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Autore: LightingThief    12/05/2018    1 recensioni
One shot su RebeccaxKobi, ambientata poco prima dell'arrivo della nave di Dressrosa al Reveire.
Contiene qualche piccolo spoiler sugli ultimi capitoli, giusto per avvertire, ammetto anche che vedendoli mi è partita subito la ship.
Spero possa piacere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kobi, Rebecca
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 ❝ And when you smile
The whole world stops and stares for a while,
'Cause girl you're amazing
Just the way you are.
❞ 

 

Il viaggio verso il Reveire, a detta di Viola, doveva essere tranquillo e tutto sarebbe dovuto filar liscio senza intoppi, eppure quella mattina tale certezza era stata facilmente spazzata via a causa dell’incidente accaduto sul ponte di comando. Rebecca, che aveva cercato con tutta sé stessa di mantenere la calma, aveva osservato con occhi sgranati il siluro che era stato facilmente deviato da quel capitano della marina, il tutto in pochissimi secondi.
Era una vera fortuna che in quel frangente di eventi, a proteggere la nave di Dressorsa, erano intervenuti i soldati della Marina, in particolare modo, a giungere in loro soccorso era arrivato un ragazzo poco più grande di lei, ma che dimostrava parecchia abilità ed una fama, alle sue spalle, non indifferente. Perfino suo padre, grande gladiatore ed eroe riconosciuto, sapeva che quel ragazzo dal sorriso gentile ed i capelli rosa, era una delle nuove stelle della Marina, quasi un fiore all’occhiello. Il Capitano Kobi.
Questo era il nome con il quale si era presentato.

Nessuno aveva detto a Rebecca che in Marina vi fossero ragazzi tanto giovani, considerato che l’ultimo marines con il quale aveva avuto a che fare era stato il vecchio Ammiraglio Fujitora. Però, fra tutte quelle cose, più che essere sorpresa per via della sua forza e velocità, un’altra cosa aveva colpito particolarmente Rebecca: l’ammirazione che Kobi aveva mostrato per il suo amico Lucy, meglio conosciuto come Rufy Cappello di Paglia.
Probabilmente era insolito che uno della marina fosse tanto fiero della taglia di un pirata, perché ebbene sì, Rufy aveva ottenuto una taglia vertiginosamente alta, ma vedere Kobi commuoversi per la notizia sul giornale era stata una vera sorpresa per Rebecca, che aveva cercato in ogni modo di convincerlo a parlarle, ma niente da fare il ragazzo aveva rifiutato perché “Doveva continuare a sorvegliare la nave”.
Quanto erano noiosi, certe volte, i ragazzi?!

 

