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Autore: Baldr    25/04/2018    4 recensioni
Thanos ha lasciato il pianeta dove ha lottato contro gli Avengers e i Guardiani della Galassia e chi è rimasto tira le somme di quanto accaduto
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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SPOILER

NON LEGGETE OLTRE SE NON AVETE ANCORA VISTO INFINITY WAR


 

Se n’era andato. Lo aveva stretto con tutte le forze che aveva, aveva cercato con tutto se stesso di trattenerlo, eppure lui se n’era andato comunque, portato via dal vento.

Tony si lasciò cadere su una delle rovine di quel pianeta, Titano, sperduto in chissà quale parte dell’universo. Un pianeta morto, come lo erano tutti quelli che erano arrivati lì con lui. Solo, in un cimitero a cielo aperto senza corpi da seppellire.
Si portò la mano tremante davanti alle labbra, con il terrore nel cuore che la sorte toccata a Peter fosse toccata anche a Pepper. Solo quella mattina era con lei al parco e lui stava tentando goffamente di trasmetterle la sua voglia di paternità.

-Non voglio morire!-

Strinse le labbra quando le parole di Peter risuonarono nuovamente nella sua testa. Quando le sue gambe si erano dissolte ed era finito a terra, il ragazzino lo aveva guardato in viso e gli aveva chiesto scusa. Lui si era scusato. Sarebbe stato lui a doversi scusare per averlo trascinato in quel posto! Lui aveva convinto lo stregone ad andare avanti, ad arrivare a Titano per fronteggiare Thanos dove non si sarebbe mai aspettato un attacco. Le lacrime gli pungevano gli occhi, ma si ostinava cocciutamente a non dar loro la libertà di scendere. Se lo avesse fatto, la disperazione lo avrebbe travolto e distrutto.

Tony si coprì il volto con le mani, nonostante l’addome gli bruciasse come l’inferno a causa della ferita, il dolore maggiore era nel suo cuore e nella sua testa. Quando quello strano gruppo di alieni e quel mezzo umano avevano iniziato a dissolversi nel nulla, l’idea che sarebbe potuto capitare anche a lui lo aveva fatto quasi impazzire. E quella consapevolezza aveva accompagnato la dipartita di Peter, così avventato, coraggioso, generoso. Così giovane. Aveva tutta la vita davanti e lui gliel’aveva fatta buttare via.

Chiuse i pugni, stringendo tra le dita le sue corti ciocche scure, ansimò al limite della crisi isterica, sforzandosi con tutto se stesso di mantenere il controllo.
Era solo, su un pianeta dall’altra parte dell’universo, senza mezzi per tornare a casa, e per quello che ne sapeva, tutte le persone a cui teneva sulla Terra, potevano essere morte. A causa sua, perché avrebbe potuto, avrebbe dovuto dare retta a Strange e girare quell’astronave e tornare indietro. Tutto era successo per colpa sua. Tutti quelli che erano morti, erano morti per colpa del suo piano.
Nella sua mente rivide Pepper, bellissima come sempre, la vide sorridere, poi l’immaginazione gli propose l’angosciante immagine di lei che si dissolveva come Peter.
Si abbracciò il petto e singhiozzò. Lo aveva avuto tra le sue braccia e aveva sentito la sua carne venire meno sotto le proprie dita. Quando aveva combattuto a New York credeva non potesse esistere una sensazione peggiore di quel senso di impotenza, invece lì, su quel pianeta di nessuno, si era reso conto di sbagliarsi.
Si sentiva solo, impotente, e lui aveva contribuito a distruggere tutto quello a cui teneva.
Il vento ululò con più forza, portando con sé i singulti di Tony Stark, che si persero nella desolazione di Titano.

 
   
 
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