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Autore: AlessiaDettaAlex    02/05/2018    2 recensioni
[LLS! Circus!AU | KanaMari | Prima AU che scrivo, non so che mi sia preso | Temo di dover mettere il tag OOC | 557 parole, sarebbe più una flashfic ma vabbè]
Breve storia generica nata seguendo un'ispirazione improvvisa e irrefrenabile.
"Kanan era pronta a scommettere che non potesse avere più di vent’anni, esattamente come lei. Ma diversamente da lei, umile figlia di un pescatore, Mari danzava con sicurezza a molti metri da terra, il corpo cinto e accarezzato dai drappeggi del telo al quale affidava la sua vita. E Kanan si dimenticò di tutto ciò a cui aveva assistito prima, o dopo"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Kanan Matsuura, Mari Ohara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fuoco d’artificio
 
 
Kanan la vide volteggiare per la prima volta tra i suoi tessuti aerei una sera di maggio.
Prima di lei aveva riso con i bambini alle gag del clown spettinato e i piedi fasciati e sporchi; aveva seguito affascinata il galoppo di alcuni pony dal pelo lungo e ispido, sui cui dorsi stavano personaggi imbellettati di pizzi e brillantini, coi volti mascherati da un pesante strato di trucco. Aveva condiviso con il resto del pubblico lo stupore tangibile al di sotto di quel tendone che nascondeva così tante meraviglie.
Poi il presentatore aveva annunciato la stella più luminosa del suo circo, l’attrazione principale: una ragazza dai capelli biondi e il sorriso radioso, acrobata e danzatrice dell’aria, tanto leggera che pareva beffeggiare la gravità stessa. Nonostante il viso dipinto di fioriture colorate che rendevano difficile capire dove iniziasse la sua pelle nuda, Kanan era pronta a scommettere che non potesse avere più di vent’anni, esattamente come lei. Ma diversamente da lei, umile figlia di un pescatore, Mari danzava con sicurezza a molti metri da terra, il corpo cinto e accarezzato dai drappeggi del telo al quale affidava la sua vita. E Kanan si dimenticò di tutto ciò a cui aveva assistito prima, o dopo.
La vide quella sera di maggio e non riuscì più ad ammirare le stelle dal molo dove suo padre la portava a pescare: non erano splendenti come gli occhi di Mari.
Allora tornò la notte seguente per assistere allo stesso numero, per vedere la stessa stella brillare. Al di sopra dei suoi occhi spalancati, al di sopra degli applausi del pubblico, la ragazza compiva movimenti aggraziati e sinuosi seguendo la musica, si intrecciava al tessuto rosso rivelando figure che lasciavano ammaliata la giovane spettatrice. E Kanan ammutolì completamente quando si accorse che per un secondo i loro sguardi si erano incrociati.
Tornò di nuovo, cercò il suo sguardo nell’aria e lo trovò. Il lieve ma sicuro sorriso di Mari le diede la certezza di essere riconosciuta, che la sua costante presenza, ogni sera, non era passata inosservata. E questa volta la giovane figlia del pescatore sentì di volare e danzare insieme a lei, di accompagnarla e sostenerla in un gioco di mutui sguardi, di occhiate fuggevoli, immaginando che fossero le sue braccia a sorreggere il corpo della stella del circo e a impedirle di cadere; e Mari si lasciava cingere da quelle braccia. Kanan poté perfino giurare di averla vista voltarsi e sorriderle un attimo prima di sparire dietro le quinte.
Ritornò quindi l’ultima sera, per l’ultimo spettacolo che avrebbe tenuto nella sua cittadina di mare. Fece di tutto per poter entrare nella sua tenda, quando finì l’esibizione; per poterla toccare, per permettere ai loro corpi di danzare realmente insieme per la prima volta. E gli occhi di Mari sorrisero, perché sapeva che lei sarebbe venuta; come una sirena che si fosse curata di sedurre col suo canto il pescatore sperduto tra le onde, attendendolo poi nella sua grotta. Danzarono all’ombra della notte, seguendo la musica del battito congiunto dei loro cuori, con la passione di chi si ama da sempre, come fossero le due metà di una sola persona finalmente riunitesi: l’artista abbandonata alle braccia forti della compagna, che la cullava con la dedizione e la delicatezza di un’amante devota.
 
Per Kanan, l’alba che annunciava la partenza di lei venne fin troppo presto.




 
Note di Alex
Questa storia ha una doppia ispirazione: da una parte la carta SIF di Mari del circus set, in cui lei si "applica" nella disciplina dei tessuti aerei, dall’altra la canzone “In equilibrio” di Ilaria Porceddu, seconda classificata al Festival di Sanremo del 2013 sotto la categoria Giovani, che per me è un’opera d’arte sotto il punto di vista di tipo tutto: musica, voce, testo. Vi consiglio di ascoltarla, perché merita. È stato ascoltando proprio questa, mentre camminavo in riva al mare, che ho avuto la visione di questa banale storia di due spiriti vicendevolmente e inesorabilmente attratti che si incontrano per un brevissimo tratto della loro vita tramite un circo itinerante, per poi non rivedersi (presumibilmente) mai più anche se la canzone non parla proprio di questo ma ciaone. E non sono più riuscita a scrollarmi di dosso quest’idea finché non l’ho scritta, tanto continuava ad assillarmi.
Quindi, ve la offro.
Long live KanaMari!
Alex
   
 
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