Prologo:

(Dopo la saga dea Torre dei duelli)

Era finita … e yugi si lasciò andare a un sospiro di sollievo e siasciugò le fronte con il braccio, mentre sua madre iniziò a lamentarsi. < Ah finalmente abbiamo messo le cose in chiaro con quei dottori. – continuava a dire, tenendosi la fronte – mi chiedo come hanno fatto a pensare una cosa del genere. >
< Dai mamma non pensarci, l‘importante è che abbiano capito …> cerca di tranquillizzarla il ragazzo, portandosi una mano tra i folti e incasinati capelli, neri viola e biondi.
< E poi non c’era da preoccuparsi. – incalzò il nonno – Era solo la segnalazione di un ragazzo appea uscito da uno stato di follia, e ancora confuso. Non era possibile che avesse ragione. > la donna però disse: < Ma accusare uno studente più giovane di averlo aggredito, e facendolo passare per uno psicopatico … che accusa grave. > Yugi arrossì guardando in basso un po’ colpevole.
< Eh sì …> disse per poi spostare lo sguardo di lato a guardare qualcosa di indefinito assottigliando leggermente lo sguardo … mentre con una mano sfiorava il suo medaglione, il puzzle del millenio, con il torso. Mandò uno sguardo all’edificio dietro di se, un edifico e su di esso un cartello sopra scritto “Ospedale Psichiatrico Samaru” …
Un grido e dei passi lo fecero riportare alla realtà, guardò davanti a lui e vide tre ragazzi e una ragazza correre verso di lui gridando la vista dei suoi amici gli fece brillare gli occhi < Ehi Ragazzi! > il primo a buttarsi per prenderlo per il collo tirandoselo a se e iniziando a torturagli i capelli e la testa, fu Katsuya.
< Yugi! Lo sapevo che non eri pazzo!!> esclamò ridendo e scherzando, mentre il nominato ridacchiava.
< Scommetto che quegli idioti non sapevano che pensare, appena ti hanno visto!> esclama convinto Hiroto.
< E’ davvero un bel sollievo. > sospira confortata Anzu.
< Yugi non poteva aver fatto nulla di male. > annui Ryou con leggerezza. Era bello vedere la banda unita e festosa … purtroppo però, nelle loro voci c’era … come una finta allegria … strano vero?
La madre del festeggiato, non sembrava accorgersene sorridendo divertita da tanta allegria, ma il nonno guardava in gruppo perplesso. Yugi sorrise mestamente ai ragazzi e staccatosi da Katsuya si rivolse ai due adulti. < Mamma, Nonno, vorrei andare a mangiare qualcosa con i ragazzi, vi dispiace se vi lascio tornare a casa sen di me?> chiede. Mentre gli altri quattro li guardarono aspettando una risposta.
< Certo che no, tesoro. – disse la madre comprensiva - Vedete solo di tornare prima delle 23, che domani c’è scuola>
< Sì signora!> dissero tutti in coro come se fossero all’asilo. La donna salutò tutto, si girò e cominciò ad andare verso la macchina, seguita poi dal nonno che rivolse al nipote uno sguardo preoccupato, che Yugi percepì, annuendo.
Seguì uno strano silenzio, mentre i ragazzi guardarono i due allontanarsi lentamente fino a sparire dalla loro vista … Come se volessero che si allontanassero.
Quando furono nient’altro che due punti indistinguibili nel loro campo visivo, i 5 ragazzi sospirarono pesantemente, come se l’avessero scampata per un soffio a qualcosa.
< Sta diventando sempre più dura mentire così alla mamma! > commentò Yugi portandosi le mani sugli occhi, come sfinito.
< Lo sai che se lo sapesse potrebbe non prenderla bene. > intervenne Hiroto saggiamente.
< Sì lo so … > rispose Yugi.
< Meno gente sa dell’altro Yugi, dei giochi delle ombre e degli oggetti del millennio, meglio sarà per noi. > continuò Anzu.
< Per poco non ti hanno ibernato – Disse ryo preoccupatissimo, indicando l’ospedale da dove era uscito. – con una bella denunci di aggressione aggravata … - deglutisce – da una schizofrenia. > Yugi impallidì visibilmente abbassando il capo, mentre prese tra le mani il puzzle del millennio a suo collo, stringendolo. Katsuya Ringhiò. < Grrr dannato Ushio di M.!! > si reclinò in avanti con il pugno in alto e decisamente furioso. < Prima prendi a botte a me, a Honda e a Yugi e poi fai il ruolo della vittima?? Perché non vieni qui e la sistemiamo tra uomini, brutto vigliacco che non sei altro??> a lui si unisce anche Hiroto con la stessa faccia e la stessa posa. < Sono d’accordo! Vieni fuori e combatti! > Anzu li prende per i vestiti per tirarli via rimproverandoli: < Scemi! Siamo davanti a una struttura psichiatrica, volete ritrovarvi tra i pazzi? >
