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Autore: AnyaVeritas    10/05/2018    1 recensioni
"La Grande Ruota della Vita deve girare!"
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La Dea della Rinascita è morta, uccisa durante la Grande Siccità nell'Impero d'Oro. Gli spiriti non trovano più pace e non riposano e il passaggio dell'Oltretomba è stato chiuso dopo la morte della Dea.
Degli oscuri Assassini vogliono l'assoluto potere nell'Impero e l'Imperatore sembra non interessarsene.
Uno studente di Arti Marziali, una ragazza che vede gli spiriti, un'eremita dal passato misterioso, una ballerina di spade e veggente, un ladro in cerca di vendetta, una Principessa in cerca di risposte ed una bambina che è l'ancora di un demone celeste si alleano per scoprire i segreti che minacciano l'Impero a cadere.
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AU Ambientata in un ipotetica Antica Cina.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Tomoyo Daidouji, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Note d’Autrice: Salve :D Benvenuti a “La caduta dell’Impero D’Oro”! Questa fanfiction è ispirata ad uno dei miei videogiochi preferiti, che probabilmente nessuno conosce xD Va beh.
La storia ruota ai due protagonisti ovvero Syaoran e Sakura in diversi punti di vista. Lui è uno studente di arti marziali che ha da poco finito l’addestramento mentre lei è la principessa dell’Impero. Vi dico già da prima che la fanfiction è ambientata in un ipotetica antica Cina, quindi non ci sono cose storicamente corrette, e vi avverto che i capitoli saranno veramente lunghi! Alcuni saranno molto lunghi!  Tranne questo capitolo che serve un po’ ad introdurre il passato dei fatti accaduti prima della storia e i principali protagonisti.
Ma iniziamo! xD
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Capitolo 1;
Il Lupo e La Principessa.
 

Vent’anni fa, la Grande Siccità ha colpito un’Impero benedetto dal cielo, ma sembra che esso volesse che l’Impero svanisse nell’oblio. La gente moriva di fame, i contadini non potevano coltivare ed i mercanti non potevano vendere merci, perché i viaggiatori al di fuori dei confini dell’Impero avevano paura di andare in un posto che stava per morire.
Ma, per volere divino o per qualche miracolo, l’Imperatore Kinomoto Fujitaka ha messo fine alla Grande Siccità e tutto l’Impero l’acclamò come eroe. L’Imperatore ha ridato vita all’Impero D’Oro e i cittadini gli erano grati.
Ma adesso, ci sono delle presenze oscure nell’Impero: Gli Assassini del Loto.
Hanno occhi ed orecchie ovunque e seguono ciecamente la volontà dell’Imperatore. Sembra che l’Imperatore Kinomoto Fujitaka gli abbia permesso di svolgere queste attività criminali, a coloro che si oppongono al suo regno e governo.
Sembra che il regno della famiglia Kinomoto sia diventata una tirannia.
Si è dimenticato della sua gente e si chiuse fra le mura del palazzo imperiale. Il legittimo erede al trono, il Principe Kinomoto Touya la Spada della Giustizia, è scomparso tre anni fa e sembra che ora la seconda erede, la Principessa Kinomoto Sakura il Fiore di Ciliegio Celeste, sia destinata al trono poiché il figlio maggiore sembra essere sparito dalla faccia dell’Impero.
I morti non riescono più a trovare la pace, sono tormentati, attaccano le carovane in tutto l’Impero, stanno impazzendo. Non sono attratti dall’Oltretomba.
Se ci sono degli Dei, lassù in quel cielo, posso solo pregare che ascoltino le parole di un povero vecchio sacerdote di questo tempio nella Città Imperiale, proprio sotto la nostra capitale.
Sto morendo per la mia malattia e mi rammarico che non riuscirò a vedere la mia pupilla ascendere al trono. Posso solo sperare che, come fantasma, io non impazzisco come tutti gli altri spiriti in questo impero.
Principessa, sii coraggiosa e tu renderai sicuramente questo impero un posto migliore, non sei nata per essere un tiranno.

-Le ultime parole di Lao Zhi il Sagace, Grande Sacerdote del Tempio del Grande Drago nella Città imperiale e maestro della Principessa Kinomoto Sakura il Fiore di Ciliegio Celeste.

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Un sole caldo abbracciava con i suoi raggi solari la scuola di Due Laghi, era un piccolo villaggio ai margini dell’Impero d’Oro. Il tempo era caldo e la primavera stava incominciando lentamente a mostrarsi in quella regione dell’Impero.