Mancava poco alla riunione più importante di tutti i tempi ed il pensiero di poter fallire od addirittura di fare qualche errore era praticamente una costante nella mente del giovane capitano della Marina, per tale motivo, a discapito di quanto tutti si erano aspettati, aveva preferito rimanere sulla nave di Dressrosa per proteggere personalmente i regnanti in caso di pericoli. La notte era bella e serena, una lieve brezza marina, di tanto in tanto, gli scombinava i ciuffi di capelli che ricadevano dinnanzi le proprie lenti, mentre le scure iridi si perdevano ad osservare l’immensità della distesa acquosa intorno ala loro nave. Aveva passato l’intero pomeriggio sul ponte superiore, chiacchierando con l’attuale Re, che stranamente sembrava parecchio interessato alle sue stesse gesta. E dire che invece quello che voleva sentire le avventure del possente Gladiatore era proprio Kobi, però aveva imparato, da bravo soldato, a rispettare sempre le richieste di un nobile. Sapeva quanto importante fosse la collaborazione fra Marina e Governo, per tale motivo si stava impegnando con tutto sé stesso in quella missione apparentemente semplice.
Purtroppo, però, Kobi aveva imparato anche un’altra cosa: non c’è mai nulla di semplice ed anche le missioni più banali, talvolta, possono portare rischi non indifferenti.
Fu però con piacere, che nonostante quelle preoccupazioni, Kobi finalmente si concesse un momento per rileggere con attenzione il giornale odierno, quello sul quale era stampata la taglia del suo amico Rufy. Si erano promessi, reciprocamente, di affrontarsi, prima o poi ed il giovane Marines era convinto che quel giorno si stava avvicinando sempre di più.
E poi, inoltre, era super orgoglioso di quella taglia immensa, insomma era arrivato ad i livelli di un imperatore. Cavolo Rufy era davvero fantastico e lo dimostrava ogni giorno di più. Era una vera fortuna averlo incontrato e soprattutto era una fortuna considerarsi suo amico.
«Come vi siete conosciuti?»
Una vocina inaspettata, alle proprie spalle, lo fece sobbalzare e per poco non gli caddero giù dalla nave gli occhiali a causa dello spavento. Lui e l' Haki dell’osservazione non avevano previsto, purtroppo, l’arrivo della più giovane principessa di Dressrosa, quella ragazza che era fan di Rufy e che risultava maledettamente carina agli occhi del soldato.
«Cosa? Principessa Rebecca che—… non dovresti essere a dormire?» ed indicò con un vistoso gesto della mano in direzione delle cabine che stavano al piano di sotto.
«In realtà non avevo molto sonno, così sono passata dalle cucine a vedere se c’era qualcosa da mangiare.» allora Rebecca gli rivolse il sorriso più dolce che Kobi avesse mai visto. «Stavo tornando in camera mia quando ti ho visto qua sul ponte mentre leggevi il giornale e visto che questa mattina mi hai ignorata adesso non puoi più farlo.»
Probabilmente le gote del marines divennero più rosse del previsto, mentre un’espressione di puro panico si fece largo sul suo viso.
Rebecca aveva ragione, l’aveva evitata perché non poteva permettersi di elogiare Rufy in pubblico e perché lei sembrava essere una fonte di distrazione più che plausibile. Insomma sua zia Viola, la futura Regina di Dressorsa, era davvero bellissima, non c’era che dire, chiunque avrebbe notato la bellezza di quella donna, mentre Rebecca, con la sua genuina simpatia e gentilezza era su tutto un altro livello per il ragazzo.
Di donne belle ne aveva viste a bizzeffe, anche Alvida dopo aver ingerito il suo frutto era divenuta bellissima, ma c’era qualcosa in quella principessina dai capelli rosa, forse la sua ingenuità, che lo aveva lasciato spiazzato.
«Non ti ho ignorata—… dovevo solamente parlare con—…» provò a giustificarsi lui, ma Rebecca mosse un passo in avanti e lo studiò con attenzione.
«In realtà mi stavi ignorando perché non volevi parlare di Lucy.»
Ed aveva indovinato alla perfezione, quindi si limitò a sospirare ed a voltarsi, poggiando entrambe le braccia sulla balaustra in legno della nave.
«Hai ragione, ti stavo evitando per questo motivo, scusami—…»
«Non preoccuparti, allora, vuoi dirmi come hai conosciuto Lucy oppure dovrò tormentarti per tutto il viaggio?»
In fondo, molto in fondo, l’idea di essere tormentato da quel viso non era poi tanto male, ma doveva continuare a rimanere concentrato e lei non stava di certo aiutando.
E poi che speranze avrebbe mai potuto avere, uno come lui, con una come lei?

