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Autore: Nefer    03/07/2009    8 recensioni
[NUOVO CAPITOLO POSTATO]
Seguito di French Kiss, ma potete benissimo leggerla anche se non avete letto l'altra fic!
Lily e James sono ormai prossimi al matrimonio. Finalmente coronano il loro sogno e… Lily resta inaspettatamente incinta! La storia racconta della gravidanza, della nascita e la crescita di Harry e di molte altre avventure, arricchita da pagine del diario di Lily.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta: French Kiss & Nine Months'
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NINE MONTHS

CAPITOLO I
James Potter è il mio fidanzato. Quando dico “fidanzato” intendo nel modo ufficiale, con tanto di festa di fidanzamento, una cosa che ha voluto mia madre a tutti i costi che io sinceramente ho trovato superflua. Comunque sia ho pensato che fosse carino da parte mia farla contenta.
Ormai io e James abbiamo diciannove anni. Sono passati due anni da quando mi ha chiesto di sposarlo. Ricordo ancora perfettamente quel giorno. Era l’ultimo anno ad Hogwarts. Si è inginocchiato davanti all’intera Sala Grande, durante il ballo di fine anno, e mi ha chiesto di sposarlo. Mi pare più che ovvio che gli abbia detto di sì!
Sono passati due anni… e ancora non abbiamo coronato il nostro sogno. Per vari motivi. Il principale è che lui ha iniziato a studiare per diventare Auror e io insegnante di Pozioni!
Ma ora siamo decisi più che mai a sposarci! Ed entro la fine di quest’anno! Nulla può impedircelo!
Ecco… siamo un po’ indecisi sulla data del matrimonio. Io vorrei una bella cerimonia all’aperto alla fine dell’estate. Lui invece vorrebbe la classica cerimonia, possibilmente in autunno.
Non so chi di noi due l’avrà vinta. Sirius, il suo migliore amico, dice che una cerimonia d’estate sarebbe bellissima. Ogni tanto quel ragazzo qualcosa di intelligente la dice!
Remus si è dichiarato assolutamente neutrale. Meglio chiedere consiglio a Charlotte che è già sposata da diversi mesi ormai…
Sì, vado a telefonarle! Meglio così…
Charlotte dice che alla fine l’avuta vinta lei! Mah… solo io non riesco ad abbindolare il mio fidanzato? Be’, tenterò questa sera quando mi porterà a cena fuori.

 - Lily, è arrivato James! – urlò la signora Evans dal piano di sotto.
Lily inciampò nel tappeto in bagno e per poco non finì a terra, mentre, nel contempo, cercava di legarsi i capelli con un elegante fermaglio nero.
 - A-arrivo! – gridò l’attimo dopo, affacciandosi appena fuori dal bagno. Si guardò allo specchio e si trovò ridicolmente penosa.
Forse un po’ di trucco avrebbe migliorato la situazione. Ecco il fard sulle sue guance, un leggero ombretto, mascara e un rossetto dal delicato colore pastello.
Ora si sentiva leggermente più umana e pronta ad uscire a cena con James.
Cercando di non cadere giù per le scale con le sue nuove scarpe col tacco, raggiunse il ragazzo all’ingresso. Salutò in fretta i genitori ed uscì con lui.
James le diede un lungo bacio carico di passione, come se non la vedesse da anni e non da quel pomeriggio.
Ma ovviamente Lily non ci pensò due volte a ricambiare il bacio! Poi si diressero verso la macchina.
 - Allora, dove mi porti? – chiese Lily.
 -Ad un ristorante d’eccezione… - disse James con un sorriso – Casa mia.
Lily sorrise – Mi piace questo ristorante.
James mise in moto la macchina. Era stata dura convincerlo a prendere la patente dei Babbani, ma alla fine, almeno su quello, Lily l’aveva avuta vinta. Lui continuava a sostenere che non ce ne fosse bisogno, dato che potevano entrambi Smaterializzarsi.
Lily gli aveva fatto gentilmente notare che non avrebbero potuto Materializzarsi in un ristorante di Babbani, tutte le volte che voleva.
Di fronte a tale realtà James aveva dovuto cedere.