Un ragazzo sulla ventina stava meditando sull’erba, lontano dagli altri studenti, che lo guardavano come se fosse una persona molto importante, quasi quanto se fosse un membro dello stimato esercito Imperiale.
Era davvero un bel ragazzo, con dei muscoli ben dettagliati nel corpo, era in forma ed era a torso nudo. Ha un tatuaggio in bianco e nero rappresentante un lupo sulla sua spalla destra, ed era vestito solo con dei pantaloni neri, con una fascia verde di seta in vita. Aveva i capelli castani, alcune ciocche cadevano davanti ai suoi occhi ambrati ed era raro vederlo sorridere, visto che ha sempre un’espressione dura in viso.
Il suo nome era Syaoran, il più giovane artista di arti marziali qui a Due Laghi, lo studente del Maestro Hiro, un uomo misterioso che si è preso cura di lui sin da quando era in fasce. Lo ha portato in questo villaggio ed ha fondato la scuola.
Il Maestro Hiro ha allenato Syaoran sin dalla tenera età e lentamente, è diventato il suo migliore studente col tempo. Egli era veloce, atletico e letale, anche senza un’arma in mano.
Con il passare del tempo, altri studenti di altre città vennero a Due Laghi per allenarsi, due degli studenti venivano addirittura dalla Città Imperiale, sotto la stretta supervisione del Maestro Hiro, ma aveva anche il comportamento di un padre amorevole ed affettuoso con i suoi studenti, specialmente con il suo migliore studente che era, infatti, Syaoran.
« Studente anziano! » una voce femminile interruppe la meditazione di Syaoran.
Era una sua routine quotidiana di meditare dopo colazione o prima di allenarsi con gli altri studenti. Si alzò dall’erba, pulendo i suoi pantaloni con il palmo della mano e guardò nella direzione ove proveniva la voce.
Era una ragazza che veniva dalla Città Imperiale, dalla pelle bianca ed i capelli neri legati in una pulita coda di cavallo.  La ragazza fece un breve inchino e Syaoran ricambiò il gesto in segno di rispetto.
« Buongiorno Meiyi, qualcosa ti turba? » Meiyi scosse lentamente la testa, un sorriso gentile disegnava il suo bel volto.
« No, è solo che il Maestro Hiro ha chiesto la tua presenza e-» Syaoran alzò la mano e interruppe la ragazza. Aveva uno sguardo preoccupato in viso.
Il Maestro Hiro era come un padre per lui, visto che non ha mai conosciuto i suoi genitori, presumeva che era stato abbandonato come ogni studente qui nel villaggio di Due Laghi.
Egli pensava che i suoi genitori non erano pronti ad avere un figlio ed è stato abbandonato, e il Maestro Hiro lo ha salvato quando lui era ancora in fasce. Ci teneva tanto al suo maestro.
« C’è qualcosa che non va Passerotto D’Oro? » le chiese Syaoran, usando il suo nome formale.
Meiyi era chiamata in quel modo per i suoi movimenti goffi in combattimento, ma essi distraevano i suoi nemici e creavano un’apertura che permetteva alla ragazza di sconfiggere l’avversario, era come un passerotto, ma se la cavava molto bene in combattimento.
Meiyi e Syaoran erano compagni di allenamento e conosceva fin troppo bene le sue mosse per sconfiggerla in combattimento, ma dopotutto erano anche amici e i due si divertivano ad andare alla taverna di Due Laghi per distrarsi dalle meditazioni o dagli allenamenti e bere una coppa di vino, nella quale Meiyi alzava un po’ troppo il gomito certe volte.
Il Passerotto D’Oro alzò le mani, per calmarlo dalle sue preoccupazioni e gli diede nuovamente un sorriso gentile all’amico; 
« No niente di grave, è solo che il Maestro ha richiesto la tua presenza, e che te la puoi prendere con comodo. Non so di preciso cosa vuole ma, ti deve parlare Syaoran ».
Syaoran annuii alle sue parole e fece un breve inchino in segno di rispetto per la compagna di allenamento. « Grazie Passerotto D’Oro, andrò immediatamente da lui ».

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Il Palazzo Imperiale era un posto pieno di lusso e regalità, il raggi del sole baciavano i giardini pensili del posto mentre tre ragazze danzavano con le loro Katane e giravano attorno ad una quarta figura, vestita con un vestito rosa pallido, che mostrava perfettamente la sua forma a clessidra.
