori?-

Il biondo annuì e Al si alzò dal letto e si preparò pensando per quale motivo i suoi fossero li.
Una volta finito di vestirsi, salutò Scorp e si diresse in Sala Grande.
Appena messo piede nella Sala viene travolto da sua sorella Lily in un abbraccio.

-Al, mi sei mancato-
-Lily, anche tu-

Strinse anche lui dolcemente la presa e poi guardò i genitori.

-Come mai qui?-
-Siediti Al, dobbiamo dirti una cosa.-

A parlare fu la Ginny che lo invitò a sedersi, Al obbedì e si sedette sulla panca con Lily sulle gambe.

-Sono tutt’orecchie-
-Ecco, dopo vari discussioni con tuo padre, abbiamo deciso che è il momento di trovarti una moglie. Tra pochi mesi finirai la scuola e dovrai maritarti-

Il ragazzo spalancò gli occhi e guardò il padre e poi la madre.
Il padre era a testa china e non osava guardare il figlio, sia lui che il resto della famiglia era succube della donna.
La madre sorrideva maligna mentre vedeva l’espressione del figlio.

-Madre, io non obbedirò. Non sta volta, sono stanco di subire le tue decisioni. La vita è mia e decido io cosa fare con essa. Se mi scusi vado a finire il sonnellino-

Si alzò dalla panca e senza degnare di uno sguardo i genitori uscì dalla Sala Grande e si diresse alla Torre di Astronomia.
Lì si sedette su una panchina che avevano messo a inizio anno e sospirò.

Sua madre era cambiata dopo la sua nascita e peggiorata dopo la nascita di Lily.
La depressione post parto la fece diventare una iena, pronta a comandare tutti i membri della famiglia.
/Flashback/

Era l’estate del quinto anno di Albus, era nella sua stanza a fare come consuetudine i suoi compiti estivi quando la madre entrò nella stanza furiosa.

-Albus Severus Potter, come hai osato mandare via in lacrime Samantha? Sai quanto piaci a quella ragazza e che molto presto sarà tua moglie.-
-E ‘ un oca, ha la voce stridula e pensa solo al nostro patrimonio. Non voglio una moglie che somigli a te, madre.-

Lì la donna, ancor più furiosa, si avvicinò e lasciò uno schiaffo bello forte sulla guancia del figlio.

-Stasera resterai senza cena.-

Ella uscì dalla stanza sbattendo la porta e il ragazzo scoppiò in un pianto liberatorio.
Odiava sua madre, odiava il suo carattere e odiava il padre che si faceva mettere i piedi in testa e li faceva mettere anche ai suoi figli.

Per il resto dell’estate Albus passò più tempo nella sua stanza che con la famiglia.
Ogni tanto andava a fargli visita suo zio Bill, un altro componente della famiglia che non accettava i modi di fare della sorella.
Quello fu uno dei tanti giorni.

-Al, posso?-
-Si zio.-

Bill entrò nella stanza e si chiude la porta alle spalle, andò dal nipote che era steso sul letto con in mano un libro di Pozioni.

-Novità?-
-Nulla di nuovo, è sempre la solita pazza, papà è sempre il solito burattino, James non lo vedo quasi mai e Lily è dalla sua amica.-
-Ti senti frustato vero?-
-Molto zio. Io non capisco perché sia cambiata, prima non era così.-
-Purtroppo le persone indossano molte maschere, rovi chi viene smascherato subito e chi è bravo a mantenere quella maschera. Nemmeno noi ci aspettavamo tutto questo da Ginny, ma nessuno può far niente.-
-Perché?-
-Perché non si può cambiare, sarebbe solo tempo sprecato.-

Il ragazzo sospirò e si appoggiò allo zio, questo lo strinse a sé e gli accarezzò la testa.

-Voglio scappare via da qui…via da lei-
-Non puoi, finisci gli studi e poi vai via.-
-Mi seguirai?-
-Vedremo, sai ho anche io i miei problemi-

Si sorrisero e passarono la giornata insieme.
/Fine Flashback/

Il moro sospirava per l’ennesima volta prima che suo zio prese posto accanto.

-Mi dispiace Al.-
-Lascia stare zio, tanto non la si può cambiare, no?-
-Vieni qui-

Lo tirò a sé e lo abbracciò, il ragazzo appoggiò la testa sul petto dello zio e lasciò cadere altre lacrime.

-Sono stanco…-
-Passerà, pochi mesi e finirai gli studi. Poi, potrai andare via-
-Lo spero…io non voglio sposarmi. Non voglio-
-Nemmeno io voglio che ti sposi, hai tutta una vita davanti.-

Il ragazzo alzò la testa si perse negli occhi blu oceano dello zio.
Gli succedeva spesso perdersi nei suoi occhi, pensarlo tra una lezione e l’altra, sussurrare il suo nome durante la notte.
Non sapeva cosa stesse accadendo, ma non aveva paura di tutte quelle sensazioni. Alla fine era suo zio, non c’era nulla di sbagliato. No?





Note dell'Autore: Ecco il primo capitolo. Ho deciso di fare Ginny cattiva perché non è un personaggio che mi piace molto. Non me ne vogliate.
In questo capitolo abbiamo visto l'entrata dei genitori di Albus, Ginny cattiva e manipolatrice e Harry succube della moglie e uomo debole.
Nel prossimo capitolo ci saranno altri momenti tra i due protagonisti che ci fanno capire meglio la storia.
Spero che siano arrivati i sentimenti di Al a voi lettori. 
Al prossimo capitolo.



 
   
 
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