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Autore: Caulfield    14/05/2018    2 recensioni
Le lacrime scivolavano via solcando i suoi zigomi. Non sapeva dov’era diretta, voleva solo scappare. Non sentiva né vedeva nulla fuorché quella scena che gli si era parata avanti un attimo prima.
Si diresse alla stazione e prese al volo un treno a caso: non aveva nulla da perdere e le sue intenzioni non erano certo quelle di rimanere a Kyoto
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il primo treno per Osaka


Kazuha rimase lì, atterrita.
Era pietrificata, sconvolta, gli occhi spalancati e la bocca semiaperta.
No, non poteva essere vero.
Heiji stava assaporando il suo primo bacio.
Momiji lo teneva stretto a sé e lui sembrava sorpreso come chi si ritrova nel bel mezzo di una situazione senza avere la minima idea di come ci sia potuto finire.
Gli occhi spalancati, ancor prima di separarsi dalla sua predatrice riuscì a vedere la ragazza, una ventina di metri a distanza.
Non fece in tempo a liberarsi, ad urlare il suo nome che Kazuha era già corsa via, più veloce del vento.
Ora le era tutto chiaro, finalmente.
Ecco cos’era che doveva dirle Heiji da tanto tempo. Ecco chi era la bambina di Kyoto, il suo primo amore. L’aveva ritrovata e da tempo sperava di dirlo alla sua cara amica d’infanzia senza riuscire mai a trovare la situazione giusta, oltre che le parole. Quello che la ragazza si chiedeva era il perché di tanta premura, di tante accortezze. Di tanti posti scelti accuratamente, di tanto imbarazzo in quei discorsi iniziati e lasciati a metà o continuati da affermazioni scontate e fuori luogo.
Perché?!
Se davvero la considerava solo un’amica perché così tanta cura per quei dettagli?
Ora però era tutto chiaro… niente era stato lasciato al caso.
Kyoto, il tempio di quei dolci ricordi. Le aveva dato appuntamento lì, dove anche lei aveva giocato con la palla. Ma Heiji si era fatto furbo stavolta. Le parole non erano fatte per lui e sceglierle gli costava troppa fatica. Quel gesto aveva detto tutto, aveva fatto capire a Kazuha tutta la verità. Finalmente Heiji aveva ritrovato la bambina del suo primo amore.
Povera illusa! Cosa aveva creduto? Come aveva potuto illudersi e procurarsi un male tale sono con i suoi pensieri?
Le lacrime scivolavano via solcando i suoi zigomi. Non sapeva dov’era diretta, voleva solo scappare. Non sentiva né vedeva nulla fuorché quella scena che gli si era parata avanti un attimo prima.
Si diresse alla stazione e prese al volo un treno a caso: non aveva nulla da perdere e le sue intenzioni non erano certo quelle di rimanere a Kyoto e aspettare che Heiji avesse concluso il suo appuntamento romantico prima di tornare a casa con lui. Fortunatamente il mezzo era diretto ad Osaka, per cui in meno di un’ora sarebbe stata finalmente in camera sua. Appena il tempo di quel pensiero che si accorse di sentirsi osservata. Si voltò di scatto, il viso ancora sconvolto. A chiamarla con lo sguardo era un giovane biondo che ricordava di aver visto da qualche parte. Si voltò nuovamente, non le importava nulla adesso. Cercò di trattenere le lacrime almeno in treno e si accorse che non le costava troppa fatica: tutta quella frustrazione, rabbia, delusione, si era addensate sul suo petto e sembrava non avesse intenzione di evaporare. Prese il cellulare dalla borsa e si accorse di aver ricevuto una ventina di chiamate repentine da Heiji. Spense il telefono e appoggiò la testa al finestrino. Che senso aveva? Aveva improvvisamente trovato le parole che doveva dirle?
Scese alla fermata di Osaka. Aveva di nuovo una strana sensazione addosso ma proseguì senza voltarsi: dopo quello che era successo non si stupiva di sentirsi strana.
Appena varcò la porta di casa però, si sentì come un vetro rotto in mille in pezzi. Il tempo di arrivare in camera e subito gli occhi si inumidirono nuovamente. Fu come se fosse tornata alla realtà dopo una tregua imposta dalla sua testa: ora però tutto era così fottutamente vero. Tangibile.
 
 
Un messaggio arrivò sul suo cellulare. Non controllò nemmeno il destinatario nell’anteprima, lo aprì subito perché in cuor suo sapeva, o meglio sperava, che era di lei.
‘’È tornata a casa. ‘’
Heiji fu sorpreso da quel testo ma lo fu ancora di più controllando il destinatario
   
 
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