Aveva ventidue anni e le sue serve erano probabilmente più giovani di lei, forse una di loro era più grande ma lei non ne era sicura.
Era di incredibile bellezza, i suoi capelli castano chiaro erano sempre ricoperti di gioielli, e le sue trecce erano sempre ornate con l’oro e l’argento, molto spesso erano ornate con delle rare gemme. Aveva la pelle come il colore della porcellana, gli stessi colori di una bambola. Ed inoltre aveva una caratteristica molto rara nell’Impero D’Oro.
Aveva gli occhi color verde smeraldo, una caratteristica che ereditò da sua madre, l’Imperatrice Kinomoto Nadeshiko.
Le serve stavano danzando attorno alla principessa, cercando di farla gioire, specialmente che anche Guang, il Dio della Luce, ha favorito all’Impero D’Oro un’altra giornata splendida e piena di luci e colori.
Ella non si vergognava a giocare con le sue serve, erano le sue uniche amiche ed era sempre gioiosa con loro e faceva anche delle lunghe chiacchierate con loro. Ed erano anche le uniche, all’interno del palazzo, che conoscevano il suo segreto e per questo la Principessa a loro era infinitamente grata.
La Principessa Kinomoto Sakura il Fiore di Ciliegio Celeste è sempre scappata dal palazzo per conoscere la sua gente, ma anche per evitare le solite e noiose lezioni di etichetta e anche il comportamento in politica adatto ad una principessa e anche sul come comportarsi con gli altri regni al di fuori dell’Impero D’Oro, come ad esempio le Isole di Giada oppure il Regno del Sole.
Suo fratello maggiore, il Principe Kinomoto Touya la Spada della Giustizia, è scomparso da tre anni e, fino a quando lui non fosse tornato, era lei la legittima erede al Trono dell’Impero.
Sakura spesso odiava essere una principessa, dovendo sempre seguire delle regole rigide all’interno della Corte Imperiale.
Detestava essere una marionetta per il bene dell’Impero D’Oro, e ciò che più detestava erano proprio i Ministri e consiglieri di suo padre, che le suggerivano certi atteggiamenti con i rappresentanti di altre nazioni. Le sue uniche vie d’uscita erano uscire di nascosto dal palazzo ed anche giocare e danzare con le sue serve.
Ma oggi era distratta, ed era anche in lutto poiché il suo mentore, il Gran Sacerdote del Tempio del Grande Drago della Città Imperiale, Lao Zhi il Sagace, era morto quella stessa notte.
Egli era stato il suo maestro, le ha insegnato le arti marziali e l’arte della spada, ma anche delle preziose lezioni di vita e le regalava ogni giorno nuove storie sulla storia dell’Impero, come ad esempio il periodo della Grande Siccità, che ha minacciato l’Impero a cadere in disgrazia.
E’ stato lui a rendere la Principessa Sakura la persona che è oggi, una donna che ama la sua gente e che vorrebbe fare di più per loro, oltre che restare rinchiusa nelle mura del Palazzo e ad imparare inutili lezioni di etichetta.
Le sue serve l’hanno beccata con Lao Zhi mentre si allenava con la sua Katana nel tempio ed erano rimaste sbalordite dalla grazia dei suoi movimenti mentre teneva in mano la spada, sembrava di vedere una ballerina di spade, ma aveva le vesti di una principessa.
Le tre ragazze si fermarono e notarono l’espressione vuota della loro principessa « Vostra altezza… »  una delle sue serve la chiamò.
Sakura la guardò con uno sguardo distratto e batté distrattamente le ciglia; « Sì Chiharu? » disse cercando di abbozzare un sorriso.
Chiharu si prese la sua treccia e se l’accarezzò, nervosamente, non riusciva a trovare le parole giuste per chiederle che cosa aveva che non andava.
Le sue parole le morirono in gola, e non ebbe più il coraggio di parlare.
Naoko, un’altra delle serve della Principessa, guardò alla sua amica e notò che non riusciva a parlare. Capii che a Chiharu le parole le morirono in gola e quindi decise di prendere la parola.
La ragazza dai capelli corti e castani fece un breve inchino prima di prendere la parola al posto di Chiharu. « Abbiamo notato che siete piuttosto distratta quest’oggi vostra altezza. »
Sakura guardò sia a Chiharu che a Naoko e si mise una mano sulla sua coscia, per poi stringere la seta dei suoi abiti in un pugno.
