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Autore: Kira90    03/07/2009    1 recensioni
-Draco non aveva mai sentito il suono emesso da un cuore umano. I battiti del cuore di Harry Potter gli ricordarono una storia che Narcissa gli aveva letto quando era molto piccolo, una storia babbana, proibita, ma infinitamente dolce, infinitamente giusta … parlava di un uomo che ritrovava nelle stelle ridenti il ricordo del suo Piccolo Principe … “se le stelle potessero ridere davvero, questo che sento sarebbe il trillo della loro risata”.-
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FAN 1 CAP 1


Ancora una Conquista

I

SUL TRENO PER HOGWARTS



1 Settembre


Harry, Ron, Hermione e Neville stavano discutendo animatamente, seduti, (o stravaccati, nel caso di Ron ), in un vagone del treno che per quell'ultimo anno integrativo li avrebbe portati di nuovo a Hogwarts.  Erano partiti da King Cross solo un'ora prima e già si respirava aria di guai... ma questa volta non era Harry nell'occhio del ciclone. Neville stringeva fra le mani i cocci di un antico vaso, aveva i lucciconi agli occhi e tremava come una foglia... fin qui nulla di strano* (1)
Non fosse per l'espressione di rabbia feroce ed il modo nervoso con cui si mordeva le labbra.
Harry l'aveva incontrato quasi per caso mentre vagava alla ricerca di un posto libero, quando ormai il danno era stato fatto. Aveva colto l'occhiata di scherno e disgusto di Malfoy che si allontanava rapido dal luogo del misfatto, lasciando dietro di sé una lunga scia di pezzetti di ceramica, e filamenti e protuberanze verde-oro di quella che doveva essere una pianta rara. Harry non aveva impiegato molto a fare due più due. Aveva preso Neville per un polso, dato che il ragazzo aveva le mani occupate,e lo aveva trascinato via, ben sapendo che un “reparo” in quel frangete sarebbe stato inutile.
Neville gli aveva raccontato ogni cosa fra le lacrime: di come quel vaso antico fosse un cimelio della sua famiglia e un ricordo dei suoi genitori, della splendida Agremilda del Deserto che aveva ricevuto per regalo di compleanno quell'estate, e del fatto che Malfoy avesse lasciato campo libero a Tiger quando quest'ultimo l'aveva colpito con un Pietrificus alle spalle e con un altro incantesimo aveva fatto levitare il vaso davanti ai suoi occhi per poi lasciarlo cadere e infrangersi. Neville aveva pianto molto al ricordo degli strilli acuti che erano fuoriusciti dall'Agremilda che si contorceva sul pavimento fra piccole fiamme nere, un residuo degli insegnamenti oscuri di cui ancora il ragazzo serpeverde approfittava nei momenti di tedio*(2). Malfoy aveva detto “Ben fatto Tiger”, e se ne stava andando con Goyle alle calcagna, mentre ancora il loro amico gorilla si divertiva a pestare i cocci rimasti...
Neville aveva fatto un profondo sospiro : - A quel punto Harry, che altro potevo fare?-
Harry aveva annuito, pensando a tutte le volte che Neville era tornato in lacrime nella torre dei Grifondoro;
-Ho sfidato Malfoy a duello-
A Harry era andato di traverso il succo di zucca e aveva sentito le cioccorane nello stomaco prendere improvvisamente vita... -Tu cosa?!?-
-Hai sentito … Uff, Harry , non guardarmi così!-
-E cosa dovrei fare scusa! C'era bisogno di arrivare a tanto!?Lo sai che Malfoy non sarà leale, non aspetterà che tu sia pronto... TI FARA' A PEZZI!- *(3)
-… Grazie per la fiducia, eh!– aveva sussurrato Neville, nonostante nemmeno lui fosse troppo sicuro. La determinazione però non gli mancava. Doveva farla pagare a quel verme …
-Comunque lui non ha accettato-
-Ah! Potevi dirmelo prima ! - Harry aveva sospirato di sollievo...
-Ma ha detto che se ci tenevo, lui avrebbe fatto da secondo a Tiger.-
Harry aveva strabuzzato gli occhi. Non era da Malfoy fare la parte della spalla. Cosa aveva in mente il Serpeverde?

Ora erano tutti e quattro riuniti e sul punto di prendere una decisione. Hermione stava sfogliando rapida le pagine ingiallite di “Duelli di Mezzanotte: guida ai migliori duelli della storia del XX secolo”, mentre accarezzava distratta Grattastinchi, accoccolato sulle sue gambe; Ron la guardava di sottecchi, masticando svogliatamente il panino che sua madre gli aveva preparato per il viaggio; Neville e Harry parlavano ancora di Malfoy … ma per motivi diversi.
Harry in particolare considerava Malfoy il suo avversario, nemico e detestato compagno di scuola. Durante l'ultima Estate gli era capitato spesso di pensare a lui.
Era arrivato addirittura a sognarlo,una volta, ma non ricordava più che sogno aveva fatto... gli era rimasta impressa solo la sua figura sottile, avvolta da un mantello blu.
Proprio non riusciva a spiegarsi cosa significasse …
Un distinto colpo di tosse lo distrasse dai suoi pensieri; Hermione li richiamava all'attenzione, il dito puntato su una pagina del libro che aveva aperto davanti a loro.
-Mione, così sembri la Umbridge!- esclamò Ron, beccandosi un pugno sulla testa.
Neville si ingobbì e chinò la testa sulla pagina. Harry lesse attentamente e poi disse: – Per me si può fare -
Furono tutti d'accordo col piano escogitato dalla ragazza.