< E poi credo che sia tornato a casa no? > interviene sommessamente Ryo. Yugi sorride, rincuorato da una di quelle solite scenette che assiste sempre tra i suoi amici. Tuttavia … mentre rimuginava spostò lo sguardo e rivolse gli occhi da un lato, assumendo un aria assorta, mentre cominciò a conversare con qualcuno.
Il suo riflesso, uno Yugi come lui, ma con lineamenti più duri e seri e più alto e invisibile agli altri. L’altro se.
“Amico” disse l’altro Yugi “Una cosa del genere non sarebbe dovuta accadere lo sai?”
“Lo so, altro me ….” Rispose Yugi “Non mi sarei mai aspettato che i sempai Ushio fosse rinsavito così dal nulla.”
“Nemmeno io …” disse l’altro “e non so nemmeno come sia accaduto … - si portò una mano davanti agli occhi, come se si sforzasse di ricordare qualcosa – quello che facevo prima di prendere coscienza di me stesso, il gioco della punizione … non riesco proprio a ricordare come facevo … a farlo funzionare.” La mano si spostò sulla testa sospirando mentr Yugi o guardava perplesso “Pensi che anche tutti gli altri … Quelli che abbiamo punito … tornerà il senno?” l’altro Yugi lo guardo con espressione preoccupata e colpevole …
“Quelli che IO ho punito, Amico. – precisò – Forse sì … per quelli ancora vivi.” Yugi alzò lo sguardo cercando di sorridere dicendo
“O forse sarà solo un caso isolato! – ottimista – infondo altro me, l’ultima cosa che ti serve proprio dopo che abbiamo recuperato le carte delle divinità e 4 dei 7 oggetti, è preoccuparti di quelli che hai combattuto durante il periodo del tuo risveglio.” Lo spirito gli ricordò, gridando nella sua mente.
< Amico! è per colpa mia che hanno pensato che tu fossi pazzo! Ammettiamolo che se non fosse stato per Kaiba, che ha aperto il portafogli davanti ai medici per non fare ulteriori indagini, non saresti fuori. – questo pensava – Non mi preoccupo per chi io ho ucciso o fatto impazzire, mi preoccupo per te! Non voglio che ti accusino per qualcosa che ho fatto io!> Yugi si portò una mano alla tempia.
< Ahia! Non c’è bisogno di urlare, ti sento forte e chiaro. > disse massaggiandosela.
< Ah perdonami.> si scusò l’altro Yugi tornando a usare il pensiero per parlare “Però hai capito che voglio dire. Ushio è uno dei pochi sopravvissuti ai miei … – si interruppe mordendosi il labbro, chiudendo gli occhi per un momento – giochi malati. Se succedesse di nuovo … non credo che terranno gli occhi chiusi ancora per molto.” Yugi annuì
“So che vuoi dire … - continuò – e non ne rimango indifferente, credimi. Ma per ora non possiamo fare molto altro …” anche questo era vero.
“Dobbiamo solo … sperare, che non ricapiti più.” Finì L’altro. Yugi annuì e mentre si avviava con gi altri, già avanti a lui, disse ridacchiando < Sai altro me … è raro che parliamo di queste cose. Sono felice che di tanto in tanto ci prendiamo tempo per parlare di cose più o meno normali. > ‘altro yugi sorrise sollevato
< Sì anche io … > per poi pensare “ e vorrei che continuasse così per sempre.” Pe rpoi rivolgere lo sguardo al ospedale.
Nella speranza che fosse l’ultima volta.

Nota dell’autrice: eeeeeeee….. ed ecoci qua. Un crossover fresco, fresco. Da quando ho saputo (solo ieri) che l’autore di “Yu-Gi-Oh!” Kazuki tahasashi, è fan Hell Boy, la mia testa ha iniziato a elaborare questo Crossover. Sperando che venga portato a termine, solo per qualche capitolo, forse 5 o 7.
Beh detto questo voglio ricordarvi che gli eventi che precedono questa storia, saranno un mix tra gli eventi del manga e quelli dell’anime. E … TUTTO QUI! Alla prossima!