Non solo, si era anche preso in affitto un appartamento nella periferia Babbana per stare il più vicino possibile a Lily. Un gesto che la ragazza aveva trovato davvero romantico, perché vedere James alle prese con la vita dei non maghi di tutti giorni le faceva provare una certa pena nei confronti del ragazzo.
Insegnargli ad usare il telefono era stata decisamente dura. I primi tempi ancora le mandava gufi per sentirla e allora era lei a telefonargli.
Grazie al cielo imparare ad usare i fornelli non era stato così difficile e li sapeva usare decisamente bene!
Per questo fu contenta di andare a cena da lui quella sera, non solo per i piatti cucinati, ma anche per… avere un po’ di intimità…
Era difficile quando sua madre le stava con il fiato sul collo. La signora Evans era una donna molto accondiscendente, ma anche molto all’antica. Adorava James ed era contenta del fatto che Lily stesse con lui, ma non tollerava i rapporti al di fuori del matrimonio.
Se solo avesse saputo che la prima volta di Lily era stata a diciassette anni… anzi ancora non li aveva compiuti.
D’altronde a Lily piacevano quelle scappatelle con James. Far credere alla madre che andavano in un posto affollatissimo mentre invece erano solo loro due nella casa di James.
I due ragazzi salirono fino al secondo piano, facendo a gara a chi arrivava prima. Vinse ovviamente James, ma solo perché Lily era decisamente impedita con i tacchi.
- Non vale! – esclamò raggiungendolo, ma rideva. James le diede un bacio e aprì la porta.  
 - Et voilà! – fece James indicandole il salottino dove c’era una tavolo elegantemente apparecchiato per due, con tanto di rose rosse e candela al centro.
Lily sorrise ed entrò. – Oh James! Che bello! – esclamò entusiasta.
Mangiarono e finita la cena Lily provò ad affrontare la questione “data del matrimonio”.
 - Sai, dovremmo decidere in fretta se vogliamo sposarci entro la fine di quest’anno. – disse la ragazza. Poi lo guardò con i grandi occhi verdi, imploranti –James, mi piacerebbe davvero tanto una cerimonia d’estate! Vorrei indossare un abito un po’ scollato, sai!-
 - E io vorrei indossare una cravatta e la giaccia senza dover sudare e somigliare alle cascate del Niagara! – disse di rimando James.
 - Non lo voglio in autunno! Fa troppo freddo! – replicò Lily corrucciando la fronte.
 - Nei primi di autunno non fa troppo freddo!
 - Gli alberi sono spogli, le foglie secche e gialle! È troppo triste!
Sapevano che di quel passo non avrebbero concluso nulla. E la serata era già rovinata!
Stettero per diversi minuti in silenzio, tenendosi il broncio, fino a che James non si arrese per primo.
 - Lily, non mi va di litigare. Perché dobbiamo rovinare questa serata così? – disse – Non possiamo riparlarne domani pomeriggio? Ti prometto che domani decideremo tutto!
Lily sospirò. James aveva ragione in fondo – D’accordo, ma devi promettermi che da domani inizieremo a pensare al matrimonio seriamente! – lo ammonì.
James annuì con fare solenne e le fece un sorriso. Lily si lasciò sciogliere da quel sorriso e non poté resistere alla tentazione di baciarlo.
L’attimo dopo erano già nel letto di James, ormai dimentichi del recente litigio…

Lily afferrò la sveglia con uno sbadiglio. Le cinque del mattino. Maledizione, si era addormentata.
Provò ad alzarsi, ma un braccio attorno alla sua vita, la teneva stretta.
Si voltò verso James, che aveva il viso affondato nel cuscino ed un espressione beata sul volto.
 - James… devo andare… - fece Lily cercando di togliersi il braccio del ragazzo di dosso.
 - Altri cinque minuti… - disse lui senza nemmeno aprire gli occhi.
 - James, se i miei si accorgono che non sono rientrata a casa mi uccidono! – finalmente Lily riuscì a togliersi di dosso il braccio di James.
Si alzò da letto e si affrettò a recuperare i suoi vestiti, sparsi per la stanza.
 - Uffa! – sbuffò James girandosi sulla schiena per guardarla.
Lily si era già rimessa il vestito nero e le scarpe. Diede un bacio a James – Ci vediamo questo pomeriggio. – gli disse.