Guardò l’erba che era sotto ai suoi piedi e si morse nervosamente le labbra, le lacrime stavano per pungerle gli occhi, ma si sforzò nel trattenerle. La perdita di Lao Zhi, il suo mentore, è stato un colpo all’anima per Il Fiore di Ciliegio Celeste ed il suo cuore non riusciva a concepire ciò che era successo.
Sakura sapeva che Lao Zhi era ammalato di febbre gialla da poco più di due settimane, ma i cerusici non erano riusciti a curarlo ed i sacerdoti del Tempio non potevano fare altro che pregare al Grande Drago, il padre di tutti gli Dei, che lui potesse morire di una morte serena, perché stava così male dal non riuscire più a ricevere la Principessa.
Lao Zhi era come un secondo padre per Sakura, quando era piccola l’Imperatore era davvero dolce e premuroso con lei, specialmente visto che l’Imperatrice era morta dando alla luce la principessa, poiché durante la gravidanza si ammalò gravemente di una malattia ai polmoni.
Sakura tornò a guardare alle sue serve ed annuii soltanto, per poi riuscire a rispondere definitivamente « Sì Naoko, oggi sono particolarmente distratta. »
Naoko e Chiharu si guardarono per un istante, quest’ultima si avvicinò alla Principessa e si inginocchiò davanti a lei, mettendo una mano sul suo pugno.
« E’ per la morte di Lao Zhi non è vero? » Sakura annuii.
Naoko guardò alla terza serva, aveva dei capelli scuri e gli occhi del medesimo colore « Vai a prendere Il Loto di Platino Rika, credo che sia il momento giusto per dargliela. »
Rika annuii a Naoko e guardò alla Principessa, facendo un semplice inchino, portandosi le mani davanti al suo busto. « Devo prendere una cosa per voi Principessa, spero che vi risollevi il morale in questa giornata benedetta da Guang stesso. » e con queste parole la giovane serva entro nelle stanze del palazzo.
Chiharu spostò la sua mano sulla spalla di Sakura, incoraggiando alla Principessa di guardarla negli occhi, le diede un piccolo sorriso triste, sapendo il dolore che Sakura provava in quel momento.
« Io, Naoko e Rika sappiamo quanto Lao Zhi il Sagace è stato importante per te Sakura, ma alla febbre gialla non c’è cura, l’unica possibilità per guarire da essa era pregare ma non sempre gli dei ci ascoltano. »
Sakura rimase in silenzio durante il discorso di Chiharu, il suo pugno divenne rosso a forza di stringere la gonna del suo abito, quelle parole le pesavano il cuore ma anche l’anima.
Chiharu continuò ad accarezzare la spalla della Principessa e con l’altra mano, spostò una sua chiocca di capelli e la mise dietro all’orecchio, stando attenta a non toccare i gioielli e le pietre preziose che erano intrecciate fra i suoi capelli.
Per i servi del Palazzo Imperiale era severamente vietato toccare i gioielli o i tesori della famiglia Imperiale, poiché i servi erano ‘impuri’ rispetto alla famiglia che abitava nel Palazzo Imperiali, ma questa regola non c’era ai tempi del primo Imperatore; Yu il Sagace.
Ma Sakura promise a se stessa che una volta ascesa al Trono avrebbe abdicato questa regola fra i servi del palazzo, e forse riuscirebbe a mandare in esilio gli Assassini del Loto, compresi i loro tre luogotenenti; l’Inquisitore Yue, la Grande Inquisitrice Kaho e Mano della Morte.
« Ma tu sai meglio di tutte noi che cosa ti diceva sempre… » Sakura guardò a Chiharu, sorpresa dalle parole sua serva. Le rivolse un sorriso triste, per poi guardare il sole che stava, in quel momento, illuminando i Giardini Pensili.
« ‘La vita è breve mia Principessa, siamo già condannati a morte dal momento in cui tutti noi siamo stati concepiti. Questo è il cerchio della Vita e nessun mortale può sfuggire ad essa’ »
Sakura le sapeva a memoria quelle parole che le ripeteva sempre, forse era per questo che i morti adesso impazziscono? Perché qualcuno ha ingannato la vita ed è immortale grazie a qualcosa di proibito?