Draco lo aveva sognato di nuovo. Profondamente irritato per la debolezza d'animo che negli ultimi tempi sembrava averlo preso, e sorpreso per i nuovi sviluppi emersi nelle ultime ore, aveva deciso di andare fino in fondo a quella faccenda. Doveva dimostrare a se stesso che le rare,sconvolgenti immagini notturne erano prive di significato. Doveva anche riconquistare la fiducia di Tiger, cosa alla quale stava già lavorando. Di certo permettere a Tiger di essere il primo duellante era un passo avanti. Da ultimo doveva far abbassare la testa a quel cagasotto di Paciok, che ultimamente recitava la parte del grande guerriero sfidando i figli degli ex-Mangiamorte. Certo, ora che era al sicuro, di nuovo dietro le fottute spalle del Salvatore del Mondo Magico e Non, Paciock credeva che gli fosse concesso di fare lo spaccone, e magari di brillare di un pò di luce riflessa.
Sospirò. C'erano tante cose che doveva fare in quanto Malfoy.
Portò alle labbra la tazza di tè bollente e osservò per un momento il tavolo dei Grifondoro. Casinisti,ritardatari, maleducati, pezzenti ... in mezzo alla macchia rossooro spuntava un ragazzo dal fisico asciutto e ben sviluppato*(4), spettinati capelli corvini e occhi di un intenso, profondo, verde smeraldo. Una sottile cicatrice a forma di saetta solcava la fronte sul lato destro. Harry Potter, il maledetto Bambino- (purtroppo) Sopravvissuto, sua nemesi da bene sette anni, nonchè il suo nuovo incubo ricorrente; quegli occhi incredibili incrociarono i suoi e lì si fermarono, squadrandolo come fosse un pezzo di cielo. Solo che quella non era una partita di Quiddidtch e non c'era nessun boccino da cercare. Draco arrossì involontariamente, mentre quello sguardo attento gli riportava alla mente il sogno inopportuno di quella notte, e cercò di nasconderlo dietro la tazza da tè.
Harry sorrise e distolse lo sguardo. Stava scrivendo su un pezzo di carta molto sgualcito e casualmente si tagliò il pollice su quell'angolo... una singola goccia di sangue bagnò quel pezzettino rosso. Il Serpeverde notò come aveva piegato in due e poi in quattro il foglietto, che prese la forma di un piccolo drago... tutto questo Potter l'aveva fatto con la chiara consapevolezza di essere osservato; Draco capì immediatamente.
Quando la maggior parte degli studenti si alzò rumorosamente dai tavoli della Sala Grande, Draco seguì l'afflusso di persone e si avvicinò discretamente nel punto dove Potter, solo per quel giorno, aveva deciso di sedersi, stranamente non stipato tra Wesley e la Grenger. Guardò di sbieco la ragazza e con orrore si rese conto di non pensare più a lei come a una ''sporca Mezzosangue''. Al contrario, il rispetto verso quei due ragazzi che per tanto tempo aveva sinceramente detestato aveva messo le sue radici in profondità dopo averli visti alle prese con una Guerra più grande di loro. In effetti, di tutti loro. Harry Potter... beh, non avrebbe potuto considerarlo un avversario degno se non avesse provato un minimo di ammirazione nei suoi confronti … no? Preso da questi improvvisi pensieri, si ritrovò nell'ingorgo che puntuale si formava all'avvicinarsi della prima ora di lezione. Superò due primini tassorosso che nel panico più totale cercavano di avanzare verso la porta e contemporaneamente guardavano orripilati il loro calendario... che casualmente gli capitò sotto occhio: Due ore di Pozioni con Serpeverde... Piton li avrebbe distrutti. Un ghigno allegro si fece spazio tra le sue labbra sottili, ma sfumò immediatamente quando finalmente ebbe raggiunto l'estremità del Tavolo Grifondoro: quel giorno Piton avrebbe fatto lezione anche a loro dell'anno integrativo*(5), dopo due ore di Trasfigurazione con quella megera della Mc.Grannit. Non ci sarebbero state altre occasioni per scoprire cosa voleva da lui Potter... e per questa ragione, solo per questa, era così curioso.
-Potter- mormorò, mentre lo affiancava quasi casualmente agli occhi degli altri;
-Malfoy- rispose il ragazzo, tendendo il foglietto. Con un incantesimo a fior di labbra il piccolo drago di carta sbattè le ali inchiostrate e si sollevò un poco per poi andare a posarsi sulla sua mano già aperta.

Come se niente fosse Draco richiuse la mano a pugno e si infilò il draghetto in tasca. Si avviarono entrambi verso l'aula di Trasfigurazione, volarono i soliti insulti,giusto per non perdere le buone abitudini, ma ad un certo punto Draco svoltò un angolo e si allontanò di corsa, roso dalla necessità estrema di sapere subito. Meno male che suo padre gli aveva insegnato cos'era l'autocontrollo ... mah!*(6) Arrivò ansante al settimo piano e davanti al ritratto di Barnaba pensò intensamente ad una certa aula... la Stanza delle Necessità gli aprì le sue porte*(7). Si chiuse dentro quello che sembrava un normalissimo sgabbuzzino*(8) e tirò fuori il draghetto.
La bestiola apri le fauci e parlò con una voce gentile, tremendamente familiare : - Stanotte a mezzanotte, stesso posto. Neville sfida Tiger ad un Duello Doppio. Io sarò il Secondo. Non mancare -, il draghetto socchiuse le fauci in un momento di indecisione, come se Potter fosse stato incerto fino all'ultimo... - … Perchè sei diventato rosso come uno Schiopodo?-
Draco rimase a bocca aperta, iniziando a pentirsi di aver dato retta allo Sfregiato.
La creatura di carta serrò definivamente le mascelle e iniziò a gonfiare il gargarozzo, come un drago vero. Esplose dall'interno e piccole fiammelle azzurre lo ridussero in cenere.


  
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