Il ragazzo non la mollò – Un altro bacio! – implorò.
Lily, paziente, lo baciò di nuovo – Ora devo proprio andare. – disse – Alle otto devo essere a scuola per il tirocinio.
Si liberò gentilmente dalla sua stretta e riuscì ad andarsene.
Rientrata a casa si tolse le scarpe per fare meno rumore. Salì silenziosamente nella stanza che ancora divideva con la sorella.
Petunia era nel suo letto e le dava la schiena. Per fortuna anche lei dormiva. Lily indossò il pigiama e si mise sotto le coperte.
 - Lo so che sei stata da Potter! – sussurrò acida Petunia. Era sveglia a dispetto delle apparenze – Ti pare questa l’ora di rientrare? Pensa se lo viene a sapere la mamma!
 - Chiudi quella bocca, Petunia! E non azzardarti a dire qualcosa alla mamma! – replicò Lily furiosa. Si girò dall’altra parte e chiuse gli occhi.
Petunia non emise un fiato e si rimise a dormire.
La sveglia di Lily suonò alle sette. Troppo presto per i gusti della ragazza. Ma riuscì comunque ad alzarsi, con uno sbadiglio e a trascinarsi fino in bagno per prepararsi.
Molto più simile ad uno zombie, piuttosto che a Lily Evans, scese in cucina per fare colazione. Petunia continuava a lanciarle silenziose occhiatacce, mentre mangiava i suoi pancake.
Lily, semplicemente, la ignorò e, finita la colazione, salutò tutti per correre alla scuola di stregoneria e magia di Hogwarts, che era stata la sua scuola per sette lunghi anni in cui era successo di tutto.
Mentre viaggiava tranquillamente in macchina Lily si lasciò andare ai ricordi.
Era entrata lì che aveva undici anni. Aveva conosciuto in quella scuola le sue prime, vere migliori amiche: Angeline Carpenter, Isabel Pratt e Charlotte Bailey. Ai tempi della scuola erano inseparabili e lo erano tuttora, nonostante Charlie fosse sposata e Angy in America a finire gli studi lì.
Le mancava Angy. Era la sua amica più stretta ed erano due anni che non la vedeva. Il padre l’aveva mandata in America due anni prima, quando gli attacchi di Voldemort si erano intensificati, temendo per la sua vita.
Ma erano in continuo contatto e si sentivano ogni giorno.

Questa mattina ho avuto il tempo di fare due chiacchiere con Charlie e le ho raccontato che James non molla. È così testardo! Si è messo in testa che il matrimonio deve essere d’autunno e non vuole cambiare idea. Le ho raccontato anche la fatica che ho fatto ad andarmene questa mattina. Non voleva più lasciarmi!
Charlie si è lasciata sfuggire un’esclamazione di vittoria. Mi ha detto che è proprio su questo punto che devo giocare a mio favore. Devo far capire a James, che prima ci sposiamo e prima mi avrà tutta per lui. Su questo non ci avevo pensato. Charlie è davvero furba. Sarà così che riesce a convincere Dean in tutto?
Le ho chiesto cosa avrei dovuto fare se non avesse dovuto funzionare nemmeno così. Per prima cosa, mi ha detto, funzionerà di sicuro. Basta nominare il sesso e i ragazzi diventano dei docili agnellini in grado di saltare anche in un cerchio di fuoco, se poi James è un caso particolare e non si lascia abbindolare nemmeno così, l’unica cosa da fare è piangere e implorarlo, fino a che non ne avrà piene le scatole e allora per disperazione cederà.
Questo punto mi piace un po’ meno. Siamo entrambi molto orgogliosi e non voglio essere io la prima ad abbassarsi ad implorarlo. Ma come si dice: a mali estremi, estremi rimedi.
Eccomi arrivata a scuola. Varco i grandi cancelli e mi dirigo verso il portone. Nonostante sia maggio ormai, questa è solo la prima lezione da tirocinante. E chi mi sta facendo concorrenza per diventare professore di Pozioni?
Proprio lui, Severus Piton! Anche se so che la sua massima ambizione sia quella di diventare insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Mah! Dubito che Silente gli darà la cattedra così facilmente.