Sakura sapeva che gli spiriti non sono più attratti dall’Oltretomba e che impazziscono se non trovano una guida che li porti all’eterno riposo...
In cuor suo sperava che Lao Zhi non fosse impazzito.
Rika tornò nei Giardini Pensili, con un panno di seta rosso fra le sue mani. Si incamminò verso Sakura e, una volta arrivata davanti a lei, si inginocchiò e abbassò la testa in segno di rispetto.
« Lao Zhi voleva che tu ricevessi questa Principessa Sakura. » disse mentre porse il panno davanti a lei.
Sakura si alzò e prese il panno dalle mani di Rika, poi lo scoprii lentamente e quello che vide le strinse il cuore.
Era la Katana preferita di Lao Zhi; Aveva un fiore di loto d’orato e un petalo di ciliegio nell’elsa nera della spada, la lama era stata forgiata con del platino puro, un materiale che proveniva dalle Isole di Giada ed era estremamente raro nell’Impero D’Oro.
Nell’elsa della spada c’era un nastro nero e si muoveva con ogni soffio di vento o con ogni movimento della spada.
Sakura prese la Katana e se la volteggiò fra le mani, il nome completo della lama era il Loto Nero del Mare di Platino. Secondo Lao Zhi, la spada è stata forgiata all’alba dell’Impero D’Oro per il primo Imperatore, sotto il favore degli Dei, specialmente di quello della dea della guerra, Zhanzheng e lei stessa la forgiò negli abissi del Mare di Cristallo, ma questa era solo una leggenda, secondo Sakura.
Chiharu, Naoko e Rika guardarono la Principessa danzare con Il Loto di Platino, sentendosi sollevate nel vedere che adesso lei stava un po’ meglio. Era l’ultimo regalo di Lao Zhi il Sagace per la Principessa Kinomoto Sakura il Fiore di Ciliegio Celeste.
Sakura si mise in ginocchio davanti alle sue serve ed alzò la spada in alto verso il cielo, la lama di platino si illuminò venendo toccata da uno dei raggi del sole.
Userò sempre questa spada Lao Zhi, e per questo ti ringrazio per questo ultimo regalo. Pensò mentre le uscii una lacrima dagli occhi, ricordandosi nuovamente il dolore che aveva nell’anima.
« Tu non sei nata per essere un tiranno Principessa. » le parole che le ripeteva sempre Lao Zhi le rimbombarono la mente. L’Impero stava cadendo in disgrazia e lei amava con tutto il suo cuore il suo Impero e la sua gente, e non avrebbe permesso a niente e a nessuno di corromperlo dall’interno, nemmeno gli Assassini del Loto.
Ti prometto che troverò ed ucciderò coloro che minacciano il mio Impero a cadere, te lo giuro sul Grande Drago e sulla tua tomba Lao Zhi, te lo giuro.
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Gli alloggi del Maestro Hiro non erano molto distanti dall’Arena di Allenamento, Syaoran rimase fermo qualche minuto a fissare i suoi alloggi.
Sentii l’ansia salire nello stomaco, si domandò cosa volesse dirli il suo Maestro e, sinceramente, aveva paura che potesse essere qualcosa di importante. Come ad esempio come è stato trovato da lui.
Syaoran era un orfano e non aveva ricordi dei suoi genitori, quindi presunse che loro non fossero altro che semplici contadini, come ogni paesano qui nel villaggio di Due Laghi. Ed inoltre pensava che non erano pronti ad essere genitori e che lo hanno lasciato davanti alla scuola, in modo che lui potesse crescere con serenità ed una protezione adeguata.
Syaoran si guardò intorno e vide gli studenti che si allenavano in coppia o che meditavano, molti di loro stimavano a Syaoran poiché era il migliore studente del villaggio, e che potesse avere un futuro come soldato nell’Esercito Imperiale, era ciò che gli ripeteva Meiyi dopo una sessione d’allenamento.
Ma Syaoran più che avere un futuro brillante voleva conoscere le sue origini, ma soprattutto, se stesso. L’unica che poteva capirlo era Daidouji Tomoyo lo Spirito Gentile.
Lui e Tomoyo era migliori amici sin da quando lei era arrivata alla scuola di Due Laghi, a quanto ne sapeva anche lei era orfana ed era stata portata al villaggio quando aveva solo tre anni. Tomoyo era molto brava nelle arti marziali, i suoi movimenti delicati e fini confondevano l’avversario, pensando che fosse una ballerina più che una combattente ed inoltre era abile nel tiro con l’arco e con l’arte del pugnale.
