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Autore: Ron23    26/04/2018    2 recensioni
Quanto può far male veder morire chi si ama sotto i propri occhi senza poter far niente?
Questa storia si svolge durante la fine dell’undicesimo ciclo, dell'eterno conflitto fra Cosmos e Chaos.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cloud Strife, Firion, Lightning, Squall Lionheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La guerra fra Cosmos e Chaos si stava ormai avvicinando alla fine, Lightning, Squall e Cloud, stavano combattendo contro Sephiroth, Kefka e Exdeath.

Cloud si Stava scontrando con Sephiroth, mentre Lightning impegnava Kefka e Squall affrontava Exdeath. Squall inflisse un colpo letale al suo avversario e lo eliminò, Kefka decise di ritirarsi e a quel punto Sephiroth con un colpo scaraventò a terra Cloud, così approfittando di un piccolo momento di distrazione di Lightning cercò di colpirla alle spalle, ma a salvarla fu l'intervento tempestivo di Squall, il quale però venne colpito mortalmente dalla spada di Sephiroth, che gli passò l'addome da parte a parte davanti allo sguardo sconvolto di Lightning. Il soldier la guardava con un sorriso quasi divertito, ma quando fece per estrarre la spada, si rese conto che Squall con le ultime forze gli tratteneva il braccio, impedendogli così di recuperare la l’arma.

«Credi davvero di potermi trattenere!» Esclamò Sephiroth con un sorrisetto provocatorio.

Ma prima che Sephiroth potesse fare qualcosa, Cloud lo colpì con un micidiale fendente, fu allora che il SeeD mollò il braccio del suo avversario, Il soldier estrasse la spada dal corpo di Squall il quale cadde indietro tra le braccia di Lightning. Cloud non diede tempo al suo avversario di reagire e gli inflisse il colpo mortale, Sephiroth neanche morendo abbandonò il sorriso provocatorio che aveva sul volto, lui sapeva che sarebbe tornato.

Squall cercò di dire qualcosa alla sua compagna, ma ormai non aveva più fiato e spirò fra le braccia di Lightning.

 

Al santuario Lightning era seduta a terra vicino una parete, i vestiti imbrattati del sangue del compagno e lo sguardo spento. Aveva perso completamente lo spirito combattivo, Squall era morto per salvarle la vita, a causa di una sua distrazione, si guardava le mani sporche di sangue e il senso di colpa la dilaniava. Inoltre lei aveva capito da tempo di amarlo, ma non gli aveva mai detto niente tenendo per se ciò che provava, e ora non avrebbe potuto più neanche sapere lui cosa provasse per lei.

Firion era li che la osservava, lui ne era innamorato, e gli faceva male vederla così, un male cane, era come se gli stessero stritolando il cuore. Voleva avvicinarsi per consolarla ma gli mancò il coraggio, non sapeva cosa dirle, all'improvviso sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla, era Cloud.

«Ora ha solo bisogno di stare da sola» disse.

«Sei sicuro?» gli rispese Firion.

«Credimi, so cosa sta provando. Anche se non ho molti ricordi del mondo da cui vengo, so di aver visto morire una persona cara davanti a i miei occhi senza poter far niente, so quanto può essere devastante.» Così dicendo Cloud si preparava a partire di nuovo.

«Dove vai ora?» gli domando Firion.

«Vado a cercare Artemisia» fu la sua risposta.

«La strega manipola tempo, perché ora!»

«Perché sento che è una cosa che devo fare!» Cloud non aggiunse altro.

«Allora lascia che ti accompagni» disse lui con sguardo deciso, non avrebbe certo accettato un no come risposta.

«Verrò anche io con voi» dichiarò Lightning.

«No! Tu saresti solo di peso» gli rispose Cloud.

«Cosa!» esclamò lei.

«In questo momento non hai la lucidità necessaria per combattere» risposte il biondo. «Ti faresti solo ammazzare, vuoi forse rendere vana la sua morte.»

«Ehi, Cloud stai esagerando» affermò Firion.

«No, ha ragione lui.» Replicò lei stingendo pugni con rabbia.

Firion si fece coraggio e si avvicinò a lei.

«Lightning ascolta, lui ti amava.» Quanto gli costava dirle così, in realtà Firion non poteva esserne sicuro, ma sapeva però che in quel momento lei aveva bisogno di sentirselo dire.

«Finché lo ricorderai lui vivrà per sempre nel tuo cuore.» le disse Firion donandole una rosa selvatica.

Finché lo ricorderò! Pensava lei fra se e se guardando la rosa di Firion.

«Torneremo presto!» esclamò mentre partiva con Cloud. Ma i due non fecero più ritorno da quella missione.

Qualche giorno dopo, Lightning si trovava nel cimitero vicino al santuario, dove vi erano le tombe dei guerrieri di Cosmos caduti in battaglia durante quella guerra. Lightning era difronte alla lapide di Squall, accanto alla quale vi erano quelle di Firion e Cloud. accanto a lei c’era Yuna con il volto rigato dalle lacrime, mentre guardava la distesa con le lapidi dei suoi compagni, loro due assieme a Cecil, Tifa e il Guerriero della Luce, erano gli unici sopravvissuti.

«Avevi ragione Yuna, avrei dovuto dirgli cosa provavo.» Disse Lightning guardando la lapide dell’amato.

«Firion te l’ha detto! Squall ti amava» le rispose Yuna.

«In realtà lui non lo sapeva, Firion non è mai stato bravo a mentire.» Replicò lei mentre posava la rosa sulla tomba di Firion.

Squall, tonerò a combattere, così presto questa guerra finirà, e forse un giorno almeno le nostre anime si ritroveranno. Pensava guardando la sua lapide.

Poco dopo l'undicesimo ciclo di battaglie terminò e il Drago Shinryu riportò tutto all'inizio dando il via ad un nuovo ciclo di battaglie dell’eterno conflitto fra le due divinità.

I caduti erano tornati in vita senza alcun ricordi di ciò che era accaduto precedentemente. Ma anche se Lightning non ricordava niente, i suoi sentimenti per il giovane Squall erano rimasti intatti, ma nel profondo era rimasto anche il dolore di ciò che era accaduto. Inoltre Cloud, Tidus e Terra si trovavano fra le fila di Chaos e nessuno ricordava che prima erano stati loro compagni. Il dodicesimo ciclo era appena iniziato.

 
   
 
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