E proprio a me doveva venire a fare concorrenza quello? Oddio, voglio troppo il posto di insegnante di Pozioni! Come faccio? Piton è bravissimo in quella materia…
Mmmmh… meglio non pensarci troppo o non avrò la forza di partecipare alla lezione…
Oddio… ma se non penso alla cattedra di Pozioni, penso al matrimonio… ecco… sento che le forze mi stanno per abbandonare…

Lily si riscosse dai suoi pensieri non appena raggiunse l’aula di Pozioni. In quel momento un piccolo Elfo Domestico le corse incontro.
 - Signorina Evans! – gridò agitando un foglio di pergamena. – Il professor Silente manda questo!
Lily prese il foglio e lesse strabuzzando gli occhi. Il professore di Pozioni quel giorno non c’era e lei avrebbe dovuto sostituirlo, facendo lezione da sola.
Lily iniziò a sudare freddo. Lei? fare lezione da sola ad una trentina di ragazzini del secondo anno scalmanati? Ma non lo aveva mai fatto in vita sua!
 “Oddio… non so se sarò in grado di farlo” pensò.
Ma non c’era tempo per rimuginare sulla cosa, perché ormai le lezioni erano iniziate e non poteva più tirarsi indietro.
Si fece coraggio ed entrò. Trenta paia di occhi curiosi si focalizzarono seduta stante su di lei.
Deglutì, ma cercando di mantenere un’aria seria, raggiunse la cattedra e si voltò verso di loro.
Cielo quanto erano piccoli! Ma anche lei a dodici anni era così nanerottola?
Fece un sorriso sforzato, cercando di mantenere la calma. I ragazzini continuavano a fissarla in silenzio.
 - Emh… il professore oggi non può venire a fare lezione, per cui lo sostituirò io. – spiegò Lily, tormentandosi le mani l’una con l’altra.
Loro continuarono a fissarla in silenzio, fino a che una bambina non alzò la mano. Lily osservò i colori della sua divisa. Era una Grifondoro.
 - Come si chiama? – chiese.
 - Lily Evans.
Nella classe si levò un coro di – Benvenuta, professoressa Evans.
Che fece arrossire non poco Lily, ma che comunque sorrise compiaciuta – Grazie. – disse. Come inizio non era male.
Molto più sicura di se, chiese a che punto fossero arrivati con il programma e iniziò a spiegare un nuovo argomento.
La lezione andò alla grande. Finita l’ora i bambini la salutarono allegramente e la classe si svuotò.
Lily prese la sua borsa e raggiunse di corsa l’ufficio di Silente, dato che sul biglietto c’era scritto di andare da lui non appena finita la lezione.
 - Professore! – esclamò Lily trafelata – Professore, come ha potuto lasciarmi fare tutto da sola?
 - Scommetto che te la sei cavata egregiamente, Lily. – disse lui con un sorriso – Ho visto gli studenti uscire entusiasti da quell’aula.
Lily arrossì – Be’…  è stata una lezione molto facile. – disse, imbarazzata. – E loro sono stati bravissimi.
 - Tu sei stata bravissima. – la corresse Silente – Spero di rivederti domani per un altro giorno di tirocinio. – aggiunse.
 - Certamente, professore! – esclamò Lily raggiante – Grazie! Arrivederci! – esclamò uscendo dalla stanza e scontrandosi quasi con Severus Piton.
Lui la guardò con il solito cipiglio arcigno e per un attimo lei si sentì in soggezione. Pigolò delle scuse e corse via.
Il resto della mattinata lo passò al telefono con Izzie. Anche lei le diede dei buoni consigli su come convincere James. Era fidanzata da un anno con un ragazzo molto testardo di nome Sean e sapeva come andavano certe cose.
Le disse che gli uomini andavano presi per la gola, inoltre.
Quel consiglio illuminò Lily. Ma certo! Era libera fino all’ora di pranzo! Avrebbe potuto preparare qualcosa senza problemi. Ringraziò Izzie e si mise subito a lavoro, in cucina.
Con la magia avrebbe preparato tutto in un attimo, ma c’era una bella differenza tra qualcosa preparato con la magia e qualcosa fatto con le proprie mani.