Syaoran poteva confidare in lei per qualsiasi segreto e la considerava quasi come una sorella. Ed inoltre era l’unica a comprendere le sue perplessità nel capire se stessi, anche perché, come gli confida sempre, Tomoyo aveva difficoltà nell’accettarsi, soprattutto per quanto riguardava le sue abilità speciali.
Tomoyo riusciva a manipolare il suo Ki in modo piuttosto differente da Syaoran e dagli altri studenti, le sue ferite riportate dagli allenamenti guarivano immediatamente e sembrava che non avesse nemmeno subito un graffio, ed inoltre riusciva ad evocare degli attacchi speciali se invocava Guang, il Dio della Luce, con un incantesimo.
Era estremamente spaventata dal suo modo di manipolare il Ki, ma la cosa che la spaventava di più era che riusciva a penetrare nel mondo degli Spiriti e a sentirne i loro sussurri e il loro dolore.
Syaoran pensava che il suo era un dono più che una maledizione e spesso egli invidiava a Tomoyo per queste capacità che aveva.
Scosse la testa mentre si tolse questi pensieri dalla testa e si incamminò verso gli alloggi del suo Maestro. Con la coda dell’occhio vide uscire una persona dalle Stanze del Maestro Hiro, era una ragazza della stessa età di Syaoran, dai lunghi capelli biondo sporco legati in due morbide trecce, gli occhi color zaffiro e la pelle olivastra.
Guardò di sottecchi a Syaoran, per poi mettersi a braccia conserte e gli rivolse un’espressione abbastanza seccata « Oh! Finalmente sei qui Li Syaoran Il Piccolo Lupo. Il vecchio è li dentro e vuole parlarti, e non ha intenzione di parlare del mio addestramento fino a quando non ha terminato con te. »
Syaoran si mise il palmo della mano davanti agli occhi, infastidito dalla lamentela della ragazza. Egli ha sempre cercato di andare d’accordo con, forse, la studentessa più viziata e più ricca di Due Laghi. Suo padre era un uomo d’affari ma alcune voci dicono che egli collabora con i Mercanti di Schiavi e che fosse un praticante della magia nera.
Syaoran prese un respiro profondo e fece un breve inchino, in segno di rispetto « Scusami Shinomoto Akiho la Sabbia d’Autunno, se avessi saputo che avevo interrotto il tuo addestramento sarei venuto prima. »
A dire il vero, Syaoran era infastidito dalle parole di Akiho, soprattutto quando aveva enfatizzato ‘vecchio’ per parlare male del Maestro Hiro.
Akiho non si mosse dalle sua posizione, rimanendo tesa con le braccia ed evitò il contatto diretto con Syaoran, sbeffeggiandolo « Tsk, lo Studente migliore che si preoccupa del mio addestramento, oh ma che bello. » disse fingendo di essere colpita dalle cortesi parole del Piccolo Lupo.
Syaoran poteva sentire il veleno nelle parole della Sabbia d’Autunno, lei era una persona egoistica ed estremamente narcisista, autoconvincendosi che lei potesse essere un’allieva migliore di quanto non lo sia Syaoran oppure la stessa Tomoyo.
Akiho tornò a guardare Syaoran, storcendosi le labbra in un espressione disgustata « Piuttosto, perché non vai a leccare i sandali al tuo Maestro? Sono sicura che così ti sei guadagnato il titolo di miglior studente al posto mio. »
Syaoran rimase impassibile alle parole di Akiho, la guardò solamente mentre si sciolse le braccia e mise una mano sul suo fianco destro.
« Perché c’è l’hai con me Akiho? » domandò semplicemente, ma ricevette solamente un’occhiataccia da parte della ragazza. « Sono sicura che  Quen Meiyi il Passerotto D’Oro te l’avrà detto mille volte perché ti odio così tanto Li.  »
Non è una risposta alla mia domanda, e lascia perdere Meiyi da questo discorso. Syaoran sapeva benissimo che Meiyi non era una ragazza che tirava le malelingue ad ogni studente durante gli allenamenti, ella era una ragazza estremamente dolce e gentile, sebbene un po’ goffa mentre combatteva o mentre si allenava con Syaoran.
