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Autore: Lady Stark    14/05/2018    0 recensioni
La solitudine non l’aveva mai spaventato dato che a sostenerlo c’era sempre stata la sua sua grande autostima. Era stata questa la convinzione che l’aveva spinto ad affrontare le difficoltà dell’esistenza, almeno finché non aveva conosciuto Pepper.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tony Stark conosceva sin troppo bene il sapore della solitudine. Sapeva cosa significasse ritrovarsi solo in una casa enorme con stanze buie, così grandi da poter ospitare almeno tre persone. Sin da bambino Tony aveva trascorso gran parte delle giornate chiuso nella sua stanza per cercare di risolvere i problemi di fisica utili al superamento del prossimo esame. Il silenzio lo aveva aiutato a concentrarsi, impedendogli di gingillarsi in attività che avrebbero soltanto ritardato il giorno della sua laurea. Malgrado avesse soltanto sedici anni, Tony partecipava attivamente alle lezioni universitarie superando in bravura i suoi colleghi più grandi. Così, quando i suoi genitori adottivi erano venuti a mancare in un incidente d’auto, il ragazzo era diventato il dirigente delle Stark industries.

 No, la solitudine non l’aveva mai spaventato dato che a sostenerlo c’era sempre stata la sua sua grande autostima. Era stata questa la convinzione che l’aveva spinto ad affrontare le difficoltà dell’esistenza, almeno finché non aveva conosciuto Pepper. Quella donna, la cui mente brillava come un diamante, l'aveva colpito sin dal primo momento in cui gli si era presentata di fronte per correggere uno dei suoi calcoli matematici. Pepper si era insinuata in ogni aspetto della sua vita, sia professionale che personale, portando chiarore nella sua monotona quotidianità. Da quando era diventata la sua segretaria e poi la sua compagna, Tony Stark aveva scoperto il senso autentico del vivere. Aprire la porta di casa e sentire il profumo dei biscotti cuocere nel forno, udire lo scoppiettare della legna nel caminetto nelle giornate più fredde gli aveva fatto conoscere la felicità. Con il tempo si era assuefatto al sorriso di lei che, apparendo dietro alla porta dalla cucina o del salotto, con il grembiule o un romanzo stretto tra le dita, gli andava incontro per baciarlo.

«È questo il momento di tornare, signor Stark?» sussurrava, cingendogli i fianchi con le braccia per averlo ancor più vicino. Pepper gli aveva insegnato cosa significasse amare davvero qualcuno che non fosse il proprio ego. Lei l’aveva forzato a confrontarsi con le proprie debolezze, quelle che per troppi anni aveva nascosto a sé stesso. Ecco perché trovava straziante la sola idea di non averla più al proprio fianco. Tony, distratto da quei pensieri, quasi andò a sbattere contro la porta serrata dell’ingresso di casa sua. Ogni volta che gli Avengers intraprendevano una guerra contro un’entità aliena che piombava sulla terra con il desiderio di annientare l’umanità, la paura minacciava di ottenebrargli i sensi. Ogni dannata volta che indossava la sua armatura temeva che Pepper potesse essere presa di mira da criminali o creature ostili il cui unico obiettivo era distruggerlo.

Ogni sera, il ritorno a casa era accompagnato da una scia di terrore. Aveva notato il fastidioso tremore che sempre catturava le sue dita, sollevate a pochi centimetri dalla maniglia della porta. Tony espirò bruscamente per contrastare quello spiacevole sentimento ed entrò, accompagnato dalla voce metallica di J.A.R.V.I.S, puntuale come un orologio svizzero.

«Bentornato signore»

«Ciao J.A.R.V.I.S, dov’è Pepper?»

«Non è ancora rientrata, signore»

Tony Stark si bloccò di colpo, si guardò intorno e accelerò il passo per controllare le stanze del primo piano. Tutto era in ordine, immobile, come se la vita non avesse mai lambito quei luoghi.

«Pepper, tesoro, dove sei?» Tony alzò la voce, ignorando ciò che l’intelligenza artificiale gli aveva poco prima detto all’ingresso. Il sangue pulsava con così tanta veemenza nelle sue tempie da tagliarli il respiro e offuscargli la vista. Poi, finalmente, raggiunse la porta della cucina. La luce delle candele aveva disegnato sul pavimento un gioco di luci intrigante, squisitamente romantico, che Tony non aveva mai saputo ricreare pur tutti i suoi sforzi. Pepper era al fianco del tavolo e, sorridente, l’aspettava con un bicchiere di champagne stretto tra le dita affusolate.

«È questa l’ora di tornare, signor Stark? Quanto mi volevi far aspettare?»

Tony lasciò cadere la borsa a terra e con due lunghe falcate colmò la distanza che li separava. La cinghia metallica colpì il terreno producendo un suono acuto, tintinnante. L’uomo cinse i fianchi della compagna con le braccia e la strinse a sé; poi, in un gesto d’inusuale tenerezza, le baciò la fronte.

«Tony, che succede? Tutto bene?» La donna cercò di allontanarsi per guardarlo in viso ma lui glielo impedì. Non voleva che vedesse le emozioni che, come spettri, gli popolavano gli occhi.

«No niente. È solo che mi sei mancata, Pepper»

   
 
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