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Autore: L u x    03/05/2018    5 recensioni
Alec lo osservava da sopra il letto, girato verso di lui e sostenendosi con il gomito, la testa appoggiata sulla mano e gli occhi che si chiudevano all'improvviso per la stanchezza.
[Malec]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata con l'ennesima Malec!
Sentivo il bisogno di scrivere una ff per loro due, dopo aver visto la 3x07.
I miei bambini. E niente, spero vi piaccia! See ya! ~


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Era notte fonda e Magnus si stava cimentando nell'ennesima lettura di libri scritti in lingua demoniaca, con due evidenti occhiaie illuminate dalla luce prodotta dall'abat-jour sulla scrivania.
Alec lo osservava da sopra il letto, girato verso di lui e sostenendosi con il gomito, la testa appoggiata sulla mano e gli occhi che si chiudevano all'improvviso per la stanchezza. 
– Magnus, su, vieni a letto, è tardi.– disse Alec, facendo subito dopo uno sbadiglio, segno che da lì a qualche minuto sarebbe crollato dal sonno.
Magnus si girò leggermente verso di lui e sorrise, malizioso come sempre.
– Fiorellino, questi inviti mi distraggono.–
Alec sbuffò, roteando gli occhi verso l'alto per l'esasperazione, perché Magnus riusciva a trovare doppisensi anche in frasi caste e pure.
Diede le spalle a Magnus e si stese, chiudendo gli occhi nell'attesa che Morfeo lo prendesse tra le sue braccia, ma le braccia che si allacciarono alla sua vita e la presenza di qualcuno che faceva peso sul materasso dietro di lui erano di Magnus.
– Quanto siamo permalosi stasera.– disse lo stregone, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Alec si girò velocemente nella sua morsa e lo tirò con forza a sé per portarlo sul lato vuoto del letto, avvicinandosi il più possibile a lui e appoggiando il viso sulla spalla di Magnus.
– Scusa se voglio stare con te, Sommo Stregone di Brooklyn dei miei stivali.–
Disse con voce ovattata, poiché le sue labbra erano a contatto con la pelle abbronzata di Magnus. 
– Oh no, Alexander, i tuoi stivali sono sporchi di sangue e decisamente out!–
Subito dopo Magnus scoppiò a ridere, seguito da Alec che però si fermò di colpo, facendo scattare un campanello d'allarme nello stregone.
– Alexander?– chiese, con un velo di preoccupazione nella voce. Alec si affrettò a rispondere, forse anche in modo brusco.
– Non farlo.–
Magnus aveva le pupille a forma di punto interrogativo. 
– Non devo fare cosa?–
Alec sembrava ipnotizzato, era come se qualcun'altro stesse parlando al suo posto.
– Non smettere mai di sorridere.–
Alec allungò una mano verso il viso dello stregone, accarezzandogli la mascella con la punta delle dita e  facendo sorridere lo stregone perché, nonostante possedesse la forza di uno Shadowhunter, aveva una delicatezza smisurata che riservava soltanto a lui.
– Così, all'improvviso?– chiese lo stregone, con un sorriso che non accennava a voler sparire dalle sue labbra.
Alec continuava a toccare la sua pelle, accarezzandogli le labbra, le guance, il collo, il pomo d'Adamo e di nuovo da capo, tracciando quel percorso ad occhi chiusi, quel percorso che ormai conosceva a memoria, e provocandogli delle scariche elettriche che si diramavano in tutte le ossa, i muscoli, i nervi e le vene.
– All'improvviso, sì, come sei arrivato tu.
Aku cinta kamu, Magnus.–
   
 
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