Prese un libro di ricette vecchio, che apparteneva a sua madre quando era ragazza e optò per fare dei dolcetti al cioccolato, cosa che James adorava.
Mentre impastava, sbuffava, cercava di seguire la ricetta alla lettera, ripensò alla chiacchierata con Izzie e a come lei parlava di Sean.
Sembrava il principe azzurro caduto dal cielo. Eppure fino all’estate del loro settimo anno Izzie era stata fidanzata con Remus Lupin, l’altro migliore amico di James, e sembrava davvero innamorata. Cosa era andato storto tra loro? Perché si erano lasciati?
Lily non l’aveva mai saputo. Izzie e Remus avevano voluto tenere la cosa per se. Erano comunque rimasti molto amici e si volevano un gran bene.
Chi invece aveva del tutto tagliato i ponti erano stati Sirius ed Angy. Anche loro fidanzati ai tempi del settimo anno. Erano decisamente innamorati, ma poi lei se n’era dovuta andare e avevano deciso di chiudere per non soffrire a causa della distanza.
Da allora non si erano più sentiti…
Lily infornò i dolcetti. Avevano un aspetto delizioso ed erano tutti a forma di cuore.
Certo che se non avesse funzionato nemmeno così…
Le stava provando tutte. Izzie le aveva addirittura proposto lo “sciopero del sesso”. Altra ottima idea.
Ecco, si sarebbe rifiutata di fare l’amore con James fino a che lui non avesse ceduto e per sicurezza, nel caso poi lui cambiasse idea, fino al matrimonio.
Così era davvero costretta a sposarla il più presto!
Il telefono iniziò a squillare proprio quando aveva appena chiuso l’anta del forno. In casa non c’era nessuno a parte lei e così corse a rispondere.
 - Tesoro, passo a prenderti tra mezz’ora, così andiamo a pranzo fuori e finalmente discutiamo di questo matrimonio! – disse James dall’altra parte.
 - Perché invece non andiamo di nuovo a casa tua? – propose Lily maliziosa.
Faceva parte del piano essere maliziosa e fargli credere che avrebbe ceduto.
 - Ah! D’accordo! – fece James entusiasta.
Lily rimise giù la cornetta, soddisfatta. Il suo piano era appena iniziato. Voleva il matrimonio in estate e lo avrebbe avuto!
Mezz’ora dopo i dolcetti erano pronti e James, puntuale, era passato a prenderla.
Lily mise i dolci in una bella scatolina oro e rossa, i colori preferiti di James ovviamente, e corse da lui, lasciando un biglietto ai genitori, attaccato alla porta del frigorifero.

Dovrò fare una statua a Izzie e Charlie! A parte gli scherzi, credo proprio che farò loro un bel regalo.
I loro consigli si sono rivelati fantastici! Hanno funzionato alla perfezione! James si è trasformato in un cucciolo indifeso sotto i miei occhi, mentre dentro di me finalmente esultavo vittoriosa.
Quando ho tirato fuori quella scatola con i suoi colori preferiti e quando ha visto cosa conteneva, ha iniziato a guardarmi in adorazione.
E poi ovviamente ha provato a trascinarmi in camera e io mi sono categoricamente rifiutata e ho attaccato con la solfa dello “sciopero del sesso”. L’accostamento “sciopero” e “sesso” insieme lo hanno scioccato. L’adorazione è sparita dai suoi occhi sostituita dal disgusto per ciò che avevo detto.
Alla fine gli ho dato il colpo di grazia dicendogli che prima ci sposavamo e prima avremmo fatto di nuovo l’amore!
È rimasto in silenzio a lungo, rimuginando, mentre io ridacchiavo sotto i baffi.
Alla fine mi ha guardata e si è arreso. Ho evitato di mettermi ad urlare e saltare davanti a lui per lasciargli quel briciolo di dignità che gli era rimasta.
Ma l’ho baciato su una guancia, ringraziandolo. Anche se ringraziarlo mi sembrava una presa in giro, dato che lo avevo praticamente costretto io a cedere.
Il matrimonio sarà il venticinque luglio. Devo correre a chiamare Izzie, Charlie e Angy per dirglielo!
Ho vinto io! Lily Evans ottiene sempre quello che vuole!
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