Nessuna.
«D’accordo, sarà il nostro segreto, d’accordo? Ed a proposito, non ci sono i tuoi piccoli amici qua in giro, giusto?»
Rebecca si lasciò andare ad una risata divertita prima di battere le mani ed avvicinarsi incredibilmente a lui, tanto che le loro braccia si sfiorarono per una frazione di secondo e le gote di Kobi andarono a fuoco.
«Nessuno dei Tottanta, per tua fortuna, è da queste parti e prometto che questo sarà il nostro segreto.» sussurrò lei voltandosi in direzione del ragazzo, mentre i capelli rosati della principessa, che aveva sciolto per la notte, svolazzarono sulle sue spalle.
Kobi si ritrovò a deglutire quando si ritrovò i grandi occhi scuri di Rebecca puntati verso di sé, probabilmente non aveva mai davvero parlato, tanto vicino, ad una ragazza.
«Dunque—… ho conosciuto Rufy quando ero prigioniero di alcuni pirati e—…»
«COSA? Eri prigioniero di alcuni pirati?» domandò la principessa alzando il tono della voce, e Kobi fu costretto a darle una leggera gomitata per farla calmare.
«Sì, ero prigioniero, ma grazie a lui sono riuscito a scappare ed insieme abbiamo salvato il suo compagno Zoro. Inizialmente, prima di conoscerlo, non ero così—…»
Un sorriso quasi malinconico si fece largo sul viso del ragazzo, che abbassò lo sguardo verso l’acqua scura sotto di loro.
«Che intendi dire, Kobi?»
«Ero un codardo, ma Rufy mi ha insegnato ad avere coraggio ed infatti è grazie a lui se mi sono arruolato in marina e finalmente sto inseguendo il mio sogno.»
Ma se per un attimo si era sentito quasi triste al pensiero di sé stesso di tanti anni fa, adesso il sorriso divenne più convinto e deciso, perché aveva ragione, era grazie a lui se sarebbe diventato ammiraglio.
«Quindi Rufy ha aiutato anche te—…»
«Rufy aiuta tutti quanti.»
«Credo che al Reveire ci sia anche un’altra ragazza che Rufy ha aiutato, se non ho capito male, si tratta della Principessa di Alabasta.» e Rebecca picchiettò un dito contro le labbra assumendo un’aria pensierosa. Perché era bella anche in quel modo?!
«Sì, Rufy ha liberato anche il suo regno da Sir Crocodile quando aveva bisogno—…lui è un pazzo, non si tira mai indietro e—…»
«Ma ho sentito dire che anche tu sei un eroe che non si tira mai indietro.»
Quell’affermazione di Rebecca lasciò, per qualche attimo, il marines senza fiato ed allora non riuscì proprio a non arrossire, anzi, le sue guance stavano letteralmente andando a fuoco e non andava bene per niente.
«Io faccio solo il mio dovere—…» balbettò Kobi prima di annuire con convinzione e distogliere lo sguardo, anche se era certo che Rebecca lo stesse guardando.
«Sei diventato tutto rosso, Kobi il grande eroe.» lo canzonò lei prima di punzecchiarlo con un dito mentre si lasciava andare ad una risata divertita.
«Non sono diventato—… è colpa tua, principessa Rebecca, fattene una ragione.»
E Rebecca sgranò gli occhi, fingendosi sorpresa, mentre portava entrambe le mani all’altezza del proprio cuore.
«Io ho solo detto la verità. Dicono tu sia un grande eroe ed oggi lo hai dimostrato, spero davvero che continuerai a proteggerci anche una volta giunti al Reveire.» sussurrò la ragazza per poi tornare ad essere seria nonostante il sorriso che gli aveva appena rivolto.
Così, in un momento di totale follia, Kobi afferrò la mano di Rebecca e la portò all’altezza del proprio stesso cuore, rivolgendole il miglior sorriso di cui era dotato. La luna illuminava i bei lineamenti della principessa, che stupita stava assistendo a tale scena.
«Principessa Rebecca ti prometto che durante il Reveire non ti succederà nulla perché starò sempre al tuo fianco, pronto a proteggere te e la tua famiglia. Questo te lo giuro in quanto Kobi, non solo in quanto capitano della Marina, sempre che a te vada bene, ovvio.»
Non si capacitava delle sue stesse parole, insomma gli era venuto del tutto spontaneo parlarle così, vista quella preoccupazione non indifferente che aveva scorto sul suo viso, e proprio per tale motivo si era convinto nel parlare tanto, senza curarsi della reazione di lei, che non tardò ad arrivare. Ed infatti, prima ancora che potesse scusarsi per aver osato addirittura afferrarle la mano, la principessa Rebecca si tese in avanti, sollevandosi sulle punte dei piedi e gli stampò sulla guancia un delicato bacio che mandò in totale confusione il Marines.
Insomma aveva immaginato che i baci potessero avere un potere forte, ma mai fino a quel punto. Andiamo, lui non aveva paura di affrontare nemici, aveva superato gli allenamenti di Garp ed un bacio di una ragazza lo aveva appena messo KO.

Impossibile, eppure era andata davvero in quel modo.
«Grazie, Kobi, sei davvero gentile a dire una cosa simile—… sono davvero contenta che tu sia qui insieme a me.»
Quelle parole, mormorate  a poca distanza dal suo viso, ebbero solamente l’ennesimo effetto destabilizzante, che lo lasciò incapace di intendere e di volere, infatti con un sorrisetto da stupido stampato sul viso annuì a Rebecca, guardandola allontanarsi da lui.
Stare su quella nave era un problema non indifferente che però avrebbe affrontato con intelligenza, ne era certo. Non riuscì neanche a salutarla mentre si congedava da lui per andare a dormire, considerata la tarda ora, ma si limitò a smuovere la mano sembrando decisamente più imbranato del solito.
Doveva proprio raccontarlo ad Hermeppo, anche se avrebbe omesso la parte del bacio, quello, in fondo, sarebbe stato il loro segreto, almeno fino al termine del Reveire.

   
 
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