Ed inoltre Syaoran sapeva benissimo che Meiyi aveva una cotta per lui, si era persino dichiarata una volta ma lui l’aveva rifiutata molto gentilmente, dicendola che a lei le voleva molto bene, ma che non provava lo stesso sentimento che lei nutriva per lui, ed era certo che non avrebbe mai messo una brutta parola su uno studente o su una studentessa, solo per averlo tutto per se.
E soprattutto, Meiyi non ha mai parlato del perché Akiho odia così tanto al Piccolo Lupo.
Akiho mosse una mano piuttosto distratta e lo guardò nuovamente di sottecchi « Il vecchio ti sta aspettando, fammi un favore e facci a parlare. Forse dopo riceverò una degna istruzione da questa stupida scuola. »
Akiho con queste parole, nuovamente piene di veleno ed odio, si congedò da Syaoran, lasciandolo piuttosto irritato e perplesso dalle parole appena usate.
Per quanto non sopportasse gli atteggiamenti di Shinomoto Akiho la Sabbia d’Autunno, lui non riusciva ad odiarla e ha cercato in tutti i modi di andare d’accordo con la ragazza ricca e viziata.
Akiho veniva da Porta del Drago, uno dei maggiori centri di commercio dell’Impero D’Oro e li ebbe una vita agiata e deliziosa, tantoché il suo stesso padre si creò un suo impero facendo contratti con i Mercanti di Schiavi e con i Pirati provenienti da ogni regione dell’Impero.
Syaoran sospirò e si portò le mani alle tempie, esasperato dalle parole appena ricevute dalla ragazza, sentiva il bisogno di rompere qualcosa per la frustrazione, ma non si lasciò cadere in tentazione.
Respirò profondamente e chiuse gli occhi durante la respirazione, il suo corpo si sentii rilassato e la sua mente più concentrata.
Il Maestro Hiro gli ha sempre ricordato che perdere la concentrazione poteva essere estremamente fatale, sia nel campo di battaglia che non. Ma soprattutto egli gli aveva insegnato una cosa che Syaoran non dimenticherà mai;
« La ricchezza viene da ciò che dice il nostro cuore, non dalla quantità di monete d’argento che uno ha in tasca. » Syaoran si ricordava perfettamente di quelle parole quando Akiho lo insultava pesantemente per qualsiasi cosa.
Forse è per questo che Syaoran era il miglior studente di Due Laghi, perché lui sapeva leggere i cuori delle persone che stavano soffrendo e riusciva a dare una mano con delle semplici parole di comforto.
Akiho è l’eccezione alla regola Maestro. Lei non imparerà mai la ricchezza dei nostri cuori.
Pensò mentre si incamminò verso gli alloggi del suo Maestro.
 

 
 
 
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Traduzioni;
Guang = Luce (Dal Cinese)
Zhanzheng = Guerra (Dal Cinese)
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Spiegazioni;
Febbre gialla: Malattia virale acuta, diffusa in Sud America e in Africa Centrale (Ricordo che la storia non è storicamente corretta, questa malattia non è presente in Asia ma come ho detto, il setting è ispirato all’antica Cina)
Katana = Spada Giapponese con una Lama a curva.
Ki = Energia interna del corpo umano secondo la filosofia delle arti marziali oppure nella medicina tradizionale cinese. Si pronuncia ‘’ secondo il sistema Pinyin.
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Commento finale dell’Autore;

Come sicuramente vi siete accorti,  quasi tutti i personaggi di CCS ci saranno, alcuni saranno veramente una chicca perciò non voglio spoilerarvi nulla sul loro ruolo. Ma come avrete intuito, tutti quanti, nessuno escluso, sono esperti di Arti Marziali ma hanno anche dei poteri speciali, che non vi andrò a spoilerare, alcuni di loro non c’è li avranno.
Come avete potuto notare, Tomoyo ha dei poteri speciali, ovvero che riesce a manipolare il Ki in modo diverso dagli altri, riesce ad invocare il dio della Luce per degli attacchi speciali ed inoltre riesce a penetrare nel Mondo degli Spiriti, vi dico solo di non sottovalutare questa cosa perché sarà piuttosto importante ai fini della trama ^^
Detto questo, spero vi sia piaciuto e spero che intraprendere questo viaggio insieme a me nell’Impero D’Oro vi intrighi nel seguirla. Se avete delle perplessità chiedetemelo e vi risponderò :3
Inoltre se ci sono errori fatemelo notare xD
Vi ringrazio anche se leggerete soltanto :3
-AnyaVeritas

  
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