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Autore: Chichi Zaoldyeck    05/05/2018    2 recensioni
Finalmente approdo anche io in questo fandom.
Desideravo tantissimo scrivere un qualcosa su questi due personaggi, li amo tantissimo, sia singolarmente che in coppia.
E ieri sera finalmente, mi è arrivata l'ispirazione giusta!
Buona lettura!
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Te l'avevo detto, eccome se te l'avevo detto, ma tu non mi ascoltavi; mai, mai hai udito le mie preoccupazioni, mai ti sei fermato un attimo a pensare "cosa mi ha detto quello stronzo di Kirishima?", mai hai udito i miei consigli quando partivi in quarta attaccando tutto e tutti, mai prestavi attenzione al luogo che ti circondava, pensando che magari i cattivi erano dietro l'angolo: quella sera, avresti dovuto ascoltarmi, quella cazzo di sera avresti dovuto ascoltare il mio consiglio di restartene in stanza con me. Ma tu sei... eri fatto così, ed era proprio questa tua imprudenza e arroganza, che mi ha fatto innamorare di te.
E ora di te, che cosa mi rimane?


Quella notte se la sarebbe ricordata per tutta la vita, Kirishima.
Quella notte gli fu strappato la cosa più preziosa che aveva, la persona che più amava, con la quale aveva già in mente progetti futuri sul loro lavoro come eroi. In uno schiocco di dita, quella sera Kirishima vide tutti quei progetti e quei sogni frantumarsi davanti i suoi occhi amaranto.
Eppure era stato molto chiaro con Bakugou quel pomeriggio, scandendo bene ogni singola parola sul fatto che non doveva uscire per nessuna ragione al mondo dopo le diciannove, dal dormitorio dove risiedevano insieme agli altri compagni, nella struttura della scuola; dopo l'ultimo attacco ricevuto dalla fondazione antieroi, si erano presi seri provvedimenti per non far spargere altro sangue innocente. Ma Bakugou non gli diede retta, nemmeno quella sera, e mentre il rosso era ad allenarsi in piscina, il biondo si preparò con la sua solita tenuta da eroe, la maschera nera rigorosamente sul volto, andandosene in giro per la città con la sua solita beffaggine, cercando qualcuno da sfidare: purtroppo per lui, quella sera si imbatté in un antieroe coi contro cazzi, che gliela fece vedere brutta, davvero brutta.
Kirishima rientrò in camera e accese la TV:

- Interrompiamo le trasmissioni per una notizia allarme; sembrerebbe che un nuovo antieroe si aggiri per la città seminando panico e paura tra la gente, uccidendo alcuni passanti. Ecco l'identikit di questo assassino. -

Quella notizia pietrificò il rosso, cominciando a chiamare il suo compagno di stanza e non ricevendo risposta, iniziò ad innervosirsi.

«Bakugou, ti prego dimmi che sei in bagno a lasciare nubi tossiche.»
«... BAKUGOU SE NON TI AMMAZZA QUESTO, TI AMMAZZO IO.»

Sbraitò Kirishima mentre abbozzava i segni particolari dell'antieroe raffigurato in TV: capelli corvini ricadevano fino alla schiena, addosso aveva solamente un cappotto lungo fino alle caviglie e dei pantaloni in similpelle lucidi, anch'essi neri; alla mano destra fasciava una catena fino alla spalla, sulla fronte aveva tatuata una croce capovolta.
Sì preparò alla velocità della luce, per poi correre nell'ultimo luogo dell'avvistamento di quell'essere, un palazzo abbandonato ai confini della città. Un enorme boato insieme una scia di fuoco fece tremare l'asfalto sotto i piedi del rosso, segno che Bakugou aveva già trovato questo antieroe e lo stava affrontando: poi di nuovo un altro boato, questa volta ci fu anche un grido, un grido disperato che lacerava le orecchie; era lui, era Bakugou quello che aveva urlato. A Kirishima si gelò il sangue e corse con tutta la forza che aveva in corpo, ma quando arrivò davanti i due, vide una scena che mai si sarebbe immaginato: il nemico conficcò la catena possente nel petto del biondo trapassandolo, per poi richiamarla a sé, facendo zampillare sangue su sangue. Kirishima era li, davanti al ragazzo ancora in piedi con una buona parte del liquido rosso sul volto e sul petto, mentre il nemico già si era dileguato. Si avvicinò al corpo del biondo disteso a terra, oramai senza vita; si inginocchiò davanti lui, gli sollevò il busto delicatamente mettendo la testa sotto il braccio, chinandosi su di esso:

«TU... TU... brutto cretino, cosa cazzo ci facevi qua, COSA CI SEI VENUTO A FARE QUA CAZZO.» gli urlò in volto, aspettandosi una delle risposte arroganti di Bakugou, del suo amato Bakugou, ma sapeva bene che non poté arrivare.
«Ti odio... ti odio per avermi lasciato da solo... come farò io adesso, che cosa mi rimane di te?»


"Uno stupido ricordo, ecco cosa mi rimane di te, ma io non volevo ricordi di te, io volevo ricordi con te; i nostri progressi all'accademia, i nostri fallimenti e vittorie, le nostre risate con i compagni e in camera, nella nostra camera. Il giorno in cui ti avrei detto che ti amavo follemente, sapevo bene che mi sarebbe arrivato un pugno in faccia, lo aspettavo con ansia quel maledetto pugno in faccia. Non volevo quest'ultimo ricordo così di te, tra le mie braccia, pieno di sangue e senza vita; volevo essere io la tua ragione di vita, volevo donarti quell'amore che non hai mai avuto, ma tu come al solito hai voluto fare la testa di cazzo, e guarda qua come sei finito... tra le mie braccia, freddo come il ghiaccio."

Posò le labbra su quelle ormai fredde del compagno, bagnandolo di lacrime salate. 
Tutto quello che desiderava Kirishima era Bakugou, vivere una vita felice e spensierata con lui, litigando e facendo la pace: ma il destino, ahimè, ha voluto riservargli qualcosa di ben più crudele.
Una vita incompleta.
Il suo cuore lacerato dalla rabbia e vendetta.
Una vita fatta di sofferenza per non aver potuto far niente, mentre guardava il suo amato morire davanti i suoi occhi.
   
 
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